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Autore: Wild imagination    12/06/2015    3 recensioni
Immaginate i nostri Kurt e Blaine, ignari e contorti come sempre, ma questa volta immersi nello sfavillante mondo dell'Upper East Side. Basteranno un ballo, una scommessa, e un Principe non-così-Azzurro a scoprire le carte dei nostri giocatori?
(Ispirata alla 12° puntata della 2° serie di Gossip Girl. Blaine!Chuck e Kurt!Blair)
***
Dal testo:
-Ci dovrà essere da qualche parte a New York un ragazzo sexy ma non narcisista, testardo ma non irritante, intelligente ma non secchione. Qualcuno che sia elegante, raffinato e di buona famiglia...- borbottò fra sé e sé Kurt, continuando a girare intorno al letto.
-Ma Kurt...- obiettò una delle ragazze, -quello sei tu!-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You know you love me...
 

Sorgete e brillate, Upper East Siders! 
perché continuare a rifugiarsi nei sogni quando la vita reale è così interessante? 
Avvistato: il nostro cacciatore preferito si prepara ad avventarsi sulla sua preda. 
Ma fai attenzione, Anderson: il tuo bel cerbiatto è tutto fuorché disarmato. 
 
-Guarda guarda chi si vede... Bella giornata, eh, Hummel?-
Blaine Anderson si fermò proprio davanti a lui, le mani infilate con nonchalance nelle tasche dei costosissimi Armani Jeans e le gambe leggermente divaricate.
L'altro ragazzo sollevò il viso dal libro che teneva in mano, puntando gli occhi glaciali in quelli maliziosi del suo interlocutore. 
-Mi stai coprendo il sole. E lo era fino ad ora, Anderson. -
Il riccio si portò una mano al petto con aria profondamente offesa. -Così mi ferisci, Kurtie-
Il castano si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a scuotere il capo, per poi tornare alla propria lettura con aria annoiata. 
Senza attendere alcun invito, Anderson si accomodò accanto a lui sugli scalini del M.E.T, poggiando il mento sul palmo della mano destra e fissandolo intensamente.
Dopo qualche istante, infastidito dalla sua presenza, Kurt richiuse il libro con uno scatto. -Cos'è che vuoi, Blainey? Perché non passiamo direttamente al punto in cui io ti dico che non verrò a letto con te e tu ti arrendi?-
-Quella camicia azzurra mette particolarmente in risalto il colore dei tuoi occhi, lo sai?- ribatté Blaine con aria distratta, ignorandolo. 
Kurt si mordicchiò leggermente il labbro inferiore. -Non c'è nessun altro ragazzo gay in tutta Manhattan che tu possa tormentare?-
-Ma nessuno è interessante quanto te, dolcezza- Sussurrò quello con aria lasciva, prima di allungarsi sulle gradinate appoggiandosi agli avambracci. 
Hummel si perse un attimo ad osservare l'effetto che la luce del sole aveva sulla pelle ambrata del suo viso. Doveva ammetterlo: Anderson era davvero molto, molto attraente. Non che fosse eccessivamente bello o muscoloso, ma c'era qualcosa nei tratti delicati e al contempo marcati della sua mandibola, nell'improbabile colore dei suoi occhi, nella morbidezza dei suoi ricci scuri, nella sua voce calda, nel suo charme, che lo rendeva uno dei ragazzi più desiderati dell'UES.
Peccato che fosse anche un Don Giovanni incallito. La versione gay di un Don Giovanni incallito. La leggenda narra (o meglio, Gossip Girl narra), che non ci fosse in tutta l'isola un solo ragazzo appetibile gay, bisessuale o etero-confuso al di sotto dei trent'anni che non fosse ancora passato dal suo letto. A parte Kurt, ovviamente.
Unica pecca sull'irreprensibile curriculum rationum di Blaine Anderson era, infatti, Kurt Hummel.
