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Autore: Jeo 95    11/06/2015    8 recensioni
Storia OC. Iscrizioni Riaperte a partire dal capitolo 9! PER OGNI INFORMAZIONE CONSULTATE LE NOTE NEL CAPITOLO 9!
Bonsoir mes amis!!!! Ed eccomi a riproporvi -molto, forse troppo prima del previsto- la mia storia ad OC, pubblicata per un evento speciale!!
Spero che anche questa nuova versione possa piacervi, e che partecipiate alla mia storia ^^
Un bacione a tutti e grazie in anticipo per chiunque parteciperà.
Jeo 95 :3
p.s. STORIA DEDICATA ALLA MIA FANTASTICA BOSS PER IL SUO COMPLEANNO (anche se in ritardo ç.ç)
TANTI AUGURI BOSS!!!!!!!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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              The Knights of the dragon
 

 



CAPITOLO 8- THE EVENTS START TO MOVE.


??? Fiore. Anno x000

Guardando la desolazione che lo circondava, il giovane strinse i pugni fino a che le nocche non sbiancarono completamente. Non era stato in grado di difendere niente e nessuno. La sua terra. La sua casa. I suoi amici. La sua famiglia. Assolutamente niente.

Era ferito, stanco, privo di quasi tutti i suoi poteri e le sue energie, ma neanche in quel frangente disperato riusciva a preoccuparsi di se stesso. La sua priorità più grande erano ancora i suoi amici.

In ginocchio, col fiatone, provati e feriti quanto lui. Una scena a cui mai avrebbe voluto assistere prima di allora, ma che sapeva sin dall'inizio non avrebbe potuto evitare. Eppure la frustrazione per non averli potuti proteggere bruciava viva in lui.

- Ehi...- voltò il capo verso la soave voce che l'aveva richiamato, alla sua destra, rimirando per istanti infiniti quella bellissima ragazza.

Si soffermò più a lungo sui capelli, ribelli e indomabili esattamente come lei, che da sempre amava toccare, lisciare, carezzare, e il rimpianto si fece ancor più forte. Non l'aveva protetta.

- Perdonami... non sono riuscito a proteggerti.- erano entrambi chini a terra, ed il ragazzo non riuscì a sostenere il suo sguardo a lungo.

Picchiò la terra con un pugno come se ferirla potesse alleviare quel dolore, ma non funzionò. Si procurò solo una terribile fitta alla mano.

Sentì il volto sollevarsi, accompagnato da due morbide mani che emanavano un buon profumo di mandorla. Dio quanto amava quel profumo.

- Non è colpa tua, non hai nulla di cui scusarti. Sapevamo che sarebbe successo, ma io sono felice. Ho incontrato loro, e te. Non ho rimpianti.- lo baciò delicatamente, con amore e sentimento, ma una lacrima sfuggì al suo controllo. Avrebbe voluto passare ancora tanti momenti con lui, ma ormai non vi era più tempo.

"Non è ancora finita. Dobbiamo applicare il sigillo."

Si staccarono ma rimasero abbracciati, ancora per un po', mentre la voce potente del suo compagno più fedele fu capace di scuotere nel profondo il ragazzo, senza però turbarlo.

Alzò lo sguardo verso il cielo e la vide, la figura imponente del suo migliore amico che riusciva a coprirgli la visuale sugli splendenti soli di Fiore, ormai prossimi al tramonto. Anche da quella distanza sentiva il battito sempre più debole del suo cuore, in perfetta sincronia con il suo.

Erano legati in fondo. Un potente legame, la cui comprensione andava ben oltre le normali capacità umane e ferine. Non si poteva comprendere, soltanto sentire. E questo bastava.

Spostò per un momento lo sguardo dalla figura del compagno, individuando subito quelle delle altre creature alate alte in cielo, sentendosi fiero di poter combattere al loro fianco.

Tornò a concentrarsi sul compagno. Nonostante la situazione critica in cui si trovavano, l'unica cosa che riusciva a pensare era che il suo suo drago era assolutamente bellissimo.

Non riusciva a vederli dalla sua posizione, ma sentiva che i suoi occhi neri come la pece erano fissi su di lui.

