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Autore: cretien    15/08/2003    0 recensioni
Un bacio... una bacio interrotto... un bacio che deve ancora essere bato... un bacio...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inutile dire che imbarazzo ho provato quando poche ore fa mi ha urlato di "farle la corte più tardi". E quanfo ho raggiunto gli altri sul campo è stato ancora peggio. Bruce e quel ficcanaso di Rob Denton si sono accaniti e non mi hanno lasciato in pace un momento.
"Dovrai rimandare le effusioni a più tardi Tom"
"Certe COSE è meglio farle in privato, non credi?" e via discorrendo.
Da scavare una buca!
Per fortuna ora sono per conto mio.L'acqua della doccia sembra far scivolare via tutto il disagio che ho provato oggi pomeriggio. Tra un'oretta lei dovrebbe essere qui. Anche lei quando quei due cretini hanno cominciato è scappata via con una scusa. Poveretta era ancora più imbarazzata di me. Che figura le ho fatto fare! Oh insomma mi avvicino alla ventina e non so tenere a freno le emozioni! Salame che non sono altro!
E quei due che.... che... non hanno smesso un momento di prendermi in mezzo! Oh cavolo è stato davvero imbarazzante!
Esco dalla doccia e mi avvicino allo specchio.
Più ci penso e più arrossisco. Per fortuna ho ancora un'ora per prepararmi psicologicamente.
Le battutine di Rob e di Bruce girano e rigirano nelle orecchie! Accidenti! Si facessero mai i fatti loro!
Come se lei ed io fossi davvero così... intimi.
D'accordo siamo usciti spesso insieme ultimamente, ma niente di più. E va bene prima l'ho QUASI baciata, ma ho sempre l'impressione che sia ancora innamorata di Julian Ross e a dir la verità, la cosa mi dispiace un po'. Anzi, mi dispiace da morire.
E fra poco LEI sarà qui. Qui con me e io non ho idea di come comportarmi dopo oggi pomeriggio. Saremo io e lei soli. E che devo fare? Se mi comporto come se nulla fosse e lei si aspettasse qualcosa di più??? E se invece "riprendiamo il discorso" dove lo avevamo interrotto e non è quello che vuole??? Ohhhhhhhhhh! Io ho voglia di urlare. Vado in camera afferro il cuscino e lo premo contro la faccia, in modo di poter strillare tranquillo senza far venire i vigili del fuoco.
Poi lo ributto sul letto e mi siedo sul bordo appoggiando i gomiti sulle ginocchia e mettendomi le mani nei capelli. Che dovrei fare?! Sento la vocina dentro di me che mi dice
"Comportati come al solito.Sii te stesso!" Sembra facile dopo un bacio inconcluso.
E va bene con la vocina non si discute e come comportarmi è un problema che affronterò sul momento. Ora però si presenta un altro dilemma a cui non ho pensato per tutto il giorno. NON HO NIENTE PER CENA! 
Mi guardo ancora allo specchio. Sono nervosa come al primo appuntamento! Accidenti a diciannove anni mi ritrivo nervosa se vado a cena da un mio amico! Amico?! E' solo un amico?! E' questo che sto cercando di mettermi in testa?! Il problema è che Tom è diventato quella via di mezzo tra l'amico che ogni persona vorrebbe e... No! Tom è un mio amico. Un grandissimo amico, che mi ha aiutata nel momento del bisogno, che mi è stato vicino e che oggi pomeriggio stavo per baciare, ma... un amico.
Tra poco devo uscire. Aspetto cinque minuti. "Il classico ritardo da signora" come diceva mia nonna.
Bene. Ora mi incammino. E' una così bella serata che vado a piedi, magari cerco di cacciare dalla testa, quell'attimo di pura follia in cui stavo per baciare Tom.
Certo che l'allenatore poteva risparmiarselo quell'urlo. Mi ha decisamente messa in imbarazzo. Con una scusa idiota sono scappata via come una ladra e ho lasciato Tom nella tana del leone a prendersi battutacce che neanche voglio immaginare.
Razza di amica sono!
Tra poco sarò da lui e non so come comportarmi.
Che devo fare?! Ohhhhh al diavolo tutto! Niente di peggio di un bacio interrotto! Come si riprende una situazione del genere?! E chi lo sa! Ohhhhhhh ho paura! Ma di che ho paura?! Di Tom?!... Si... mi terrorizza l'idea di essere con Tom. Non mi era mai successo prima. Eppure è un po' che usciamo insieme. Però non c'è mai stato niente di più che quattro risate. Siamo usciti con amici o anche solo noi due, ma... dopo oggi pomeriggio... non so... ecco... lo vedo con un occhio diverso.