Entrambi al Saint Jude, entrambi ricchi, entrambi dichiaratamente gay, entrambi oggettivamente attraenti. La storia della loro 'relazione', se così potevano essere definiti i continui tentativi di approccio del giovane Anderson, era una delle preferite di Gossip Girl. In tutta Manhattan non c'era un solo adolescente che non li conoscesse, che non si sciogliesse di fronte ai flirt di Blaine o non ridesse di gusto delle risposte sarcastiche di Kurt. 
Per i due giovani era ormai diventata una sfida a chi resisteva più a lungo. 
Difficile dire chi l'avrebbe spuntata: il guru della moda dallo sguardo glaciale o il bello e dannato dal sorriso irresistibile?
-Dov'è il tuo stuolo di ammiratrici?- Il moro lo strappò dallo stato di trance in cui era caduto. 
Kurt sospirò, tornando a sfogliare il libro con aria assente. -Sono andate a procurarmi dei candidati. O meglio, i curricula dei candidati.-
-Candidati per cosa?- chiese Blaine, sollevando leggermente la testa con aria improvvisamente più interessata. Le labbra sottili di Hummel si arricciarono in un sorrisetto enigmatico. 
Si limitò a estrarre dalla propria giacca vintage un cartoncino color canarino bruciato, che venne prontamente afferrato dalle dita affusolate di Anderson. 
-Il ballo di fine anno, mmh?- commentò questi, dopo aver dato una breve occhiata, fissandolo da sotto le lunghe ciglia scure. 
-Esattamente- si limitò a rispondere Kurt, fingendo indifferenza.
-E hai intenzione di scegliere fra una serie di pavoni imbellettati dell'alta società il ragazzo con cui dovrai passare un'intera serata?- Il riccio si tirò su con un movimento fluido, facendo sì che le loro ginocchia si sfiorassero attraverso il sottile tessuto dei pantaloni.
-Hai un'altra opzione?- chiese il castano dopo qualche istante di tentennamento, spostandosi impercettibilmente più indietro. 
-Ovvio che ce l'ho-
La voce improvvisamente bassa di Blaine attirò l'attenzione di Kurt, che riportò lo sguardo su di lui. 
Ed eccolo lì: il mezzo-sorriso degli Anderson. Quel mezzo sorriso che ti avrebbe convinto a pagare un dollaro con due dollari. 
-Vieni con me. Sai benissimo che ti annoierai con qualsiasi altro ragazzo, ma noi... potremmo anche trovare un modo per passare il tempo-.  Avvicinò con delicatezza una mano al viso di Kurt, scostandogli un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e indugiando qualche secondo di troppo sulla sua pelle. Il castano sentiva il suo fiato caldo accarezzargli le gote, e il suo sguardo non faceva altro che guizzare da quegli occhi color caramello a quelle labbra morbide e rosee. I loro visi erano sempre più vicini, e Hummel, congelato su quelle scale, stava per dire 'addio' a tutti i suoi buoni propositi. 
Il problema era che, per lui, Blaine Anderson non era solo attraente. Era anche dannatamente arguto, ironico, imprevedibile, e gli faceva un terribile, terribile effetto. Molto simile a quello del phon su un cubetto di ghiaccio. Ma non avrebbe ceduto così facilmente. Nossignore. Kurt Hummel non è, non è mai stato, e non sarà mai l'avventura di una notte. Si allontanò all'ultimo istante, e gli parve di cogliere un lampo di delusione nello sguardo di Anderson. Non poté impedirsi di esserne compiaciuto.
-Ti ringrazio dell'offerta, ma non vorrei privare un altro ragazzo della tua compagnia. Non preoccuparti, io me la caverò-
Il riccio si limitò a fare spallucce, senza abbandonare il tono lascivo. -Nel caso cambiassi idea...-
Lasciò la frase in sospeso, e si alzò, spolverandosi con delicatezza il retro dei pantaloni.
Se ne andò con passo lento e sicuro, non prima di aver sfiorato un'ultima volta il ginocchio di Kurt e avergli regalato uno sguardo ammiccante.
Dannato, dannato Anderson.
