Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: michi_993    09/06/2015    2 recensioni
Una one shot sull'episodio Hardhome 5x08
Jon Snow x Nymeria Sand (Non la serpe delle sabbie ho utilizzato solo il nome)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jon Snow, Nymeria Sand
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Sabbia del Nord

Il sapore ferroso del sangue mi riempiva la bocca, un fischio continuo nelle orecchie mi stordiva  e i miei occhi mostravano cose che non avrei voluto mai vedere.
- jon…jon…. –
Allungai la mano e non sentii altro che neve e fango tra le dita, urla e morte nelle orecchie.
-jon…-  
Mi trascinai sul terreno fino all’elsa della mia spada, ma quando l’afferrai era solo un cumulo di cenere che si sbriciolò tra le mie dita, l’acciaio non sconfigge il ghiaccio, i morti vinceranno sulla vita.
Il petto bruciava ad ogni respiro, la cenere inondava l’aria circostante, l’ inverno è arrivato e con esso la bianca nebbia della morte.
Raccolsi le ultime forze e cercai a fatica di rialzarmi ma riuscii solo a portarmi a carponi, sputai nuovamente sangue e alla neve candida di prima si aggiunse il color porpora del sangue che ormai copriva tutto il villaggio.
Un calcio alla pancia mi fece cadere nel mio stesso sangue, cacciai un urlo che si mescolò a tutti gli altri, era accanto a me, sentivo il vento gelido entrarmi nelle ossa, presto avrei fatto parte dell’esercito dei morti.
- jon….-
Un sussurro disperato, prima della mia dipartita.
Arrancai sul terreno cercando di trascinare il peso del mio corpo inerme e del mantello nero intriso di acqua e sangue alla riva, troppo lontana e ricoperta di corpi.
Un corpo cadde a pochi centimetri dal mio viso, un bruto, dovevamo venire a salvarli c’è l’hai comandato lord Snow eppure ci hai condannati a morte.  Voltai lo sguardo poco più in la e scorsi il tuo corpo inerme, bastò questo per darmi la forza, quella forza che credevo di aver perso.
- JON!!!! –
Mi alzai barcollando sulle mie stesse gambe sfuggendo alla Fredda morte che mi inseguiva, ma fu più veloce di me e a pochi passi dal tuo corpo sentii una lancia falciarmi le gambe, ma ero li accanto a te,  disarmata come lo ero sempre stata, il respiro affannato e le mani tremolanti, voltai il corpo  per permetterti di respirare meglio.
Mi sfuggì un sorriso nel vederti respirare ancora, un sorriso che si spense nel momento in cui afferrai Lungo Artiglio ancora intatta e parai un fendente dell’Estraneo, acciaio di Valyria, avevo letto molti libri al riguardo ma quella era stata solo fortuna, la spada giusta al momento giusto.  
Caddi nuovamente in ginocchio e Lungo Artiglio con me, non sono adatta alle spade, me lo dicevi anche tu, a Dorne l’arma prediletta è la lancia, ti porterò a Dorne…te l’avevo promesso dopo quella notte in cima alla Barriera…dopo aver spezzato il giuramento…
 Eppure eccoci qui a morire entrambi dal freddo e da lame ghiacciate quando potevamo fuggire e morire di vecchiaia sotto il caldo sole dorniano.
Ma ora non c’è più speranza, non posso salvare me stessa e non posso salvare te, sono esausta, ho il fiato corto e sento che la vita mi sta lasciando un po’ alla volta, la sento scivolare tra le dita come granelli di sabbia.
Il mantello fradicio mi schiaccia sotto il suo peso, voglio morire guardando il mio assassino negli occhi, il petto brucia, le lacrime rigano il volto, sono inginocchiata davanti alla gelida morte fissando gli occhi azzurri che mi trascineranno nell’oblio.
- Io sono il fuoco che arde contro il freddo… -
Chiusi gli occhi e una pioggia di ghiaccio mi ricoprii, piccoli e appuntiti cristalli di ghiaccio, quando riaprii gli occhi Jon era in piedi davanti a me con Lungo Artiglio tra le mani, cadde in ginocchio ansimando mentre i conati di vomito lo facevano piegare in due tra sangue e saliva. Restai immobile a fissare la morte che assaliva la vita mentre tra le dita stringevo ancora i cristalli di ghiaccio. Mi alzai e tirai Jon per il farsetto.
- Le barche… - ansimai.
Usò la spada come bastone e s’issò in piedi. M’incamminai verso la spiaggia quando mi bloccò per il polso .
- Nym…il vetro di drago –
- Jon è un suicidio…ti prego… -
Un tonfo richiamò la nostra attenzione, le difese del villaggio erano cadute, un ondata di morti viventi  invase il piazzale.
- Nym! –
- NYM! –
Non sentivo nulla se non il mio respiro.
- NYM!! –
Mi prese il volto tra le sue mani che lasciarono un impronta di sangue e fango.
-Nym dobbiamo andare ORA!! , stammi vicino ti prego! –
Mi prese per mano e cominciammo a correre verso la spiaggia, un massacro, i corpi si ammassavano sulle rive, il mare era rosso sangue ed il gelo sempre più pungente.
Finalmente  arrivammo alla barca, Edd ci stava aspettando saltammo sul ponte, recuperai una spada da terra e la utilizzai su alcuni Estranei che intralciavano l’unica via di salvezza. Jon salì per primo, ero pronta a saltare ma mi sentii afferrare il piede, caddi a pancia in giù sul pontile, la botta mi tolse il fiato,  lottai per divincolarmi dalla presa, sentivo Jon imprecare e pregare gli altri di non partire ma l’istinto di sopravvivenza prevalse e la barca salpò…senza di me. Usai la spada contro i miei nemici ma l’orda di Estranei si stava avvicinando, ora erano in due a bloccarmi e ben presto sarebbero stati migliaia.
Urlai per tutto il tempo mentre un Estraneo cercava di mordermi la gamba.
- JON! JON! –
Lo chiamai, invocai il suo aiuto mentre mi rassegnavo vedendolo sparire nella nebbia trattenuto  dai confratelli.
Affondai un fendente guidato dalla disperazione che miracolosamente andò a segno staccando di netto la testa ad uno dei miei aggressori. Mi alzai in piedi velocemente tenendo a distanza il secondo Estraneo più vicino a me, raggiunsi l’estremità del pontile.
Ero di fronte ad una decisione: morire ed entrare a far parte dell’esercito dei Morti oppure morire tra le gelide acque della baia.
 
