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Autore: Lost_blood_Guardian    13/06/2015    2 recensioni
Catriona Drum è un'archeologa di successo di soli venticinque anni. Nell'ultimo periodo ha lavorato sul caso di un antico palazzo di Firenze,di cui dopo anni di ricerca non si conosce il nome del proprietario.
Una notte Catriona non riesce a darsi pace e scende nei sotterranei per trovare degli indizio,fino a che qualcosa non la coglie di sorpresa.
In pochi attimi tutto era cambiato.
In positivo o in negativo? Questo sta a voi scoprirlo!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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PROLOGO
 

Il corridoio sotterraneo sarebbe stato sommerso dalle tenebre se non fosse per la luce della torcia dell’archeologa Catriona Drum ,esperta in storia moderna rinascimentale e umanistica.
Erano mesi che stava cercando qualche indizio sull’appartenenza di quel palazzo a qualche potente signore locale della storia,ma ancora niente. Sembrava che qualsiasi tipo di traccia fosse scomparsa nello scorrere del tempo. Nessun documento,nessun ritratto,niente di niente. Eppure lei sapeva che c’era qualcosa. I suoi colleghi avevano ormai perso ogni speranza,il loro pensiero era che se non avevano trovato niente a quel punto,allora non c’era davvero nulla da scoprire. Ma Catriona che sapeva essere testarda come un mulo,continuava a cercare.
L’archeologa spense la torcia e con un sospiro stanco si diresse lentamente agli scalini che portavano all’uscita di quel posto che presumeva una volta fossero state le prigioni private del signorotto. Aveva appena appoggiato un piede sopra il primo scalino,quando un suono attutito la fece fermare di colpo. Lentamente si volse indietro,tutto il suo corpo le urlava di scappare il più velocemente possibile da quel posto che a quell’ora della notte non era sicuramente un luogo sicuro. Ma la vena di curiosità che ogni storico possedeva,le diceva di andare a controllare. Con passo leggermente tramante ritornò nelle profondità del sotterraneo,accendendo nel mentre la torcia. Si guardò attorno ma non vide nulla di strano. Sollevata non si accorse di aver trattenuto il respiro. “Quel suono è solo stato frutto della mia mente” si disse per tranquillizzarsi,visto che il tremore dello spavento non era ancora passato. Ritornò indietro,alle scale.
Una forte scossa fece tremare l’intero edificio. Catriona si accovacciò velocemente su se stessa,coprendosi la testa con le mani. La scossa non si fermava e vari detriti del soffitto cominciarono a caderle in testa,graffiandole le mani. L’archeologa si strinse ancor di più a se,chiudendo il più possibile gli occhi. Lo spavento di poco prima non era nulla in confronto a quello che stava provando in quel momento. Pensava di morire sotto le macerie di quel vecchio palazzo.
La scossa,cosi come era arrivata,si fermò di colpo. Catriona rimase in quella posizione ancora per qualche minuto,temendo che un’altra scossa arrivasse. Notando che non accadeva nulla lentamente sollevò la testa. Si guardò attorno e si accorse che la scossa non aveva fatto alcun danno ai sotterranei. Confusa si alzò sulle gambe ancora instabili. Era sicura al cento per cento che la scossa avesse fatto crollare parte del soffitto,facendole cosi cadere in testa un mucchio di detriti,che l’aveva anche graffiata. Si guardò le mani per avere la certezza che tutto quello che era successo non era stato un sogno e con sollievo notò che vi erano alcuni graffi,fortunatamente superficiali.
Ormai certa che tutto era passato,raccolse la torcia che le era caduta e si diresse verso le scale,per uscire da quel posto che per quella sera le aveva regalato fin troppe emozioni.
Una porta si spalancò all’improvviso facendo sussultare la giovane archeologa. “Strano” pensò lei “sono più che sicura che avessero tolto la porta per farla restaurare proprio stamattina.”
Scosse la testa,pensando di essersi confusa con qualche altra porta della casa, riprese a salire gli scalini,fino a quando una voce sconosciuta non la bloccò.
<< Qui non avremo orecchie indiscrete,altezza. >>
<< Bene. >> Era stata un’altra voce a parlare,più sottile ma allo stesso tempo severa.
Sentì i passi dei due uomini scendere le scale e avvicinarsi inesorabilmente a lei. Catriona si guardò alle spalle cercando un qualche posto per nascondersi. Ma non aveva tempo,era a metà della scalinata e nel tempo di scendere senza fare rumore e nascondersi,l’avrebbero sicuramente trovata. Si volse di nuovo verso l’uscita,notando che la luce della torcia si avvicinava sempre di più. Appena la notarono i due uomini si fermarono. Il secondo,quello che era stato chiamato altezza,parlò << Chi siete? >>
L’archeologa con la voce più tonante che le veniva rispose << Chi siete voi invece? Questa è una proprietà privata e voi non avete il permesso di stare qui! >>
<< E chi siete voi per dirlo >> disse ancora l’uomo con un tono leggermente divertito,ora.
Irritata la donna fece un passo avanti ed impertinente gli rispose a tono << Sono la persona a cui dovete chiedere il permesso prima di entrare in questo edificio. >>
L’uomo non poté fare a meno di trattenere una risata. << Avete sentito,amico mio? Questa donna afferma che questa proprietà non sia più vostra! >> L’amico rispose con un grugnito,chiaramente irritato dall’atteggiamento di quella sconosciuta,che non sapeva tenere a freno la lingua.
<< Presentatevi. >> Questa volta era stato l’altro uomo a parlare,aveva una voce più profonda e roca,quasi provenisse dalle profondità dell’inferno stesso.
<< Prima voi >>
Il primo uomo questa volta rise di pancia. Dopo qualche secondo smise e rimettendosi in ordine fece un passo avanti,lasciando così che la luce della torcia gli illuminasse il volto,che ora era "decorato" da un ghigno divertito e da un paio di occhi lucidi per la risata di prima.
Catriona Drum pensava di aver visto qualunque cosa a questo mondo. Come archeologa di successo aveva viaggiato in lungo e in largo,ed aveva visto posti che alla mente umana potevano sembrare quasi impossibili. Ma ora quello,o meglio chi si trovava davanti era davvero impossibile!
<< Tu…. Tu non puoi essere vero! Dovresti essere morto secoli fa,non puoi essere davanti a me ora! >>
L’uomo che l’aveva sconvolta fece un passo avanti preoccupato per il colorito che aveva assunto il viso della donna,era diventata bianca come un lenzuolo. Ma non fece neanche in tempo ad allungare un braccio che gli occhi della donna si erano girati all’indietro ed era svenuta. Il secondo uomo,che aveva già previsto la sua reazione, l’aveva afferrata al volo prima che cadesse sulle scale e si facesse molto male.
L’ultimo pensiero della donna,prima di svenire,fu “ Lorenzo de’ Medici,il Magnifico!”

  
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