 
-James Roth- propose una delle ragazze, passandogli un inserto con alcuni fogli spillati.
Kurt lo prese senza nemmeno guardarla in faccia, e iniziò a sfogliarlo con attenzione. Le tre ragazze sedute affianco a lui lo fissavano, piene di aspettativa.
-Troppo basso- decretò quello dopo pochi secondi, generando alcuni sospiri di delusione. -Il prossimo- comandò, con tono imperioso.
-Ben Hardaway-
-Fidanzato-
-Josh Greed- 
-Ex di Anderson-
-Ronald Ja--
-Nome orribile-
-Lucas Harden-
-Ex di Anderson-
-Bryan O'Connel-
-Ex di Anderson, dico bene?- intervenne una voce divertita.
Ma da dove cavolo spunta?
Kurt alzò gli occhi al cielo nello stesso momento in cui le tre leccapiedi iniziarono a sospirare.
Non poté evitarsi di lanciare loro uno sguardo di sufficienza. Insomma, un minimo di contegno!
Blaine si fece avanti con la sua solita nonchalance, fermandosi davanti al tavolino a cui erano seduti i quattro. -E così non sei ancora riuscito a trovare un cavaliere per il ballo... Dico bene?- cominciò con un sorrisetto, ammiccando velocemente alle ragazze presenti. 
Kurt fu costretto a tirare una gomitata ad una di loro, che era diventata cianotica.
-Per ora- fu la gelida risposta, che suscitò una fragorosa risata del riccio.
-Sei sempre così sulla difensiva?- chiese infatti, inarcando la schiena e appoggiandosi con le mani al tavolino. Il castano fu investito dal profumo della sua colonia. -Sì- fece, senza battere ciglio, apparentemente concentrato sul curriculum di Bryan. -E tu ti nascondi sempre dietro i cespugli aspettando il momento propizio per  la tua entrata ad effetto?- 
-Beccato! Spero sempre di prenderti in contropiede e farti accettare di uscire con me, a dire la verità- ammise l'altro, in uno slancio di sincerità. 
-Risparmiati lo sforzo: non uscirò mai con te- 
-Saresti disposto a scommettere?-
Il suo tono attirò subito l'attenzione di Kurt, che alzò la testa di scatto. -Cosa intendi?- chiese, assottigliando sospettosamente gli occhi.
-Beh- sorrise Blaine, girando attorno al tavolo con passo felino e avvicinandosi a lui. Fece un gesto generico con la mano -Stavo pensando...-
-E questo è già di per sé degno di nota- commentò sarcasticamente Hummel.
Il riccio sorrise leggermente, alzando gli occhi al cielo con aria divertita. -Tu non hai un cavaliere per il ballo, e io smanio per avere un'unica, misera, piccola chance con Kurt Hummel; ma, d'altra parte, tu ti rifiuti di uscire con me...-
- Continuo a non cogliere -
Il riccio tornò a guardarlo, i grandi occhi nocciola improvvisamente illuminati da un guizzo di malizia.  
- Facciamo una scommessa... Io procuro a te un cavaliere per il ballo, e tu ne procuri uno a me. Chi riuscirà a trovare il ragazzo perfetto per l'altro, avrà ciò che vuole: io un'uscita con te, tu la fine delle mie avances- Ormai di fronte a lui, gli tese la mano. - Ci stai? -
Sembrò quasi che tutto il cortile stesse trattenendo il fiato, in attesa.
Kurt rimase per qualche secondo immobile, gli occhi fissi su quella mano deliziosamente abbronzata.
Sembrava una buona idea. Da quanto tempo sperava che gli imbarazzanti flirt di Anderson avessero fine? D'altra parte, se avesse perso, sarebbe dovuto uscire con lui...
Oh, ma che peccato sussurrò una vocina maliziosa nella sua testa, che il ragazzo mise immediatamente a tacere. Ne andava della sua dignità, non poteva tirarsi indietro di fronte ad una scommessa del genere.
Non poteva perdere. 
