Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    10/06/2015    3 recensioni
[Partecipante alla Fluff Challenge, tabella Inverno, prompt n°5]
"Era noto a tutte le – giovani e meno giovani – cameriere a servizio a Kido Manor, che bussare alla porta di Hyoga-bocchan prima che questi si fosse alzato era una cosa sconsigliabile da farsi: questo per evitare un brusco risveglio da parte non solo dello stesso russo ma anche di colui con il quale egli divideva spesso il letto."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kido Family'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tabella: Inverno

01.Maglione di lana

02.Regalo

03."Buon Natale, idiota"

04.Neve

05.Capelli spettinati

06.Labbra fredde

Progressi: 5/6

Nuova pagina 1

Titolo: Svegliarsi Insieme
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom: Saint Seiya
Personaggi: Shun, Hyoga, Un Po' Tutti
Pairing: ShunxHyoga
Genere: Fluff, Slice of Life, Romantico
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Toei Animation, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Saint Seiya, appartengono solo a me.” 

FLUFF CHALLENGE

Tabella: Inverno
Prompt: 5) Capelli Spettinati (5 di 6)

SVEGLIARSI INSIEME

Era noto a tutte le – giovani e meno giovani – cameriere a servizio a Kido Manor, che bussare alla porta di Hyoga-bocchan prima che questi si fosse alzato era una cosa sconsigliabile da farsi: questo per evitare un brusco risveglio da parte non solo dello stesso russo ma anche di colui con il quale egli divideva spesso il letto.

Non era un mistero per nessuno, infatti, la presenza di Shun nella stanza che il Saint di Cygnus occupava alla villa: e se porre domande agli altri signorini aveva come risultato il loro scrollare di spalle e qualche battuta detta a mezza voce, la naturale riservatezza del più giovane - e la fiera protezione che il più anziano dei due oggetto delle chiacchiere riservava al compagno - non permetteva il trapelare di alcuna informazione in merito.

Anche Kido-ojousama rispondeva alle domande con un sorriso vago ma fermo – segno che quel segreto che era il rapporto tra i due suoi ragazzi non sarebbe stato mai rivelato, almeno non da lei – prima di dirottare il discorso su altri e più sicuri lidi: ciò che il suo cuore sapeva non sarebbe mai trapelato dalle proprie labbra, avrebbe alimentato con tutte le sue forze quel sentimento di amore che legava Shun e Hyoga, lo avrebbe nutrito e se ne sarebbe fatta custode fino alla fine dei tempi.

Rispettare la loro privacy era la cosa per lei più importante in quel momento, forte della propria decisione di proteggere fino in fondo e per sempre le vite pacifiche dei suoi giovani guerrieri, e sapeva che far sì che l'amore tra Andromeda e Cygnus prosperasse era anche lo scopo ultimo degli altri loro fratelli, desiderosi di vederli finalmente felici e liberi di vivere quel loro amore alla luce del Sole.

§§§

Rannicchiato sotto il futon e profondamente addormentato, Shun non si era accorto della mancanza di Hyoga – che stava rientrando proprio in quel momento dal bagno, già vestito ma con le mani ancora umide – e neppure della sua carezza gentile sul collo lasciato semi-scoperto dai capelli arruffati sul cuscino, ritrovatisi disordinati e senza forma durante il lungo e ristorante sonno durato tutta la notte, privo di incubi e pieno di caldi e calmi sogni popolati da sorrisi e luce vera.

A Hyoga piaceva accarezzare i ciuffi ramati del compagno, piaceva spettinarglieli dopo che questi aveva trascorso lunghi minuti a spazzolarli e – ma non lo avrebbe mai ammesso a voce alta – soprattutto gli piaceva aiutarlo a pettinarseli, un'abitudine che avevano preso prima di coricarsi, un modo per rinsaldare un legame già di suo granitico e godere della reciproca presenza in un attimo così personale ed intimo.

Di solito accadeva sul letto, con Shun seduto a gambe incrociate sul materasso e la schiena poggiata contro il petto di uno Hyoga affettuoso come mai nessuno – all'infuori della sua famiglia – l'aveva mai visto, lontano anni luce dal giovanotto scontroso e gelido che in molti credevano fosse: alla luce di un semplice abat-jour, Cygnus accarezzava con cura la chioma leonina del ragazzo più giovane, intervallando piccoli baci sulle tempie a un lento cullare che aveva come effetto finale quello di precipitare Andromeda in un riposo tranquillo e profondo; poi, dopo aver riposto la spazzola e aver spento la luce, Hyoga andava a distendersi al suo fianco, stringendolo a sé.

