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Autore: thecapedcrusade    16/06/2015    1 recensioni
La storia di Trunks è la storia più dark di tutto dragonball. Ma quali sono le origini del suo futuro ? Quali corcostanze hanno portato alla fine dei Guerrieri Z?. Tutto inizio il giorno in cui Goku decisse di farla finita con il Red Ribbon. Non sapendo che cosi facendo condanerra i suoi amici e la terra a una triste fine
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, 18, Dr. Gelo, Gohan, Goku | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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  Capitolo uno.



La fine di una vita .



Base Centrale del Reb Ribbon.



Anno 750



Il rumore delle esplosioni era sempre più vicino. I mobili e i macchinari tremavano a ogni singola esplosione. Dalle finestre del tetro palazzo in cui si trovava, un ragazzo robusto in camice di laboratorio osservava la battaglia che si stava combattendo qualche isolato più avanti. Da li sembrava quasi comico: Centinaia di soldati che sembravano sparare con le mitragliatrici al nulla, aerei che esplodevano all’improvviso e uomini in uniforme tutti ben armati che fuggivano spaventati. Ma in realtà non era cosi. Se si guardava con attenzione, si poteva vedere un lampo giallo-rosso con una punta nera che evitava tutti i proiettili , distruggeva gli aerei che gli passavano vicino e che passava fra le strade cittadine terrorizzando interi reparti. Era solo un ragazzino, di 12 anni circa. Eppure stava distruggendo un esercito. Anzi , l’esercito come gli diceva sempre il padre. Un esercito che doveva conquistare il mondo. Doveva. Finche un giorno , comparve lui. Il primo che lo incontro fu il generale Silver. Seguirono poi Metallic, Murasaki, White, Blue, Yellow. Il comandante Red è stato costretto pure a contattare il temuto killer Tao Bai Bai per farlo fuori e prendere le sfere. Quando il radar segno che le sfere stavano arrivando , il comandante Red pensava di avercela fatta. Ma si sbagliava. E’ ora i palazzi cadono. I soldati scappano. Le armi esplodono. Mentre la bandiera del Red Ribbon bruciava, una voce iraconda stolse il ragazzo dall’osservare la battaglia. “ Che fai lì impalato Crimson, aiutami. Tra poco sarà qui è se il cyborg non sarà pronto, moriremo entrambi e il Red Ribbon cadrà. Su sbrigati”. Era suo padre. Il giovane corse all’altra parte della stanza. Lui e il padre si trovavano in un grosso stanzone , in cui si trovavano diversi tavoli. Sotto uno di essi il padre lavorava senza sosta, mentre sopra il tavolo era poggiata una grossa macchina umanoide , che sembrava uno scheletro di un corpo alieno , con un grosso incavo vuoto al centro della nuca. “ Padre “ grido Crimson “ non hai ancora capito ? E’ finita. Il nostro esercito sta cadendo in questi istanti. Non le senti le urla e le esplosioni. Non perdiamo tempo qui è andiamocene”. Il padre alle parole del figlio alzo subito la testa. I capelli , neri già di per sé  , erano pieni di fuliggine provocati dal lavoro di saldatura dell’androide, ma nonostante questo il dottore lancio uno sguardo carico d’odio verso le parole del figlio “ Andarcene? E’ una scelta da codardi. Abbiamo fatto un giuramento , ricordi ? Rimaremo qui fino a che le nostre braccia non siano più capaci di impugnare un fucile o le nostre bocche neanche di emettere un semplice suono”. E dicendo questo prese la colletta della giacca del figlio è lo getto via . Crimson non fu scosso minimante dal gesto del padre , avendo una corporatura robusta, ma lo fu dalle sue parole che colpivano come un coltello; Suo padre voleva che loro due morissero per una causa persa. Ma il Dr. Gero non fini lì. Infatti, anche se aveva ripreso a lavorare e dava di spalle al figlio, continuo a criticarlo : “ Ma guardati. Grande e grosso come sei e ti comporti sempre da codardo. Non hai mai partecipato a una battaglia o anche a una semplice operazione. Ti sei sempre inventato la scusa che mi dovevi aiutare. Stronzate. Tu hai sempre odiato questo posto e quest’organizzazione fin da quando ci siamo venuti. Ammettilo, in fondo al tuo cuore stai godendo di questa distruzione vero ?”