Afferrò la mano che gli veniva porta, stringendola con le candide dita. -Non ho mai perso una scommessa in vita mia, Anderson-
-C'è una prima volta per tutto, Hummel- sorrise quello, ammiccando.
 
 
Anche voi avete improvvisamente cambiato opinione riguardo il  ballo di fine anno?
Siamo ormai alle battute finali di questa lunga partita di poker, ma chi metterà le mani sul premio?
Attento a scommettere con un Anderson, Kurt: sappiamo tutti come finiscono i suoi appuntamenti.
Potresti perdere la camicia... o qualcos'altro.
Upper East Siders, fate il vostro gioco. 
 
 
-Abbiamo sfogliato l'annuario due volte, Kurt!- si lamentò una delle ragazze, attorcigliandosi nervosamente una ciocca di capelli biondi attorno all'indice. 
-E io ho controllato almeno 1200 profili di facebook- rincarò un'altra, prendendo un sorso della propria bevanda ipocalorica. 
-Ci iscriveremo a MySpace, se è necessario!- tagliò corto Kurt, chiudendo con malagrazia lo schermo del laptop. Si alzò in piedi di scatto, e iniziò a misurare la propria camera a passi larghi e nervosi. 
Le sue tre leccapiedi lo guardavano stranite dalla moquette color crema su cui erano sedute, mentre lui si tormentava le labbra alla ricerca di una soluzione. 
-Ci dovrà essere da qualche parte a New York un ragazzo sexy  ma non narcisista, testardo ma non irritante, intelligente ma non secchione. Qualcuno che sia elegante, raffinato e di buona famiglia...- borbottò fra sé e sé, continuando a girare intorno al letto.
-Ma Kurt...- obiettò una delle ragazze, -quello sei tu!-
-Sbagliato!- Hummel si fermò di botto davanti alle malcapitate, indicando con severità gli annuari e i pc sparpagliati davanti a loro. -Quel ragazzo esiste, e noi lo troveremo. Fosse l'ultima cosa che faccio, vincerò la scommessa contro quel Casanova dei miei stivali firmati Marc Jacobs!-
 
 
Kurt si lisciò sovrappensiero il risvolto della giacca color ruggine, prima di appoggiare i gomiti sul sottile cornicione in ferro battuto che decorava il terrazzino interno.
Alle sue spalle il portone d'ingresso continuava ad aprirsi con un lieve mugolio, spinto da uno sciame di ragazzi in abito da sera che frinivano allegramente. La folla si apriva dietro la sua schiena per scegliere una delle due rampe di scale che portavano alla sala. 
Sotto di lui, decine e decine di corpi fasciati in taffetà e seta scivolavano sotto le luci soffuse, accompagnati dalla musica scostante scelta dal dj. Dal soffitto a cassettoni pendeva un gigantesco lampadario di cristallo, che rifletteva il bordeaux delle stoffe arricciate attorno alle ringhiere e il giallo crema dei fiori spruzzati in qualche vaso qua e là.
Quando nell'Upper East Side organizzano una festa... Beh, organizzano una festa.
Un angolo delle labbra sottili di Kurt si arricciò verso l'alto. 
Era riuscito a trovare il perfetto accompagnatore per Anderson; avrebbe messo fine a quell'assedio una volta per tutte. 
-Sei una visione- esalò improvvisamente una voce dietro di lui. 
Hummel sorrise leggermente prima di girarsi, tentando di nascondere il proprio compiacimento.
Blaine era appoggiato mollemente alla ringhiera a pochi passi da lui, fasciato in un elegante e raffinato completo blu scuro. I suoi ricci, solitamente lasciati liberi di rimbalzare selvaggiamente sulle sue tempie, erano tenuti a bada da un leggero strato di gel, e un vistoso papillon viola faceva bella mostra di sé al suo collo. Aveva due bicchieri di champagne in mano, e ne porse uno a Kurt senza staccare gli occhi dai suoi. 
-Anche tu non sei male, Anderson- ribatté quello, ringraziandolo con un cenno del capo. 
