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Autore: carlikiller    10/06/2015    0 recensioni
Come si sarà capito dalle altre mie storie trovo Peter etero quanto un arcobaleno.
In questa storia Peter si ritrova a dover fare un favore ad una persona a cui vuole molto bene e con cui ha un debito molto grande, un debito di vita...
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Malia Hale, Melissa McCall, Nuovo personaggio, Peter Hale, Scott McCall
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi (Post Malia)
Dopo aver coccolato Claire e averle tenuto compagnia per un po’ i due uomini vanno via lasciandola di nuovo sola ma almeno più tranquilla di prima. Non passa molto tempo che un ragazzo entra nella stanza. Non credo di averlo mai visto, né dal vivo né nei ricordi di Claire.
Lo sconosciuto dimostra poco più di vent’anni, che poi deve essere l’età che ha approssimativamente ora anche mia madre, i capelli neri lunghetti sul collo e gli occhi dorati, chiari e splendenti. Il tipo è molto alto e si muove ondeggiando con il corpo mentre sorride a mia madre come Stiles sorride a me. Da innamorato.
Si siede su una sedia posta accanto al letto di Claire e le prende una mano fra le sue.
- Ehi splendore, come stai? Come è andato il parto? E il piccolo come sta? È un maschio o una femmina? -
Vedo la maschera di Claire cadere e lei scoppiare a piangere buttando le braccia al collo del ragazzo. Piano piano, fra i singhiozzi, Claire racconta tutto l’accaduto: gli parla della sua amicizia con Peter, della cattiveria che le ha fatto Thalia e anche di me.
L’unica cosa che lei non dice è a cosa è scampata grazie a Peter, cosa è diventata sempre grazie a lui, e da come sembra misurare ogni parola lui non sa nulla. Come pensa di continuare a nasconderglielo? E per quanto poi? Tutta la vita?
Lui ascolta il suo sfogo continuando a coccolarla fino a quando lei non si è calmata poi le propone una soluzione.
- Piccola che ne dici se io e te ci trasferiamo fuori Beacon Hills? Allontanarsi da tutto potrebbe essere la soluzione migliore per te -
- Non lo so Kyle … E poi perché tu dovresti venire con me? Non sei obbligato a seguirmi, sopportarmi o a fare una qualunque cosa per me. E poi non credo che andarmene sia la soluzione migliore, non voglio dare l’idea di essere scappata e non voglio che Thalia pensi di averla avuta vinta. Perché io giuro che gliela farò pagare! -
- Magari potrebbe addirittura essere un vantaggio per te essere lontana. Sai se Thalia crederà che sei scappata, che lei ha vinto e che tu non vuoi vendicarti, la tua vendetta potrà procedere indisturbata - Non ho capito se vuole aiutarla a dimenticare o a vendicarsi.
- Sei un genio Kyle, quasi al pari di Peter. E questo mi piace! - Ti prego mamma non paragonarlo a Peter. Questo mi sembra normale!
- E poi, parliamoci chiaro Claire, cosa ne sarebbe di te se rimassi qui? Pensi di passare i prossimi anni a stare tra i piedi di Thalia fino a quando non ti dirà dove l’ha portata? Sempre che l’abbia davvero lasciata in vita! Oppure pensi di dire tutto a Peter per farlo rivoltare contro la sorella. Non che lui non lo farebbe volentieri, però se sapesse della bambina soffrirebbe -
Vedo Claire pensarci sinceramente e forse non sarebbe stato un brutto piano anche se c’era il rischio che lui ci lasciasse la pelle o che Thalia morisse senza parlare. Credo che lo abbia capito anche lei perché prima di rispondere abbassa lo sguardo.
- Forse hai ragione. Per salvare il salvabile la soluzione ideale è prendere armi e bagagli e andarsene il più lontano possibile da qui -
- A questo proposito io ho dei parenti a Washington -
- Oh Kyle … - la voce di Claire è così dolce mentre parla con lui.
- Verrò con te ovunque piccola mia, tanto non è che io qui abbia un vero motivo per rimanere. L’unica cosa importante e bella della mia vita sei tu! -
- Ma Kyle ti rendo conto, spero, che noi ci conosciamo appena e che ok, a volte flirtiamo, ma non abbiamo mai nemmeno parlato di uscire insieme -
- Claire tu mi piaci davvero e non ti abbandonerò -
Vedo Claire sorridere e baciarlo dolcemente.
- Allora fai le valigie Kyle, appena mi rilasciano partiamo per Washington! -
- Guarda che non sei in prigione - le ricorda lui coccolandola e all’inizio non capisco di cosa parla. Poi ripenso alle parole di mia madre e capisco che sta parlando come se fosse in prigione.
- Oh lo so, lì mangerei molto meglio! -
Io e Kyle scoppiamo a ridere ed io comincio ad odiare Thalia per ciò che mi ha portato via, sarei potuta crescere con loro invece che in un bosco.
 
