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Autore: ikigaitaylor    11/06/2015    0 recensioni
1. Spamano Rewind
2. Ameripan Passeggiata fra i ciliegi
3. Fruk Une nuit à Paris
L'altro non riusciva a reggere il suo sguardo, Francis si allungò sul tavolo e gli mise due dita sotto il mento alzandogli il viso e portandoselo vicino, vicinissimo.
Raccolta di quattro One Shot sulle mie coppie preferite
Spamano, Ameripan, Fruk e Gerita
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Passeggiata fra i ciliegi.
Questa la dedico alla mia Italia,
 che anche se non dal vivo
riesce sempre a tirarmi su il morale.
Grazie mille.
(773 parole)
“Kiku! Ci sono i ciliegi in fiore! Andiamo a fare un giro?” chiese America e Giappone non poté fare altro che sbuffare e annuire, pensando a quanta vitalità portasse America ogni volta che venisse a trovarlo, Alfred era ancora un bambino, e Giappone lo sapeva benissimo. Eccome se lo sapeva, ma la cosa non gli dispiaceva affatto, perché, in fondo, era il suo bambino.
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“Alfred potresti non correre?” chiese Kiku con il suo tono sempre pacato, America a volte si chiedeva come facesse a non agitarsi mai, era una specie di talento il suo. “Ci proverò, ma sono così belli questi alberi!” rispose America, esaltato, per poi prendere sottobraccio Giappone e adeguarsi al suo passo, il nipponico detestava qualsiasi contatto fisico, a meno che non fosse dell’americano, inspiegabilmente riusciva a farsi toccare da lui senza provare nessun tipo di fastidio.
“Giappone, cosa rappresentano i fiori di ciliegio?” chiese Alfred, che sapeva benissimo che ogni santissimo oggetto in Giappone significava qualcosa , “Rappresentano l’ideologia di un perfetto samurai, purezza, lealtà, onestà e coraggio, in Giapponese si chiamano Sakura” rispose Kiku, prendendone uno tra le dita e mettendolo tra i capelli di Alfred, alzandosi sulle punte dei piedi.
L’americano perse un battito, o forse due, ma anche tre, vedendo il nipponico così vicino al suo viso, così tanto che spostandosi di un minimo avrebbe potuto perfettamente baciarlo, ma si trattenne. Erano ormai consolidati i sentimenti che l’Americano provava per l’altro, e nella sua richiesta di consiglio ad Inghilterra l’altro gli aveva risposto “Bacialo deficiente!” per poi iniziare ad urlare contro Francia.
“Tutto ok?” chiese il giapponese vedendo l’americano con uno sguardo vuoto “Eh? Ah, sì sì!” rispose, e Kiku fece una risatina per la risposta dell’altro.
Sono un coglione pensò America, rendendosi conto dell’occasione persa e allora fece l’unica cosa che potesse fare, prese il giapponese tra le sue braccia e lo strinse, lo strinse fortissimo, Kiku rimase un attimo sorpreso ma si lasciò subito andare, America non lo abbracciava da secoli e Dio solo sa quanto questo contatto gli fosse mancato.
Restarono così, abbracciati sotto alberi di ciliegio per un tempo indefinito, ma a nessuno dei due importava, entrambi avevano tra le braccia una delle persone più importanti delle loro vite, a chi sarebbe importato?
“A-America-san” lo richiamò il nipponico per poi staccarsi dall’altro, rimpiangendo subito il contatto di pochi secondi prima, l’americano gli rivolse uno sguardo di…scuse? Il giapponese ne rimase sorpreso e ci fu uno scambio di sguardi che durò non poco, a parer loro, almeno.
Continuarono a camminare per quel viale di alberi in fiore, e Alfred ebbe la tentazione di prendere la mano di Kiku e stringerla alla sua, come in una presa a cui non ci si poteva sottrarre.
E il Giapponese, dalla sua parte, voleva riabbracciare Alfred, cazzo se voleva, e allora, cazzo per una volta datti una mossa, e lo fece, glielo chiese. “A-Alfred, mi ab-abbracci?”. L’Americano si girò verso di lui, con un’ espressione sorpresa e dopo un “sei insaziabile!”  mise una mano dietro la sua nuca e se la mise sul petto, e l’altra mano la mise sul fianco, mentre il nipponico gli si lanciò praticamente addosso, allacciando le sue braccia ai fianchi dell’altro.
Se devo morire, fatemi morire qui, pensarono entrambi, ed era perfettamente vero.
Il Giapponese sentì una folata di vento, ormai era sera e la temperatura si era abbassata. Allora si strinse ancor di più ad America, quest’ultimo, vista l’azione di Kiku, slacciò l’abbraccio, si levò la giacca e la mise al nipponico, a cui stava enorme.
Arigatou” rispose Kiku, arrossendo ed abbassando lo sguardo, l’Americano lo trovò davvero tenerissimo. E non resistette più, prese il suo viso tra le mani e lo avvicinò al suo. “Fermami se non vuoi” chiese Alfred, ricevendo una negazione come risposta.
E successe.
Le loro labbra si incontrarono per la prima volta. E fu perfetto.
Durò qualcosa come tre secondi, ma nessuno dei due sembrava pentirsene, Kiku sorrise ad America, ed Alfred ricambiò il sorriso.
“Torniamo a casa?” chiese l’Americano “S-sì, inizio ad avere freddo” rispose Giappone, ed allora s’incamminarono verso casa.
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Nel momento della “messa a letto” Alfred sentì l’altro sussurrare nel buio.
“A-Alfred, dormi con m-me?” e Alfred in un primo momento non rispose, e al silenzio Kiku si girò dall’altra parte del letto e sbuffò. Quello sbuffo suonò così strano alle orecchie di America, che non aveva mai sentito Giappone lamentarsi, di nulla, era sempre stata una persona devota al lavoro, e quello sbuffo era così strano.
Allora si alzò ed entrò nel letto dell’altro, cogliendolo di sorpresa, e lo abbracciò dal dietro, portandolo a sé.
Arigatou, America-san” “You’re welcome, Japan”.
;
Angolo Autrice.

Sto aggiornando ad un orario orrendo, scusate guys.
Ma quanto sono carini Alfred e Kiku? Li amo.
E ringrazio le ragazze che hanno recensito l’ultima OS, vi amo.
Anna
  
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