"Sōles
ōccidere čt redėre pōssunt:
nōbis, cųm semel ōccidėt
brevės lux,
nōx est pčrpetua ųna
dōrmičnda."
( Catullo, Carme V. )
Questa non č la storia di
un amore passionale. E la storia
vera di un amore lontano, di risate e sorrisi malinconici mentre lo
sguardo si posa
sullo schermo di un telefono sotto carica.
Ho conosciuto Claudia pochi mesi fa, in una chat. Me lhanno
fatta conoscere
amici in comune e cosė, un po per scherzo, un
po per noia, abbiamo iniziato a
parlare. Inizialmente erano chiacchiere senza fondamento le nostre,
parlavamo
delle passioni in comune, della sua terra, della mia, di quanto fossimo
lontane
e allo stesso tempo vicine, mi bastava sporgermi sul terrazzo e fissare
il
mare, diceva lei, Cosė sentirai il profumo della
Sicilia.
E iniziato tutto per scherzo, per impiegare il tempo che non
sapevamo come spendere.
E cosė che mi sono innamorata di lei, sorridevo
ai suoi messaggi vocali, al
suono della sua risata roca e calda che mi percuoteva, divenivo
luminosa quando
mi mandava una sua foto, mentre cucinava, mentre era in auto ed
attendeva. Mi
faceva sentire speciale, il suo essere costantemente lė,
aspettare che mi
connettessi anche per salutarmi, per chiedermi come stessi quando
nessun altro
lo faceva.
Claudia era diventata una dipendenza, non importava che ora fosse o
cosa stessi
facendo, lei era lė, as aspettare dallaltra parte
del mare.