L’atmosfera cambia e vedo Claire in mezzo al bosco seduta sulle gambe di Peter che è a sua volta seduto sul Nementon. Lei gli passa una mano fra i capelli in modo dolce e ritmico.
- Come mai hai voluto vedermi qui? Potevi venire a casa! Tanto anche lì, come in ogni luogo, tutti ti adorano - Lo sguardo di Claire si incupisce, credo che non voglia avere un altro confronto diretto con Thalia.
- Diciamo che spero di non vedere mai più Thalia -
- Anche tu cominci a non sopportarla più? Io sto toccando il fondo della mia già scarsissima pazienza - Sì, questo è il Peter che conoscono.
- Mi ha fatto un torto che non le perdonerò mai - Direi che Claire è incazzata nera!
- È per questo che ti vuoi trasferire a Washington? -
Vedo che Claire ha un attimo di smarrimento, credo che non glielo avesse ancora detto - Come lo sai? -
- Ho parlato con il tuo bel cameriere - dice Peter ridendo.
- Scemo. Sì, io e Kyle ci trasferiamo a Washington probabilmente verranno anche i papà. Credo che sia la soluzione migliore per tutti -
- Sei proprio incazzata,è? - Claire annuisce e lui la stringe forte fra le sue braccia - Mi mancherai piccola -
- Anche tu scemo. Comunque ci sentiremo spesso via cellulare e mail*. Non ti lascerò sparire, sei troppo importante Pete -
- Non potrei mai lasciarti amore mio -
- Ti andrebbe di farmi un ultimo piacere? - gli chiede Peter e suppongo centri la vendetta. Le servirà un informatore qui a Beacon Hills.
- Ogni cosa per te piccola mia -
- Come ti ho detto ho avuto dei grossi problemi con tua sorella e considerando che so che anche tu la odi ho pensato che non ti dispiacerebbe vendicarti di lei -
- A cosa stai pensando tesoro mio? - La voce di Peter si è fatta più lasciva per l’eccitazione della vendetta.
- Ad allenare Derek, crescerlo e prepararlo per rivoltarglielo contro al momento opportuno. Vuole mettere tutti d’accordo, vuole comandare tutti e assicurarsi che sia tutto come dice lei, per questo girargli contro Derek sarebbe squisitamente bello -
Mia madre era un genio! Questa è squisita vendetta Thalia aveva paura che io fossi un’arma nelle mani di Peter e Claire le vuole dimostrare che anche i suoi figli sono un’arma nelle mani di Peter. Chiunque è un’arma nelle sue mani, anche la ragazza più intelligente del mondo, anche Lydia.
- Cosa ti ha fatto per farti arrabbiare tanto? - Sento Peter chiedere il motivo della sua rabbia e torno a concentrarmi su di loro. Sono curiosa di sapere che cosa si inventerà!
- Non capiresti … - Ha scelto di non mentire e la capisco. Preferisce non dire niente che mentirgli e rovinare il rapporto di fiducia che li lega.
- Va bene, non preoccuparti. Farò del mio meglio per addestrarlo -
Ripenso alla facilità con cui Peter riesce a far fare ogni cosa a Derek e mi rendo conto che lo ha fatto davvero. Derek è quasi un pupazzino nelle sue mani.
In quel momento mi ricordo cos’ha fatto mio padre a sua nipote e capisco che forse il gesto era stato anche istintivo. Lui non si ricordava di me ma Claire gli ha chiesto di rivoltare Derek contro la madre ma Peter non era mai riuscito a portare a termine il piano.
In qualche modo il suo cervello appena rientrato in funzione dopo il coma deve aver pensato che uccidere Laura fosse più o meno equivalente. E lo era davvero!
Claire saluta Peter con un bacio sulle labbra poi lo abbraccia stretto e lui la ricambia. Se ne sta andando per non si sa quanto tempo e lui è costretto, per il suo bene, a lasciarla andare perché ha capito che trattenerla lì con lui vorrebbe dire impedirle di farsi una vita sua e questo è sbagliato. Forse Peter non è così male, o almeno non con lei.
 
