~~Ospedale di New York
infermiera: “ Signorina Monroe , il Signor Smith può riceverla” .
Alzo lo sguardo dalla rivista di meccanica e mormoro un grazie alla signora , sposto la mia sedia a rotelle ed entro nel studio del dottore specializzato in disabilita e con tono gentile saluto il signore vicino ormai alla settantina .
Smith “ Buona giornata Elsa , come ti senti ? Senti dolori alle gambe ?” le solite domande, che allo stesso modo , per tutti i dottori rispondo con “ no , non sento nessun dolore” oppure “ no , non riesco a muoverle”.
Il vecchietto prese il mio fascicolo ed estrasse un foglio con alcune scritte , sicuramente il mio ultimo esame fatto , tossicchiò un paio di volte e si degnò, finalmente di parlare “ Elsa mi dispiace , ma viste le tue condizioni fisiche non potrai eseguire l'operazione per il recupero motorio agli arti inferiori”
Abbasso lo sguardo verso quei pezzi di carne morta , insensibili a tutto , e dopo aver salutato di nuovo il dottore con un cenno della testa , me ne ritorno a casa .
La mia umile dimora si trova nella periferia di New York in un vecchio appartamento ereditato da mio nonno in un stabile degli anni 80 .
Io lavoro in un'officina insieme a un mio vecchio amico d'infanzia , Jacopo , e AMO la meccanica (si sarà capito credo) , insieme a me vive White un cucciolone labrador di 3 anni dal pelo color grano e gli occhi neri la mia unica compagnia in questo momento.
Prendo le chiavi dalla mia borsa e dopo aver varcato la soglia di casa , accarezzo White sul muso e spingendo un po' di forza nelle braccia mi sollevo dalla sedia a rotelle e mi siedo sul mio letto vicino alla finestra.
Mi metto a guardare fuori ignorando ogni rumore e ripenso al mio passato , a mia madre che tornava tardi a casa e sempre ubriaca mi picchiava e la sua morte quasi 3 anni prima , a mio padre che non ho mai conosciuto e al mio incidente alle gambe mentre tornavo a casa da scuola , al pazzo che mi ha rovinato la vita , alla mia amica , partita per lavorare in Canada e a tutte le sventure e dolori che mi sono capitate .
Prendo il cellulare dentro la mia borsa e scatto una foto a quel tramonto che sta tinteggiando i vari palazzi di New York di un amorevole color arancione/rosa e con l'amaro in bocca lascio che le lacrime facciano spazio al mio viso deformato dalla rabbia e tristezza .
Salve a tutti , sto riscrivendo la storia in modo che si possa leggere meglio …. spero che sia di vostro gradimento . ciao