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Autore: Llucre_B7    10/06/2015    1 recensioni
Dopo la fine della guerra e l'abolizione degli Hunger Games la vita di Katniss e Peeta scorre tranquillamente, fino a quando una persona non riemerge dal loro passato, distruggendo tutti i delicati equilibri creati con tanta fatica...
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un venticello leggero inizia ad alzarsi quando mi rendo conto di che ore sono. Le 19.22 : tra meno di un'ora dovremo essere tutti a cena a casa di Haymitch. Da quando gli Hunger Games, le guerre, le crudeltà sono terminate, ma in particolare da quando sono nati Natalie e Peter, ha diminuito di molto la dose giornaliera di liquore bianco, ma alcune notti Peeta è ancora costretto ad usare la copia delle chiavi di casa sua per assicurarsi che non faccia qualcosa di cui poi si possa pentire o, peggio, di cui poi NOI ci potremmo pentire. L'estate sta passando e le giornate iniziano ad accorciarsi, così decido di lasciare la poltrona situata nel bel mezzo del giardino per tornare in casa e prepararmi. 《Peeta 》grido aprendo la porta 《puoi cambiare il pannolino a Peter e vestirlo mentre io mi cambio e aiuto la Pallottola?》 "Pallottola" è il soprannome affettuoso che Natalie si è meritata a causa di qualche chilo di troppo che si fa sempre notare da sotto ogni maglia e vestitino. 《Signor sì signora》 dice lui spuntando da dietro le mie spalle, con il suo solito meraviglioso sorriso mozzafiato sulle labbra. Si dirige verso la nostra camera da letto mentre io salgo le scale per andare nella stanzetta di Nat. Mezz'ora dopo ho finalmente finito di preparare tutto e tutti, ma mi accorgo di non essermi ancora cambiata. 《Amore puoi avviarti con i bambini da Haymitch mentre io mi finisco di sistemare? Sai che non gli piace aspettare e non mi fido a mandarli da soli: l'ultima volta ha fatto lanciare loro i coltelli usando Ranuncolo come bersaglio. Non che mi dispiaccia così tanto per quella bestia ma..》 《Si certo, li porto io. Chi arriva ultimo è un Pacificatore puzzolente!》sento urlare Peeta prendendo Peter in collo. A volte mi domando chi dei tre sia il vero bambino... Torno al mio armadio per scegliere cosa indossare e opto per un paio di pantaloni non troppo aderenti neri e una maglia monospalla dello stesso colore con la manica lunga fino al polso, a coprire la cicatrice che mi è rimasta da quando Johanna Mason mi strappò via il localizzatore dal braccio durante la fuga dai nostri ultimi Hunger Games. Il solo pensiero mi fa ancora rabbrividire. Mi impongo di non pensarci e torno a concentrarmi sull'armadio per decidere quali scarpe mettere. Ho pochissime cose eleganti, la maglia che indosso ora è tra queste, e non ho trucchi in casa. Mi ricordano troppo Capitol City e quel morboso attaccamento che i suoi abitanti avevano per l'apparire sempre eccessivamente ed esageratamente alla moda, compresi trucco e parrucco abbinati. Mi infilo le scarpe più comode che riesco a trovare e chiudo la porta di casa con una doppia mandata, dopodiché mi incammino verso casa di Haymitch. Proprio mentre spingo giù la maniglia mi rendo conto di aver dimenticato il dolce che Peeta ha fatto stamani apposta per l'occasione, ma è troppo pesante per me e inoltre sta anche iniziando a piovere. Così apro la porta e chiamo Peeta perché torni a casa con me per aiutarmi. 《Haymitch, ti prego... ti prego, non cercare di uccidere i miei figli, ricordati che conosco modi terribilmente dolorosi per farti morire》a distanza di 10 anni riesco anche a scherzare sulla nostra vita passata. 《Certo, dolcezza. Non ti preoccupare, ci pensa zio Haymitch alle due bestiole di là, voi fate in fretta però》 《E smettila di chiamarle bestiole!》 