Il ricordo cambia ed io, dentro di me, spero che almeno questo sia un ricordo felice.
Il posto in cui siamo stavolta è un ospedale e, proprio come l’ultima volta, Claire è sdraiata in un letto con una bimba fra le braccia. Ma da quella volta è passato qualche anno, lo vedo dal viso di Claire che ora deve avere circa trent’anni, e al suo fianco c’è Kyle, non è più sola.
Kyle, anche lui di qualche anno più vecchio, è in piedi accanto al letto con in braccio una bambina di un paio d’anni. Queste devono essere le bambine di cui parlava Peter, le bambine di Claire. Ma allora dov’è Joy? Hanno detto che la piccola si chiama Olive e l’altra è troppo grande per essere quella che ho tenuto in braccio prima. Avranno avuto un’altra figlia.
Mentre loro sono lì che chiacchierano coccolando le loro piccole entrano dei medici.
- Salve signori Harris - Claire ha tenuto il suo cognome, perché? - Abbiamo una cosa molto importante da comunicarvi -
L’aria scura del viso dei dottori porta Claire a preoccuparsi - Dottore che cosa è accaduto? Mi sembra che sia io che Olive stiamo bene -
- Sì, il parto è andato ma non si può dire che sia andato bene. Lei e Olive state bene ma non credo sia opportuno per voi avere altri bambini -
- Perché? Cos’è successo durante il parto? Ci sono stati dei problemi? - Kyle può raggiungere livelli di isteria che io nemmeno immaginavo.
- Solo qualche intoppo. Le sue ragazze stanno benissimo ma un’altra gravidanza potrebbe distruggere la signora Harris - rispondono i medici per poi rivolgersi direttamente a Claire - Il vostro corpo è stato molto debilitato da questa gravidanza e dal successivo parto. Signora io gliel’ho ripetuto molto spesso durante questa gravidanza che era a rischio, ci sono state molte complicazioni già prima del parto e credo che un’altra possa ucciderla. E ovviamente rischierebbe di portare il bambino con sé. È già stata molto fortuna perché sia lei che Olive state bene -
- Infondo Claire abbiamo già due bambine bellissime potremmo fermarci qui - Una cosa è certa, mia madre era molto amata. Ma allora dov’è ora Kyle? Lei è morta e lui nemmeno si fa vivo?
- Si, non preoccuparti Kyle e anche voi dottori farò la brava e non avrò altre gravidanze - lo dice con la voce di una bambina che scherza e Kyle le da una pacca su una gamba - Guarda che sono seria! - dice Claire con la stessa voce.
Direi che mia madre si è ripresa, anche se nei suoi occhi c’è ancora un’ombra, ed è tornata la Claire che non ha paura di nulla e che fa la sciocchina. Mia madre era davvero una forza. Ma se non hanno avuto altri figli, come è arrivata Joy?
 
Il ricordo cambia velocemente ed io comincio a chiedermi perché Peter mi ha fatto vedere questo ricordo, non centra con me e non mi sembra importante. Forse sarà importante più avanti, forse è importante per capire come è comparsa Joy.
Non so esattamente dove ci troviamo, non ho mai visto questo posto prima, sembra una vecchia casa. Peter è in un salotto piuttosto disordinato e sta urlando contro dei ragazzi che sembrano averlo preso per un punch ball mentre Thalia ride dalla porta della cucina. Lei sembra l’unica su cui il tempo non è passato.
Quasi subito il cellulare di Peter suona ed io capisco che il ricordo riguarda la telefonata che, probabilmente, è di Claire. Peter si allontana per rispondere salendo verso il piano superiore.
- Ehi piccola mia -
- Ciao Peter, mi dispiace dirtelo ma questa non è una chiamata di piacere. È successo un casino, devi riunire tutta la tua famiglia e andartene da quella casa -
Sento la voce  di Claire nelle orecchie e dalle sue parole mi sorge un dubbio. Non è che questa è casa Hale e che io sto per assistere al famoso incendio che l’ha distrutta insieme alla maggior parte dei suoi abitanti?
- Claire di che stai parlando? - Peter sembra preoccupato e ancora non sa che sta accadendo.
- Mi ha appena chiamato mio fratello dicendo che una strana tipa dai capelli biondo castani gli ha chiesto come dare fuoco ad una casa in modo che nessuno riesca a scappare, l’incendio non si espanda e che non sembri doloso. Sia io sia lui abbia subito pensato a casa Hale. Ha anche detto che la tipa aveva uno strano ciondolo -
- E perché lo avrebbe chiesto proprio a tuo fratello? -
- Perché Adrian è laureato in Chimica, scemo. Ora trova il modo di fuggire con tutta la tua famiglia perché non so quando sarà ma ho proprio paura che voglia darvi fuoco -
- Claire, cosa mi nascondi? - Peter ha capito che Claire nasconde qualcosa e credo abbia ragione. Io a posteriore so che la casa è davvero la loro. Ma lei come lo sa?
- Adrian ha detto che aveva già visto la tipa non molto tempo prima a spasso per Beacon Hills al braccio di Derek - Ecco come lo ha capito!
- Ok, vogliono dare fuoco a casa nostra. Cerco il modo di fuggire salvando almeno i bambini - Peter voleva proteggere i piccoli ma non deve averne avuto il tempo.
- Ti voglio bene Peter -
- Anch’io piccola -
Vedo Peter guardare fuori dalla finestra mentre chiude la chiamata, ed io lo faccio con lui. Fuori si comincia già a vedere il fuoco spandersi verso la casa.
- Cazzo, è troppo tardi. Piccoli nascondetevi siamo in pericolo - L’ultimo pezzo di frase Peter l’ha urlata.
Il ricordo cambia ed immagino che Peter lo abbia tagliato apposta per non farmi vedere cosa è successo dopo, anche se devo ammettere che l’ho già capito. Hanno provato a fuggire ma solo Peter si è salvato, e solo grazie a Claire.
 