Li sentiva scorrergli addosso e scrutargli l'anima, dissipando dal suo cuore tutti i dubbi e le incertezze che avessero potuto fargli perdere di vista il loro obiettivo. E ne aveva tanti di dubbi, troppi, ma ormai tirarsi indietro non era più possibile.

Ogni parte del suo corpo gridava, e la sua mente ed il cuore gli gridavano di mandar via tutti i suoi compagni finché era in tempo, di salvare almeno loro e permettergli di avere un futuro. Se solo avesse potuto.

Purtroppo c'era un'unica via per impedire al regno di collassare completamente e salvarlo, ed il prezzo della salvezza non implicava soltanto la sua, bensì tutte quante le loro vite. Le loro, dei loro draghi, dei loro poteri.

Si rialzò con fatica, tenendosi il braccio sinistro gravemente ferito, percorso da taglio lungo e profondo. Faceva dannatamente male, ma doveva riuscire a tirarsi in piedi.

Tese una mano alla compagna lì a terra per aiutarla. Barcollava la ragazza, a causa di una slogatura alla caviglia e un brutto taglio all'altezza dell'addome, ma non si sarebbe arresa al dolore.

- Coraggio ragazzi.... un ultimo sforzo!-

Incoraggiati dalla forza dei loro due compagni, anche gli altri si alzarono mettendo in gioco le energie rimaste, pronti al sacrificio finale.

Quando li vide tutti in piedi, che lo guardavano preparati e fiduciosi, il ragazzo si commosse. Non avrebbe potuto chiedere compagni migliori.

Gli si disposero in cerchio, chiusero gli occhi e si concentrarono.

Vi erano pietre incastonate nei loro corpi, una per ognuno di loro, posizionata in punti diversi. Nel ragazzo al centro, la pietra si era incastonata nel petto, all'altezza del cuore.

Con un gesto della mano richiamarono a loro tutte le energie rimaste. Le pietre sui loro corpi risplendettero quanto uno dei soli che illuminavano il mondo, simboleggiando a pieno la determinazione che spingeva i loro cuori a quell'estremo sacrificio. La luce delle pietre aumentò, illuminando lo spazio intorno a loro di diversi colori.

I ruggiti dei draghi riempirono le orecchie dei ragazzi infondendo in loro calore e fiducia, dissipando le ultime tracce di dubbi e paure che incrinavano la loro determinazione. 

- Knights, questa è la nostra ultima battaglia, una volta posto il sigillo, tutto finirà ed il Regno potrà vivere in pace!- prese un profondo respiro, poi continuò.- Niente dubbi, niente incertezze, sigilliamo il male per sempre, il cuore di Fiore è con noi!- 

Ruggiti misti a grida d'assenso accompagnarono quelle parole con forza e determinazione, lasciando che sul volto gli si aprisse un sorriso fiducioso. 

Ora erano veramente pronti. 

Le pietre del potere che li rendevano esseri magici fuori dal comune risplendettero come globi di luce carichi di una nuova speranza per il mondo. Anche quelle che svettavano sulla fronte dei loro draghi, più grandi e luminose, espansero la loro luce come un eco. 

In poco tempo la vallata si rischiarò ed ogni traccia del male sparì, sigillata per sempre oltre i confini del regno. 

Ansimanti e ormai prossimi al sonno eterno cui erano preparati sin dall'inizio, si rivolsero un'ultima occhiata significativa, pronti a dividersi per sempre. 

Tra di loro, un ragazzo ed una ragazza si scambiarono un intenso sguardo innamorato.  

Un ultimo sguardo. Un ultimo saluto. Un ultimo "ti amo". Poi s'accasciarono a terra entrambi. 

Strisciarono l'uno verso l'altro, e quando le punte delle loro dita si sfiorarono lasciarono che anche le loro teste toccassero il terreno e che i loro cuori si fermassero. All'unisono. Com'erano sempre stati.

Furono svariati i pensieri che riempirono le menti del gruppo, ma nessuno, nemmeno per un attimo, si pentì di ciò che era stato fatto. Per la pace, avrebbero sacrificato mille e mille volte la vita. 

