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Autore: Lumos and Nox    16/06/2015    7 recensioni
La vita sull'Argo II, a lottare continuamente per la propria vita, può essere stressante se non ci si affida a qualche momento di relax, d'estate...
[Percabeth | ambientato durante Sangue dell'Olimpo]
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi regali un giorno d'estate?



Fa freddo quella notte sulla nave. Certo, forse è un dato oggettivo, forse è solo lei che lo sente- dopo essere scesa nel Tartaro qualcosa della sua temperatura corporea, del suo calore, è rimasto lì- o forse è davvero qualche spirito dell'aria che si sta insinuando tra le fessure della Argo II, probabilmente per tentare di ridurre all'osso ciò che è rimasto della loro sanità mentale.
Annabeth non saprebbe dire quale delle ipotesi sia la più assurda- e quindi la più probabile- ma comunque, e stranamente, non avrebbe le forze e la voglia di organizzare subito un piano.
Il fatto è che è stanca, sfinita, prosciugata e... bè, non esiste un piano per fermare il freddo che penetra anche sotto la coperta sulle sue spalle.
E fortuna che sono a luglio e che nel Mediterraneo fa caldo.
Annabeth fa girare un'altra volta lo sguardo sulla prua della nave. Hazel è al timone e sta chiacchierando con Leo e i loro complotti sul preparare un tipico cibo piccante del sud sono le uniche apparenti minacce in vista. Per ora.
Sospira e si appoggia al parapetto scheggiato della nave, stringendosi nella coperta.
Darebbe davvero gran parte dei suoi libri di architettura- sempre che al Campo siano rimasti integri e che il Campo sia rimasto integro- per poter almeno riavere il computer con i progetti di Dedalo, almeno si potrebbe distrarre un po' progettando altre armi e qualcosa per il loro ritorno- se mai ritorneranno...
Dei, dovrebbe smetterla di essere così disfattista.
Alza lo sguardo e i suoi occhi si perdono nelle stelle, alla ricerca di qualche altro pensiero o magari nella costellazione di Zoe...
Annabeth non sa quanto tempo sia passato- e già questo la irrita- quando si sente afferrare per la spalla. Si gira di scatto, una mano che corre di istinto al pugnale, ma si blocca quando scorge quel sorriso.
«Cavolo, Annabeth, non vorrai avere solo metà Testa d'Alghe da tormentare, vero?» Percy ha un'altra coperta e gliela fa scivolare addosso. «Stanca? Se vuoi ti do il cambio».
«Dipende quale metà è, anche se dubito che il tuo cervello ne uscirebbe migliorato... comunque no, mancano due ore almeno. E ho solo... freddo»
Percy fa una smorfia strana. «Il mio cervello è miglioratissimo! Riesco anche a ricordare il mio nome: Jarcy Peckson!»
Annabeth emette uno sbuffo divertito, mentre Percy continua. «Però è strano, vero?»
«Cosa? Che tu sia più immaturo di un bimbo di tre anni?»
«Nah, questo è nella norma... quello che voglio dire è che... boh, siamo a luglio, eppure continua a far freddo. Prima credevo di avere dei blocchetti di ghiaccio dentro la maglietta. Lo capisco perfino io che c'è qualcosa che non va, qualcos'altro...»
Il buonumore portato da Percy scoppia come bolle di sapone quando anche lui rimarca l'avviso di qualcos'altro.
Dei, qualcos'altro...
Annabeth ritorna a guardare le stelle-e a cercare Zoe- ma è più tranquilla sentendo il sospiro regolare di Percy accanto a sé.
Chissà se anche lui sente così tanto il Tartaro sotto di loro, come se nove giorni di caduta che lo separano dalla terra fossero uno sbuffo di fumo...
«Lo vuoi un giorno d'estate?»
Annabeth sposta lo sguardo su di lui, accigliata. «Cosa?»
«Un giorno d'estate! Lo vuoi?»
«Percy... adesso è notte e, per tua informazione, è già estate».
Verso di disappunto. «Non venirmi a dire che solo perché viaggiamo su una nave- scassata- e vediamo il mare e nei giorni scorsi ha fatto caldo, vuol dire che è estate! Perché se è così voglio parlare con quelle dee delle stagioni e fissare con loro un contratto preciso: no mostri dal 9 giugno al 1 settembre! E neanche il freddo!»
Gli angoli della bocca di Annabeth si piegano all'insù senza motivo apparente ed è grata che il buio nasconda quanto spesso rida per niente insieme a Percy.
Che gesticola animatamente. «Insomma, l'estate è quando si sta a casa da scuola, si va al campo... ci si diverte, si nuota, si mangia cibo azzurro fino a scoppiare, si ammazzano pochi mostri e boh... magari non si rischia di morire ogni due secondi, credo. Sembra quasi di essere stati catapultati nel reparto occasioni di un Supermonstercato. Per di più durante l'offerta paghi 1, prendi 500».
«Supermonstercato» ripete Annabeth con un altro sorriso. «Potrebbero aggiungerlo alle guide turistiche del Mediterraneo».
«Starebbe benissimo! "Tra un'ottima spiaggia e ristoranti esclusivi, fai un saldo al nostro Supermonstercato! Prezzi modici, sconti comitive e vaschette di sabbia per creare una Gea personalizzata!"»
Annabeth ride. «Sei proprio un idiota, Jackson».
Percy sorride. «Ma quindi alla fine lo vuoi? Te lo regalo?»
«Ma cosa?»
«Il giorno d'estate, no?»
«Si può fare, direi. Ma dopo».
La smorfia di Percy ora è così delusa che Annabeth non può non ridacchiare e non sfiorare una sua guancia con un lieve bacio.
Fa troppo freddo per regalarsi un giorno d'estate. Fa troppo freddo e ci si impiega troppo poco tempo a scivolare in una tempesta devastante, che non sembra aver fine. La Argo II sbatacchia come un ramoscello al vento e Annabeth, brancolando aggrappata alle funi della nave per cercare di farla restare a galla, serra i denti, combatte e in effetti si chiede, se quella sia davvero un'estate.
O una vita.
E, quando quelle che le sembrano ore dopo, Percy riemerge con Jason dall'oceano borbottando di una certa Cimopolea/sorellastra/dea incavolata delle tempeste, Annabeth gli si avvicina respingendo finalmente l'ansia e il panico. La paura di perdere Percy (ma anche Jason) è svanita, ma ora è un'altra a tormentarla. «P-Percy, dimmi che stai bene, il mare non ti ha mai fatto questo effetto...» commenta preoccupata, accarezzandogli la schiena mentre Percy sputacchia qualche alga sul ponte.
«A-Annabeth, ti prego...», colpo di tosse.
«Si?»
«Mi regali un giorno d'estate?»
Annabeth vorrebbe colpire con un pugno quel sorriso un po' stanco e un po' scanzonatorio, ma si ritrova di nuovo a sorridere e si decide ad accompagnare Percy nelle stalle, o anche in un posto qualunque della Argo II, a godersi qualche attimo, a regalarsi davvero un giorno, o anche solo un'ora, d'estate.

  
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