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Autore: Hedley    09/01/2009    10 recensioni
"Ops.." mormorò Nicholas socchiudendo gli occhi: a parlare non era stato Kevin. "Scusami Joe...Non volevo..Ho avuto un incubo e stavo...scusa..." il ragazzino si arrampicò sul letto del fratello in silenzio. Dall'altro lato, un undicenne assonnato si stropicciò la frangetta ed inforcò un paio di occhiali a montatura tonda. "Io lo sapevo che mamma non doveva mandarti a quel cavolo di spettacolo..." borbottò mescolando parole ad uno sbadiglio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time. C'erano una volta... Piccoli Jonas'
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jk
Buonanotte Marmocchietto!

Ok, mia seconda cavolatina senza pretese,ma è più forte di me. Questa volta però si tratta una one shot ambientata poco dopo la nascita di Frankie.

Mi sono venute un paio di idee a proposito dei piccoli Jonas e penso che questa storiella sarà la prima fra tante.
Enjoy!
Laura

"Kevin?"
Erano quasi le tre di notte. A casa Jonas, tutto era tranquillo e silenzioso.
Solo il russare di papà Kevin era percepibile se si prestava particolarmente attenzione.
"Kevin?" ripetè una vocina flebile e titubante: nessuna risposta.
Il piccolo Nicholas sbuffò e decise di acquattarsi al bordo del letto di suo fratello facendo attenzione a non colpirlo accidentalmente.
Aveva appena avuto un altro dei suoi incubi e proprio non se la sentiva di rimanere solo in camera sua.
Ma non poteva svegliare i suoi genitori: Nicholas sapeva perfettamente che Denise e Paul avevano trascorso molte nottate in bianco a causa
dell'arrivo del nuovo fratellino Frankie; non voleva guastargli quel poco di sonno che erano riusciti ad ottenere.
D'altro canto, non poteva nemmeno disturbare quel pestifero di suo fratello Joseph  che avrebbe sicuramente  tentato di  spaventarlo ulteriormente.
Così, non gli rimaneva altro da fare che tentare di  svegliare Kevin, anche se un po' gli dispiaceva: sembrava così  tranquillo...
"Kevin..." chiamò ancora. Il bambino si portò le ginocchia al petto e chiuse gli occhi tentando di distogliere i propri pensieri dal buio che lo circondava.
Sapeva di essere troppo grande per quel tipo di paure...Aveva otto anni:era un ometto ormai!Ed un fratello maggiore per giunta!
Se Frankie avesse potuto parlare, probabilmente gli avrebbe dato del fifone smidollato..No quello suonava più da Joe.
"Kevin dai ti svegli?Per favore!"
Con la testa piena di fantasmi svolazzanti e risate diaboliche, il ragazzino scese dal letto e si avvicinò a tentoni verso il comodino del fratello.
Quando lo trovò, premette il tasto di accensione della lampada e si trovò costretto a schermarsi gli occhi con la manina per via dell'improvvisa luce.
"..Kevin..Sei sveglio?"
"Si può sapere che cosa stai combinando bamboccetto?"
CLICK. La luce si spense di nuovo.
"Ops.." mormorò Nicholas socchiudendo gli occhi: a parlare non era stato Kevin.
"Scusami Joe...Non volevo..Ho avuto un incubo e stavo...scusa..." il ragazzino si arrampicò sul letto del fratello in silenzio.
Dall'altro lato, un undicenne assonnato si stropicciò la frangetta ed inforcò un paio di occhiali a montatura tonda.
"Io lo sapevo che mamma non doveva mandarti a quel cavolo di spettacolo..." borbottò mescolando parole ad uno sbadiglio.
Invisibile nella cameretta buia, il piccolo Nick fece spallucce: il fratello alludeva alla rappresentazione teatrale di "A Christmas Carol" alla quale aveva partecipato con orgoglio poco più di un mese prima.
In effetti Joseph non aveva tutti i torti; gli incubi di Nicholas erano incominciati proprio con la preparazione di quello spettacolo:troppi fantasmi per i suoi gusti.
"Io volevo solo svegliare Kevin..." mormorò il bambino mordicchiandosi il labbro. Joe sorrise furbetto.
"Kevin non si sveglierebbe nemmeno se scoppiasse una bomba: non mentre sta sognando la sua adorata Susan Chimney!Oh Susan..." aggiunse poi con una vocina stridula e piuttosto buffa.
"..Oh Susan ti prego, lascia che ti porti i libri... O preferisci che ti prepari la merenda? Oh Susan sei così graziosa con quei cerotti color cotoletta sul naso!"
Nicholas non riuscì a trattenere un risolino che ben presto diventarono due e poi tre, man mano che l'imitazione procedeva.
Joseph rimase per un po' in silenzio ad ascoltare le risate di suo fratello a metà fra il compiaciuto e l'irritato:  non voleva tirare su di morale quel marmocchietto; non quando era stato costretto a svegliarsi nel cuore della notte soltanto per uno stupido incubo.
Ma l'aveva fatto ridere... E Joseph amava far ridere le persone. Soprattutto, anche se non l'avrebbe mai confessato ad anima viva, amava far ridere il suo fratellino.
"Ma bravo ridi.Sono simpatico eh?.Adesso però sloggia poppante, che domani ho un compito in classe e devo essere completamente riposato per l'occasione. Smamma!" si tolse gli occhiali e si buttò nel letto scalciando volontariamente il fratellino che era seduto sul bordo.
Nicholas scese riluttante dal letto. Aveva gli ochi lucidi e la terribile sensazione di aver fatto arrabbiare Joe.
