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Autore: Sabaku No Konan Inuzuka    16/06/2015    2 recensioni
Aurora e Dale sono fratelli: Lei, la tipica calma e monotona; lui, il tipico bello, rude ed arrogante. Cosa succederà?
Neal e Allen sono gemelli, ma c’è qualcosa di più dietro?
Quando Hal era diventato zio credeva che si sarebbe divertito. Pensava che quei 8/9 anni di differenza sarebbero stati di giovamento al rapporto tra lui e il figlio di suo fratello, Erik, e che avrebbe facilitato le cose: Niente di più sbagliato. Suo nipote era una vera e propria peste, era più lui che il padre e… Beh, era anche molto carino. Avevano lo stesso carattere e, a dirla tutta, Hal era sempre stato un tipo vanitoso…
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo



Harrison Middle ha trentadue anni, una laurea in psicologia, esperienza alle spalle, pazienza, carattere mite, doti da mediatore ed è uno studioso molto interessato a casi particolari e fuori norma. Era un tranquillo pomeriggio estivo quando, rovistando tra i film di suo fratello, ne aveva trovato uno che trattava di un incesto al centro della trama. Naturalmente, essendo uno psicologo, si era così interessato alle cause da condurvi uno studio che durò molto, arrivando ben presto a risultati molto più fruttuosi del normale… Aveva scartato diversi candidati per questo studio, più di quanto avesse mai pensato, quando poi era arrivato a una svolta: tre coppie, ognuno un caso diverso. Non poteva chiedere di meglio. A quanto pare molti genitori avevano la certezza che l’incesto fosse una malattia, per questo si affrettavano a mandare i figli da psicologi, psichiatri e chi più ne ha più ne metta. Il signor Middle non aveva impiegato molto a capire che molti credevano che i suoi studi fossero finalizzati a trovare una soluzione, a far sparire quest’orrida nota rossa dal loro registro familiare - a quanto pare imperfetto -, ma non era intenzionato né a contraddire quest’idea né a rafforzarla. Se glielo avessero chiesto, avrebbe risposto semplicemente di no, ma per ora ben pochi si erano presi la briga di farlo, agitati com’erano.
I tre casi in cui si era cimentato riguardavano tre differenti situazioni: Due gemelli, a cui aveva associato un complesso di inferiorità ed egocentrismo; fratello e sorella, la più comune, probabilmente dovuto all’assenza dei genitori; e, infine, uno zio e suo nipote, di certo il caso più sorprendente che subito aveva catturato la sua attenzione. Per loro aveva invece ipotizzato semplicemente un’altra mancanza da parte del padre e l’ennesimo complesso di inferiorità unito ad egocentrismo. Ma questi erano nient’altro che schizzi, per le certezze avrebbe dovuto studiarli affondo, e di certo non sarebbe venuto meno a questo compito, almeno di questo era sicuro.
Aveva radunato con attenzione le sedie in cerchio alla mo’ di brainstorming, la prima attività che aveva intenzione di svolgere con i ragazzi. Il cerchio era largo e le sedie erano accoppiate ognuna in un angolo cardinale, tranne quella del signor Middle che era solitaria in testa al cerchio, esattamente fronte alla porta. Attese che i soggetti entrassero e prendessero posto, chi a disagio, chi spaventato, chi scocciato e chi imbarazzato, e prese il taccuino. Annotò anche quello. Dopo che l’ultimo ebbe chiuso la porta e sedette, nessuno osò spiccicar parola. Un silenzio di tomba alleggiava in quella grande stanza dalle mura bianche, ingombra di libri, carte, penne, giacche e foto. Doveva ammetterlo: non si era impegnato più di tanto a riordinare l’ambiente prima di eseguire. Si era limitato a inserire i libri a caso nella libreria alle sue spalle tanto per far scena, l’ordine non era mai stato un suo gran compagno. Diede un calcio al libro a terra, spedendolo sotto la scrivania e sorrise cordialmente ai soggetti:
<< Buon giorno, ragazzi >> Li squadrò un per uno, con minuziosa attenzione: nessuno era contento di essere lì, ovviamente. << il mio nome è Harrison Middle e vi avrò in cura con le prossime sedute per- >>