Le labbra piene di Blaine si arricciarono in un mezzo sorriso mentre sorseggiava il liquido frizzante dal proprio bicchiere. 
Rimasero qualche secondo in un silenzio confortante, guardando con aria distratta i corpi che volteggiavano e si scatenavano sotto di loro.
 -Quindi- esordì Kurt alla fine -dov'è il mio non-così-perfetto cavaliere?- 
-Temo che dovrai aspettare ancora un po' per avere l'onore di parlargli-
Il castano fece schioccare la lingua in segno di disapprovazione. -Se è in ritardo non è proprio il ragazzo che fa per me-
Blaine lo guardò da sotto la lunghe ciglia. -Sai cosa si dice dell'attesa del piacere...-
L'altro alzò gli occhi al cielo, sbuffando. -Che sarà un piacere è ancora tutto da dimostrare-
-Oh, lo sarà-
-E va bene- si arrese Kurt. -Vieni, ti presento il tuo futuro marito-
Anderson non ribatté, e lo seguì giù per le scale ridacchiando; sgusciarono con facilità attraverso la sala gremita di ragazzi, illuminati dalle luci soffuse. Il castano si ritrovò a rabbrividire leggermente ogni volta che le loro mani si sfioravano per caso, e si morse nervosamente il labbro inferiore quando sentì gli occhi ambrati dell'altro perforargli la nuca. 
Si fermarono accanto al tavolo del punch, e Kurt sorrise con aria baldanzosa quando picchiettò sulla schiena di un ragazzo per richiamare la sua attenzione.  Quello si girò con un'espressione interrogativa sul viso affilato, le dita sottili che stringevano un calice mezzo pieno di un liquido effervescente. 
-Sebastian- lo salutò con un cenno del capo. -Ti presento Blaine Anderson. Anderson, questo è Sebastian Smythe-
Sebastian scandagliò con due occhi verdissimi il proprio accompagnatore, per poi esibirsi in un sorriso ammaliante. -Kurt, mi avevi detto che era attraente- si leccò le labbra. -ma questo è decisamente più di quanto osassi sperare-
Kurt cercò di ignorare la sensazione di nausea che gli invase lo stomaco. 
Aveva avuto ciò che voleva: trovare l'accompagnatore perfetto per Anderson... Giusto?
 
Oh, Kurt. Sai come si dice: stai attento a ciò che desideri...
 
Un ghigno compiaciuto si stampò sulle labbra del moro mentre allungava una mano per stringergliela.                         
-Sebastian, è davvero un piacere conoscerti- Poi si sporse leggermente verso Hummel per alitargli a due centimetri dall'orecchio. -E così sarei attraente, mh?- 
Il castano rabbrividì quando il suo fiato caldo gli pizzicò la pelle del collo. -Dovevo pur convincerlo ad uscire con te- riuscì a sussurrare in risposta, facendo luccicare di divertimento gli occhi ambrati dell'altro.
-Signori- si schiarì la voce. -Ora che ho fatto le presentazioni, penso che andrò a deliziare qualcuno della mia presenza mentre gongolo per quest'ennesima vittoria. Vogliate scusarmi.- si congedò con un inchino ironico e fece per allontanarsi, quando una mano stranamente gentile ma ferma gli avvolse la vita, trascinandolo indietro. Kurt si ritrovò schiacciato contro il torace di Blaine, e si irrigidì come se avesse messo il dito nella presa della corrente.
-Non canterei vittoria così in fretta, se fossi in te- sospirò una voce rauca sul suo collo. 
-Dovrei aspettare che tu e Sebastian vi esploriate a vicenda le tonsille?-
Sentì le labbra morbide dell'altro arricciarsi, e gli si rizzarono i peli sulla nuca. -Tra mezz'ora sul terrazzo che affaccia sul giardino. Il tuo cavaliere ti raggiungerà lì-
Kurt fece un cenno rigido con la testa, non fidandosi completamente della propria voce. 
