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Autore: Hyre    15/06/2015    0 recensioni
《devi sapere che esiste una profezia…》 dice la donna guardando la finestra, attraverso le foglie verdi d’edera 《una profezia che, a questo punto credo si avvererà…》
《di cosa stai parlando?》
《alla morte della centesima erbaria del Villaggio delle Gru, un Saltatore d’Acqua prenderà il suo posto portando con se i suoi simili》 recita Bora in tono solenne
I Saltatori d’Acqua.
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Faceva caldo. Molto caldo. Stava cavalcando da quasi tre ore. Gli faceva male il sedere e la schiena, in più il viaggio in barca, durato quasi due giorni, lo aveva stancato. Mancava poco che si addormentava sulla cavalcatura. Era una bestia alta dalle zampe fini e il pelo corto, nulla a che vedere con i cavalli tozzi, bassi e con il pelo lungo che era abituato a vedere nel suo paese. Era anche vero che dov’era diretto ora aveva un clima molto, ma molto più mite rispetto al suo.
Mark si sistemò meglio sulla sella cercando di non cadere da quell’altezza, per lui irreale. Davanti a se vide un bivio, una strada a destra e si inoltrava in un boschetto, mentre l’altra si dilungava verso campi biondi di cereali. Le indicazioni dell’uomo che gli aveva fornito il cavallo erano state chiare

《se vuoi arrivare al Villaggio delle Gru stai sulla sinistra, dove ci sono i campi di riso. Non puoi sbagliare!》

Così diresse il quadrupede a sinistra andando verso quelli che dovevano essere i campi di riso. Si guardò attorno confuso vedendo solo distese dorate e ondeggianti. Ma il riso non si coltiva in acqua? Si chiese continuando a guardarsi attorno perplesso. Tuttavia la sua estrema inesperienza in fatto di colture lo fecero andare avanti per quel sentiero sterrato.
Era da poco passata la settima ora quando in lontananza vide una casa completamente ricoperta d’edera.

《passerai accanto ad una casa ricoperta di foglie verdi. Non aver paura. Fermati, ti ospiteranno. I gitani non sono avvezzi a far del male ai viaggiatori, ti aiuteranno e rinfrescheranno il tuo cavallo》

