Profumo

In ogni soldato, in chiunque abbia vissuto una guerra, rimangono le cicatrici, le ferite di quelle tante battaglie passate. E, insieme a loro, rimane l'odore del sangue, della polvere, della paura, del dolore. È un odore penetrante, schifoso o amato, che ogni tanto sembra ritornare.
Nick Fury ne ha viste tante di guerre, le ha viste susseguirsi una dietro l'altra, quasi senza pausa, quasi con un continuo, perpetuo odore di sangue.
Ha imparato- o almeno, dovrebbe aver imparato- tanto dalla guerra.
Non quel tanto che basta ad evitarla, certo, ma almeno ad evitare che ne avvengano troppe tutte insieme, che non si accavalchino.
La verità è che Nick Fury ha imparato a sviluppare uno spiccato senso nel cogliere l'azione giusta, la più conveniente da eseguire.
E, in questo caso, nel caso di questo stramaledettissimo e complicato Shield, sa fin troppo bene quanto sia importante far funzionare un complesso ingranaggio di regole, un ingranaggio che prevederebbe un assoluto divieto a Maria Hill di spruzzarsi addosso quel cazzo di profumo, troppo intenso e troppo forte, uno sfizietto ben troppo riconoscibile nel corso di una missione delicata.
Dovrebbe aver impararto, sul serio, ad ordinarle di non metterlo più, non nelle diciassette ore abbondanti di servizio. Dovrebbe dirglielo, intimarglielo, in difesa dello Shield e della sua autorità, ma per qualche astrusa e patetica ragione, non gli riesce.
La cosa più irritante è che non trova un motivo logico per cui non dovrebbe intimare all'agente Hill di smetterla.
È il suo capo, ha visto susseguirsi guerre dietro e accanto ad altre e ha visto morire soldati e spie per disattenzioni più banali.
Se anche solo una parola può essere fatale, figurarsi un profumo non adatto.
Eppure non ci riesce. Non riesce a pronunciare quel dannato ordine, quel via quel profumo, Hill.
E questo lo fa incazzare.
Forse è vero, forse potrebbe anche essere dovuto al fatto che quel profumo a volte lenisce, soppianta un poco, l'odore del sangue e della guerra.
Ma ciò non toglie che si potrebbe rivelare una minaccia e che lui non può permettersi di farsi cogliere impreparato per degli effimeri sentimentalismi.
Ma quando l'Agente Hill è di nuovo al suo cospetto per il rapporto, quell'ordine, quel via quel profumo, Hill, non riesce a districarsi dalla sua gola e ciò che gli escono sono soltanto altri ordini, altre domande.
Quando Hill esce, Fury si lascia sfuggire un'imprecazione.
Non sa quale sia l'ostacolo. Forse la vecchiaia, forse le troppe guerre, forse l'odore del sangue...
O forse alla fine l'apprezza sul serio.
Il profumo, ovviamente.