<< Toglierci dalla testa questa strana malattia >> interruppe il ragazzo moro seduto alla sua sinistra, con fare brusco. La ragazza al suo fianco gli tirò una lieve gomitata per intimarlo al silenzio, ma a quello non sembrò importare: << E’ inutile che ci giriamo intorno >> continuò << lo sappiamo tutti >>
Il ragazzino al lato apposto annuì pienamente d’accordo, anche i visi degli altri esprimevano assenso, tranne quello dell’uomo sui vent’anni, probabilmente lo zio, che si limitò a sbuffare. Il signor Middle però non si scompose:
<< Non è una malattia, ragazzo mio. Il mio compito non è curarvi ma scoprire le vostre storie per capire le motivazioni e, magari, cambiare nuovamente il concetto di incesto nel mondo, se vogliamo essere ambiziosi… >>
<< Motivazioni? >> ripeté la ragazza bionda affianco al moro sulla sinistra, sistemandosi educatamente meglio sulla sedia. << Signor… Middle, perché l’amore dovrebbe avere motivazioni? Quello “normale”, tra uomo e donna, non mi pare l’abbiate studiato, no? >>
Uno dei gemelli, esattamente di fronte al signor Middle, quello a destra, si schiarì la voce a disagio: << Ehm… chiamarlo amore ora mi sembra una cosa grossa… >>
<< Chissà se è l’unica cosa grossa presente in questa stanza… >> ridacchiò impropriamente il ragazzo alla destra di Middle, quello che prima aveva annuito. Quello che doveva essere lo zio, al suo fianco, lo zittì con una spintarella ma nascondeva chiaramente un sorrisetto.
Il signor Middle guardò con interesse il fatto, ma non lo diede a vedere, e si rivolse invece all’unica ragazza presente nella stanza: << Cara, anche sull’amore tra uomo e donna senza alcun vincolo di parentela sono state condotte delle ricerche approfondite… Su tutti i sentimenti riguardante la psiche umana sono state fatte ricerche, e questo è uno dei settori… >>
<< L’incesto >> affermò quindi il gemello a sinistra, così, a bruciapelo. Forse era l’unico che aveva avuto il coraggio di ammetterlo in un posto così concentrato dove poteva catalizzare l’attenzione e avere il silenzio anche se non voluto. Probabilmente, si disse Middle, ha già capito e accettato l’idea.
Il vent’enne sbuffò: << Ma davvero? >> borbottò sarcastico. << Non lo avevo proprio notato… >>
<< Bene >> sbottò il moro di poco prima rivolto al gemello, << ora che l’hai chiarito, ti senti realizzato? >>
<< Partiamo con calma >> interruppe il dottor Middle, richiamando il silenzio. << qualcuno di voi ha mai sentito parlare di brainstorming? >> Nessuno rispose, così Harrison continuò << Il brainstorming è una tecnica che coinvolge gruppi di più persone, spesso per aiutare il gioco di squadra, anche se in genere è finalizzato ad altro. Consiste a grandi linee nella presenza di più presone, in genere disposte a cerchio come voi, che dicono in merito ad un determinato argomento le prime frasi o parole a cui pensano, che vengono poi trascritte da una persona scelta e infine riunite in un testo formato da più frasi. Qualcosa non è chiaro? >> vide con la coda nell’occhio il nipote tentare di alzare la mano, ma lo zio lo bloccò svogliatamente. << Bene, ora però presentiamoci, vogliamo partire da te? >> indicò il ragazzo moro, il quale sbuffò sonoramente.
<< Dale Morgan >> sputò.
<< Aurora Morgan >> si presentò invece la ragazza bionda.
<< Allen Logan >> il gemello a destra.
<< Neal Logan >> quello a sinistra.
<< Erik O’Connor >> il nipote.
<< Hal O’Connor >> lo zio.
<< Bene… Adesso che sappiamo i nomi, partiamo con l’argomento: Incesto- >>
<< Originalità >> osservò pungente Erik.
<< Cosa ti aspettavi? >> domandò Neal.
<< Zitti e partiamo >> sbuffò Dale.
<< se posso parlare… >> riprese il dottor Middle. Cadde il silenzio come assenso: << Bene, Dale parti tu >>
Dale sospirò pesantemente, lanciando uno sguardo di eloquente fastidio alla sorella, come a dire Cosa mi tocca fare… : << Rottura >> disse, secco.
