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Autore: gliocchipienidite    16/06/2015    2 recensioni
"Cosa succederebbe se in un lugubre posto come un campo di concentramento,fosse nato l’amore?
E se lei fosse un’ebrea?
E se lui fosse un generale tedesco?
Riuscirebbero a salvarsi?"
Una storia senza pretese,che forse insegna qualcosa in più.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Storico
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Finalmente la porta viene aperta e tutte le donne che erano ancora in servizio rientrano,ognuna di loro con una faccia a dir poco stravolta.
Fra esse riconosco l’anziana signora che ho difeso la scorsa volta e accenno a un timido saluto.
Lei mi sorride triste,per poi andare a coricarsi lì vicino.
Appena giro il volto,trovo Sophie che mi guarda con disapprovazione.
‘Ma dove ti sei cacciata? Ti ho cercata dappertutto! Credevo che qualcuno ti avesse fatto del male o peggio uccisa. Capisci quanto sono stata in pensiero?’
Ha la faccia di una bimba dispettosa e mette su un broncio adorabile a cui,mio malgrado,non posso resistere.
L’abbraccio forte e rimaniamo in silenzio per un po’,sappiamo entrambe che la possibilità di non vederci più da un momento all’altro sia molto elevata.
‘Scusami,Sophie’ sussurro.
Lei mi stringe più forte,non c’è bisogno di parole e ha imparato da sé che sono molto restia nel raccontare ciò che mi accade.
Si mette seduta e mi lancia un sorriso luminoso,che non riesco a non ricambiare.
‘Sai oggi nelle cucine c’era un bambino dolcissimo! Mi ha chiesto qualcosa da mangiare perché aveva fame e non ho saputo dirgli di no. Poveri piccoli sono molto denutriti,forse stanno messi peggio di noi..’ e qui continua nel suo discorso,ma io ho smesso di ascoltarla. Bambino? Non ne conosco nemmeno uno che abbia il coraggio di parlare qui dentro,figuriamoci rivolgersi a qualcuno più grande di lui!
‘Sophie,frena. Sapresti descrivermelo?’
Lei mi guarda con disappunto per essere stata interrotta e poi continua a parlare.
‘Oh,si,aveva gli occhi scuri e i capelli anche erano scuri,sembrava avesse sei o sette anni,anche se non ne sono sicura. Mi pare si chiamasse Lukas..’
Sgrano gli occhi,non può essere soltanto una coincidenza,è impossibile che lo sia!
Sophie,vista la mia reazione,mi chiede se sto bene,ma io non reagisco.
Non riesco a trattenere lacrime di gioia nel sapere che il mio piccolo è forte,che sta crescendo,che è coraggioso e che non ha perso le sue innumerevoli qualità.
‘E’ il mio fratellino Soph.’ dico sorridendo orgogliosa.
Lei torna ad abbracciarmi in silenzio,felice quasi quanto me,ma il nostro momento viene interrotto da un uomo con un camice bianco che spalanca la porta e ci scruta tutte con sguardo critico.
Ha lunghi capelli bianchi legati con un codino basso sulla nuca,occhi freddi e calcolatori e un ghigno di scherno.
‘Forza,alzatevi,e seguitemi tutte in fila,nessuna esclusa. Niente domande!’ sibila con una voce che mette i brividi,così tutte scattano in piedi terrorizzate,e lo seguono senza emetter fiato.
Sophie è accanto a me e trema come una foglia,in attesa di sapere che ci riserverà il destino stanotte.
L’uomo si dirige a passo svelto nel piazzale dopo i dormitori maschili e arrivate lì ci fa schierare di fronte ad un altro uomo con un camice bianco e due ufficiali tedeschi che,da come ho potuto capire,stanno attendendo altre  persone per poter iniziare.
Noi donne ci guardiamo attorno preoccupate e sospettose,noto alcune scoppiare in lacrime e subito dopo essere richiamate all’ordine.
In lontananza vedo una quindicina di tedeschi avanzare verso di noi e trattengo il fiato.