Era più forte di lui: nonostante la maggior parte delle volte era costretto a denunciarlo alla mamma per qualcosa di terribile che aveva detto o fatto, Nick odiava vedere suo fratello in collera con lui. Lo odiava e basta.
Prima che riuscisse ad evitarlo, gli scappò un singhiozzo. Tentò di soffocarlo tappandosi la bocca con la manina.
"Ecco mi ha sentito,adesso mi prenderà in giro a vita!" pensò mentre una lacrima solitaria gli rigava la guancia sinistra.
Si avvicinò a tentoni verso la porta della cameretta, quando...
"Nick..." si immobilizzò all'istante. Tirò su con naso e rimase in ascolto.
CLIK
La luce era di nuovo accesa. Nel letto di destra, Kevin era completamente immerso nel mondo dei sogni: chissà se anche lì il naso di Susan Chimney era coperto di cerotti rosa?
Nel letto a sinistra Joseph aveva nuovamente indossato gli occhiali e lo osservava a braccia conserte con la sua tipica espressione da duro.
Nicholas si asciugò prontamente le lacrime con la manica del pigiama ed imitò il fratello: stessa postura, stesso sguardo ribelle.
Joseph dapprima scosse la testa. Poi fece ciondolare il capo a destra e a sinistra. Un piccolo sorriso increspò le sue labbra sottili e una manciata di secondi  dopo stava ridendo come non rideva da secoli.
Lentamente Nicholas abbandonò la sua posa da "duro" e si avvicinò al letto del fratello.
"Ti ho fatto ridere Joe?" domandò il piccolo con espressione confusa.
Joseph tentò di reprimere la risata, ma con scarso successo. Quando finalmente si calmò, fece un profondo respiro. Poi cominciò a ridere di nuovo.
"Cavoli quanto sei buffo Nicky..." esclamò tra le risate. Il bambino sorrise: pensò che detto da Joseph quel buffo poteva benissimo essere considerato un complimento. Approfittò del momento di tranquillità, per fargli una domanda.
"Ti ho fatto arrabbiare Joe?"
Si guardarono; il ragazzino con lo sguardo fiero e determinato ed il bambino confuso e speranzoso.
"Ma non dire fesserie Nick..." esclamò infine il maggiore scompigliando i capelli del piccolo. Nick tirò un sospiro di sollievo che il  fratello non notò.
"Però adesso fammi dormire eh? O domani sarò io quello che assomiglierà ad un fantasma...". biascicò Joe sistemando i bottoni del pigiama che la sera prima aveva abbottonato alla rinfusa.
Dopidichè,si lasciò cadere sul cuscino e chiuse gli occhi.
"Buona notte Nicky..."
"Joe, io però.."
"Non c'è nessun fantasma Nick... E se qualcuno proverà a toccare anche solo uno dei tuoi adorabili ricciolini ,se la dovrà vedere con me e con i miei calzini puzzolenti."
Nicholas scoppiò a ridere: era raro che suo fratello lo prendesse sul serio e gli faceva piacere; ma...
"Ma..."
"Ma che cosa Nick?Per l'amor del cielo, ho sonno!" esclamò il ragazzo stropicciandosi gli occhi e accorgendosi solo in quel momento che aveva ancora gli occhiali.
Nicholas glieli sfilò e li piegò con cura sul tavolino.
"Per favore Joe..." sussurrò poi rivolto al fratello maggiore.
"Solo per questa notte posso stare qui?Mi farò piccolo piccolo e non ti darò fastidio te lo prometto!Dai per favore, per favore!"
Incrociò le dita dietro la schiena speranzoso.
Joseph roteò gli occhi e si nascose sotto le coperte.
"E daccordo..." biascicò. "Basta che te ne stai zitto una volta per tutte."
"Yuppii!" esclamò Nicholas gettandosi sul letto del fratello.
Joe sbuffò.
"Allora non incominciamo sottospecie di scimmietta con la permanente, perchè se mi dai ancora fastidio ti trascino in cucina e ti appendo al frigorifero con la calamita di Winnie the Pooh"
Nick scoppiò a ridere visualizzando nella sua mente l'immagine di una scimmia con la permanente ed i suoi vestiti appesa per i  pantaloni al frigorifero della cucina.
"E poi appendo anche la lista delle cose da fare..." continuò Joe giocherellando con i capelli del fratello.
"Stendere i panni...Fare la spesa...Buttare via Nicky..." il bambino scoppiò a ridere di nuovo e tentò di soffocare il rumore con il cuscino.
"...Procurare dei cerotti nuovi per Susan..Magari di un colore un po' carino...O con tanti piccoli Kevin che fanno ciao ciao con la manina"
Ancora risate.
"..Compare dei Frankie per i pannolini...Cioè dei pannolini per Frankie..."
Nick era ormai completamente vittima  di una ridarella irrefrenabile.
 Joe incrociò le dita dietro la nuca e sorrise: avere un fratellino fifone non era  così male dopotutto; specialmente quando rideva a tutte le sue battute.
"Buonanotte Joe...Ti voglio bene.."  Mormorò ad un certo punto Nicholas girandosi dall'altra parte ed accoccolandosi al suo fianco.
"Buonanotte Joe va aggiunto alla lista delle cose da fare?Perchè allora mi sa che dovremo cambiare foglio..."
Un'ultima leggera risata.
Joseph si voltò per spegnere la lampada sul comodino. Quando si girò di nuovo, il fratellino era già addormentato e respirava piano con la schiena appoggiata al suo petto. Inspiegabilmente sorrise.
"Buonanotte Marmocchietto..." mormorò sistemando la coperta in modo che coprisse a sufficienza sia lui che e il bambino.
"Ti voglio bene anch'io." 


   
 
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