Assistette impotente al crollo dei suoi compagni, della sua amata, dei draghi. 

Non aveva nemmeno fatto in tempo a vederlo per l'ultima volta, il suo drago bianco, poiché appena alzò la testa le imponenti creature alate erano scomparse. Al loro posto erano rimaste semplici luci, abbaglianti, intense, calde. 

Le vide sparire nel cielo in più direzioni, lasciandosi dietro una semplice scia colorata che svanì poco dopo. 

- Ragazzi!- 

Crollò a terra quando una tenue voce femminile raggiunse le sue orecchie. Barcollò pericolosamente, ma sentì due persone sorreggerlo prima che toccasse terra. 

- Dian! Dian ti prego non morire!-

Se ne avesse avuto la forza, avrebbe di certo sorriso a quel nomignolo che normalmente detestava, ma che in quel momento gli sembrava una pura e dolce melodia. 

- Ehi Boss, fatti coraggio!- non lo stupì il fatto che la prima voce ad incrinarsi dal pianto fosse quella di un giovane ragazzo. 

Tra i due, nonostante si mostrasse allegro e tenace, quel ragazzino era anche il più sensibile. 

- V-Va bene così...purtroppo s-siamo riusciti solo...- tossì e sputò sangue. La vita che ad ogni parola l'abbandonava. 

- Non parlare Dian! Risparmia le forze.- ora le lacrime rigarono anche le guance della giovane ragazza. 

Era forte, coraggiosa e non piangeva praticamente mai. Quella volta però, davanti alla terribile scena che si era presentata loro davanti senza che potessero evitarla, anche la sua maschera era cadde. 

Abbattuta da quella lacrime cariche di dolore. 

- N-No... ormai non c'è più tempo... l-loro torneranno...- 

Raccolse le ultime forze, pregò il suo corpo affinché reagisse un ultima volta al suo volere. Toccò con la punta dell'indice la fronte di entrambi, lasciando poi che il braccio cadesse esanime a terra. 

- O-Ora tocca a v-voi...- e anche lui chiuse gli occhi, cadendo in quel sonno profondo dal quale non si sarebbe svegliato. 

Piansero. Si lasciarono andare a quel senso di vuoto e disperazione che si era fatta largo in loro.  

Il ragazzo fu il primo a calmarsi e con fatica riuscì a rialzare anche l'amica, abbracciandola. 

Le lisciò i corti ed irti capelli castani, offrendole la spalla per sfogare le ultime lacrime. 

- Nelly, guarda...- 

Nelly si girò al richiamo del ragazzo, e trasalì quando vide ciò che le stava indicando. 

I corpi dei loro maestri, dei loro amici, fluttuavano nell'aria avvolti dalle luci delle loro pietre. 

Quelle pietre che da sempre risiedevano radicate in loro, e che ora si stavano separando dalle carni dei cavalieri. 

Davanti agli occhi sgranati dei due ragazzi, i giovani maestri svanirono in un fascio di luce accecante, senza lasciare tracce. 

- C-Cosa è successo?- domandò tremante Nelly, ancora visibilmente scossa, ma a risponderle non fu il compagno. 

- Hanno iniziato il loro lungo sonno, ma non so se e quando si risveglieranno.- s'intromise una terza figura, alta, misteriosa, dalla calda ma pungente voce femminile che spirava da sotto il largo cappuccio blu che nascondeva il viso della donna. Un pesante mantello blu celava anche il corpo. 

- Che intendi?- proferì serio il ragazzo, sentendo la compagna tremare ancora tra le sue braccia. 

- Dico che non è ancora finita, il male è stato soltanto sigillato, non distrutto. Un giorno torneranno, e per Fiore sarà la fine.- 

Un ringhiò basso uscì dalle labbra di Nelly, che sgusciò fuori dal rassicurante abbraccio dell'amico fronteggiando rabbiosa la donna. 

- Stai dicendo che si sono sacrificati per niente?! Che i Knights sono morti invano?!- sbuffò la donna dalla veste blu, per nulla intimorita dal tono rabbioso della ragazza. Sembrava seccata invece. 