Il braccio di Anderson scivolò lentamente via dai suoi fianchi, e lui tentò di allontanarsi nonostante le ginocchia di pasta-frolla e una vaga sensazione di insoddisfazione nello stomaco. 
 
 
10.48
Kurt uscì sul terrazzo come da istruzioni, beandosi della brezza leggera che gli accarezzò i capelli.
Nell'aria c'era un delicato profumo di fiori e rugiada, e di qualcos'altro che non poteva essere identificato se non con 'notti d'estate'. Le stelle brillavano debolmente nel cielo scuro di New York, cercando di combattere la perenne coltre di smog, mentre i raggi argentei della luna accarezzavano il giardino sotto di lui.
Sentì uno scalpiccio dietro di sé, e dovette impedirsi fisicamente di girare la testa di scatto. 
-Romantico, non trovi?-
Quando riconobbe la voce di Blaine non poté proprio evitare di voltarsi con un'espressione confusa sul viso.
-Pensavo avessi detto che mi avrebbe raggiunto il mio accompagnatore-
-Sono un uomo di parola- ribatté il moro con un sorrisetto quasi nervoso; si passò la mano sinistra sulla nuca, mentre l'altra rimaneva nascosta dietro la schiena.
Kurt impiegò meno di un secondo a capire, e le sue sopracciglia volarono verso l'attaccatura dei capelli. -Stai scherzando, spero-
-Mai stato più serio in vita mia- l'altro si avvicinò lentamente al cornicione, la sua espressione concentrata che scintillava sotto il chiarore lunare.
Il castano lo squadrò come se fosse diventato pazzo. -Hai portato te stesso come mio cavaliere?-
Ebbe in risposta solo due occhi pericolosamente luccicanti e un sorriso destabilizzante. 
-E cosa mi dici di Sebastian?-
Blaine scrollò le spalle come se la cosa non lo riguardasse, grattando con l'unghia dell'indice la pietra del cornicione. -Ne ho conosciuti a centinaia come lui. Esotici, sexy, esperti...  Ti danno il brivido della caccia, ma alla fine della storia non hanno niente di interessante; niente che riesca a sconvolgere il tuo mondo. E poi- concluse dopo un attimo con un sorrisetto consapevole -ho sempre preferito gli occhi azzurri a quelli verdi-
Le sue iridi ambrate si inchiodarono sul viso sconcertato dell'altro, che deglutì e distolse lo sguardo, conscio del rossore sulle proprie guance. -Ti sei praticamente proclamato il mio 'ragazzo perfetto'. Non ti sembra un po' egocentrico da parte tua?-
-Io ti piaccio, Kurt- 
Un colpo di pistola l'avrebbe sconvolto di meno.
Non era una domanda, ma Hummel si ritrovò lo stesso a scuotere febbrilmente la testa, incrociando le braccia al petto. 
Blaine si avvicinò ulteriormente, fermandosi proprio davanti a lui. -Io ti piaccio- ripetè con voce vibrante d'emozione. Liberò finalmente la mano destra da dietro la propria schiena e la sollevò lentamente, fino ad accarezzare il mento di Kurt con qualcosa di estremamente morbido e fresco.
Il castano sollevò la testa di scatto, ritrovandosi davanti agli occhi una piccola rosa bianca con i petali spruzzati di azzurro.
-Ho pensato che potesse risaltare i tuoi occhi- spiegò Blaine con semplicità, un leggero rossore a scurirgli il viso. 
-Cosa vuoi da me, Blaine?- gemette Kurt con sguardo perso. 
Non voleva essere solo un altro sulla sua lista. Non voleva non voleva non voleva. 
Ma stava per perdere, lo sapeva. Aveva perso fin dall'inizio.
Le labbra calde e asciutte di Blaine si poggiarono dolcemente sul suo zigomo, e il castano tremò, non riuscendo ad impedirsi di socchiudere le palpebre. Il suo profumo era delizioso quella notte.
-Solo un bacio-
Gli occhi di Kurt si sbarrarono, e il respiro gli si incastrò in gola. Le sue mani iniziarono a formicolare, e lui serrò le dita attorno al cornicione.
