Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Pavone    14/06/2015    0 recensioni
Terzo capitolo della saga sui Cavalieri d'Argento di inizio 1900.
I Ladri di Divinità hanno deciso ormai di agire: il Conflitto Assoluto ha inizio! Niente più inganni, bensì forze associate, per necessità o per volontà, che aiuteranno gli Homines nel loro obiettivo di conquista.
Non più una semplice guerra, ma scontri che si sviluppano su diversi campi di battaglia, legati a culti fra loro molto distanti.
NB: le Sentinelle del Tramonto sono liberamente ispirate ad un'idea pensata più di un decennio fa assieme ad Andromeda La Notte, ma mai portata avanti.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Saga dei Cavalieri d'Argento'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Introduzione: I Perduti
 
“Le sacre vestigia di Eolo, l’Anfora Suprema dei Venti.”, sussurrò la figura accarezzandole con la mano destra, l’orgoglio e la brama di potere che brillavano nei suoi occhi.
“Allontanati dall’Anfora, confratello, non è ancora tempo che tu ne possa far uso! Un altro fine deve prima soddisfare questa reliquia di passate divinità.”, affermò con tono serio un secondo individuo, gli occhi dorati che scrutavano con inusuale determinazione l’altro, che chinò leggermente il capo, mentre nuove figure si avvicinavano, uscendo dalle ombre delle vaste sale di quella Torre dispersa nel deserto.
La Torre in cui lo aveva condotto il suo nuovo confratello, l’Ariete Nero come lo aveva conosciuto inizialmente: l’Aborigeno, Wuluwaid, che, fra tutti gli Homines lì riuniti, gli si affiancò.
“Esclusi i nostri confratelli caduti, mancano ancora il Celta, il Maya e lo Slavo, non siamo tutti presenti.”, analizzò una donna dall’ampio e scuro mantello.
“Non mi preoccuperei per lo Slavo, sta completando ciò che da tempo anelavamo tutti di avere.”, rispose pacatamente un altro degli Homines, “Mentre il Celta ed il Maya sono rispettivamente dislocati lì dove per primi colpiremo e già stiamo assemblando delle forze.”
“Dici bene, Cinese, abbiamo dei luoghi da distruggere, divinità da far cadere, ma, prima di tutto, ciò, il momento che a lungo attendevo è finalmente giunto: la mia gente rivedrà questa terra, che ormai di loro non ha più memoria!”, esclamò l’Homo dagli occhi dorati.
“Hirihihihihi! Dunque è tempo? I Perduti faranno ritorno?”, chiese un altro dei congiurati, portandosi di fianco al Cinese, “Sì, Norreno, è tempo che dismetta queste falsi vesti, è tempo che l’accordo fatto con Giano, prima ancora che tutti voi foste membri di questa nostra piccola enclave, sia soddisfatto! È tempo che la mia gente riveda questo mondo e com’è cambiato nei secoli!”, esclamò colui che tutti conoscevano come Temujin, strappandosi di dosso la maglia che indossava e rivelando la strana cicatrice sull’addome, la stessa che spesso aveva risvegliato la curiosità della Coreana, l’unica, fino a quel giorno, ad averla vista fra chi non comandava gli Homines.
Fu proprio in quel momento che il cosmo di Giano esplose, immenso e variegato, riempiendo l’ampia sala, distruggendo il soffitto di quella che era la vetta della Torre su cui i Ladri di Divinità si erano riuniti e sollevando nell’aere l’Anfora dei Venti, dentro cui il suo cosmo parve fluire, per poi disperdersi in un vortice sopra di essa.
“Fatti avanti dunque, primo fra gli alleati, richiama i Perduti, che ritrovino la strada verso il mondo che li ha visti nascere molto tempo fa!”, esclamò l’Homo mascherato, mentre lo sguardo dorato di quello che tutti ritenevano provenire dalla Mongolia s’accese d’energia, la stessa che parve fluire dal suo corpo, dalla strana ferita all’addome, come un gigantesco abbraccio di tenebre che crebbe fino a fondersi con il potere di Giano stesso ed esserne inglobato all’interno dell’Anfora dei Venti.
D’improvviso il cielo parve reagire ad un così grande potere che lo scuoteva furibondo: un’esplosione di luce purpurea illuminò i volti degli Homines lì presenti, prima che uno squarcio si rivelasse attraverso questa.
“Ben più delle fenditure che riesco a creare nello spazio, questo valico raggiungerà il luogo dell’Esilio dove l’ingrata divinità che servivamo ci aveva celati! Sciocchi noi che abbiamo servito un dio greco, credendo alle sue parole, sciocchi allora che non ci siamo ribellati, forti delle armature e dei poteri che ci aveva concesso!”, esclamò in estasi Temujin.
“L’Anfora sta pilotando l’immane cosmo di Giano, sta creando…”, balbettò colui che aveva tradito i Dominatori dei Venti, “Un percorso…”, concluse per lui il guerriero di Virgo Oscuro, avvicinatosi stupefatto da quel potere che superava i limiti dello spazio e, pensò per un istante, persino del tempo.
Giano stava intanto salmodiando qualcosa, mentre le mani sembravano quasi filare l’aere circostante, finché i flussi d’energia che ambedue i comandanti stavano liberando nelle vestigia di Eolo non si furono chetate, creando… “Un ponte, un Bifrost per questi Perduti. Hirihihihihi, quale ironia!”, rise il Norreno nel vedere ciò che avevano saputo creare i suoi due comandanti.
Il Varco purpureo, infatti, s’espanse fino a diventare una cupola che circondava il tetto della Torre, una cupola che ben presto iniziò a riempirsi di sagome, oscure e dalle molteplici vestigia, che con passo deciso e ben organizzato stavano giungendo fino al luogo dove gli Homines li avevano condotti.
“Sì, alla fine i Perduti sono tornati! Alla fine non vi è più bisogno che io sia Temujin, l’Homo della Mongolia, no! Tornerò ad essere Iason, comandante dei Perduti dell’Abisso!”, esultò, mentre, richiamate dal suo cosmo, delle vestigia superarono il Varco e gli uomini che da esso stavano giungendo, rivestendolo per intero.
“Sì, mia armatura! Mie armate! Ed anche voi, fratelli miei, comandanti dei Perduti dell’Universo e della Radice, Porfirione e Heva, raggiungetemi.”, invocò ancora.
“Raggiungeteci, Perduti, ascoltate il vostro compagno, poiché è tempo che il mondo sia epurato dalle divinità! L’ultima fase della nostra missione ha oggi inizio! Il Conflitto più sacro che gli uomini potessero vedere inizierà oggi!”, concordò Giano, prima che tutti gli altri Homines presenti, incitati da un gesto del Cinese ripetessero all’unisono:
 
Homines Hominibus Dei!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Pavone