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Autore: Arain    16/06/2015    2 recensioni
SPOILER 10X23 POST FINALE DI STAGIONE
Dal testo:
“Sam e Dean si precipitarono nella stanza sotterranea di corsa, ad armi spianate, pronti ad affrontare qualsiasi cosa avessero trovato. O almeno, questo è quello che credevano.
La prima cosa che videro fu Crowley.”
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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L'oscurità, così come era arrivata, era scomparsa. Li aveva lasciati illesi, oscurando per un attimo i vetri dell'Impala per poi dissolversi nel nulla. Dean aveva guardato Sam, incredulo, e gli aveva afferrato un braccio, come per accertarsi che fosse ancora lì, vivo, reale. E lo era. Dopo aver controllato di non avere ferite visibili, e che il mondo sembrasse ancora integro, Dean si mise al volante dell'Impala, con suo fratello al fianco. Volevano tornare subito da Castiel, Crowley e Rowena, per cercare di capire che cosa avevano appena scatenato. Ma soprattutto, Sam voleva mettere il Libro al sicuro, e Dean controllare che Cas stesse bene. Aveva una brutta sensazione che non riusciva a scacciare dalla mente.

 

Sam e Dean si precipitarono nella stanza sotterranea di corsa, ad armi spianate, pronti ad affrontare qualsiasi cosa avessero trovato. O almeno, questo è quello che credevano.

La prima cosa che videro fu Crowley. Era riverso a terra, steso in una posizione innaturale, le gambe e le braccia scomposte, un pugnale angelico appoggiato ad un fianco. Aveva gli abiti in disordine e diversi tagli e squarci lungo tutto il corpo. Ma la cosa che fece capire ai Winchester che era davvero morto furono gli occhi: erano fusi, con bulbi oculari completamente sciolti e le cavità annerite.

Dean si sarebbe anche potuto soffermare un attimo a dirgli addio, ma venne distolto da quei pensieri da un gemito quasi impercettibile. Con un terribile presentimento nel cuore seguì la scia di sangue sul pavimento che lo portò dietro i resti del tavolo mezzo distrutto, e lì lo vide.

Era steso sul pavimento, sdraiato sullo stomaco. Il trench, solitamente di color beige, era reso scuro dalla sporcizia e dal sangue. Dean non riusciva a vedere il suo viso, ma solo la nuca coperta dai capelli neri appoggiata ad un braccio.

Per un attimo il suo mondo si fermò.

Non sentì suo fratello continuare a cercare Rowena finché non giunse al suo fianco, bloccandosi per un attimo anche lui. Non lo udì gridare -Cas!- per poi precipitarsi a controllare l'angelo. Si riscosse solo quando suo fratello, nel girarne il corpo, non gli fece emettere un altro gemito. Allora si accorse che Cas era ancora vivo.

Il suo viso era coperto dal sangue che gli era sceso sugli occhi: Dean era certo di riconoscere in questo un incantesimo della strega.

Si mosse piano e si accasciò vicino al corpo dell'angelo, prendendo la sua testa e poggiandosela sulle ginocchia. Non sapeva bene perché, ma sentiva che era la cosa giusta da fare.

-D-dean...- Mormorò Castiel, aprendo di un poco gli occhi, che erano tornati del loro normale colore azzurro. Per un attimo il maggiore dei Winchester si perse nella loro profondità, un abisso che aveva visitato diverse volte nel corso degli anni.

-Cas... che diamine è successo qua?- Chiese Dean con voce ferma. Non si accorse di Sam, accanto a lui, che gli rivolgeva un'occhiata preoccupata: aveva sentito troppe volte suo fratello rassicurarlo per non riuscire a riconoscere la paura nel suo tono.

Castiel emise un respiro rauco, cercando più volte di parlare, inutilmente.

-Ro-rowena...- Riuscì a sussurrare alla fine. -Ha preso il Libro... de-deve aver trovato qualcosa di forte... ha bloccato Crowley e mi ha... mi ha- Si interruppe e sputò un grumo di sangue.

A quella vista Dean trattenne il respiro. Castiel non stava guarendo, anzi, stava peggiorando ed era evidente.