-Ti prego, Kurt- sussurrò il moro facendo scorrere la bocca socchiusa sulla sua tempia, su e giù. -Solo un bacio, e se non sentirai niente, sparirò.-
L'altro ragazzo tremava da capo a piedi, le ginocchia che minacciavano di cedergli da un momento all'altro. 
La sua testa era un groviglio di pensieri incoerenti che si affollavano e si scontravano.
Non farlo, Kurt. Non farlo!
Andiamo Kurt, lo vuoi anche tu. Fallo!
Le sue labbra vibravano per la voglia che aveva di baciarlo. 
Solo un altro nome su quella lista. Solounaltronome Solounaltronome
La sua bocca, la sua bocca, la sua bocca.
-Kurt- gemette Blaine, questa volta direttamente sulle sue labbra. -Ti prego. Solo un-- -
Il resto della frase fu ingoiato dalla bocca di Kurt. 
Il ragazzo strinse fra le dita tremanti il risvolto della sua giacca blu e lo trasse ancora più vicino a sé, facendo scontrare le loro labbra in un bacio frenetico e ardente. La sua lingua sgusciò immediatamente fra i denti dell'altro, stuzzicandogli il palato e beandosi dell'intenso sapore di champagne e del suo calore.  Blaine sussultò distintamente, preso alla sprovvista, ma poi le sue palpebre si socchiusero come se stesse sospirando, e le sue dita si sollevarono per affondare dolcemente nei fianchi dell'altro, cingendoglieli.
Quando iniziò a rispondere al bacio, rincorrendo e stuzzicando la sua lingua, Kurt si sentì come se qualcuno avesse appena scrollato il Mondo come si fa con quelle palle di vetro che racchiudono paesaggi innevati. Brividi gli attraversavano tutto il corpo, e il sangue gli pulsava nelle orecchie  tanto forte che avrebbe potuto sfondargli i timpani.
Aveva perso.
Si staccò con un ultimo sospiro tremolante e riprì le palpebre. 
Mi sto innamorando di Blaine Anderson, realizzò con aria sconvolta.
Mi sto innamorando di Blaine Anderson!
Si allontanò dal corpo dell'altro con uno scatto rabbioso, ignorando il suo verso di protesta.
La bile gli fece bruciare la gola e lui si sentì così stupido.
Incrociò le braccia attorno al proprio torace come a volersi proteggere. -Spero tu sia soddisfatto, adesso- sputò, senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi. 
L'espressione felice di Blaine si sgretolò. -Cos--
-Potrai finalmente mettere una x, un tic, o una sbarra accanto al mio nome. O di solito aspetti di scoparteli, tutti gli altri, prima di farlo?- il veleno nella sua voce era talmente evidente che l'altro sussultò. 
-Kurt, io no-- fu interrotto di nuovo.
-Ho solo una domanda per te- Hummel alzò finalmente lo sguardo, e le sue iridi brillavano di umiliazione e risentimento. -Ne è valsa la pena? Ora che hai finalmente avuto la prova che mi io st--- che mi piaci, ti senti meglio? Ti senti realizzato?- rise amaramente, spalancando le braccia. -Perché per me è solo uno schifo-
Le iridi dell'altro erano illeggibili quando rispose, le sue ciglia svolazzarono su e giù due volte. -Sì-
-Perché?- Quelle due sillabe erano a metà fra un gemito sconfitto e un ruggito.
-Perché credo di starmi innamorando di te-
Se quello di prima era stato un colpo di pistola, questa frase era stata come ricevere una palla di cannone in pieno petto. 
Kurt sollevò lentamente lo sguardo su di lui, come una marionetta mossa da fili invisibili. Aprì e richiuse la bocca due volte, senza sapere cosa dire. Una parte di lui avrebbe voluto salire sul cornicione e mettersi ad urlare, ma l'altra era semplicemente troppo sconvolta per crederci. 
