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Autore: Lumos and Nox    14/06/2015    7 recensioni
Le operazioni dell'Hydra possono essere intervallate da ben altre esercitazioni...
[Pre-Age of Ultron/ accenni di Maximoff!cest]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria del Fratello'
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The B.C. Operation


Wanda non aveva poi impiegato molto tempo a capire quanto fosse difficile essere potenziati.
Non si era mai fermata troppo alla superficie, come suo fratello. Non che Pietro fosse superficiale, ma ecco...
A volte le sembrava che ne fosse troppo preso, troppo catturato da quella sua nuova velocità, da quei poteri che finalmente avrebbero permesso loro di vendicarsi e di distruggere Stark.
Anche lei sentiva quell'aura di potere quando evocava la sua energia rossa, quando infondeva la paura nei nemici, quando sentiva scorrere la loro disperazione. Ma c'era il rovescio della medaglia, Wanda lo sapeva bene: lo vedeva riflesso negli occhi dei soldati dell'Hydra, dei loro vicini, di chiunque fosse loro accanto. Che cos'erano lei e Pietro, che cos'erano i gemelli Maximoff se non dei mostri, degli ibridi potenziati?
Wanda vedeva quella domanda aleggiare nei loro sguardi- e una parte di lei non poteva che dare loro ragione. Aveva provato a sfogarsi con i propri, nuovi poteri, ma poi aveva capito che forse doveva... solo lasciare perdere un po'.
Lei lo aveva capito- era sempre stata quella con più testa tra i due- ma Pietro no.
Era per questo motivo che lo stava trascinando con assoluta serietà nei bassifondi della sede dell'Hydra.
«Waaaaanda» gemette in tono esasperato Pietro, appena dietro di lei. «Se magari mi dici dove stiamo andando, ti prendo in braccio e ci arriviamo in due nanosecondi!»
«Non puoi risolvere tutto con i tuoi poteri, Pietro» ribatté imperscrutabile lei mentre si appiattiva insieme alla sua borsa a tracolla contro il muro per far passare tre o quattro innervositi scienziati in tuta grigia.
«Sei solo gelosa perché vado più veloce» bofonchiò il ragazzo. Wanda si limitò a scoccargli un'occhiata che non ammetteva ulteriori commenti prima di continuare a scendere le scale.
Quando arrivarono di fronte al laboratorio, si fermò ad osservare l'espressione accigliata di Pietro, che si sforzava di leggere la scritta sbiadita sopra l'entrata.
Wanda si concesse un accenno di sorriso prima di spalancare con un gesto imperioso la porta.
Strani macchinari li fissavano nella semi-oscurità del laboratorio, appena illuminati dalla foca luce della lampadina nel corridoio.
Pietro fissava Wanda interrogativo.
«Benvenuto al laboratorio T-616, Pietro. Benvenuto al B.C. Operation».
Il ragazzo spostò lo sguardo da lei alla sala davanti a loro, quasi inquietante nel suo silenzio. «Ovvero?»
Wanda sogghignò appena. «Lo scoprirai presto».