- Te lo dirò in modo che tu possa capire. Il male tornerà, ma anche i Knights lo faranno, e stavolta dovranno distruggere i Titans, o il male continuerà a tornare.- 

Sentire il nome di quegli esseri procurò un brivido freddo ad entrambi i ragazzi.

Una scintilla di speranza attraversò i loro sguardi quando realizzarono la seconda parte delle parole pronunciate dalla donna. 

- Torneranno?- c'era incertezza ma speranza nella voce del ragazzo, che si sentì improvvisamente più leggero. 

- Prestate attenzione. Un giorno il male scioglierà il sigillo e tornerà a scorrere tra noi, solo allora lo spirito dei Knights tornerà su questa terra a nuova vita, in nuove vesti. Potrebbe accadere domani, o tra un milione di anni. Quindi preparatevi. Fate risorgere il regno, sorvegliate il sigillo.- lanciò loro una luminosa polverina che brillò appena sotto i raggi dei soli ormai tramontati, stordendo i ragazzi e causando loro vertigini e nausea.- Presto la leggenda tornerà... per allora siate pronti...-  

La figura svanì, in un soffio di vento, e tutto il mondo intorno a loro divenne all'improvviso nero e scuro. 



 

***



Base Segreta, Fiore. Anno x1000


Mentre fuori gli allenamenti continuavano, chi era rimasto all'interno dell'abitazione si dilettava in svariate attività, conforme al carattere di ogni ragazzo.

Ace era seduto sul divano a leggere ogni libro sul passato di Fiore che Cornelia gli aveva messo a disposizione. Era impressionante la velocità con cui divorava tomi dalle notevoli dimensioni, e allo stesso tempo stilava un proprio resoconto con considerazioni personali e annotazioni. E quando non capiva qualcosa interrogava Cornelia o Nikki su ciò che non capiva.

Si sistemò il colletto della camicia blu scuro che Toshiro aveva scelto per lui, abbinata a dei pantaloni bianchi che finivano all'interno di comodi stivali neri, non staccando nemmeno per un secondo gli occhi dal libro che in quel momento aveva catturato la sua attenzione.

- Ahhhhh magnifico.-

Toshiro ammirava da lontano Ace, con gli occhi che luccicavano per l'emozione. Più che il ragazzo però, era intento ad ammirare il capolavoro d'abbigliamento da lui stesso creato. E non soltanto quello, ma tutti gli abiti e gli abbinamenti che aveva creato in quegli ultimi giorni.

A partire dal proprio, composto dei pantaloni bianchi leggermente gonfi con sopra dei parastinchi rosa-rosso e oro e abbinati a delle scarpe nere. Sulla parte superiore del corpo indossava una maglietta bianca con le spalle coperte da un copri spalle rosa e oro con tanto di cappuccio, maniche lunghe nere e guanti oro; in vita portava un obi rosa lungo dietro e con una striscia di tessuto che gli cade in mezzo alle gambe, un borsellino di cuoio fermo in vita e due treccine che pendono dall'obi. Alla cintura erano infine legate due sciabole, gentile concessione di Cornelia come assicurazione aggiuntiva per proteggersi.

Spostò poi lo sguardo sulle altre persone presenti nella stanza, partendo dal gruppetto di ragazze che si erano offerte volontarie per preparare il pranzo a tutti loro.

Lilian, Yelle e Shino chiacchieravano e ridevano tra loro, ignare degli sguardi fugaci che Toshiro lanciava loro.

Per la prima aveva scelto un abito ampio e di seta, pieno di pizzi e merletti senza maniche, di colore azzurro, che le fasciava perfettamente il corpo mettendone in risalto le curve morbide ed abbondanti.

A Yelle invece aveva affibbiato un abbigliamento più comodo, ma che rispecchiava a pieno il carattere solare e ribelle dell'albina. Indossava una casacca scura, dei pantaloni anch'essi scuri e calzava ai piedi degli stivaletti bassi in cuoio nero. Aveva inoltre aggiunto a quella combinazione un mantello nero, ma che non le intralciava troppo i movimenti.