Come suggeritogli dall’anziano si avvicinò alla casa. Vide alcuni bambini correre e giocare mentre una giovane donna stendeva i panni. Scese da cavallo stando attento a non slogarsi una caviglia e, tenendo le briglie, si avvicinò
《salve》 disse con voce tremante in quella lingua così poco familiare
I bambini si fermano e dopo una sguardo veloce si rifugiano in casa, la donna lo guardò, ma non disse nulla. Che avesse sbagliato a salutare? No, impossibile. Non fece in tempo ad aggiungere altro che la giovane sparì dentro casa facendo tintinnare gli anelli alle caviglie.  Cercò di seguirla, ma l’abbaiare di alcuni cani lo fece desistere.
Fortuna che lo avrebbero ospitato!
Sta per andarsene quando una donna alta e slanciata con la pelle cotta dal sole esce dalla casa. I capelli castani le incorniciavano il volto per poi scendere in morbide onde fino a coprire la schiena. Mark la guardò incantato, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo corpo longilineo e tonico
《chi sei?》 chiese la donna con tono freddo facendolo trasalire
《Mi chiamo Mark Tuan, vengo da molto lontano… il vecchio del porto ha detto che potevo fermarmi qui per qualche minuto prima di continu- 》
《stai parlando del signor Yoon?》 chiese interrompendolo a metà frase
《s-si》 mormorò Mark intimorito dal tono gelido
La donna allora sorrise dolcemente e si avvicinò al ragazzo
《sono Bora. Mi dispiace averti trattato così, ma non sono molte le persone con quei capelli a farci visita… se mio nonno ti ha mandato qui, significa che sei un bravo ragazzo》 disse la donna mettendogli una mano sulla spalla 《i bambini sono corsi dentro urlando che ‘un demone dai capelli di fuoco’ era arrivato》 ridacchiò appena.
Mark sorrise imbarazzato. Non aveva pensato che i suoi capelli rossi fossero un problema, era il colore più comune assieme al biondo, da dove veniva. Un ragazzino uscì dalla casa e si affrettò a prendere il cavallo, portandosi subito a distanza dal nuovo arrivato.
《vieni, entra pure》 lo invitò Bora scostando una tenda fatta di piccoli pezzetti di bamboo.
La casa era minimamente arredata, il pavimento non esisteva, si camminava direttamente sul terriccio ben pressato da anni di calpestii, le pareti erano spoglie, fatta eccezione per un’icona di una divinità pagana sotto la quale c’era un piccolo altare adornato di ghirlande di fiori. Dentro al stanza c’erano si e no una decina di bambini che si spostavano al passaggio di Mark, intimoriti dal suo aspetto.
Bora lo condusse in una stanza attigua leggermente più grande della precedente. Per terra c’erano delle stuoie e un tavolino traballante, segno che lì si consumavano i pasti.
《allora, Mark, cosa ci fa un ragazzo dal nord qui da noi?》 domandò sedendosi composta sulla stuoia più consumata in modo da far sedere il suo ospite sulla migliore.
A Mark non sfuggì questo particolare.  Era sempre stato un ottimo osservatore, ogni piccolo dettaglio non sfuggiva alla sua vista, osservava attento ogni cosa che lo circondava analizzandolo e capendone i processi o le motivazioni in un batter d’occhio.
《sono venuto qui per mia nonna…l’erbaria del Villaggio delle Gru, non sta molto bene…》
《l’erbaria hai detto?》 chiese notevolmente interessata la ragazza. Nella sua voce, tuttavia, c’era una punta di incertezza. Paura forse?
《s-si, ho ricevuto una sua lettera.. dice di non stare molto bene e che vuole insegnarmi qualcosa…》 mormorò Mark
《non va affatto bene…》 disse cupa Bora guardano le iridi verdi di Mark
《perché non va bene?》 ora iniziava a preoccuparsi
《Mark da dove vieni?》 chiese la donna come se non avesse posto la domanda
《..da..un villaggio a nord dei Monti Blu》 mormorò piano abbassando di poco lo sguardo
Un imprecazione si abbattè sulle labbra della giovane donna che si ricompose poco dopo ricordandosi di avere ospiti
《devi sapere che esiste una profezia…》 disse guardando la finestra, attraverso le foglie verdi d’edera 《una profezia che, a questo punto credo si avvererà…》
《di cosa stai parlando?》
《alla morte della centesima erbaria del Villaggio delle Gru, un Saltatore d’Acqua prenderà il suo posto portando con se i suoi simili》 recitò Bora in tono solenne
I Saltatori d’Acqua. Felini di Fiume. Sirene delle Risaie. Molti nome una sola idea. Erano creature misteriose e ambigue.Si diceva provenissero dal nord. Riconoscibili per i loro fisici longilinei e per i capelli corti, lunghi al massimo sotto le orecchie. Di una bellezza irreale, ammaliavano le persone con le loro parole, i loro canti e i balli fatti di spettacolari salti ed acrobazie. Camminavano sul pelo dell’acqua senza affondare, erano dotati di incredibile agilità ed eleganza. Ed erano tutti uomini. Odiati dai contadini perché rovinavano loro le colture. Cacciati dai pescatori perché facevano fuggire i pesci. I Saltatori d’Acqua erano gli emarginati della società.
Mark boccheggiò. Bora stava insinuando che lui era una di quelle creature?
Si alzò in piedi impaurito dai possibili pensieri di quella donna quando un urlo di puro dolore squarciò il silenzio del primissimo pomeriggio.














 
Salve!! eccomi qui con una Long Fiction sui GOT7. 
Era da tanto che volevo scrivere qualcosa su questi scemotti
IN teoria dovrei studiare perchè ho la maturità ma una piccola pausa non fa male a nessuno no?

spero vi piaccia 


Hyre

 
  
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