Se Pietro avesse scoperto prima che cosa cavolo fosse la misteriosa B.C. Operation, probabilmente sarebbe corso via. Avrebbe urlato dietro a Wanda- cioè, non proprio urlato, non voleva che ci stesse male- e poi l'avrebbe trascinata via prima che le fossero venute in mente altre idee strane.
A primo impatto, la sala non era sembrata affatto male. Trabiccoli che sembravano quei cosi dentro i frullatori, quelle specie di mulinelli, erano agganciati un po' ovunque- probabilmente armi letali da evitare nel corso di un allenamento- insieme ad aggeggi ultramoderni e luccicanti in perfetto ordine e a strani armadietti in ferro, con al loro interno chissà che segreti.
Pietro sfrecciava ovunque, in visibilio, cercando di capire a che cosa servissero esattamente tutte quelle robe e quando si sarebbero attivate. Quando Wanda raggiunse un gruppo di tavolini tecnologici al centro della sala, le si precipitò accanto. «Quindi? ChesifaWanda? Attiviamo i macchinari? Non funzionano? Devo chiamare...?»
«Uff. Zitto, Pietro».
Wanda iniziò a tirare fuori dalla sua borsa delle scatolette abbastanza anonime, alcune addirittura di cartone. Pietro ne afferrò una e la osservò attentamente. Una comunissima scatoletta da due soldi, come quelle nei mercati di Sokovia. Nah, impossibile, doveva esserci il trucco. Se la avvicinò all'orecchio e la scosse un poco, per sentire se ticchettava.
Nulla.
Se la portò di nuovo di nuovo davanti agli occhi e la fissò sospettoso. Aveva di sicuro sentito qualcosa rotolare al suo interno e...
«Argh!»
Pietro lasciò cadere la scatola, che Wanda riuscì ad afferrare per un pelo. «Pietro!» esclamò irritata. «Sta' attento, che cavolo!»
«Che schifo! Ommiodio, Wanda! Ma che cazzo c'era lì dentro?» gridò Pietro osservando in panico la mano coperta da un viscido liquido giallo e biancastro. «Che schifo! Oddio, è velenoso?!»
Wanda non lo badò, chinandosi a controllare la scatoletta. «Spero che tu non ne abbia rotto altri, o me la pagherai cara...» mormorò.
Una smorfia terrorizzata deformò il viso di Pietro mentre osservava la sorella. Se ci tiene tanto, deve essere qualcosa di terribile, ragionò mentre sbatacchiava qua e là la mano per liberarla da quella roba. Oddio, e se fosse stata qualche pozione strana dell'Hydra? Un pezzo dei Chitauri scesi sulla terra tre mesi prima?
Sentiva già le forze abbandonarlo al solo pensiero... e quella roba continuava a colare, in modo orribile. «Wanda!» urlò di nuovo. «Aiutamiprestoaiutami! Nonvogliomorirenon...»
Wanda si rialzò di scatto, afferrò una salvietta di carta e pulì l'ultimo moccio giallastro dalla mano di Pietro. «Finiscila, Pietro. È solo un uovo».
«Un uovo?» Pietro si riprese quasi subito. «Era un uovo di dinosauro? Quelli dell'Hydra vogliono provare a riportarli in vita? Cioè, sarebbe perfetto contro Stark, ma non voglio fare la fine dei tipi di Jurassic Park, Wanda, forse è meglio che ce ne andiamo da qua prima che...»
«Vedi se trovi una terrina, per favore» lo interruppe Wanda iniziando a tirare fuori dalla scatoletta incriminata quelle che parevano delle semplici uova.
«Cosa?»
«Una terrina, Pietro! Prova a guardare in quell'armadietto lì in fondo!»
Perplesso, Pietro ci si fiondò. Aprì l'armadietto con riluttanza, ritrovandosi a due ripiani di terrine in vetro. Forse qualche robot cammuffato...? Ne prese una e tornò dalla sorella, sempre più preoccupato. Quel B.C. Operation non prometteva davvero nulla di buono...
«Ecco qui» disse porgendo la terrina a Wanda, che la afferrò con un "grazie" prima di poggiarla sopra una bilancia touch incorporata nel tavolino.
«Adessomispieghicosastasuccedendo? Perché se tipo è un'operazione troppo pericolosa, non voglio che ci abbiamo niente a che fare. Abbiamo già le nostre battaglie da combattere e quindi forse è meglio che andiamo via anche perché...»
Wanda, inaspettatamente, ridacchiò, quasi con aria di sufficienza. «La B.C. Operation è pericolosa quanto un palloncino, Pietro».
Pietro incrociò le braccia al petto, scocciato, ma spalancò gli occhi alla vista del... del grembiule che sua sorella gli stava porgendo. «Avanti, mettilo».
«Ah no! Non se ne parla! Prima mi dici che cavolo stiamo facendo e poi forse ci possiamo pensare».
Wanda alzò le sopracciglia, in quel suo tipico sguardo fulminante- così simile a quello di mamma- che lo fece pentire della sua rivendicazione. Arretrò di un passo, con le mani in avanti come a proteggersi e un sorriso a mo' di scusa sulle labbra. «Va bene, scusami, sono stato stupido, ma lo sei che mi preoccupo sia per me, ma soprattutto per t...»
«B.C. Operation sta per "Biscuits Cooking Operation"».
Pietro si bloccò e osservò il viso mortalmente serio della sorella, sperando di trovarci un accenno di sorriso che indicasse uno scherzo. «Mi prendi in giro?»
«Uhm- no».
«Ma... ma che cavolo! Ma perché fare dei biscotti? Ma basta che li prendiamo in mensa di sopra o faccio una corsa alla pasticceria qui vicino o...»
Wanda sospirò, appoggiandosi al tavolo. «Ecco, vedi, Pietro? Sempre a correre, ad usare i tuoi- i nostri "fantastici" poteri. Li usiamo entrambi ogni giorno, per tutto. Stanno diventando una droga, un'ossessione. Non ti accorgi di come ci guardano tutti, di cosa dicono di noi? Ci considerano dei mostri».
Il tono neutro usato dalla sorella scosse Pietro quasi quanto le sue parole. «Ma questi poteri» replicò «ci rendono migliori di loro! Sono invidiosi e per questo cercano di evitarci! Cazzo, Wanda... noi siamo al pari di quegli X-Men americani di cui si parla tanto! Noi... noi siamo il futuro!»
Pietro emise un sospiro tremante che pareva quasi una mezza risata e sorrise fissando la sorella. «E per quanto riguarda la "B.C. Operation"... perché dovremmo fare dei biscotti senza usare i poteri? Dammi cinque minuti e te ne preparo dieci teglie!»
Stava per lanciarsi nella preparazione quando incrociò lo sguardo quasi... quasi sconsolato di Wanda. «Non hai proprio capito, eh?» La ragazza sbuffò, arricciandosi una ciocca di capelli. «A me non importa niente dei biscotti, Pietro. Non si chiama "Biscuits Operation". È "Biscuits Cooking Operation". Mi interessa tutto quello che c'è dietro i biscotti, il fare qualcosa senza questi poteri, come semplici persone normali, come... come mamma e papà».
Era da tempo che Wanda non gli sembrava così vulnerabile e... sola.
I suoi occhi erano vuoti e spenti, come quando li avevano tirati fuori da sotto il letto, da quel palazzo che da casa era diventato prigione...