Per finire Shino indossava una maglia a mezze maniche lunga completamente bianca, fissata ai fianchi con una cordicella color ora, abbinata a dei pantaloni stretti e neri, e a delle semplici scarpe grige.

- Toshiro smettila! È inquietante il modo in cui fissi la gente.-

Shino si era girata all'improvviso, pietrificandosi non appena ebbe notato lo sguardo languido e bavoso che il ragazzo rivolgeva ai loro vestiti.

- Scusa Shino, ma che posso farci se gli abiti che ho scelto per voi sono superbamente superbi!-

- Allora perché non te li sposi e la fai finita?- ironizzò la ragazza, facendo ridacchiare anche le altre due.

- È una grande idea! E tu Shino-chan sarai la ragazza che indosserà l'abito mentre lo sposerò!-

Sussultò, avvampando e girandosi a guardarlo sconvolta.- CHE?!-

- Forza muoviamoci! Voglio sposare i miei abiti il più in fretta possibile!-

Iniziò ad inseguire la ragazza, che presa dal panico iniziò a fuggire, minacciandolo di morte in venti lingue diverse pur di salvarsi dalle sue grinfie.

- Ehi fermati Toshiro! Che intenzioni hai?! Sta lontano da me!- e sparirono al piano superiore, mentre Yelle e Lilian continuarono a ridere.

- Ahi!- complici le risate e la sua goffaggine, Yelle si ferì ad un dito mentre tagliava le carote per il curry.

- Tutto bene?- Lilian smise di ridere all'istante, voltandosi verso la ragazza e prendendole fra le mani il dito ferito. L'albina si ritrasse di scatto, agitando le mani e sorridendo per tranquillizzarla.

- Non preoccuparti, è solo un graffio.- ma Lilian non demorse, riafferrando la mano di Yelle e mettendole la mano nel secchio ricolmo d'acqua che dovevano usare per cucinare.

Mentre la mano dell'albina era a mollo, successe qualcosa che nessuna delle due si sarebbe mai aspettata. Un bagliore azzurro avvolse il taglio di Yelle e in pochi secondi sparì, completamente rimarginato, come se non si fosse mai ferita. Sgranarono entrambe gli occhi, stupite.

- Ma cosa....-

- È il potere dell'acqua.- Cornelia apparve improvvisamente alle loro spalle, dando risposte a molti dubbi che affollavano le menti delle due ragazze.- L'acqua è vita, è pace e tranquillità, ma che può trasformarsi in chaos puro quando si arrabbia. Congratulazioni Lilian, hai appena scoperto il tuo potere.-

La ragazza dai lunghi capelli castani sgranò gli occhi, sconvolta e ammutolita.

- S-Sono stata.... io?- Yelle invece si illuminò, afferrando le mani dell'amica fissandola con ammirazione.

- Sei grandiosa Lilian! Il tuo potere è fantastico!-

Nikki osservava la scena dall'alto delle scale, attratta da tutta quella confusione mentre stava tranquillamente riposando nella sua stanza. Ed un'altra era andata.

Non tutti avevano scoperto i propri poteri, e non tutti credevano ancora a quella storia nonostante le svariate prove, ma pian piano tutti quanti si stavano avvicinando al mondo di Fiore. E soltanto quando tutti loro si fossero convinti dell'effettiva esistenza della magia, di Fiore e di tutto ciò che i Knights erano e rappresentavano, allora la loro missione avrebbe potuto avere inizio.

Le difficoltà non mancava, per di più tutti loro erano inesperti o estranei nell'utilizzo della magia, ma avevano del potenziale, ed un grande potere nascosto che ancora non conoscevano.

Si diresse di nuovo verso la sua stanza, provata più del previsto da quel viaggio di recupero che li aveva messi davanti a più stress di quanto non avesse previsto.

Passò davanti alla stanza in cui Rosie si era chiusa da quando gliel'avevano assegnata, sommersa da tutti i libri che aveva trovato nella base. Era quasi peggio di Ace, se non che il ragazzo era assai più curioso e chiedeva molte più informazioni quando non capiva qualcosa.

Sbirciò dall'uscio della porta ciò che stava facendo, e non si stupì nel trovarla intenta a leggere, seduta sul letto ed immobile come una bambola di porcellana.

I vestiti scelti da Toshiro per lei erano una tunica bianca e corta, semplice ed abbastanza trasparente, al di spora della quale era stato abbinato una mantello verde che le copriva il viso, come specificatamente richiesto da li stessa. Sotto la tunica portava un paio di pantaloncini marroni, un look semplice ma che le donava, come qualsiasi altra cosa che indossava.

- Ehi Rosie.-

La ragazza sussultò, richiudendo il libro e calandosi il cappuccio sul viso più di quanto già non lo nascondesse.

- Dovresti andare di sotto a socializzare sai? Sono sicura che ti troveresti in sintonia con Ace, leggete tanto entrambi.- le sorrise, ma Rosie scosse semplicemente la testa in segno di negazione.

Nikki sospirò, parlare con quella ragazza era difficile da avvicinare, ma se non imparava alla svelta a collaborare e creare solidi legami con tutti gli altri, ogni missione sarebbe stata sempre più dura.

- Comunque tra poco la cena sarà pronta, dubito tu voglia restare a stomaco vuoto. Be ci vediamo.- ed uscì dalla stanza dopo che Rosi ebbe accennato un assenso col capo.

Quando la bionda se ne fu andata, Rosie posò il libro e sospirò affranta, ancora una volta incapace di fidarsi ed aprirsi con qualcuno. E, a parte certi soggetti, tutti li erano gentili e carini con lei.

“Sono proprio una stupida...” non c'era speranza, non sarebbe mai cambiata.

Al piano di sotto intanto, Nene era seduta sul divano a creare gioielli con alcune pietre colorate che aveva trovato nel giardino. Sfortunatamente Kazuo sembrava non volerla lasciare in pace.

- Sei davvero carina con quegli abiti sai Nene-chan?-

Toshiro aveva scelto per lei un vestito elegante nero nella parte frontale, mentre il resto del vestito era di un candido color panna. Delle lunghe maniche si allargavano dai gomiti, allungandosi poi fino alle cosce. Il seno veniva messo in risalto grazie ai laccetti bianchi che stringevano il vestito all'altezza del ventre, mentre ai piedi aveva deciso di non calzare nulla e girare a piedi nudi, senza che nessuno ne avesse capito il motivo.

Per lui invece era stato scelto qualcosa di più semplice e alla mano, proprio come lo era lui. Una casacca rossa legata in vita da una cintura di corda bianca, dei lunghi e larghi pantaloni verdi che si stringevano attorno alle caviglie e delle semplici scarpe nere.

- Ti ringrazio Kazuo.... per la quinta volta.-

Da quando Carhan se ne era andata, Kazuo non l'aveva lasciata in pace un solo secondo, tormentandola con domande e considerazioni ovvie di cui non aveva bisogno. E poi c'erano i complimenti. La prima volta si era sentita lusingata ed imbarazzata, ma dopo che egli le ripeteva ogni secondo gli stessi complimenti aveva iniziato a trovarli vagamente irritanti.

Kazuo in generale stava diventando irritante. Eppure non riusciva a cacciarlo né allontanarlo, perché in lui vedeva un bambino sperduto a cui tendere la mano e accompagnarlo ad ogni passo. Ma ora stava seriamente esagerando.

- Kazuo posso sapere perché continui a girarmi intorno? Non c'è nessun altro con cui vorresti stare?-

Il ragazzo scosse la testa, regalandole un sorriso allegro e solare.

- Nessun altro, perché Nene-chan è l'unica con cui voglio stare! Mi piace vederti lavorare alle pietre, sembri così sicura ed esperta, ed in più sei molto carina mentre ti concentri nel tuo lavoro!-

Nene arrossì fino alla punta delle orecchie, girando il capo per non guardare Kazuo in faccia. Diretto, troppo diretto per i suoi gusti, e troppo precoce per poter affermare certe cose.

- Kazuo senti....-

La porta si aprì con un tonfo, mentre un trafelato Shoichi faceva il suo ingresso, seguito da tutti gli altri ragazzi che fino a poco prima erano fuori con lui.