Aurora abbassò lo sguardo accarezzandosi il braccio: << Sbaglio >> sussurrò.
Allen si inumidì le labbra. << Uhm… strano >>
<< Mi hai rubato la parola >> obbiettò Neal assorto.
<< Trovatene un’altra >> replicò Allen incurante.
<< Uhm… Contraddittorio >>
Allen fischiò: << La semplicità >> accompagnò la frase con un sarcastico gesto della mano.
<< Sta’ zitto >> Neal gli diede una gomitata, ma sorrideva.
<< Se avete finito di flirtare >> interruppe Erik. << Ehm… Inaspettato >>
Hal, per ultimo, sbuffò passandosi una mano sul viso: << Orribilmente imbarazzante >>
<< Grazie, zio Hal >>
<< Prego, Erik >>
<< Perfetto >> il dottor Middle aveva annotato ogni parola. << ora passiamo alle frasi, e stavolta cominciamo da Hal. Una frase per ogni parola >>
Hal afferrò il blocco che Middle gli porgeva sospirando, si rigirò un po’ la penna tra le mani. << Ho l’imbarazzo della scelta >> disse.
<< Come sempre >> ridacchiò Erik.
Hal sorrise appena, scrisse velocemente e poi lesse: << Sono confinato qua dentro per uno stupido sbaglio, va bene? >>
Il dottore annuì. << Certo, passa affianco >>
Erik fu molto più rapido: << Doversi fingere dispiaciuti per qualcosa che volevo è davvero una rottura >> gettò una rapida occhiata ad Hal, il quale rise piano mentre accarezzava la testa del nipote scuotendo il capo.
Neal ci mise un po’ di più e cancellò varie volte prima di leggere: << Ammetterlo davanti a tutti è stato orribilmente imbarazzante >>
<< Tutto questo tempo per questo schifo? >> domandò Allen, Neal gli lanciò un’occhiataccia prima di passare.
Lui non guardò neanche prima di scrivere, poi lesse: << Ammetto che tutto questo non è poi così inaspettato >>
<< Così mi fai arrossire >> lo prese in giro Neal.
<< Piantatela di parlare e passate >> sbottò Dale.
Aurora prestò molta attenzione prima di leggere: << Professare l’amore tra tutti ma poi negarlo solo per formalità sociali e usi comuni è parecchio contraddittorio >>
Erik storse il naso. << Ti abbiamo chiesto una frase non la biografia >>
<< Zitto >> sibilò Dale prendendo il foglio. Lui fu quello che ci mise più tempo prima di leggere: << So che è strano ma non ho sbagliato niente >>
<< Dipende dai punti di vista >> osservò Neal.
<< Zitto >> ripeté Dale. Neal alzò le mani.
<< Bene, benissimo >> il signor Middle riprese il foglio. << state cominciando già a sciogliervi vedo, ma ora veniamo al dunque >>
<< Cioè… vuole sentire la nostra storia? >> chiese Hal, il signor Middle annuì. << Così davanti a tutti? >> l’altro annuì nuovamente, Hal fece una smorfia ironica: << Posso rivolgermi ad un avvocato? >>
<< No >> rispose Middle. << suvvia, rilassati Hal, tutti hanno storie simili qui… >>
<< Lei sa già cosa è successo >> ringhiò Dale, cupo. << sicuramente gliel’hanno raccontato i nostri parenti, dato che noi gli abbiamo detto tutto, quindi perché vuole risentirlo? >>
<< Non per imbarazzarvi Dale >> assicurò Middle. << ma per sentirlo dal vostro punto di vista, di certo molto più dettagliato e ragionevole… Inizi tu, già che ci sei? >>
<< Io? >> ripeté Dale.
<< Sì, forza avanti, ti ascoltiamo >>
<< E commentiamo >> aggiunse Erik ricevendo un’occhiataccia.
<< Qualcuno sa cos’hanno fatto gli Yankees? >> domandò Allen, completamente fuori luogo.
<< Vinto >> rispose Hal sfilando l’auricolare dall’orecchio con nonchalance.
<< Da quando hai l’auricolare? >> chiese Middle scettico.
Hal si strinse nelle spalle: << Più o meno mezz’ora… >>
<< E non mi hai detto niente >> brontolò Erik.