Dannazione,cosa potranno mai volere a quest’ora?
Il gruppo appena arrivato saluta rispettosamente gli uomini col camice e col saluto tedesco i due ufficiali,poi si sistema in modo da poter vedere ciò che accadrà tra poco.
Guardo attentamente i nuovi arrivati quando incrocio due occhi familiari.
Mi si mozza il fiato.
E’ Mark.
Lui continua a fissarmi,un accenno di curiosità sul volto perennemente arrabbiato.
Distolgo lo sguardo in fretta,poiché uno degli uomini col camice,rivelatosi un medico,sta visitando la prima della fila.
Le controlla la pressione sanguigna,per poi prendere una bilancia da una borsa,segnare il peso e passare alla prossima persona.
Eseguono il loro lavoro con una freddezza esemplare,senza scomporsi notando quanto queste donne siano sottopeso,quanto le ossa siano sporgenti,quanti lividi e cicatrici deturpano la pelle delicata.
Arriva il mio turno e il medico mi prende il braccio con forza e misura la pressione,per poi farmi salire sulla bilancia e vedere il mio peso.
Abbasso lo sguardo e noto che sono ben 6 kg sotto la media e con un sospiro,lascio che le altre vengano visitate.
Rialzo il volto e Mark mi fissa con insistenza,fin quando non distoglie lo sguardo richiamato da un collega.
Al mio fianco,Sophie è sulla bilancia e dando un’occhiata al numero,rimango sconvolta.
E’ quasi 10kg sotto la media,davvero troppi per la sua altezza ed età.
Quando il dottore passa alla prossima,lei si volta e notando il mio sguardo perso nel vuoto,mi stringe la mano con un sorriso dolce.
Ben presto il giro finisce,ma come prevedo non è tutto.
Gli uomini col camice si consultano borbottando con alcuni tedeschi,che annuiscono di tanto in tanto.
Poco dopo,un ufficiale viene avanti e strattona un paio di donne,magrissime e non esattamente giovani,per le braccia e con loro al seguito sparisce in uno stretto vicolo.
Spalanco gli occhi,conosco benissimo quella strada e porta soltanto in un posto.
Sophie sussulta.
‘Dove porta quel maledetto vicolo,Reb?’mi chiede con la voce tremolante.
Sorrido tristemente alla mia ingenua.
‘Alla morte,Soph’.
Lei trattiene un urlo di dolore e mette le mani davanti alla bocca per trattenere i singhiozzi.
Sospiro,ma non riesco a dire nulla per consolarla che subito un ufficiale riprende la parola,non rivolgendosi bensì a noi,ma agli uomini con lui.
‘Allora,miei cari amici,alcune di queste piccole bastarde sono di vostro gradimento?’
I tedeschi sogghignano con uno sguardo lascivo che provoca in me un disgusto e una rabbia senza limiti. Cosa cazzo credono di poter fare?
Uno di essi viene avanti e indica una donna con gli occhi grigi e i capelli corvini,mi pare si chiami Nadine,di origine Belga.
‘Questa qui è veramente un bel bocconcino,non trovate?’ e qui scoppia in una risata sinistra,che fa accapponare la pelle.
L’uomo che ha appena pronunciato questa frase,prende Nadine per i capelli,sotto le risate di tutti gli ufficiali,e le stampa un disgustoso bacio sulle labbra.
Lei cerca di opporsi,ma egli la tiene ferma e cerca di approfondire il bacio in tutti modi,nonostante la sua resistenza.
Mi accorgo che il mostro che sta facendo questo,è visibilmente ubriaco fradicio oltre che sulla cinquantina d’anni. Cristo,potrebbe essere sua figlia!
Un altro ufficiale prende il vecchio per la spalla,ridendo.
‘Fermo,così la consumerai prima che l’ebrea abbia compiuto il suo dovere di puttanella!’dice ridendo forte.
Il sangue mi va alla testa,mi costringo a rimanere zitta e a non ribellarmi,a malapena mi trattengo dall’urlare.