- Abbiamo un problema.-

Aveva esordito così, mettendo sotto il naso di Cornelia lo stesso foglio che poco prima gli aveva dato Carhan. La donna ne lesse minuziosamente il contenuto, riga dopo riga impallidiva sempre di più, i muscoli diventavano molli, e le lacrime premevano per uscire.

Attirati dal trambusto, tutti i ragazzi si erano riuniti attorno alla donna e al ragazzo, eccetto Rosie che osservava tutto dall'alto delle scale, e di Nikki, che invece era ancora nella sua stanza.

Ace e Jared dovettero impegnarsi per sorreggere Cornelia, che sembrò perdere l'equilibrio all'improvviso, colta da uno strano capogiro. E tutto a causa di quel foglio.

- Insomma si può sapere cosa dice?- protestò Miel, curiosa di sapere cosa ci fosse di tanto sconvolgente su quel pezzo di carta.

Nessuno le rispose, ma le lacrime che rigarono il volto di Cornelia e l'ombra scura che nascondeva gli occhi di Shoichi furono più che sufficienti a farle capire che qualunque cosa ci fosse scritta, non poteva che portare brutte notizie.

 

***
 


 

Crocus, Fiore. Anno x1000.
 

Nella capitale di Fiore vi era un insolito fermento quel giorno, dovuto ai preparativi di un grande evento che il re organizzava prima di ogni grande missione.

La città era ghermita di gente, i colori e i profumi delle varie città si mischiavano insieme in un unica grande combinazione, che ravvivava Crocus fino a farle raggiungere una bellezza unica e speciale.

Fra la marea di gente che viaggiava per le strade della città, una figura in particolare spiccava fra la gente comune, sia per l'altezza che per la mole imponente. Era alta almeno un metro e novanta, ma ciò che la distingueva da tutti gli altri era il suo particolare abbigliamento.

Indossava un paio di pantaloni neri di pelle, infilati in un paio di stivali neri rigidi e con pochissimo tacco imbottito, e sorretti da una cintura nera alla quale era appesa una tasca di pelle, chiaramente fatta a mano. Una camicia scura gli nascondeva il fisico asciutto ma dai muscoli definiti, coperta inoltre da un cappotto di pelle nero con il colletto talmente alto da coprirgli perfino il naso, abbottonato dal primo bottone fino al ventre. Un paio di guanti neri senza l'indice e il medio ed un tricorno nero inclinato leggermente in avanti, concludevano il particolare abbigliamento che contraddistingueva quell'insolita figura, che era ormai evidente fosse quella di un giovane uomo.

Camminava a lato della strada, cercando evidentemente di attirare l'attenzione il meno possibile, ma anche con quel metodo, una persona di quella stazza e con quell'abbigliamento non passava certamente inosservato.

Procedeva per la sua strada incurante di tutto e tutti, ben sapendo di essere in ritardo all'appuntamento che quel biondino spazzatura gli aveva dato. Accidenti a lui e a quel suo re del cazzo, sempre disturbarlo mentre era a caccia.

- Ehi dolcezza, che ne dici di divertirci un po'?-

L'irritante voce di alcuni soldati catturò l'attenzione dell'uomo, che al solo vederli mentre tentavano di abbordare delle giovani ragazzine evidentemente minorenni. Era una scena che lo innervosiva non poco.

- Per favore signori.... lasciateci in pace!- la più grande tentava di difendere le altre due, ma contro cinque soldati ubriachi fradici poteva fare ben poco.

- Eddai bellissima, vogliamo spassarcela un po', non fare la difficile!-

- Ohiohi, la spazzatura ha imparato a parlare? Quale novità!-

L'uomo di era avvicinato al gruppo di guardie, e mentre parlava con la possente e rauca voce, una delle guardie era già finita a terra, con la testa schiacciata contro il suo piede.

I penetranti occhi viola scrutavano le restanti quattro guardie, che rimasero impietrite davanti ad un tale gigante. Sapevano bene chi era, e farselo nemico poteva rivelarsi la mossa giusta per perdere la vita precocemente.

