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Autore: Cacciatrice di Risate    10/06/2015    4 recensioni
Sara ci stava spesso con i piedi immersi nell'acqua fredda del mare. Solitamente, le estati le passava così.
Era una ragazza davvero solitaria. Era figlia unica e i suoi genitori si lamentavano spesso del fatto che lei abbia avuto solo un paio di amici. Qualche volta prendevano appuntamento dallo strizzacervelli, ma lo psicologo diceva che era solo il suo carattere e che non c'è cura alla propria personalità.
Sara aveva i capelli castani rossicci, gli occhi color nocciola, le labbra sottili e chiare. La sua pelle si abbronzava facilmente, anche se aveva già una carnagione scura.
I suoi genitori la portavano in vacanza al mare, ogni anno in posti diversi, per vedere se la diciassettenne iniziasse a relazionarsi di più.
E l'estate che stava per arrivare, la cambiò definitivamente.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SEA

CAPITOLO PRIMO


 
Summer Paradise -
Simple Plan ft. Sean Paul
https://www.youtube.com/watch?v=qjHlgrGsLWQ

 

Sara ci stava spesso con i piedi immersi nell'acqua fredda del mare. Solitamente, le estati le passava così.
Era una ragazza davvero solitaria. Era figlia unica e i suoi genitori si lamentavano spesso del fatto che lei abbia avuto solo un paio di amici. Qualche volta prendevano appuntamento dallo strizzacervelli, ma lo psicologo diceva che era solo il suo carattere e che non c'è cura alla propria personalità.
Sara aveva i capelli castani rossicci, gli occhi color nocciola, le labbra sottili e chiare. La sua pelle si abbronzava facilmente, anche se aveva già una carnagione scura.
I suoi genitori la portavano in vacanza al mare, ogni anno in posti diversi, per vedere se la diciassettenne iniziasse a relazionarsi di più.
E l'estate che stava per arrivare, la cambiò definitivamente.
Erano le sei del mattino, e la famiglia era appena arrivata Cefalù, in Sicilia, per un soggiorno che sarebbe durato un mese.
Sara decise di andare subito in spiaggia, come tutte le volte. Era curiosa di sapere se il mare era pulito, trasparente, o sporco e inquinato.
Dopo aver salutato i genitori, indossò una maglietta e dei pantaloncini sopra il costume, inserì il cellulare in tasca e attraversò il pezzo di strada che aveva a distanza del mare.
Appena fu fuori un'ondata di beata aria salmastra la inebriò. La ragazza inspirò profondamente, sorridendo.
Arrivò presto a toccare la morbida sabbia e cominciò a correre. Il vento le alzava i lunghi capelli e per lei non c'era cosa più bella del sentirsi travolta da esso.
La corsa, però, si concluse quando raggiunse quattro metri prima della riva. Un ragazzo era disteso ad occhi chiusi sul bagnasciuga, con le braccia incrociate dietro la testa. Le piccole onde che arrivavano lo coprivano per un paio di secondi, mentre quelle più grandi lo investivano direttamente.
Sara scrutò lo sconosciuto, avvicinandosi di un altro metro, senza fare rumore. Aveva i capelli biondi scuro, spettinati dall'aria. Il petto era nudo e il costume gli arrivava alle ginocchia. L'unica cosa che la ragazza non vedeva di lui erano gli occhi, ed era curiosissima di conoscerne il colore. Ma finché il ragazzo li teneva chiusi, lei non avrebbe potuto vederli.
Improvvisamente, una folata di vento introdusse un'onda più alta del solito, che risvegliò lo sconosciuto dal suo riposo. Balzò a sedere pulendosi gli occhi, accorgendosi in un secondo momento di Sara che stava scappando, colta di sorpresa.
Il ragazzo non fece in tempo a vederla in faccia, ma notò un cellulare finito pochi metri da lui, quasi totalmente coperto di sabbia. Si alzò in piedi e lo raccolse, immaginando che fosse della ragazza.
Così iniziò a correre come solo lui sapeva fare. Alcune volte lo chiamavano Bolt per la sua velocità nella corsa, e lui ne era fiero. Quindi, raggiunse la ragazza in fretta e la chiamò urlando un: “Ehi!”
Sara si voltò, mentre il cuore le batteva forte nel petto. Non voleva essere sorpresa mentre lo guardava e a causa di quella maledetta onda il ragazzo aveva visto tutto!
La prima cosa che Sara notò di lui, furono gli occhi. Quelli che non aveva visto. Erano azzurri come il colore del mare, ma se visti da un'altra prospettiva diventavano verdi. Perdercisi dentro non era difficili, e la ragazza faticò a spostare lo sguardo altrove.
“E' tuo?” chiese lui, porgendole il cellulare.
Sara si tastò le tasche, ancora sotto sopra, e si accorse di non avere più il suo smartphone. Così annuì, riconoscendolo dallo sfondo che aveva appena sbloccato. Tirò un sospiro di sollievo, per fortuna la sabbia non lo aveva mandato in tilt del tutto.
“Grazie” disse velocemente al ragazzo.
“Tu sei di qua?” rispose lui.
“No, abito a Roma”
“Ah. Io sì, vivo qui”
Sara non sapeva cosa rispondere. Non era brava a sostenere una conversazione con chi non conosceva.
“Come ti chiami?”
“Sara, tu?”
“Michele” rispose il biondo, iniziando a camminare verso la riva.
Sara lo seguì, ma non perché lui l'avesse invitata; per pura volontà.
Chiacchierare con Michele le sembrò ad un tratto la cosa più normale del mondo.








ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti. So perfettamente che ho altre storie in corso (che non abbandonerò ya), ma questa non è per niente una long.
Si tratterà di una storiella che mi è venuta in mente questa mattina, non so ancora se farla durare tre o quattro capitoli (epilogo compreso), ma credo quattro.
In ogni capitolo metterò una canzone che farà da colonna sonora al testo, potete ascoltarla prima, dopo o durante!
Spero che vi piaccia, scusate per gli errori che avrò commesso :)
Jess

   
 
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