-Cas, che cosa ti ha fatto?-

L'angelo prese un respiro profondo e cercò di proseguire:

-Un... un incantesimo ma... p-più forte, perché aveva il Libro... ora ha smes-so di fare effetto, perché ha r-raggiunto il suo scopo...- Concluse girando lievemente il capo verso il corpo di Crowley. A Dean sembrò quasi di vedere un moto di pietà e rimpianto nei suoi occhi, e pensò che Castiel era cambiato davvero nel corso degli anni.

-Ma non sei... non sei morto. Tutti quelli che ho visto subire questo genere di maleficio si sono ritrovati stecchiti.-

Castiel sorrise debolmente, chiudendo gli occhi.

-S-sono un angelo, nemmeno lei è c-così potente da uc-ciddere un angelo... non ancora almeno...-

-Allora... allora perché...- Sei ridotto così male, sembra che tu stia per crepare, se fossi umano ti darei per spacciato, pensò Dean, senza però riuscire a parlare. L'altro sembrò capire in ogni caso.

-Questo... questo incantesimo non ha attaccato me in quanto a-angelo...- Si interruppe per sputare altro sangue. -Ha-ha attaccato il mio tramite.-

Dean non era certo di aver capito bene cosa volesse dire, o forse non voleva capire.

-Sam, vai a prendere il kit medico dalla macchina.- Mormorò.

-Dean, io non credo che...-

-Vai a prenderlo e basta porca puttana!-

Sapeva benissimo che era inutile, che Cas era un angelo, e che se non stava guarendo da solo uno stupido kit del pronto soccorso non avrebbe di certo fatto la differenza. Non sapeva perché, ma aveva sentiva di aver bisogno di stare un attimo solo con Cas. Sembrò capire anche Sam, perché bofonchiò :-Vado a cercare tracce di Rowena.- E se ne andò.

Ma Dean non lo stava più ascoltando, la sua attenzione totalmente concentrata sull'angelo.

-D-dean, credo che Sam abbia r-ragione, è meglio se c-cercate R-row- Si dovette interrompere ancora, questa volta per tossire. E sputare ancora sangue.

Il Winchester lo ignorò.

-Che cosa vuol dire che ha attaccato il tuo fottuto tramite?-

Cas sospirò, e nonostante il viso martoriato e deformato dal dolore Dean poté chiaramente percepire che il tono con cui gli parlò era quello che avrebbe usato per spiegare ad un bambino di tre anni perché non doveva infilarsi le dita nel naso.

-V-vuol d-dire che n-non posso p-più c-curarlo... n-non ci r-riesco Dean...-

-Allora ti porto in un dannato ospedale, ti facciamo curare come un umano e vedrai che ti rimetterai.-

Cas tornò ad aprire gli occhi e fissò il suo sguardo in quelli di Dean. La dolcezza infinita che vi lesse lo lasciò senza fiato, e fece perdere un battito al suo cuore.

-N-non funzionerebbe... ho s-subito trop-pi d-danni...-

Anche se Dean si aspettava questa risposta sentì comunque qualcosa rompersi dentro di lui.

-Non puoi... non puoi trovare un altro tramite? Voglio dire, questo tuo aspetto un po' mi mancherà ma ci farò l'abitudine...- Mormorò cercando di sorridere.

Castiel lo guardò di nuovo, e ancora Dean si sentì abbagliato da quello sguardo così intenso.

-D-dean, n-non p-posso... era J-jimmy il m-mio t-tramite... hai v-visto anche tu q-quello che è s-successo a Lucif-fero nel tr-ramite sbagliato...-

La testardaggine dei Winchester era leggendaria, e Dean non voleva essere certo da meno rispetto alla tradizione:

-Ma tu una volta sei entrato nel corpo di Claire, no? Non puoi usare, che ne so, un altro parente di Jimmy?-

Cas sorrise di nuovo, più debolmente.

-N-non ha a-altri p-parenti in v-vita... p-poi n-non sarebbe la s-stessa c-cosa... il v-vero t-tramite n-non n-nasce t-tutte le g-generazioni...-

Dean poggiò una mano sul viso di Castiel, gliela fece scorrere tra i capelli.