. Crimson non rispose. Era tutto vero ciò che gli diceva il padre. Lui ha sempre odiato questo posto, ha sempre odiato i suoi generali , ha sempre odiato il suo esercito. Ci faceva parte solo come ulteriore prova della lealtà del padre verso il Red Ribbon , dopo che esso aveva deciso di finanziare le sue ricerche. Suo padre era sempre stato entusiasto di lavorare al suo interno . Diceva che condividevano la sua stessa visione del mondo. Lo stesso non era per Crimson. Lui non amava il sangue e la guerra. Ma amava stare sdraiato ore sul prato ad ascoltare il canto degli uccelini e a guardare che forma avvevano  le nuvole. Cosi faceva prima , quando suo padre era un rispettabile scienziato , inventore dei primi dispositivi meccanici con un’intelligenza artificiale , che potevano essere usati quotidianamente in casa. Ma poi tutto cambio. Le idee del padre divennero sempre più eccentriche e bislacche , tante che fu allontanato dalla comunità scientifica. Fu in quel momento che loro incrociarono la strada con il Red Ribbon. Strada da cui Crimson voleva allontanarsi quel giorno. Ma il padre invece era irremovibile e continuava a lavorare incessantemente sulla sua nuova creazione. Non era neanche un vero modello. Era un prototipo , che il dr. Gero stava cercando di finire in fretta e furia , pur sapendo che al massimo avrebbe potuto solo camminare. Intanto le esplosioni e le urla erano sempre più vicine. Il diavolo rosso era appena un isolato dal loro edificio. Crimson penso in quel momento che dovevano andarsene via entrambi a tutti i costi, anche contro la volontà del padre. Sara pure un pazzo ma era pur sempre suo padre. Era quindi pronto a prenderlo di spalle ora che era voltato, quando uno stormo di soldati entro all’interno dell’edificio. Non dissero nulla e ignorarono le lamentele sia del padre che del figlio. Si posiziarono alle finestre con i fucili , i mitra o tenendo bombe a mano pronte a tirarle. “ Che succede qui ?” grido il Dr. Gero infuriato “ Questo edificio è riservato ai miei esperimenti , me l'ha concesso il gran comandate Red “. “ Ora non più “ rispose la voce di uomo che fu l’ultimo a entrare nella stanza. Era un uomo alto , dalla corporatura massiccia con una barba appena rasata che sembrava tutt’una con i capelli , entrambi di color grigio metallico. A vederlo lo scienziato impallidì e disse “ Generale Copper “. “ In persona “ rispose in maniera arrogante il generale, aggiungendo subito dopo “ e ora esci da qui miserabile “ . Gli volto le spalle e si avvicino , quasi ignorando i lamenti del Dr.Gero , che gli grido dietro “ Che cosa stai dicendo ? La lontanza dalla base ti ha forse fatto perdere la memoria ? Questa base mi è stata affidatata dal comandante Red in persona , tu non hai “ ma prima che finisse , il generale gli rispose “ Bè sapevo che eri pazzo , ma anche sordo ? Sveglia idiota , non ti sei accorto che il comandate Red non si fida più dei tuoi stupidi marchingegni. Vediamo” e qui apri le dita “ 6 non funzionati , uno salito di grado e poi distrutto e uno che si è alleato con il nemico. Pero il comandate Red ha fatto bene a investire su di te” e qui comincio a ridere , mentre lo scienziato ribolliva di rabbia . Poi il generale torno serio “ Ieri sera , appena sono tornato, mi hanno  assegnato questo posto come mio nuovo quartiere generale con il compito di prendere le sfere del drago rimanenti. Volevo partire alla caccia di quel moccioso oggi stesso, ma le circostanze “ e indico le finestre , sotto le quali si preparavano i soldati “ hanno reso necessario il mio