Quella mattina in particolare, il russo non aveva la minima voglia di uscire dalla stanza: era inverno, faceva freddo – lui sopportava bene le temperature polari, ma non valeva lo stesso per Shun – e desiderava soltanto infilarsi nuovamente sotto la coperta, senza dormire ma solo osservando il viso rilassato del compagno e fare una volta di più tesoro di quella vista così rinfrancante.

Però qualcosa gli diceva che non sarebbe stato possibile: già da qualche minuto, udiva grida allegre provenire dal cortile innevato sotto la ormai loro finestra e sospettava che presto qualcuno si sarebbe presentato alla porta, qualcuno fin troppo desideroso di scatenarsi per rispettare gli spazi personali degli altri.

Shun poi, era stato così entusiasta, la sera prima, alla notizia della giornata di giochi che li attendeva a partire dal mattino seguente, che era rimasto in piedi ben oltre l'ora solita per parlare a ruota libera di tutti i progetti che aveva in mente per rendere quelle ore di svago memorabili per tutti e Hyoga non voleva privarlo di quella sincera felicità, anche se ciò significava interromperne il sonno.

A malincuore, si chinò sul suo orecchio, respirando piano mentre ne assaporava l'odore: “E' ora di alzarsi...” mormorò, sfiorandogli il lobo con le labbra, “Shun-kun, apri gli occhi.” mormorò, accarezzandogli piano la testa.

Con un mugolio, il ragazzino si mosse nel sonno, mostrando finalmente il viso lievemente arrossato sulle guance e incorniciato dai ciuffi castani disordinati; prima si sollevò una palpebra, poi l'altra, e infine le sue labbra si distesero in un tenero sorriso mentre le sue mani andavano a tirare su il piumone per coprire quelle parti del corpo lasciate esposte all'aria: “Buongiorno...” bofonchiò Shun dal suo rifugio, “Che ore sono?” chiese con uno sbadiglio prima di sfregarsi un occhio con fare assonnato.

Hyoga sorrise e gli sfiorò la guancia con le nocche: “Sono quasi le 8, dormiglione.” lo prese in giro lui, senza però disturbarsi a cambiare posizione, “Dobbiamo andare a fare colazione prima che Seiya salga a disturbare la quiete.”.

Andromeda rise sommessamente, scuotendo appena il capo per liberare la vista dai capelli: “Adesso mi alzo... Promesso...” disse, muovendosi sotto la coperta per appropriarsi degli ultimi scampoli di calore.

Cygnus lo lasciò fare, appropriandosi però di una sua lunga ciocca di capelli ramati: la fece scivolare tra le proprie dita, trovandola morbida e piacevole al tatto – malgrado il disordine che regnava sulla sua testa in quel momento - una sensazione di cui non avrebbe mai più potuto fare a meno e che ogni volta lo faceva innamorare un po' di più di Shun.

Dai, alzati.” aggiunse poi con voce sfumata di tenerezza, lasciando andare la ciocca e mettendosi in piedi: “Ti ho lasciato i vestiti puliti in bagno, cambiati e ci vediamo di sotto.” disse, chinandosi a raccogliere i vestiti sporchi da depositare nel carrello della biancheria.

Con tra le braccia un involto di pantaloni e magliette, Cygnus fece per uscire, quando una mano piccina gli sfiorò la guancia, facendolo voltare.

Il contatto delle labbra di Shun sulle proprie fu improvviso ma non inaspettato: anche quello era un loro piccolo rituale.

Il bacio fu breve e affettuoso, figlio di una familiarità costruita e nutrita con l'aiuto del tempo, e si concluse con una lieve carezza sulla guancia del biondo e con una domanda da parte di Andromeda: “Stasera mi aiuterai di nuovo a sistemarli? Cominciano ad essere un po' troppo lunghi.” s'imbronciò questi, esaminando con attenzione la parte finale di una ciocca.

Non vorrai tagliarli, spero.”

No, voglio solo renderli più ordinati... Chiederò ad Akiko-san un phon... se ti va...” azzardò Andromeda, tormentandosi le dita e tenendo lo sguardo basso, imbarazzato.

Con un sospiro, Hyoga allungò una mano per sollevargli il mento, donandogli infine un sorriso pieno d'amore: “Basterà soltanto dargli qualche colpo di spazzola in più.” concluse, posando le proprie labbra sulla sua fronte, “Ora vai a prepararti. Ti aspetto a tavola.”.

In un angolo del corridoio, invisibile a chiunque, Saori osservò il russo uscire dalla stanza, ne annotò meticolosamente i lineamenti rilassati su di un taccuino presente soltanto nella propria mente, e si beò della sua espressione indubbiamente felice.

Mentre lui armeggiava con il carrello del bucato posto accanto alla porta, ella si lasciò scivolare nell'oscurità – mitigata di poco dalla luce del primo e pallido sole che filtrava dalle finestre – e scese le scale, diretta al piano inferiore.

Cominciava un nuovo giorno.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA