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Autore: armony_93    11/01/2009    2 recensioni
Questa fanfiction mi è uscita in un momento di sconforto. Potete vederci qualsiasi attore vogliate per questo ho scelto "Altri, vi prego solo di dirmi cosa ne pensate. Ci sono delle parti della canzone di Tiziano Ferro "Alla mia età". Spero vi piaccia. Armonille
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Attori film
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto male, sto impazzendo. Non ce la faccio più, voglio solo gridare invece mi sento la gola asciutta e mi fa male la testa. Non voglio più soffrire così. Lo guardo nelle foto, lo vedo sorridere e mi chiedo perché mi è così lontano? Piango, Dio quanto piango! Credo di non aver mai pianto così tanto in tutta la mia vita.

 

“Sono un grande falso mentre fingo l’allegria
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia
come un terremoto in un deserto che
che crolla tutto e io son morto e nessun se ne accorto
lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene
quindi se escludi gli aviatori, falchi, nuvole, gli arei, aquile, e angeli rimani te
ed io mi chiedo ora che farai
e nessuno ti verrà a salvare…”

 

Sono a pezzi, distrutta, sono come un mucchio di cenere sparsa sul pavimento. Cenere, risultato del mio cuore che iniziava a bruciare con lentezza coinvolgendo sempre più me stessa, sempre più parti del mio corpo senza che io me ne rendessi completamente conto. Il mio cuore bruciava e la mia mente andava a farsi fottere fino a che con un ultimo grido straziante le vampate non mi hanno avvolta tutta. Sentivo gli occhi sciogliersi in lacrime, le mani aprirsi vuote e nere per poi tendersi verso l’alto, sentivo le labbra bruciare e le corde vocali scoppiare nella gola, il mio corpo era avvolto dalle fiamme ma la cosa che mi faceva più male, la cosa che mi costringeva a spalancare la bocca alla ricerca di un grido di dolore era il mio dannato cuore che con un ultimo battito mandava il combustibile al fuoco per divampare, per aumentare la sua forza senza spegnersi. Tutto quello che è rimasto di me si trova a terra, la cenere. Eppure non sono una fenicie. Sono una persona e non risorgerò dalle mie ceneri. La cenere è cenere, punto e basta. Attendo che arrivi una folata di vento a sparpagliarmi in mille luoghi, in mille situazioni, in un mondo che non ho mai meritato.

 

“…certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco
perché ciò che hai detto può far male
però ciò che hai scritto può ferire per morire…”

 

Sono distrutta da una malattia, contagiata dalla mia stessa agonia. Sto morendodentro. Lentamente, giorno dopo giorno un pezzo di me crolla. Solo macerie ai miei piedi e vedo le maschere cadere a terra da sole, una dopo l’altra, fino a che non rimarrà il mio volto ferito con le sue immancabili sfere d’acqua a colare dal viso. Ogni lacrima è come un pezzo di me che muore. Sento che ogni giorno il motivo per cui vivo si fa più forte e come una battaglia eterna contro il mio cuore le mie barriere crollano, ogni giorno sempre di più, ogni attimo sempre più forte. Fuori ci sono e continuerò con la mia routine ma credo di non riuscire più a sorridereveramente.

Troppi pesi quest’anno, troppi due anni da vivere così, troppa la fatica del mio cuore a pompare nelle vene il sangue che brucia, quel sangue che attraversandomi il corpo non fa altro che accentuare il mio dolore.

 

“…e che la vita ti riservi ciò che serve spero
e piangerai per cose brutte e cose belle spero
senza rancore e che le tue paure siano pure
e l’allegria mancata poi diventi amore
anche se
e perché solamente il caos della retorica
confonde i gesti e le parole le modifica e
perché dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
e ciò che dice lui
l’ho ascoltato…”

 

Quando mi guarderò indietro sarò un'altra. Quando riuscirò, se mai ci riuscirò davvero, a uscire da questo amore che mi dirige a ruota libera verso la fine di me stessa mi guarderò indietro e non saprò riconoscermi. Riderò di me stessa e penserò che ero così sciocca e così stupida ma dentro al cuore sentirò quel piccolo dolore, quel piccolo bruciore che rappresenterà la mia vera fine, quando con un ultimo respiro suggellerò l’annullamento di me stessa, quando piangerò nuovamente tornando a sentirmi così, sarà lì e solo lì che capirò che questo è vivere perché ancora non riesco a rendermi conto che la vita è dolore. Che la vita sono immensi e terrificanti periodi di dolore ai quali ogni tanto Dio concede una grande gioia.

 

 

Fine

  
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