-Andiamo, Kurt- il riccio si avvicinò con aria quasi esasperata -sono mesi che ti tormento. Non dirmi che non--
-Tu fai così con tutti i ragazzi. Li punti, ti avvicini, flirti...- scosse la testa -Vuoi solo portarteli a letto-
-Non per sei mesi. E non volevo portarti a letto- grugnì Blaine con tono duro. -Io volevo uscire con te. Avere un dannato appuntamento-
-Blaine Anderson non ha mai voluto appuntamenti- borbottò Hummel.
-Blaine Anderson non aveva incontrato Kurt Hummel-
Le guance di Kurt si imporporarono, e un sorriso lottò per arricciargli le labbra. -Non ha senso.-
-Deve averne?- chiese Blaine con un sorrisetto, scrollando le spalle. -Sei sexy, divertente, sarcastico, pungente. Mi piaci- concluse, infilandosi le mani in tasca. -Sei diverso da chiunque abbia mai incontrato- 
L'altro ragazzo sospirò, afflosciando le spalle come se si stesse arrendendo. -Non posso essere l'avventura di una notte, Blaine- 
-Non ti ho mai chiesto di esserlo. 'Kurt Hummel' e 'avventura di una notte' suonano tremendamente sbagliati nella stessa frase-
Questa volta Kurt gli sorrise apertamente, guardandolo in quegli incredibili occhi dorati.
Blaine distolse lo sguardo dopo pochi istanti, abbassando la testa e sospirando una risata.
-Cosa c'è?-
-La cosa che fai col naso quando sorridi...-
-Quale cosa?- esclamò il castano preoccupato, tastandosi il naso come se si aspettasse di trovarci un becco.
-Lo arricci- mormorò il moro, socchiudendo le palpebre. -E' adorabile-
L'altro lo guardò con gli occhi spalancati per la sorpresa, il viso in fiamme. -Non so da dove tu abbia tirato fuori una cosa del genere, ma non fermarti-
Blaine gettò la testa all'indietro e liberò una fragorosa risata.
Kurt vide i suoi zigomi sollevarsi tanto da far socchiudere gli occhi e le sue spalle tremare, e pensò di non averlo mai trovato più bello. -Prima mi hai baciato...- esordì dopo qualche secondo.
-Tecnicamente, sei tu che mi hai baciato. Anzi, mi hai praticamente aggredito-
-Me l'hai chiesto tu!-
-Oh, ma io non mi stavo lamentando- un ghigno malizioso si dipinse sulle labbra piene del riccio.
Kurt sbuffò. -Va bene, prima ti ho baciato.- acconsentì con un gesto noncurante. -Posso farlo di nuovo?-
Il sorriso di Blaine divenne immensamente divertito. -Mi stai seriamente chiedendo se puoi baciarmi?-
Un'elegante alzata di sopracciglio. -Potrei anche cambiare idea-
Gli occhi dorati si illuminarono, trasognati. -Sei decisamente qualcosa di diverso- mormorò; poi scosse la testa come per riprendersi. -E puoi decisamente baciarmi. Ma solo ad una condizione-
-Sarebbe?-
-Proviamoci. A stare insieme, dico. Facciamo un tentativo-
Kurt si mordicchiò le labbra, cercando qualcosa sul viso dell'altro. Dopo qualche secondo annuì.
L'ennesimo sorriso di Blaine scintillò nella notte mentre si sporgeva verso di lui. -Bene- mormorò, con una strana emozione nella voce. Fece congiungere le loro bocche con straordinaria dolcezza.
 
 
Avvistata: una nuova coppia nasce al chiaro di luna.
Ma quali lacrime, che dite! La mia è solo un po' d' allergia.
Sembra proprio che alla fine il bel cerbiatto abbia impugnato il fucile e sia andato a prendersi il cacciatore. 
Giù dalle brande, Belle Addormentate! Il vostro principe sarà probabilmente incastrato in un albero.
Al giorno d'oggi tocca a noi fare il lavoro sporco.
Sapete di amarmi...
XOXO
 
 
 
 
 
 
  
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