Tre ore dopo, il laboratorio T-616 era in gran parte cosparso di farina e glassa al melograno- la preferita di Wanda. Pietro, seduto a terra con un ingente quantità di pastrafrolla tra i capelli, era già al suo ottavo biscotto- e al decimo vero sorriso di Wanda.
Ridevano entrambi, uno accanto all'altra, tra farina, zucchero e biscotti.
«Ricordiamoci di farli più spesso» esclamò Wanda, asciugandosi una lacrima.
Pietro le fece l'occhiolino, incrociando i suoi occhi ora non più vuoti. «B.C Operation ogni volta che vuoi, zucchero!»

«B.C Operation? E che roba è?» domandò un po' stupito e un po' annoiato Tony Stark osservando Wanda che occupava con i suoi aggeggi gran parte della sala d'addestramento.
«Sembra che sia una sorta di informazione riservata» commentò Natasha con una smorfia, appoggiandosi allo stipite della porta.
«Eh, uhm... non suona molto bene, vero?» intervenne accanto a lei Bruce Banner.
«Non suona bene per niente» commentò divertito Clint, appollaiato da qualche parte. «Adesso mi aspetto come minimo una nuova Budapest, eh Nat?»
«Non suonerà bene per niente, ma con i nuovi Avengers ha funzionato» si intromise Steve, accennando alla squadra che stava aiutando Wanda a preparare il tutto.
Thor scosse la testa, corrucciato. «Continuo a non capire queste vostre tradizioni umane... ma tenterò di adeguarmi, in onore alla nostra alleanza!» incurante- o forse inconsapevole- di Tony, che alle sue spalle lo sbeffeggiava, alzò il mantello con aria trionfale. «Che B.C. Operation sia!»
A Wanda sfuggì un sorriso, insieme ad una piccola lacrima incastrata tra le ciglia, mentre si voltava con una scatola di uova verso gli Avengers.



N.d.A
È da un poco che non mi occupo di queste note a fine pagina... buongiorno a tutti!
E benvenuti alla mia terza fanfiction su questo fandom!
Cosa dire a mia difesa per questa improvvisa prolificazione?
Bè... già ben prima che uscisse Age of Ultron avevo approfondito la figura di Magneto, soprattutto per ciò che riguardava la sua famiglia, e perciò i suoi figli, i gemelli Maximoff appunto.
Mi ha un poco lasciato perplessa la versione dei film, ma in qualche modo sono riuscita a collegare il tutto con l'universo degli X-Men, tanto che ho deciso di creare una serie di quattro storie su Wanda e Pietro. Nelle prossime due, avremmo l'introduzione della vera e propria famiglia Maximoff, Magneto compreso.
Per quanto riguarda questa storia, mi sono basata su un pomeriggio passato con una amica a cucinare biscotti. Il nome del laboratorio, T-616, è un omaggio alla principale continuity della Marvel, ovvero Terra 616.
I discorsi "senza spazi" di Pietro sono ovviamente voluti, in una citazione ai suoi poteri e ad alcuni episodi dei fumetti.
Ho voluto tracciare un aspetto quotidiano della vita nell'Hydra dei due gemelli. Insomma, va bene, l'Hydra è un'associazione criminale, ma non credo che tutti i suoi lavoratori passino tutto il tempo a complottare contro il mondo. Credo abbiamo diritto anche loro a dei momenti di relax, dopo tutto.
Detto questo vi lascio con le altre mie due fanfiction, Distrazione: tutto ciò che ne derivò, sempre legata ai Maximoff, e Profumo, stavolta dedicata a Nick Fury.
Spero che la fanfiction vi sia piaciuta,
Baci e a presto,
Nox

  
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