-Allora che cosa possiamo fare?- Sussurrò disperato.

L'angelo chiuse nuovamente gli occhi e mormorò di rimando:

-N-nulla...-

A quel punto dagli occhi di Dean, che avevano già iniziato a pizzicare da un po', scese una lacrima, che cadde su una guancia di Castiel.

-Cas, non puoi morire. Abbiamo bisogno di te! Dobbiamo fermare Rowena, ritrovare Metatron, fare Dio solo sa cosa per questa Oscurità! Cas, ci deve essere qualcosa che possiamo fare!-

-Dean...- Soffiò debolmente Castiel. -N-non morirò... m-ma n-non p-posso v-vivere in q-questo c-corpo, sarebbe un'agonia t-troppo g-grande... d-devo andarmene, D-dean.-

L'uomo chiuse gli occhi.

-Vuoi dire... tornare in Paradiso? Senza un corpo?-

Sentì l'angelo annuire contro il suo palmo.

-Ma... io ho bisogno di te.-

Mentre pronunciava quelle parole, Dean rivide se stesso in un'altra stanza sotterranea, con un'altra missione da compiere, mentre i loro ruoli erano più o meno capovolti: anche se era stato Cas a pestare Dean, ora gli poggiava la mano sulla guancia per guarirlo. Il cacciatore desiderò ardentemente di poter fare lo stesso.

Si chinò, lentamente, sempre tenendo gli occhi chiusi, sul viso di Castiel, e gli posò le labbra sulle sue. Aprì le palpebre e ancora una volta si trovò immerso nel cielo sconfinato delle iridi dell'angelo. Vi lesse tante cose, che aveva sempre sospettato, ma mai chiesto, e vide la conferma che lui gli stava offrendo venire accolta. Con suo sommo stupore, gli sembrò persino di scorgere una lacrima cadere dall'angolo dell'occhio, o forse era una delle sue, che ancora cadevano a bagnare il viso dell'altro. Si scostò piano, tenendo sempre lo sguardo incatenato al suo.

-D-dean, d-devo andare... d-devi allontanarti, o v-verrai c-colpito...-

Il cacciatore si chinò ancora una volta su Castiel e lo abbracciò delicatamente.

-Ti pregherò. Ogni notte.- Sussurrò al suo orecchio. Poi posò il suo capo a terra e si alzò barcollante. Si girò, e con passo malfermo si avviò verso la porta.

-D-dean.- Lo chiamò un'ultima volta Castiel.

Lui si fermò, aspettando.

-T-ti amo, D-dean.-

Poi sentì un forte calore e una luce intensa lo investì.

Dean crollò al suolo.

 

 

 

 

 

Quando Sam tornò, Dean era già al lavoro. Aveva costruito una pira, anche se sapeva benissimo che non era necessario bruciare il corpo di Jimmy. Ma Sam lo aiutò comunque a sollevarlo e a poggiarlo sulla catasta di legno. Appiccarono il fuoco in silenzio.

Guardarono il corpo bruciare. Sam sbirciò spesso suo fratello, cercando di cogliere la sua espressione, ma tutto ciò che vide fu uno sguardo vuoto, duro, che gli fece molta più paura delle lacrime.

Quando finì di bruciare ormai era sera, e Dean non si era ancora mosso. Sam si allontanò, dicendo che aveva bisogno di una birra. L'altro non rispose.

Mentre si allontanava, probabilmente pensando che lui non potesse più udirlo, sentì Dean sussurrare:

-Ti amo, Cas.-

 

 

 




NOTE DELL'AUTRICE

Boh. Sinceramente, boh. Non so nemmeno io perché.

Vorrei ringraziare la mia wifey Julia (leggete la sua storia bella http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=259540), Alice e Vale. Vorrei inoltre ringraziare le ragazze del gruppo Destiel is on! che mi hanno fatta diventare una drogata di angst.

Ringrazio tutti quelli che leggeranno, commenteranno o anche solo starnutiranno su questa storia.

 

   
 
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