- H-Hunter?! C-cosa diavolo ci fai qui?!-

- Tze, devo sistemare della spazzatura per quel vostro stupido re, ma posso sempre occuparmi anche di voi rifiuti se persistete con questa vostra fame di sesso, mi fate schifo.- sputò sul soldato che era ancora steso sotto il suo piede, terrorizzandoli ancora di più.- Ora sparite, o vi ammazzo.-

Ed i soldati non se lo fecero ripetere. Liberò anche lo sfortunato che era rimasto intrappolato sotto il suo piede, e li vide sparire tutti e cinque in pochi secondi, mescolati alla folla di persone che quel giorno affollavano la città.

- G-Grazie signore.- la più grande delle ragazze si avvicinò intimorita, sfoggiando un timido ed incerto sorriso. L'espressione dell'uomo però non mutò.

Se ne andò senza dire nulla, con un semplice cenno della mano per salutarle ed un alone di mistero ad avvolgerlo.

- Ma come siamo fighi, cos'è ti stai dando all'eroismo Jason?-

Si voltò verso la persona che aveva parlato, un giovane dai ribelli capelli biondi e gli occhi azzurri, uno dei più fedeli membri della Gilda del re.

- Sempre meglio che essere un cane del re, Sting.- Il giovane grugni, infastidito da tanta strafottenza.

- Se non fossi così utile a sua maestà e al Master ti avrei già fatto fuori.-

- Tze, come se della spazzatura come te potesse riuscirci.-

Il giovane generale non era certo famoso per la sua pazienza, e poco ci volle infatti per fargli montare una rabbia tremenda nei confronti del cacciatore. Si preparò ad attaccare, non prendendo in considerazione la strada colma di cittadini indifesi ed innocenti, se non che qualcuno lo bloccò.

- Calmati Sting, questo non è né il luogo né il momento adatto per mettersi a lottare.-

Dietro il generale dai capelli bianchi comparve un secondo ragazzo, dai capelli scuri e leggermente più lunghi, con la frangia che ricadeva delicatamente sull'occhio destro, nascondendolo. Il sinistro invece brillava all'ombra di una casa di un intenso rosso sangue.

- Ma guarda un po', c'è anche Rayos.- il moro arricciò il naso, infastidito da quel soprannome.

- Ti sarei grato se mi chiamassi Rogue, ora è quello il mio nome.-

Jason scosse le spalle, un nome o un altro per lui non facevano differenza, l'importante era concludere alla svelta quell'affare. Aveva prede ben più grandi a cui dedicarsi.

- Ora dovresti seguirci, Jason Karawat, il re richiede i tuoi servigi.-

Jason seguì i due fratelli senza dire una parola, scocciato, chiedendosi ancora per quale strano intrigo del destino fosse finito a lavorare per la persona più detestabile di tutta Fiore. Forse era vero che le ricompense rendevano cieche le persone.


 


 


 


 


 


 


 

 





























*NOTE DI UN'AUTRICE SUPERDISPIACIUTISSIMA*
Ehm... Salve?
Prima di una qualsiasi predica che possiate farmi vi voglio dire che Smiling ci ha già pensato per tutti! 
Gomen se ritorno dopo una vita con questa miseria di capitolo, ma prometto il il prossimo sarà migliore >-<
Spero comunque di avervi interessato almeno un po', e ritorno con una novità (che sia bella o brutta non so dirvelo)
RIAPRO LE ISCRIZIONI fino a non so quando u.u
Allura, non saranno iscrizioni per i Knights però, bensì per i demoni (chiamati Titans u.u) e per i soldati del re! (sia maghi che semplici soldati u.u)
La scheda la invierò io per MP, e vi prego, NON COMPILATE QUELLA DEL PRIMO CAPITOLO! Chi lo farà, non verrà calcolato u.u
Con questo è tutto, ci vediamo alla prossima (che spero sarà prima di questa u.u Smiling! posa quel coltello, la katana ed il mistra, GIURO che sarà prima, ok?!)
Un bacio e a presto!
Jeo 95 =3


 

 

   
 
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