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Autore: gateship    10/06/2015    2 recensioni
Come ogni sera, John è desideroso di attenzioni.
Come ogni sera, Sherlock legge il suo dannatissimo libro.
Questa sera, John finisce sul pavimento.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è per una persona speciale, una persona che mi ha detto di usare poco i dialoghi, almeno per una volta.
Il risultato è il seguente, fluffoso, ma non sono molto sicura di come sia venuto!

Aemh... il titolo...sbudoratamente copiato... cioè, preso in prestito dal Grande Moffat, sono i titoli di due speciali di Doctor Who messi assieme (Bad Night e Good Night).

 

John sbuffò, rigirandosi nel letto.

Sbadigliò, strizzando gli occhi per non far passare la luce che filtrava dalle palpebre.

Sospirò.

Nel sentire la pagina di un libro voltarsi, le orecchie che gli si tesero come quelle di un gatto.

Si alzò, la gola troppo stanca per parlare, fece il girò del letto, arrivando al comodino del detective e spegnendo la luce. Girò sui tacchi, dirigendosi verso la sua parte di materasso, appena oltrepassata la metà della stanza, Sherlock riaccese la lampadina con un piccolissimo sbadiglio, continuando a leggere il volume come se niente fosse.

Il medico scosse la testa, alzando per un attimo gli occhi al cielo; fece marcia indietro, premendo il pulsante che li avrebbe riportati all'oscurità. Annuì, mentre il suo sguardo cercava nel buio quello di Sherlock, non trovandolo, scavalcò il corpo del detective, ritornando a sdraiarsi sul letto.

La luce si riaccese.

Si alzò, prese il cuscino con un gesto brusco e si accucciò sotto il letto, come un cane a cui il padrone non presta attenzione.

Qualche minuto dopo, Sherlock sospirò e John sentì chiaramente l'uomo voltare pagina e sistemarsi sul letto.

Lo stava ignorando.

Si rigirò sul pavimento, cercando di trovare una posizione che gli permettesse di addormentarsi. Criminologia, stava leggendo un libro di criminologia. Non gli aveva neanche augurato la buonanotte, dato un bacio, o fatto quello che lui desiderava fare, da settimane. Dannata criminologia.

Sherlock starnutì e John si voltò per vedere il detective con il naso leggermente arrossato, gli stava venendo un brutto raffreddore. Ma non lo avrebbe impietosito, non questa volta.

Lo starnuto si sentì di nuovo. “John?”, chiese Sherlock.

“Mmm?” fece acido.

“Puoi ritornare? Ho freddo senza di te.”

Il volto di John si addolcì. Bastava quello per farlo sciogliere come neve d'estate, e Sherlock lo sapeva, fin troppo bene.“Spegni la luce?” chiese.

“Promesso.”

Il militare annuì leggermente, rialzandosi e rimettendosi sotto il piumone, la testa sopra il petto di Sherlock. Questi si mosse, quasi impercettibilmente, raggiungendo l'interruttore della lampadina. “Buonanotte, John.”

La luce si spense e il medico si accoccolò ben bene, mentre l'unico consulente investigativo al mondo, soddisfatto, gli passava la mano tra i capelli brizzolati.

John sorrise, “'Notte Sherlock.”
 

 

Lo so, stiamo grondando di sudore, ci stiamo cuocendo all'ombra, e io penso ai piumoni!! Era più fluffoso però!

 

  
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