16/06/2015
3 recensioniI'm a woman
{and a kraken}
«Sei cresciuta, Asha».
È stato lontano anni, Euron Greyjoy, il suo zio più giovane e mordace, più affascinante e terribile. Dice di aver navigato il Mare di Giada, di essere arrivato fino ad Asshai e Valyria, e la carena della Silenzio è imbevuta del colore intenso del sangue. Sa di pericolo, Euron.
«Sono passati tre anni, zio» ribatte la figlia della piovra, osservando di sbieco la figura dell'uomo chiamato Occhio di Corvo, poggiato distrattamente al muro di una taverna. «Ti aspettavi che rimanessi una bambina per sempre?»
«Forse sarebbe stato meglio. Non saresti dovuta venire» la schernisce lui in tono falsamente affettuoso e un'onda di rabbia nasce e cresce dentro di lei. «Non sarai tu a sedere sul Trono del Mare, né mio fratello Victarion».
«Davvero? Eppure sono io la figlia di Balon, la legittima erede».
Euron sorride, un sorriso colmo di sarcasmo e derisione. «Per quanto metà degli uomini di Vecchia Wyk muoia dalla voglia di aprirti le gambe, nipote, saranno ben pochi coloro che acclameranno il tuo nome, domani» sussurra, chinandosi su di lei e imprigionandola contro la parete. La sua mano carezza lascivamente l'incavo del suo seno, il suo ginocchio spinge tra le sue cosce. «Sei una donna, e gli Uomini di Ferro non accetteranno mai di inchinarsi di fronte a una donna».
D'istinto Asha avvicina il volto a quello di lui – è attraente, negarlo è impossibile – e affonda i denti nel suo labbro inferiore, stringendo e stringendo, finché il palato non è investito del sapore acre di sangue e veleno. «Aye, sono una donna, zio, ma sono anche una Greyjoy. Questo non dimenticarlo» sibila sulla sua bocca, liberandosi poi con uno strattone.
Euron si tasta le labbra, rese bluastre dall'Ombra della Sera, ghignando alla vista del liquido rosso che gli imbratta le dita. Il sorriso non scompare neppure quando il suo sguardo si scontra con quello grigio di lei.
«Greyjoy o no, non saresti dovuta venire» ripete nuovamente, il suo occhio azzurro attraversato da un lampo maligno, che dura un istante appena. I capelli d'ombra ondeggiano dietro di lui mentre le volta le spalle, e le sue parole soffocano una risata. «Non presentatevi, domani, e vi risparmierete un'umiliazione».
È stato lontano anni, Euron Greyjoy, il suo zio più giovane e mordace, più affascinante e terribile. Dice di aver navigato il Mare di Giada, di essere arrivato fino ad Asshai e Valyria, e la carena della Silenzio è imbevuta del colore intenso del sangue. Sa di pericolo, Euron.
«Sono passati tre anni, zio» ribatte la figlia della piovra, osservando di sbieco la figura dell'uomo chiamato Occhio di Corvo, poggiato distrattamente al muro di una taverna. «Ti aspettavi che rimanessi una bambina per sempre?»
«Forse sarebbe stato meglio. Non saresti dovuta venire» la schernisce lui in tono falsamente affettuoso e un'onda di rabbia nasce e cresce dentro di lei. «Non sarai tu a sedere sul Trono del Mare, né mio fratello Victarion».
«Davvero? Eppure sono io la figlia di Balon, la legittima erede».
Euron sorride, un sorriso colmo di sarcasmo e derisione. «Per quanto metà degli uomini di Vecchia Wyk muoia dalla voglia di aprirti le gambe, nipote, saranno ben pochi coloro che acclameranno il tuo nome, domani» sussurra, chinandosi su di lei e imprigionandola contro la parete. La sua mano carezza lascivamente l'incavo del suo seno, il suo ginocchio spinge tra le sue cosce. «Sei una donna, e gli Uomini di Ferro non accetteranno mai di inchinarsi di fronte a una donna».
D'istinto Asha avvicina il volto a quello di lui – è attraente, negarlo è impossibile – e affonda i denti nel suo labbro inferiore, stringendo e stringendo, finché il palato non è investito del sapore acre di sangue e veleno. «Aye, sono una donna, zio, ma sono anche una Greyjoy. Questo non dimenticarlo» sibila sulla sua bocca, liberandosi poi con uno strattone.
Euron si tasta le labbra, rese bluastre dall'Ombra della Sera, ghignando alla vista del liquido rosso che gli imbratta le dita. Il sorriso non scompare neppure quando il suo sguardo si scontra con quello grigio di lei.
«Greyjoy o no, non saresti dovuta venire» ripete nuovamente, il suo occhio azzurro attraversato da un lampo maligno, che dura un istante appena. I capelli d'ombra ondeggiano dietro di lui mentre le volta le spalle, e le sue parole soffocano una risata. «Non presentatevi, domani, e vi risparmierete un'umiliazione».
[363 parole]
Angolino della Vì:
Non riesco a credere che gli Ironborn verranno inseriti solo nella prossima stagione, se verrano inseriti. Io adoro alla follia Euron e Asha e quindi niente, mi è partita la ship ♥
La flash è collocata prima dell'acclamazione di re, a Vecchia Wyk, appena dopo il rincontro tra Victarion, Euron e Asha (e forse c'era anche Aeron, non ricordo bene, ormai sono vecchia)!
Le recensioni sono sempre gradite ~
Vì