16/06/2015
1 recensioniTHE RUNE TO FIX A BROKEN HEART IS THE MOST PAINFUL ONE OF ALL.
Dovevo andarmene, non potevo stare li e reggere il moccolo tra Clarissa e Simon, mi sentivo di troppo. Anche se, diciamocelo, tra i tre quello di troppo non ero io e nemmeno Clary. Simon è come una mosca fastidiosa, sto solo cercando l’arma giusta per sbarazzarmi di lui. L’unico problema è che non posso, Clary non me lo perdonerebbe mai.
Non che mi importi di cosa pensa di me Clarissa, ovviamente. Non sparare stronzate, ti importa eccome.
Alzando gli occhi al cielo mi dirigo verso la mia stanza. Potrei percorrere questo istituto ad occhi chiusi e riuscire a dire ogni piccolo dettaglio di un quadro, o ogni mobile che decora le stanze. A partire dal mucchietto di spade angeliche abbandonate in un angolo dal mio parabatai, Alec. Anche lui ultimamente si comporta in modo strano, ma che hanno tutti? O sono loro ad avere preso una botta in testa o seriamente sono io che non riesco a capire i sentimenti altrui. Più la seconda opzione direi.
Arrivato in camera mi sfilo i vestiti fradici, ovviamente essendo un maniaco dell’ordine non posso lasciarli sgocciolare in giro per il pavimento come farebbe il mio compare, quindi li butto in una cesta di vimini che tengo nel mio piccolo bagno. Mi do una controllata allo specchio, oltre a vedere che sono decisamente un figo da paura noto anche il gonfiore delle mie labbra. Con il polpastrello umido di acqua disegno il contorno del mio labbro inferiore e in un attimo il ricordo mi investe. Afferro con le mani il lavandino e chiudo gli occhi abbandonandomi al ricordo. Mi sembra ancora di sentire il profumo dei suoi capelli mischiato all’aroma dei fiori che ci circondavano. Il suo sapore mi ha creato dipendenza, il ricordo della sua lingua che si intrecciava alla mia e delle sue mani che mi tiravano a se è troppo. Devo assolutamente pensare ad altro, sono fottuto.
Riapro gli occhi e passandomi una mano tra i capelli scuoto la testa, da questa storia non ne uscirà niente di buono. Esco dal bagno e mi sdraio sul letto con addosso i jeans neri che uso di solito, porto le mani dietro alla nuca e faccio un lungo sospiro per cercare di calmare la collera. Simon ha rovinato tutto. Certo l’ha fatto, ma io sono stato un vero stronzo. Non riesco a capacitarmi del fatto che Clary preferisca stare insieme a lui, che ha di così speciale?
Non è che lo preferisca, l’ho praticamente costretta a starsene con lui.
Sono così possessivo nei suoi confronti e non capisco il perché, lei non è di mia proprietà, ma ha qualcosa che mi attira, qualcosa che altre non hanno.
Non riesco a capire perché si è giustificata con Simon appena ci ha beccati mentre ci baciavamo, a lui che gli importa? E perché lei si sente in dovere di dare spiegazioni a lui?
Che lui provi qualcosa per lei non ci sono dubbi, lo vedrebbe anche un cieco. Ma lei? Se provasse qualcosa per lui non mi avrebbe di certo baciato.
Quella ragazza mi è entrata dentro e non riuscirò a togliermela dalla testa molto facilmente e sinceramente non so neanche se voglio davvero farlo.
Non riesco a stare fermo, tutti questi pensieri non mi danno pace. Mi sollevo e mi metto seduto sul lato del letto, afferro lo stilo dalla cintura che indosso e inizio a tracciarmi la runa, chiudo gli occhi e concordo con Alec, la runa del cuore spezzato è la più dolorosa di tutte.
Non che mi importi di cosa pensa di me Clarissa, ovviamente. Non sparare stronzate, ti importa eccome.
Alzando gli occhi al cielo mi dirigo verso la mia stanza. Potrei percorrere questo istituto ad occhi chiusi e riuscire a dire ogni piccolo dettaglio di un quadro, o ogni mobile che decora le stanze. A partire dal mucchietto di spade angeliche abbandonate in un angolo dal mio parabatai, Alec. Anche lui ultimamente si comporta in modo strano, ma che hanno tutti? O sono loro ad avere preso una botta in testa o seriamente sono io che non riesco a capire i sentimenti altrui. Più la seconda opzione direi.
Arrivato in camera mi sfilo i vestiti fradici, ovviamente essendo un maniaco dell’ordine non posso lasciarli sgocciolare in giro per il pavimento come farebbe il mio compare, quindi li butto in una cesta di vimini che tengo nel mio piccolo bagno. Mi do una controllata allo specchio, oltre a vedere che sono decisamente un figo da paura noto anche il gonfiore delle mie labbra. Con il polpastrello umido di acqua disegno il contorno del mio labbro inferiore e in un attimo il ricordo mi investe. Afferro con le mani il lavandino e chiudo gli occhi abbandonandomi al ricordo. Mi sembra ancora di sentire il profumo dei suoi capelli mischiato all’aroma dei fiori che ci circondavano. Il suo sapore mi ha creato dipendenza, il ricordo della sua lingua che si intrecciava alla mia e delle sue mani che mi tiravano a se è troppo. Devo assolutamente pensare ad altro, sono fottuto.
Riapro gli occhi e passandomi una mano tra i capelli scuoto la testa, da questa storia non ne uscirà niente di buono. Esco dal bagno e mi sdraio sul letto con addosso i jeans neri che uso di solito, porto le mani dietro alla nuca e faccio un lungo sospiro per cercare di calmare la collera. Simon ha rovinato tutto. Certo l’ha fatto, ma io sono stato un vero stronzo. Non riesco a capacitarmi del fatto che Clary preferisca stare insieme a lui, che ha di così speciale?
Non è che lo preferisca, l’ho praticamente costretta a starsene con lui.
Sono così possessivo nei suoi confronti e non capisco il perché, lei non è di mia proprietà, ma ha qualcosa che mi attira, qualcosa che altre non hanno.
Non riesco a capire perché si è giustificata con Simon appena ci ha beccati mentre ci baciavamo, a lui che gli importa? E perché lei si sente in dovere di dare spiegazioni a lui?
Che lui provi qualcosa per lei non ci sono dubbi, lo vedrebbe anche un cieco. Ma lei? Se provasse qualcosa per lui non mi avrebbe di certo baciato.
Quella ragazza mi è entrata dentro e non riuscirò a togliermela dalla testa molto facilmente e sinceramente non so neanche se voglio davvero farlo.
Non riesco a stare fermo, tutti questi pensieri non mi danno pace. Mi sollevo e mi metto seduto sul lato del letto, afferro lo stilo dalla cintura che indosso e inizio a tracciarmi la runa, chiudo gli occhi e concordo con Alec, la runa del cuore spezzato è la più dolorosa di tutte.
Parole dell’autore:
Prima di tutto inizierei con il dire che è la mia prima storia dedicata a Shadowhunter. E’ una saga che amo e volevo provare a scrivere su Jace.
Spero che vi sia piaciuta perché mi sono divertita molto a scriverla. Se avete consigli non esitate pure a dirmeli, se avete critiche ditele educatamente, grazie.
M.