Peeta si intromette afferrando con una mano il mio polso e con l'altra un ombrello dall'ombrelliera accanto al portone rispondendo con un 《Tranquillo, non te lo rompo》alle proteste di Haymitch. Mi prende a braccetto e mi stringe a sé mentre ci incamminiamo verso casa, beandoci ciascuno del calore dell'altro. In effetti la serata si sta rinfrescando decisamente troppo in fretta per i nostri vestiti autunnali. Se continua così terminerà con una bella nevicata. Entrati in casa salgo al piano di sopra per prendere i cappotti dei bambini e un'idea malsana si affaccia nella mia mente. 《Ricordati l'ombrello Katniss, non credo di riuscire a prenderlo con questa in braccio.》 《Sai, Peeta..》dico spuntando da sopra la sua spalla, sforzandomi di usare il tono più sensuale possibile 《..è tanto che non stiamo un po' da soli... io e te..》concludo abbassando un po' la spalla della maglia. 《Mi stai provocando, ragazza di fuoco?》 《Sì, l'intenzione era quella...》 《Beh, ci sei riuscita..》 dice lui mollando la torta sul tavolo e sollevandomi di peso per poi cadere assieme a me sul divano un istante dopo. Ci guardiamo negli occhi e ci baciamo intensamente, con affetto. Non c'è più l'ardore di un tempo, ma mi piacciono ancora le attenzioni che mi dedica, quando me le dedica. Non so per quanto tempo restiamo lì, tra abbracci, carezze e baci, ma ad un certo punto mi rendo conto che dobbiamo proprio andare. Peeta si alza e va a prendere la torta, io recupero l'ombrello e i cappotti dei bambini che avevo precedentemente abbandonato sul letto e usciamo di casa. Ha iniziato a nevicare fuori, come avevo previsto, anche se è strano che qui nevichi in pieno Autunno. Mentre Peeta apre la porta con un piede io apro l'ombrello, che ci copre la visuale. 《Ciao Catnip...》 Quel nome, nessuno mi aveva più chiamato così da anni. Alzo l'ombrello per vedere a chi appartenga quella voce, che riconosco a malapena. Ed è in quel momento che lo vedo. Un ombra nella notte. Nel vialetto di casa nostra un uomo estremamente alto, con i capelli scuri e la barba incolta ci sta fissando. Indossa degli anfibi neri malridotti, così come i pantaloni mimetici e il giubbotto antiproiettile che ha addosso. Non sono sicura di averlo riconosciuto, potrei essermi sbagliata finché non noto quella caratteristica inconfondibile. Due occhi grigi risplendo alla luce del lampione. Occhi grigi da Giacimento. Il mondo inizia a farsi nero, sento la torta che Peeta aveva tra le mani cadere rumorosamente a terra, anche lui deve averlo riconosciuto. Sento la voce di una bambina che chiama la sua mamma, sento Haymitch urlarci qualcosa che somiglia a 《Ma dove eravate finiti?》subito seguito da un 《O merda》. Lo sento allontanarsi di nuovo con i bambini, mentre Natalie chiede spiegazioni sullo sconosciuto che ha lasciato così pietrificati i suoi genitori. Sento molte cose, ma non riesco a dire niente, fino a quando tutto non si fa completamente nero e cado a terra, l'ultima parola sulle labbra mi esce come un soffio... 《...Gale...》 ________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Spazio dell'autrice: Buonasera a tutti, spero vi sia piaciuta la storia e che abbiate aprezzato il mio stile. Se devo essere sincera, questa one-shot era stata pensata per avere, appunto, un solo capitolo, ma rileggendola ho pensato che un seguito fosse d'obbligo (è per questo che è così corta). Credo quindi che, appena avrò finito con gli esami, mi rimetterò all'opera e cercherò di trovare un buon modo per proseguirla. Fatemi sapere come vi è sembrata, è la prima volta che pubblico quindi commenti e critiche sono sempre ben accetti, spero solo di non aver scritto un disastro. Grazie a tutti quelli che hanno speso un po' di tempo per leggere la mia storia. Alla prossima, Luby7.
  
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