‘Bene bene,allora direi che la qui presente si può considerare assunta,non è vero tesoruccio?’dice il più giovane,rivolgendosi a Nadine,che è seduta a terra in lacrime.
Lei non risponde e continua a singhiozzare e l’uomo ubriaco la rimette in piedi,tirandole un sonoro schiaffo e intimandola a rispondere.
Lei annuisce solamente e per fortuna a loro basta,visto che la lasciano cadere di nuovo,appena ottengono la risposta.
In un barlume di lucidità mi accorgo che soltanto poche di noi hanno ancora i capelli lunghi,tra cui me,Soph,Nadine e altre tre ragazze più o meno giovani,il resto ha capelli cortissimi oppure non li ha per nulla.
Cazzo,siamo fottute.
Intanto,una guardia che di solito fa la ronda di notte,si avvicina lentamente a Soph.
I compagni dietro di lui iniziano a fischiare e a fare battutine maliziose e in loro scorgo Mark guardare divertito,ma con un pizzico di serietà il suo collega,che a quanto ho capito dalle urla,si chiama Thomas.
Lui non muove un dito,ma pronuncia solamente una frase che ha il potere di farmi diventare una statua.
‘Voglio lei.’sussurra,guardando la mia amica dritto negli occhi.
L’ufficiale che ha dato inizio a quest’esecuzione,annuisce brevemente e intima Thomas a ritornare indietro per dare spazio agli altri.
Thomas annuisce e alza la mano verso Soph con una tale violenza che per un secondo sono assolutamente convinta che le stia per dare un ceffone,ma invece le accarezza la guancia come se fosse fatta di cristallo e ne rimango sorpresa.
Soph è sbalordita,tutto si sarebbe aspettata tranne questo,suppongo.
Mark continua a guardarmi intensamente e sta per aprire bocca,quando un uomo con degli spessi baffi neri lo precede.
‘Io voglio quella con i capelli rossi,che dite sarà focosa anche a letto?’dice ridendo sguaiatamente subito seguito da altri compagni.
Mi sento venir meno e prego in tutte le lingue del mondo di ricevere la morte,anziché questo,ma una voce profonda spezza le risate e le voci di tutti.
‘Mi dispiace,Aron,ma lei è mia’dice Mark sorridendo sprezzante e con una tranquillità unica,sfidando il sopracitato a rispondere.
Aron boccheggia come un pesciolino rosso,non può nulla contro il generale,soprattutto se a comando della sua squadra e non fa che ripetere ‘Ma,ma,ma...’
‘Qualcosa in contrario?’continua l’uomo dagli occhi azzurri.
L’uomo con i baffi si riprende e accenna a un diniego col capo,sussurrando un ‘no,signore’.
‘Perfetto,mi fa molto piacere che non hai nulla da ribattere. Dopotutto non solo gli ebrei muoiono,ma anche chi non si astiene agli ordini,lo sai no?’dice queste parole come se le stesse spiegando a un bimbo piccolo,il tutto accompagnato da un sorriso dolce,che lo ammetto,mi incanta letteralmente.
Poi il generale si volta lentamente e punta i suoi occhi nei miei.
‘Allora,ragazzina,ci vedremo molto presto io e te’
E dicendo questo,si volta e se ne va,lasciando tutti basiti e me con il sollievo di non esser capitata in mani più sbagliate forse,delle sue.

Spazio Autrice.
Vi chiedo umilmente perdono per questo enorme ritardo,ma non avere connessione per poter pubblicare è un problema più che grave.
Mi sono impegnata molto a scrivere questo capitolo e spero a voi piaccia tanto quanto e piaciuto a me scriverlo!
Ringrazio come sempre le persone che hanno recensito,quelle che hanno messo la storia fra le preferite\seguite\ricordate e anche le lettrici silenziose.
Da oggi mi troverete col nome ‘gliocchipienidite’ al posto di ‘Zayneyes’ mi raccomando!
Se volete,lasciate una recensione perché per una autrice gratifica tanto che qualcuno lasci un commento sulla propria storia!
Baci e a presto,
Mx.
  
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