Il signor Middle dovette scuotere la testa per riprendersi, che soggetti quei ragazzi… davvero fuori luogo. Tutto meno che gli spaesati e impauriti che si aspettava ma, doveva riconoscerlo, era meglio così. Più si sentivano a loro agio più esternavano con facilità le loro emozioni. Era anche uno dei fattori per cui li aveva scelti, tuttavia non li credeva così sfacciati in una simile situazione. Si inumidì le labbra:
<< Devo chiedervi di non usare auricolari, telefoni, computer, tablet o MP3 durante le sedute… >> Non avrebbe mai pensato di dirlo a qualcuno prima d’ora. Specie al disopra dei dodici anni.
<< Neanche i Tamagotchi? >> indagò Erik.
<< Hai un Tamagotchi? >> chiese Neal inarcando un sopracciglio.
Erik si strinse nelle spalle: << No, ma non l’ha menzionato >>
<< Avete finito? >> sbottò Dale spazientito. << Voglio andarmene da qui il prima possibile e più parlate più perdiamo tempo quindi state zitti >>
Aurora abbassò lo sguardo, in imbarazzo per il fratello, Erik e Neal alzarono le mani, Hal roteò gli occhi: << Rilassati, moccioso, stanno solo scaldando l’ambiente >>
<< Come mi hai chiamato? >> ringhiò Dale, già pronto per alzarsi, ma Aurora gli prese il braccio e con una sola, silenziosa occhiata, sbollì tutta la rabbia del fratello.
Middle non perse tempo e annotò. << Ora, se non vi dispiace… Dale, puoi inziare? >>
Lui non sembrava affatto entusiasta, a Middle non servì l’occhiataccia che gli rifilò per capirlo, ma comunque sapeva di non avere altra scelta: se era in ballo, tanto valeva ballare. Con discrezione strinse la mano della sorella, accarezzandole le nocche, e iniziò a raccontare dal principio di tutto. Al dottore non sfuggì lo sguardo attento di Aurora, perché era di questo tutti avevano bisogno: fare mente locale, preferibilmente in tono persuasivo; ma per fare mente locale, doveva prima sapere la storia da entrambi i punti di vista, non solo da chi aveva denunciato il fatto, cioè i parenti. Quei sei ragazzi stuzzicavano non poco il suo interesse, e Harrison era pronto a fare di tutto per permettere loro discolparsi dalla più tragica delle accuse: amare.
















 
Angolo Autrice
Miao gente :3
Allooora... Ahem. Questa storia mi ronzava in testa da un po'...
Tutto per colpa dell'inspiegabile e preoccupante attrazione verso l'incesto.
Non mi fraintendete, okay? Io ho una sorella, quindi capisco chiunque provi ribrezzo per... beh, questo.
Fa schifo anche a me il pensiero, però questa storia... No, renderà il tutto sopportabile.
A molti piace la storia dell'amore proibito, beh questa ha poca differenza, no?
Non ho sentito il bisogno di metterci un incesto tra sorelle perché:
anzitutto, mi sentire troppo interpellata... secondo:mi sembrava inutile e amo, amo, amo lo Slash,
Altra cosa da aggiungere alla lista di ciò che mi rende preoccupante... Uhm.
Non ho aggiornamenti regolari ma adoravo questa storia,
l'idea c'è smepre stata e ho grandi progetti, fatemi sapere che ne pensate...
E, già che ci sono, approfitto per dire che le critiche sono le Benvenute!
Come ho detto ci tengo a questa storia, e voglia sia perfetta.
Ciò detto, il porlogo è un po' noiosetto e non scritto benissimamente...
Ma ehi, già nei prossimi intravederemo qualcosa.
La narrazione è più o meno così:
  1. Dale
  2. Allen
  3. Erik
  4. Aurora
  5. Neal
  6. Hal
Uhm sì, così :3 Anche in base ai posti se notate.
Quindi conosceremo parallelamente le loro storie :3
Chiedo venia per errori, non ho giustificazioni, mi sfuggono spesso...
E basta, questo è forse l'Angolo (che poi non è un angolo) Autrice più ricco abbia mai scritto...
Di solito non mi si crea mai.
Quindi dopo questo little epic (inglese portami via)
vi lascio, voi non lasciate me però u.u





Baci
Konan

 
  
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