repentino trasloco. In poche parole : smammate , te e quella pappamolla di tuo figlio. Questa è una zona di guerra : ci vogliono i soldati non i nerd”. Detto questo, si volto e andò dai suoi uomini. Crimson , che era rimasto immobile e il silenzio durante il discorso del generale, si giro verso il padre e attraverso lo sguardo, lo prego di dar ascolto alle parole del generale è andarsene da questo inferno prima che fosse tardi. Lui capi il messaggio e per alcuni istanti il suo nascosto affetto verso il figlio combatte il suo radicato orgoglio. Vinse quest’ultimo. Gli anni di rimorso seguenti non riusciranno mai a modificare questa decisione. “ No “ grido dietro al generale “ Io sono uno scienziato. Questo è il mio laboratorio. E’ finche tutto non crollerà sopra la mia testa , io rimarrò qui a fare il mio lavoro in nome del nostro comune esercito e del comandate Red che mi detesta”. E’ torno alla sua creazione e riprese il suo lavoro ignorando le parole del generale “ Fai come vuoi svitato. La vita é tua. E” ma fu interrotto dal grido terrorizzato di un soldato “ Generale arriva “. Tutti alzarono la testa al cielo. Il diavolo rosso era proprio sopra di loro che combatteva alcuni aerei , abbattendoli con un solo colpo del suo bastone. Il generale Collet si tolse l’uniforme , rimanendo a petto nudo e gridando come un esaltato “ Finalmente é giunta la sua ora . Preparate i Mirta , mirate quel piccolo bastardo e fatto fuoco finche il suo miserabile corpo non cada da quella stramaledetta nuvola”. Presi gli ordini , i suoi soldati iniziarono a caricare e a mirare, mentre il generale si rivolse a Crimson e gli grido “ E tu vuoi rimanere qui a non fare nulla ? Fatti crescere le palle ragazzino e comportati da uomo. Scendi di sotto e vai all’armeria più vicina. Sara una lunga battaglia e non voglio rimanere a corto di munizioni. Vai e sii veloce”. Crimson voleva opporsi alla decisione del generale, ma incrocio lo sguardo del padre. Esso gli lancio uno sguardo di fuoco e di rassegnazione allo stesso tempo. Di Fuoco perché ordinava al figlio di obbedire e ,per una volta, di combattere per la causa che gli avevano mantenuto finora. Ma allo stesso tempo , come un pugno, la realtà della situazione colpi lo scienziato. Sentiva le urla , vedeva le fiamme esterne , toccava con le mani la sua creazione imperfetta ultima di una lunga serie. La fama e la gloria non esistevano più. Ora non era neanche più uno scienziato. Che cosa è uno scienziato senza il suo laboratorio? Gli rimanevano soltanto gli attrezzi e la vita. Forse i primi sarebbero durati di più. Crimson lesse tutto questo nello sguardo e non poté in alcun modo controbattere. Trattene le lacrime , non adatte alla situazione , corse via dalla stanza, impugnando il suo fucile lasciato polveroso in un angolo. Scese le scale e poi usci fuori. Lo scenario era castrofico. Corpi di aerei , carri armati e soldati coprivano
 la strada. Il sangue scorreva e il rumore assordante dei fucili e le urla dei soldati circondavano l'area. Cercando di non soffermarci troppo lo sguardo, Crimson evito i cadaveri e le file di soldati in rotta. Mentre svoltava l'angolo, però , senti un forte boato. Non si giro e continuo a camminare. Non dovete raggiungere l’armeria ne fare molta strada , perché per la via trovo una cassa piena di fucili e munizioni sparsi all’suo interno. Levo i corpi che la coprivano e portandosela in braccio , incomincio a correre. Nonostante il peso della cassa , ebbe un passo lesto. Ma inutilmente. Senti una forte esplosione. Crimson non aveva dubbi da dove venisse . Getto via la cassa e corse. Ma poté solo girare la testa , per vedere il laboratorio di suo padre crollare su se stesso , mentre la sagoma del “Demone rosso” si allontanava dalla scena. E poi solo macerie e silenzio.

   
 
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