Il nuovo ricordo riguarda un mail che Claire ha scritto a Peter in cui gli racconta di cosa sta facendo. Da ciò che dice Claire nella mail suppongo che l’abbia sta scritta poco dopo che Peter è uscito dal coma, anche se non so quando lui l’ha letta.
Ciao piccolo mio,
Ho saputo cosa hai passato in questi anni e mi è molto dispiaciuto non poter essere lì con te ma ho delle bambine e una vita a Washington. Non potevo spostare tutto, distruggere la vita di Kyle e delle piccole. Come ti dissi anni fa per telefono i medici mi hanno consigliato di non aver altri figli ed io li ho ascoltati, lo giuro. Ma volevo anche allargare la mia famiglia ancora un po’ così ho adottato due bambine, la prima dell’età di un anno e mezzo e l’altra poco dopo dell’età di cinque anni. Sono bambine straordinarie e dolcissime, le ho scelte per le circostanze in cui le ho incontrate.
Reira, la piccola, era talmente iperattiva che nessuno la voleva, non si sapeva che fine avessero fatto i genitori e lei viveva in orfanotrofio. Ormai però nessuno la sopportava nemmeno lì, anche se erano rassegnati a non liberarsene mai, seppur era ancora molto piccola nessuno credeva se ne sarebbe mai andata. Io l’ho incontrata per strada mentre scappava da un’insegnante, facendogli le pernacchie e deridendolo, era stupenda- così me ne sono innamorata e ho deciso di adottarla e trasformarla nella speranza che il morso lenisse il suo problema. E invece le ha dato solo più energia da consumare.
Evelyn, la più grande, l’ho trovata quando ho per caso assistito ad un incidente stradale. Ho chiamato l’ambulanza mentre mi avvicinavo per vedere come stavano le persone, o la persona, in auto. E lei era lì! Sentivo solo il suo cuore battere ma nell’auto c’erano anche i genitori così ho capito qual’era la soluzione migliore. Ho preso la piccola e l’ho portata via, l’ho morsa per guarirla e nascosta nella mia auto. Una volta che si è rimessa, nel frattempo polizia e ambulanza si erano occupati della macchina e dei genitori, l’ho riportata a casa sua e quando i poliziotti sono andati da lei a cercarla lei era lì, e ufficialmente non era mai stata in auto. La piccola poi ha sviluppato un shock tale che non parla perciò non mi ha tradita, io l’ho adottata e lei sta bene con noi, secondo i medici riprenderà a parlare quando starà meglio.
Beh, come immaginerai la mia mail non era solo per informarti ma anche perché so che ti stai riprendendo e cosa hai fatto a Laura, a proposito grazie per questo. C’è una cosa che voglio che tu sappia, sei un buon amico e per questo non mi hai chiesto perché ho litigato con Thalia. Così mi sembra giusto che ora che lei non c’è più tu sappia la verità. Thalia ti ha portato via un ricordo molto importante ed io non gliel’ho perdonato perché sono d’accordo con il manipolare le persone ma non con il giocare con la loro testa. Non so altro, mi dispiace.
Ti adoro
Claire
Wow che casino di vita. Riassumendo Claire ha adottato e trasformato due bambine, così siamo a quota quattro più Joy che ancora non so da dove venga fuori anche se almeno ho capito perché ha subito legato con me. Siamo sorelle.
Lei sapeva che Peter era prima in coma e poi impazzito ma per i suoi casini non poteva andare da lui. Claire gli ha anche detto del ricordo che gli ha preso Thalia ecco perché lui dopo è andata da Lydia. Strano che a Peter non sia venuto il dubbio che mia madre poteva essere proprio Claire, visto che lei era stata lei a dirgli del ricordo perduto.
 
