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Autore: Artemisia_Amore    11/06/2015    8 recensioni
Mio nuovo sogno in un castello di carte proibite, in un universo a sua volta proibito, in un’esistenza maledetta dal fato, dal dio, dal sole, dalla luna, dal motore immobile delle stelle. E’ stata colpa mia?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shelly Rainsworth, Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Soundtrack consigliata: Let her go - Passenger]


Will you let her go?
 

Odio scrivere.
Non mi è mai piaciuto: in qualche modo mi ha sempre fatto sentire inadeguato. Non sono stato addestrato per comporre poesia, ma per attraversare l’anima del nemico con una lama più tagliente della penna.
Ma la bambina vi sta scrivendo una lettera. Ha sollevato lo sguardo dalla carta profumata di rosa che vostra madre le ha regalato per il suo compleanno e mi ha sorriso. Ha chiesto se non fosse una splendida idea. Ho risposto che sì, lo era: un’idea molto dolce, invero. Ha inclinato la testolina e i suoi boccoli così simili ai vostri le hanno circondato il visetto rotondo mentre domandava se non avessi qualcosa da dire alla mamma. Ho di nuovo annuito e il suo sorriso disarmante mi ha prevedibilmente messo in trappola. Ha suggerito che vi scrivessi io stesso una lettera, e non sono stato abbastanza  non ho avuto cuore di rifiutare.
Pertanto, eccomi qui.
Qui, con questa piuma d’oca che mi sporca le dita d’inchiostro e affida ai miei scarabocchi incomprensibili ogni sentimento impronunciabile. Ogni grido di dolore. Ogni goccia di sangue che vorrei poter versare pur di vedervi di nuovo attraversare la soglia della vostra camera con quell’espressione di pura serenità che mi placava il cuore.

.

Shelly-sama                         Volevo dir                   

        Sharon ojou-sama sembra aver supera  

                                                          Io sto be

Non posso ubriacarmi. Ve l’ho mai detto? No, penso di non aver avuto il tempo. L’ho scoperto il giorno in cui le vostre labbra si sono sporcate di sangue e l’oro guizzante del vostro sguardo ha lasciato il posto a un inespressivo velo opaco. Ho rubato, quella notte, profanando le cantine, annegando in ogni botte di vino bianco, di vino rosso, l’amore che non ho avuto il coraggio di confessare. Ho cercato la carezza sottile delle vostre dita sui frammenti di vetro sparpagliati a terra e ho ricevuto dolore, acuto e profondo, sui palmi delle mani insanguinati. Ho gridato il vostro nome fino a sentire il cuore recidermi le vene e svanire nel pozzo vuoto e oscuro del mio petto.

Dove siet

E’ stata colpa mia, mia signora? Mia piccola, fragile signora ammantata di luce e di speranza. Mia delicata, spensierata padrona con il mondo intero negli occhi, e l’amore sulle labbra. Mio nuovo sogno in un castello di carte proibite, in un universo a sua volta proibito, in un’esistenza maledetta dal fato, dal dio, dal sole, dalla luna, dal motore immobile delle stelle. E’ stata colpa mia? E’ stato il veleno dei miei occhi – quel vuoto di morte, quel rosso traboccante i demoni del mio immondo passato – a trascinarvi, a tirarvi per i capelli sulle pietre ruvide di una strada dal senso unico, e disastroso?
Vorrei morire. Qui e ora, vorrei morire e interrompere questa agonia. Vorrei scorgervi ancora una volta nei miei sogni, sorridente e rosa di una vita che premeva forte contro la vostra pelle per essere assaporata a grandi sorsi. Vorrei svegliarmi con la consapevolezza di potervi tenere con me, per me, senza vedervi più svanire. Ma questo vuoto così insostenibile è diventato l’amara medicina delle mie giornate, la giusta pena da scontare per avervi sottratta a questo mondo troppo bello per una creatura della distruzione come me. Spengo in un solo soffio tutto ciò che amo, schiacciandolo tra le dita come la più preziosa delle lucciole della notte. Che non mi sia più concesso d’amare, allora. 
      .

La bambina mi ha baciato la guancia e mi ha augurato la buonanotte. Mi ha abbracciato, le manine sottili e tenaci sul mio collo. L’ho abbracciata anche io, rispondendo ai suoi auguri con la speranza di sogni dorati ad allietare la sua notte. Ha sorriso, ammantata di luce, il mondo intero nei suoi occhi.
Sono certo che riceverete la visita di vostra figlia, stanotte. Diventerà una fanciulla determinata, una donna degna di catturare il sole in un’ampolla. Credo di voler vivere unicamente per vederla raggiungere la linea dell’orizzonte e renderla sua. 
Vi prometto che farò di me stesso il suo consigliere e fidato servo. Proteggerò i suoi sogni e mi offrirò ai suoi incubi, perché scelgano me e solo delle mie membra si nutrano, lasciando intatto il suo cuore, la sua innocenza, il suo splendore senza freni.
Sarò come non sono stato in grado di essere per voi. E in ogni prima luce del mattino, prima che la consapevolezza di avervi perduta mi affondi l’anima con la sua lama di mercurio, in silenzio e in umiltà, fino alla fine dei miei giorni, vi amerò devotamente. 

 

Xerxes

   
 
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