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Autore: Kuruccha    16/06/2015    1 recensioni
Lo sguardo di Tsukuyo rimane immobile sulle rovine di Yoshiwara. «Al lavoro» si dice, e non muove nemmeno un passo.
[Tsukuyo-centric con un po' di Gintoki/Tsukuyo | Missing moment: Red Spider arc]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Tsukuyo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Note iniziali: Questa fanfiction è un missing moment collocabile tra gli episodi 180 e 181 dell'anime, corrispondenti ai capitoli 261-262 del manga (e quindi, per capirci: tra il finale vero e proprio del Red Spider arc e la puntata in cui Tsukuyo si ubriaca). Non ci sono spoiler veri e propri, ma dubito che se ne capirebbe il senso senza sapere cos'è successo nella storia originale. Non che poi questa fic ne abbia uno, eh



 
It's far better to get dirty


 
La pioggia corre giù dai tetti in grossi rivoli, precipitando oltre il bordo negli spazi lasciati vuoti dalle grondaie divelte; l’acqua ha ormai imparato la strada, come se l’avesse tracciata a forza nei pochi mesi in cui quelle tegole hanno visto il cielo.
«Proprio un bel temporale, non è vero?»
Tsukuyo ascolta e resta immobile, una mano sollevata all’altezza del viso; la pipa è rimasta tra le pieghe dell’altro kimono, ma le abitudini sono dure a morire.
«Già» risponde alla ragazza, muovendo appena il capo per guardarla. La identifica subito: ricorda di averla salvata, una volta, in un vicolo particolarmente malfamato nel quale l’aveva trascinata il suo accompagnatore. Di lui non ha memorizzato nemmeno il viso.
Lo sguardo di Tsukuyo torna a perdersi sul cumulo di legna accatastata all’altro lato della strada, ancora fumante nonostante la pioggia. «Stai tornando a casa?» le chiede.
La cortigiana annuisce decisa; dalla manica tira fuori un pacchetto di sigarette, poi cambia idea e lo infila tra la cintura e il kimono. «E tu, invece? Inizio o fine turno?»
Tsukuyo abbassa la mano, sistemandosi meglio il fiocco dell’obi; si rende conto in quel momento che, forse per merito dei vestiti presi in prestito, la ragazza non l’ha riconosciuta. Quando ha provato ad uscire così per la prima volta, due giorni prima, l’ha fatto per passare inosservata; fino ad ora, tuttavia, non ha avuto molte occasioni di mettere alla prova il suo travestimento. Riuscita o meno che sia quella bugia, però, non le piace l’idea di mentire; così finisce per dirle la verità.
«È solo una pausa.»
«Quindi tra poco dovrai tornare al lavoro. Non ti invidio per niente» ridacchia.
La ragazza la saluta con un elegante cenno della mano e, veloce com’era arrivata, oltrepassa il bordo della tettoia e s’incammina a piccoli passi sotto la pioggia battente.
Lo sguardo di Tsukuyo rimane immobile sulle rovine di Yoshiwara. «Al lavoro» si dice, e non muove nemmeno un passo.
 

«Proprio un bel temporale, non è vero?»
Riconoscerebbe quella voce tra mille altre; non ha nemmeno bisogno di voltarsi per capire di chi si tratti.
«Lasci i bambini da soli di notte?» gli chiede, e di nuovo solleva la mano; la mancanza della pipa ricomincia a farsi sentire.
«Ho lasciato di guardia il cane.»
A quella risposta, un kunai gli colpisce la testa.
«Bugiardo. Li ho visti entrambi in giro per i tetti.»
«Oi oi, pare che tu sia qui da un bel po’, allora.» Con la coda dell’occhio vede il kunai cadere e scivolare oltre il muro di pioggia, la punta dritta verso il cumulo di legna bruciata. «Dovresti riposare.»
«Non solo io.»
Gintoki sospira, ben consapevole del cerotto che ancora gli copre la guancia. «Immagino che tentare di farti cambiare idea non servirà a nulla.»
Tsukuyo evita di rispondere. «Perché sei qui?»
«Avevamo scommesso su chi ti avrebbe trovata per primo.»
«Pare che tu abbia vinto, allora.» Le dita le prudono; vorrebbe avere la pipa solo per potergli soffiare addosso del fumo.
«Dì la verità, sottovalutavi le mie capacità di ricerca» si pavoneggia lui. «Anche se a dirla tutta con quel cerone in faccia non era per niente facile, eh! Livello Master! Super expert
La mano le corre al viso; con il trucco ha coperto i lividi, ma sotto i polpastrelli la sagoma della cicatrice si avverte ancora nitidamente.
«Sei tu quello che sottovaluta le mie capacità di farmi trovare.»
Per la prima volta lo guarda negli occhi; il suo sguardo è più serio di quanto immaginasse. «Perché sei qui?» domanda ancora.
«Penso di poterla proteggere per un altro po’. Fino a quando non avrai riposato come si deve.»
Tsukuyo sorride. «Non sono l’unica coperta di bende da capo a piedi.»
«Ma io sono il salvatore di Yoshiwara, no?» dice, gli occhi ora rivolti al rivolo di pioggia che cade dal tetto.
Nel buio, senza aggiungere nulla, gli afferra la mano; è calda e piena di cicatrici sottili, proprio come se l’immaginava. Sulle tegole, l’acqua si sta scavando un nuovo percorso.
«Grazie» gli dice.
Gintoki sorride e ricambia la stretta.


 

16.06.2015
Io con questi due non ce la posso proprio fare: mi ispirano un sacco di fluff e un sacco di UST e niente, anche se è la prima volta che scrivo su di loro sono contenta di dove sono andati a parare.
Il titolo è tratto direttamente da uno dei dialoghi di questo arc; per un qualche astruso motivo da fangirl trovo che calzi davvero a pennello. 
Grazie a Yumemi per il betaggio pieno di feels, e grazie a chiunque si sia fermato a leggere fin qui.
Kuruccha 
   
 
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