Il ricordo cambia ancora ed io spero che siamo arrivati alla storia di Joy. Sono sempre più curiosa di scoprire come è comparsa la più piccola delle pesti.
Stavolta mi ritrovo in un tranquillo boschetto, Claire sta camminando a braccetto con Kyle, ridono e lei ha un cestino da pic-nic sotto l’altro braccio. Le bambine non ci sono ed io lo trovo molto romantico. Ma cosa centro io?
Ad un tratto un gruppo di loschi individui esce dalla parte più fitta del bosco armati fino ai denti, imbracciando fucili e con vari rotoli di corde. Claire è agitatissima, capisco perfettamente dal suo cuore e dal suo sguardo che non sa cosa fare per difenderli. Suppongo che non gli abbia mai detto che cos’è e ovviamente non vuole che lo scopra così.
Gli uomini con i fucili la tolgono di impiccio sparando ad entrambi allo stomaco, lo sguardo di Claire si allarga. Kyle rischia seriamente di morire ed io comincio a capire perché non è qui. Povera Claire …
Lei cerca di combattere ma è ferita gravemente così loro riescono quasi subito ad immobilizzarla legandola ad un albero con le corde.
- Vi prego lasciatemi, non sono un’assassina e mio marito è umano. Sta morendo, aiutate almeno lui - Claire parla come se li conoscesse o forse quello è il modo in cui parla con tutti i cacciatori.
- Non ci interessa di lui. Noi non siamo cacciatori anche se sappiamo chi sei, siamo qui per altro, non per ucciderti - lo sguardo del tipo mi spaventa, sembra quello di un maniaco sessuale.
Vedo Claire che cerca di liberarsi, ma non riesce a muoversi. L’unico cambiamento visibile che ottiene è che i suoi polsi cominciano a sanguinare, dall’odore direi chele corde con cui l’hanno legata sono d’aconito.
Li vedo strapparle i vestiti e le mutandine. O cavolo, non vorranno stuprarla, vero?
Il ricordo si fa oscurato e capisco che è stata Claire stessa a nascondere ciò che ha subito. Dopo poco tutto si fa più chiaro e vedo i due uomini anziani arrivare con le bambine. Appena capiscono cosa è successo cercano di nascondere la vista alle piccole ed io li capisco. La loro mamma è lì, legata nuda ad un albero, coperta di sangue e con il loro papà morto ai piedi. Ho paura di aver finalmente trovato la risposta alla domanda come è arrivata Joy.
 