In ogni caso il freddo avrebbe vinto.
 
Scelsi di aiutare i miei confratelli e morire nelle acque gelide. La fine di Nymeria Sand di Dorne sarebbe stata il gelo.
Mi tuffai in acqua.
Persi subito la presa della spada, fu come essere trafitta da mille aghi, mi tolse il fiato, cercai di nuotare verso la superficie dell’acqua mentre il mantello mi trascinava verso il basso. L’acqua era colma di cadaveri e sangue.
Raggiunsi la superficie e vidi la barca di Jon tornare verso la spiaggia, non potevo condannarli a morte, sicuramente Jon ha insistito minacciando i confratelli grazie al suo nuovo ruolo di Comandante e loro avevano ubbidito, accrescendo ancora di più i dubbi sulla nostra relazione all’interno della confraternita.
Nuotai, mentre  le gambe diventavano sempre più rigide e pesanti, l’acqua mi strappava di dosso la vita, toccai il legno della barca nel medesimo istante persi quasi i sensi.
- Tiratela su! –
Quando mi estrassero dall’acqua sentii l’aria riscaldarmi, mille mani mi spogliarono degli abiti fradici lasciandomi con delle fasce a coprirmi il seno e l’intimo, sentivo solo le mani di Jon a quel punto.
- Edd il mio mantello presto! –
Poi un improvviso tepore mi ricoprì, ed infine le braccia di Jon mi cinsero come un padre fa con la figlia, sentivo il suo cuore battere all’impazzata sotto gli strati di cuoio e il suo respiro tra i miei capelli corvini raccolti in una treccia.
Poggiò le labbra sulla mia fronte.
- Va tutto bene Nym, stai con me –
Solo a quel punto aprii gli occhi e vidi quegli splendidi occhi neri che fissavano la spiaggia. Tremavo e ad ogni sussulto della barca temevo di ricadere in acqua.
- Grazie Jon Snow –
Dissi con quell’accento dorniano che ti faceva tanto ridere prima di sprofondare nelle tenebre degli incubi che ancora oggi mi tormentano.


Mad note
Scritta in un momento d'ispirazione, scusate per eventuali errori >< 


 
  
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