Tom mi piace... parecchio. Credo che sia il tipo di ragazzo di cui potrei innamorarmi facilmente. Questo nodo allo stomaco si stringe ogni volta che mi avvicino a lui. Il pensiero di essere con lui mi entusiasma e mi spaventa allo stesso tempo. Sono così felice di aver trovato qualcuno come lui eppure ho così paura che tutto questo sia solo un sogno che si rivela un incubo.
Accidenti a me! Accidenti a questa giornata! E accidenti a questo dannato vestito!
Io odio le gonne! Non so come mi sia venuto in mente di mettere quest'affare!
Calma. Ora calma. Sono arrivata. Sono da Tom. Poco. Pochissimo e saremo ancora fronte a fronte. Come poche ore fa. Quando... possibile che quel bacio mancato sia la dannazione di questa serata?!
Eccomi che entro nel giardinetto di casa sua. Mi guardo intorno e vedo vicino al gazzebo un tavolo apparecchiato per due. Per noi. Lui ed io. Il cuore sta per esplodere mi rendo conto che i vestiti che ho addosso non mi aiutano a rilassarmi. Sono rigida come un paletto, sto sudando freddo. Non riesco a smettere di pensare! Accidenti!Accidenti! E ancora accidenti! Mi sembra di essere su un cavallo pazzo che si dirige verso una stalla in fiamme!
No! Adesso basta. Sto decisamente esagerando! Di che ho paura?! Che mi baci? Nooooooo! Ho paura di baciarLO! Me lo hanno sempre detto tutti che ho reazioni esagerate! In un verso e nell'altro! Non mi sorprenderebbe se ad un certo punto della serata..... No!No!No! Adesso basta sul serio altrimenti mi ricoverano alla neurodeliri!
Tanto per cominciare non ho paura di Tom, ma di me stessa! Ho paura di quello che posso fare! Se finisse per credermi una ragazza facile? Io facile?! Ma quando mai facile?! Non lo sono mai stata! Nemmeno da feto ero facile! Se sapesse che non sono mai andata oltre un certo limite con l'altro sesso?! UH! E se mi credesse una suorina tutta per benino!? Ohhhh no! Peggio ancora! 
Ora basta.
"Tom sei qui?" faccio sbirciano nelle vicinanze del gazzebo.
"Si eccomi!" lo senti rispondermi.
Bene è questioni di una frazione di secondo e finalmente l'avrò davanti. E comincerà la serata che rivelerà il mio destino: o Matahari o la Monaca di Monza! 
Amanda è davanti ai miei occhi e mi guarda sorridendo. Ti prego Amanda non guardarmi in quel modo! Rischio di sciogliermi! Quegli occhi azzurri che ti frugano dentro... Mmmmm accidenti a questa dannata situazione! Ti prego fa che non succeda niente di imbarazzante! Per oggi ne ho avute anche troppe di situazioni del genere.
Amanda è così bella. La maglietta turchese fa risaltare ancora di più i suoi occhioni azzurri. Noto che ha stirato i capelli castani chiarissimi e con sorpresa noto che ha una gonnellina di jeans. Non l'avevo mai vista con una gonna. Caspita, che gambe! Sono perfette. Lei è perfetta.
"Ciao." mi dice sorridendo. Sento i nervi a fior di pelle, anche lei non è tranquilla, ma molto meno nervosa di me. Se fossi un po' più teso mi si potrebbe usare come fionda! 
"C-c-ciao... Io...tu... eh. Sei... sei bellissima." le riesco a dire. Non mi sono mai impappinato con una ragazza in vita mia e poi arrivi tu, Amanda Lemmon, e guarda che mi combini! Mi fai innamorare di te in trenta secondi. Hai solo detto "Ciao" e io ho toccato il cielo con un dito.
Tu sei arrossita per il mio complimento, come se in vita tua non te ne avessero mai fatto uno, ma non smetti di sorridere.
"Grazie." dici. 
"Qualcosa da bere?" le chiedo.
"Magari." risponde lei.
Tutto intorno è bloccato, c'è solo lei per me.
Ma perchè le ho detto che era bellissima?! Ma perchè lei è bellissima! Ha un visino così bello, così particolare... quegli occhi e quella figurina perfetta. Quanto vorrei baciarti senza troppi preamboli. Ti amo da morire e ho il terrore che tu sia ancora innamorata di Julian. Ti prego fa che non sia così! FA che non sia così!

Sono bellissima? Ha detto che sono bellissima?! Si. Non ha detto "Sei molto carina" o "Stai molto bene". Ha detto "bellissima" superlativo assoluto!!
Arrossisco come una dodicenne, ma non smetto di sorridere. Mi guardo le scarpe. Pessima scelta le mie scarpe. Ma avendo deciso di fare due passi ho preferito mettere le mie nike.
Primo perchè sono comodissime. Secondo perchè trovo di gusto discutibile i tacchi, soprattutto con la gonna corta. Terzo anche perchè se mi piacessero i tacchi, non ci so camminare sopra e vorrei evitare di stare aggrappata alla spalla di Tom come due sere fa quando ho messo quei cilici dei texani nuovi, e lui mi ha dovuto reggere fino alla macchina. Mi ricordo che ridere. Tom aveva le lacrime agli occhi dalle risate che si faceva, mentre io avevo le caviglie a pezzi a forza delle storte che mi sono presa. Lo sapevo che dovevo fare allenamento! Ora però non mi sono certo fatta incastrare dai tacchi!
Lo guardo e imbarazzatissima vedo che mi fissa le gambe. 
Dalla tua faccia Tom si direbbe che tu abbia visto un fantasma! 
Ti sento teso anche più di me e questo non mi aiuta. Ma come hai fatto a farmi innamorare di te?! Soprattutto come fai ad essere così come sei! Hai una pazienza inverosimile, sei gentile, carino da morire, simpatico, altruista e potrei fare un elenco di pregi senza neanche trovare un difetto! O forse tutta questa tensione lo è per tutti e due un difetto. Io ne ho una carrellata di difetti e tu ancora mi sopporti! Ti amo Tom, vorrei solo potertelo dire... 
Abbiamo finito di cenare e le do il caffè.
La vedo che si strofina le braccia per l'aria fresca.
"Vieni." le dico e ci avviamo per entrare in casa. Senza neanche accorgemene metto un braccio intorno alle spalle di Amanda e sento la sua pelle fredda.
"Vuoi una maglia?" le chiedo appena entriamo.
"No, non ti preoccupare, non fa così freddo."
"Non c'è problema, tieni." Le do la felpa che avevo sulle spalle e se la infila. Che bella che è. La maglia è più lunga della gonna che ha le sta grande, ma la sua bellezza non è diminuita.
"Per fortuna abbiamo già portato dentro la roba, sta venendo un temporale." dice guardando fuori dalla finestra. 
Mi avvicino a lei e guardo il cielo. In effetti sta cominciando a lampeggiare e si sente qualche tuono. 
Io però non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Devo dirglielo... quanto la amo...

Tom mi ha dato la sua maglia. Il freddo viene subito contrastato dal calore della felpa. La TUA felpa. Siamo in casa adesso. Per tutta la sera nessuno di noi ha parlato di oggi pomeriggio e abbiamo fatto finta di nulla.
La tensione ormai è sparita, mi sono finalmente rilassata e ho dimenticato tutto l'imbarazzo di poche ore fa.
Mi avvicino alla finestra e vedo che sta cominciando a piovere. 
Quanto mi piacciono i temporali estivi! Quanto sto bene qui con lui. Sorrido.
"Cosa c'è?" mi chiede Tom.
Scuoto la testa "Niente." rispondo.
Già, non c'è niente che non va. Va tutto alla perfezione. Tu ed io insieme, Tom, solo noi due. Sorrido ancora e senza pensarci gli dico
"Mi piace stare con te.".
"Anche a me."
Sento che mi sta abbracciando, ma non come al solito, come faceva fino a ieri. Ora il suo abbraccio non è protettivo. Questa differenza mi fa irrigidire come poco fa. So che è cambiato qualcosa. So che vuole dirmi qualcosa.
Oh no! Magari mi vuole dire che si è stufato di uscire con me e mi scaricherà ancora prima di essere stata "caricata". Oppure vuole saltarmi addosso. Ahaha. L'idea di Tom che mi salta addosso, non so proprio come mi sia venuta in mente. E' più probabile che mi trovi noiosa e rompiscatole che eccitante e provocante.
"Amanda..."
Mi giro di scatto verso di lui.
"Senti... credo che sia il momento di parlare..." Parlare?? Di che? Ti interrompo prima che tu possa dirmi qualcosa di spiacevole. Ho paura che tu mi dica che non mi voglia più. Ho paura che tu mi dica che non è il caso che ci si veda ancora. Ho paura che tu non mi voglia.
"Bè se è per oggi pomeriggio..."
MA CHE DIAVOLO MI E' SALTATO IN TESTA DI TIRARE FUORI QUELLA STORIA!!
Sei arrossito e lo sono anch'io "Cioè..."
"No, aspetta stiamo cominciando a farci prendere di nuovo dal panico.".
Di nuovo? sapeva che anch'io ero entrata nel pallone qualche ora fa.
Io mi allontano dalla finestra e mi siedo sul divano. Tom viene vicino a me.
"Mi dispiace" dico.
"Di cosa?"
"Bè potevo stare zitta e lasciarti parlare."
Sorride. Accidenti. Quel sorriso mi fa piegare le ginocchia, non so se mi spiego.
"E'... è un po' complicato... cioè non è complicato, ma... diciamo che dire "Ti amo" a qualcuno non è la cosa più facile da dire."
"Come?!" dico io.
Ora non sorride più. E' serio come non lo avevo mai visto e annuisce.
"Hai capito." mi dice serissimo. Io sono rimasta a bocca aperta, lo guardo in faccia e dico solo "Si.Ho capito."
"Si.Ho capito.".
Bene. A questo punto posso definitivamente scavare una buca.
Premio Nobel per l'idiozia quest'anno va a Tom Becker, per la dichiarazione più cretina e disastrosa. Non credevo di poter fare una figura peggiore.
"Bè... io... dovevo dirtelo." le dico rialzandomi in piedi e tornando alla finestra. Fuori c'è un diluvio.
Amanda rimane seduta. Sento i suoi occhi seguire i miei movimenti. Ti prego Amanda dimmi qualcosa.
"Tom..." mi irrigidisco appena la sento parlare. Mi volto verso di lei e la vedo alzarsi e venire verso di me.
E' davanti a me e mi guarda dritto in faccia. 
"Hai fatto bene a dirmelo...". Un tuffo al cuore. E' così vicina a me. Mi prende le mani e le porta sui suoi fianchi. Io non posso fare a meno di avvicinarmi maggiormente a lei... Sento le sue labbra, le sue bellissime labbra sfiorare le mie... il suo profumo... il sapore di quelle labbra che stanno per incontrare le mie...

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNN! DRIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNN!

"Ahhhhhhh!" faccio un balzo indietro e guardo verso il tavolino vicino alla porta dove c'è...
"Il...il telefono..." dice Tom imbarazzatissimo.
Il telefono fa un paio di squilli. Tom mi guarda.
"Ehm... credo che sia meglio che tu risponda" gli dico tornando alla calma. Appena mi ha detto che mi amava ho riacquistato la mia sicurezza. Forse troppa sicurezza, visto che sono stata io che stavo per baciarlo, come temevo dall'inizio della serata. 
No, no. Anche lui stava per baciarmi. Si insomma... era un quasi-bacio reciproco.
"Pronto?" lo sento dire.
Accanto al telefono c'è uno specchio e da lì vedo la sua espressione cambiare radicalmente.
Lì per lì mi preoccupo, ho paura che sia successo qualcosa, ma poi lo sento dire seccatissimo.
"No... No... credo... credo che abbia..." "Credo che abbia...SBAGLIATO NUMERO!". Riattacco seccatissimo per l'interruzione. Non c'è niente da fare sembra proprio che oggi non riesco a baciarla. Era mia intenzione farlo oggi pomeriggio, se quel seccatore di Marshall non si fosse messo a strillare a tutti di farle la corte più tardi.
Mi giro verso di lei che appena mi guarda scoppia a ridere.
"Che hai da ridere?" le chiedo serio.
"Niente, ahahah, è solo che... sei un romanticone Tom! Ahahaha!" continua a ridere.
"Per "Romanticone" cosa intendi tu?" le chiedo facendo il finto offeso.
Lei mi sorride e ridacchia un po'. 
Torna davanti a me.
"Hai l'espressione "L'-incantesimo-si-è-rotto"!" dice mettendomi le braccia intorno al collo. Poi torno seria "Allora."
"Allora?" le faccio eco.
"Me lo vuoi dare questo bacio o no?"
Le sorrido. Già... è tutto il giorno che proviamo a baciarci e non abbiamo concluso niente.
"E tu?" le chiedo.
"Io?" mi domanda.

Sono scoppiata a ridere quando hanno sbagliato numero. Era tutto così perfetto se non avesse squillato il telefono!
Sono davanti a lui e l'ho abbracciato. Adesso basta girarci intorno, baciami prima che diventi matta completamente.
"Me lo vuoi dare questo bacio o no?"
Tom mi sorride "E tu?"
"Io?"
"Sei innamorata di me?" mi chiede con una naturalezza spaventosa quasi lo sapesse benissimo, e volesse solo una conferma.
Appoggio la testa contro la tua spalla. Non riesco a dirtelo guardandoti negli occhi.
"Ti amo." gli dico nascondendo il viso rosso sulla sua spalla e chiudendo gli occhi.
Sento le sue braccia stringersi intorno a me. Ora lo guardo. Tom è il primo che mi ha fatta sentire in imbarazzo per tutto il tempo.
Sento le tue mani spostarmi qualche ciocca di capelli e mettermeli dietro le orecchie.
Mi guardi ancora, incerto se baciarmi subito o aspettare ancora un po'.
Chiudo gli occhi e senza aspettare oltre mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio.

La sto baciando. Dopo dodici ore finalmente la bacio. Le sue labbra contro le mie mi fanno uno strano effetto. Mi piace baciarla, la bacerei in eterno. 
Ogni tanto ci guardiamo negli occhi e ci scambiamo sorrisi per poi ricominciare a baciarci.
La tengo stretta a me. Mi ama e non mi sono mai sentito più appagato di stasera.
"Ti amo" le dico.
"Lo so." mi risponde Amanda continuando a baciarmi " E ti amo anch'io. Tanto." mi dice.
Potrebbe ripetermelo mille volte, che non mi stancherei mai di sentirglielo dire.
Un lampo seguito da un tuono ci fa guardare entrambi fuori. 
Nel buio la pioggia non sembra volersene andare.
Amanda mi sorride. So che significa. Lei starà con me... stanotte...io e lei... 

Sento il suo braccio ancora stretto a me. Fuori non ha smesso di piovere. 
Le lenzuola lasciano scoperte le mie gambe e le mie spalle.
La fronte di Tom è appoggiata alla mia spalla e posso sentire il suo respiro sulla pelle. E' stato dolcissimo... non credevo potesse esistere un ragazzo come lui... e non credevo di essere così sdolcinata io!
Lo sento muoversi accanto a me. A differenza mia lui sta dormendo... o almeno credo... io sto tenendo gli occhi chiusi nel tentativo che il sonno prenda il sopravvento. 
Allungo una mano in cerca di quella di Tom. Le mie dita si intrecciano con le sue. La sua mano stringe forte la mia.
Apro un occhio per sbirciare che ore sono.
Le tre. E' notte fonda. I lampi, i tuoni, la pioggia... e lui vicino a me. E mi basta. Quando sono con lui sono così... felice e in pace con me stessa. Dimentico problemi, preoccupazioni e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che sono con lui e che sto bene. Se questo è amore allora posso dire di non essere mai stata innamorata veramente di qualcuno...
Mi giro in modo da poter guardarlo...
Si sta dormendo... allungo una mano e sposto un ciuffo di capelli dalla fronte di Tom. 
Lui prende la mia mano e tenedo sempre gli occhi chiusi bacia le punta delle mie dita. Mi accarezza una guancia e apre gli occhi.

La guardo. La sinistra tiene la sua mano, mentre con la destra le accarezzo una guancia. Ha la pella liscia come quella di una pesca. Comincio ad accarezzare il suo collo, la spalla scoperta fino ad arrivare al fianco avvolto dal lenzuolo. Quando le mie dita sfiorano le sue gambe lasciate scoperte, la mia mano torna a posarsi sul fianco. Amanda non dice niente. Mi sorride tenendo gli occhi chiusi e respirando regolarmente. Devo dire che sono rimasto sorpreso quando mi sono accorto che non aveva mai fatto l'amore. Il fatto che lei abbia scelto me per... bè... ci siamo capiti per cosa... il fatto che lei abbia scelto me mi riempe di "orgoglio" se così si può chiamare. Io l'amo da impazzire... 
Mi avvicino a lei e la stringo a me. La vedo sorridere e sorrido a mia volta dandole un bacio sulla guancia.
"Ti amo" mi dice. Ripetilo Amanda. Ripetilo ancora una volta. Ma che dico! ripetilo mille volte.
"Dimmelo ancora." le dico abbracciandola. Lei appoggia la testa contro il mio petto.
"Ti amo." ripete.
"Non sai quanto anch'io" le dico.
E pensare che ero preoccupato fosse ancora innamorata di Ross. Però mi torna il dubbio. Il fatto che possa pensare a lui come qualcosa di più di un amico, rischia di farmi contagiare dal vile morbo della gelosia.
"Amanda..."
"Mmm?" dice lei tenendomi stretto a lei,
"Niente." Non voglio neanche sapere niente.... 

"Amanda..." mi chiama di nuovo.
"Cosa?" gli chiedo.
"Ecco... volevo chiederti... no, niente scusa. Dormiamo." mi riabbraccia rilassato.
"No, cosa?" insisto io.
"Lascia perdere. Una stupidaggine." mi dice. Sento che c'è qualcosa che lo preoccupa invece.
"Non vuoi dirmela?" gli chiedo.
Lui rimane in silenzio per qualche secondo, come se dovesse prendere coraggio.
"Hai smesso del tutto di pensare a Ross?" mi chiede imbarazzato.
Io alzo la testa per guardarlo meglio.
"Julian?" gli chiedo ridacchiando, intuendo quale fosse la preoccupazione.
Lui borbotta qualcosa. Sorrido.
"Sei geloso?" gli chiedo.
"No! Certo che no! Chiedevo solo per... fare un po' di conversazione!" mi fa risentito.
Io rido e lo abbraccio "Sei geloso!" confermo.
"Da morire" risponde.
"Era una cotta."
"Era?" chiede.
"Era. Non lo è più e non lo sarà più. D'accordo gelosone?" gli do un bacio sulla guancia. Poi lui mi prende il viso fra le mani e mi bacia. Tiro le lenzuola in modo da poter stare più vicini tutti e due per il resto della notte.
"E' finita bene per te?" è la stessa domanda che mi ha fatto ieri pomeriggio al campo.
"Soprattutto per me."
E le nostre labbra si rincontrano.

FINE

  
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