Sono ancora molto scossa da tutto questo quando l’atmosfera cambia portandomi all’Eichen House e capisco che sto per vedere la fuga di Peter e la morte di mia madre.
Vedo Peter, ancora dietro il vetro parlare con Claire, anche se lei è un po’ più vecchia e molto più magra del ricordo precedente. La storia dello stupro deve averla distrutta.
- Come stai angelo mio? - Il tempo non ha cambiato il loro rapporto.
- Stavo meglio qualche tempo fa … -
- Cosa è successo? - Qualcosa mi dice che lei non glielo dirà, non subito.
Gli occhi di Claire si fanno tristi - Conosci il detto “La natura da, la natura toglie”? - Peter annuisce - Io dovevo morire più di venti anni fa e tu lo sai bene. Ed ora la natura ha deciso che è finita, che devo morire -
 - Cosa intendi? Angelo mio cosa stai cercando di dirmi? -
- Che sto morendo mio caro lupetto, ma prima devo fare un ultima cosa. Prima di morire ho un ultimo problema da risolvere, dopo avrai il privilegio di uccidermi. Molti ci hanno provato in questi ultimi anni ma voglio che sia tu a farlo. Tu mi hai creata, tu mi distruggerai -
- Perché ora Claire? Perché io? - Vedo che Peter non è molto contento di fare quello che lei gli ha chiesto e lo capisco. Le vuole bene perciò non può farle del male.
- Perché facendolo prenderai il mio branco, le mie figlie - L’ultima cosa a cui Claire ha pensato sono state le sue figlie, era un’ottima madre davvero e lo sarebbe stata anche per me.
- Perché credi di star morendo? -
- Ti ricordi quando nove anni fa ti dissi che secondo i medici non potevo avere altri figli? - Finalmente scoprirò cosa l’ha uccisa, beh oltre Peter.
- Sì -
 - Si chiama Joy, ha 8 mesi - Credo di sapere esattamente quanto è passato dallo stupro, l’ultima figlia di Claire non è di Claire ma dello stupratore.
- Claire … -
So perfettamente perché l’ha tenuta, dopo aver perso me non poteva pensare di perdere un’altra bambina anche se questo voleva dire rischiare la propria vita. Claire era davvero unica, perché non ho avuto la possibilità di conoscerla? Ah sì, Thalia! Non me la sento di dare la colpa a Peter che l’ha uccisa perché non poteva fare altro.
- Il mio fisico sta cedendo -
- Come è possibile? -
Claire lo guarda con dolcezza e amore prima di spiegare quella che è la sua realtà - Peter ho vissuto ventidue anni di troppo, va bene così. Tu mi ucciderai così le mie bambine resteranno a te, ubbidiranno solo a te. Per renderlo legale ho scritto nel mio testamento che voglio che siano affidate a te, sono mannare perciò non ti daranno troppi problemi -
- Sei sicura di quello che fai? -
- Non è una decisione che ho preso alla leggera ma dopo averci pensato e sono certa che sia la soluzione migliore. Ora nasconditi sotto la branda e stai attento agli occhi -
- Cosa vuoi fare? - chiede Peter spaventato.
- Liberarti. È l’unico modo in cui potrai uccidermi e occuparti delle mie piccole -
 
L’atmosfera cambia all’improvviso ed io mi ritrovo in mezzo al bosco, Peter e Claire sono sotto un albero piuttosto grande ed io suppongo che Peter abbia tagliato il momento della fuga per poterla ripetere se dovessimo ririnchiuderlo alla Eichen House. Mio padre è così fuori di testa!
- Perché proprio sotto questo albero? -
- Perché mio fratello è morto qui. - Mi dispiace per quello strano ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi come la sorella - Era l’unico parente che mi fosse rimasto vicino e voglio essergli vicina fino all’ultimo -
Claire abbraccia Peter e nel farlo gli pianta le unghie nel collo, suppongo che questo sia il momento in cui gli ha trasferito i ricordi che mi sta facendo vedere.
- Tu … - Questo deve essere il momento in cui ha scoperto che Claire è mia madre.
- Proteggi le mie bambine Peter, tutte le mie bambine - Da quel tutte capisco che Claire si è preoccupata anche di me, doveva aver scoperto che stavo bene e che avevo trovato Peter. Lei mi ha amato fino all’ultimo momento, anche se non mi ha quasi mai vista.
- Una vita per una vita -
- Ti prego - Claire si stringe a lui piangendo e lui ricambia la stretta avvolgendola in un abbraccio.
- Te lo prometto Claire, le crescerò come avresti fatto tu -
- Le troverai nella stanza di un motel appena fuori dalla città. Se hai bisogno non esitare a chiedere aiuto e ricorda che il tuo branco sarò composto unicamente da bambine -
- Lo so -
- Peter tu sai che ti voglio bene e che mi fido di te -    
- Sì, lo so -
 
Tutto si fa sfocato ed io riprendo conoscenza fra le braccia di mio padre, mi stringo a lui e piango.
- Ora capisci perché credo che alcune cose debbano rimanere segrete? - mi chiede Peter ed io capisco non solo perché ma anche quali.
- Mia madre era una forza della natura, una donna dolcissima e una grande mamma. La vita con lei non è stata giusta -
- No, non lo è stata -
 
 
 
*considerando l’età di Malia e confrontandola con la mia ho realizzato che c’erano già cellulari e computer in quel periodo.
 
I ricordi sono finalmente finiti e dal prossimo capitolo la storia riprende, in questo capitolo ho ripreso alcune cosa di quelli vecchi per chiudere il filo. Spero che ora sia chiarissimo di chi è la sorellina Claire!
   
 
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