Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: __Dervla    17/06/2015    8 recensioni
"Ognuno di noi aveva diverse nazionalità e la cosa più ridicola era quando facevamo i pranzi di Natale o Pasqua dove erano presenti tutte le nostre famiglie.
Una famiglia Americana/Brasiliana, una Irlandese, una Norvegese, una Polacca e una Italiana.
Secondo voi che gran casino poteva succedere?"
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Easy-Going Roommates
Chapter one
A Rania, l'amica mia più sincera.

Quella sera ero a casa da sola, stranamente.
I miei quattro coinquilini erano sparsi ancora in giro, d'altro canto era sabato sera e quindi avevano deciso di sbronzarsi un pò in qualche locale di merda della periferia.
I miei quattro compagni di casa erano tutto tranne che normali.
Partendo da Shawn, era Americana di origini Brasiliane quindi aveva le sue belle curve che mostrava praticamente sempre, una pelle olivrastra tipica del Sud America, occhi neri e capelli rossi tinti.
Shawn aveva 21 anni e da due viveva a Londra insieme a noi. Studiava psicologia e lavorava in un bar diverse ora alla settimana per pagarsi l'affitto e gli studi. Con i ragazzi non era una che ci sapeva fare, diciamo che se li portava a letto e basta, infatti all'università non aveva una bellissima reputazione.
Poi c'era Nathan, l'unico maschio dell'appartamento e gay fino al midollo.
Nathan aveva 26 anni ed era Irlandese, era il più vecchio.
Si era laureato in legge ad Oxford ed esercitava la sua professione da avvocato dopo una lunga specializzazione, ma non aveva mai avuto il coraggio di lasciare noi, le sue coinquiline, dopo due anni.
Quindi continuava regolarmente a vivere con noi.
Aveva il ragazzo da qualche mese, nulla di serio diceva lui.
Poi c'era Debrah, Norvegese di Oslo.
Aveva dei lunghi capelli rossi e occhi azzurrissimi. Era buonissima e gentile. Amava fare dolci.
Era la più giovane, aveva 19 anni e frequentava l'Università a Cambridge, studiava lingue straniere.
Parlava perfettamente infatti 7 lingue. Era una vera e propria forza della natura quella ragazza.
Viveva con noi da poco però, solo 9 mesi. Ma la sua timidezza era fortissima e non parlava ancora perfettamente l'Inglese quindi i rapporti non erano dei migliori, nonostante io sapessi che era simpatica.
Infine c'era lei. Szyma.
Szyma era Polacca, di Danzica (Nord estremo della Polonia).
Era biondissima, occhi azzurri come il ghiaccio e un fisico atletico.
Aveva 23 anni e lavorava a Londra facendo tre lavori. Il primo era quello fisso ovvero faceva la commessa da H&M.
Il secondo era quello da baby-sitter a quattro ragazzini ribellini nutellini.
E il terzo ma il più impegnativo di tutti era quello da cubista. Amava ballare e quindi si era proposta come ballerina in qualche locale. Ogni tanto la chiamavano, ma molto raramente.
E alla fine c'ero io. Brenda.
Italiana di 23 anni che si era ritrovata a Londra a fare la madrelingua di Italiano e Spagnolo a ragazzi di tre licei diversi. Come lavoro non era impegnativo, anzi, era uno spasso e la paga mensile era molto alta e ciò andava bene, ma essere lontani da casa a volte era straziante. Soprattutto per noi Italiani.
Fatto sta che vivevo in quell'appartamento insieme ad altre 4 persone alla mano da due anni.
Ognuno di noi aveva diverse nazionalità e la cosa più ridicola era quando facevamo i pranzi di Natale o Pasqua dove erano presenti tutte le nostre famiglie.
Una famiglia Americana/Brasiliana, una Irlandese, una Norvegese, una Polacca e una Italiana.
Secondo voi che gran casino poteva succedere?
Nessuno si capiva e tutti traducevano a tutti.
Alcuni andavano a gesti, altri parlavano a voce alta credendo di farsi capire di più, qualcuno masticava un Inglese orribile. Era un gran casino, ma un casino di quelli belli.
Però, nonostante tutto, mi trovavo bene con i miei coinquilini. Eravamo uniti. Molto uniti. E questo era l'importante.
E pure le nostre famiglie lo sapevano. Amavo quella vita.


Sentii le chiavi della porta che giravano all'interno della serratura.
Era segno che uno dei quattro era tornato a casa. Controllai l'orario sul mio IPhone ed erano le 23.47.
Strano pensai, non tornavano mai così presto, nemmeno Debrah.
La porta si aprì e notai la testa di Nathan.
- Hey piccola, pensavo dormissi- sussurrò a voce bassa.
Adoravo Nathan. Io e lui avevamo un rapporto bellissimo.
Sembravamo due fidanzatini ma hey, non fraintendiamo, non lo vedevo in quel modo.
- Hey - bisbigliai fissandolo e notando che aveva tutti i capelli scompigliati - No, ho un pò d'emicrania -
Lui mi sorrise e scomparì dietro la porta del soggiorno.
Mi alzai, dal divano.
Indossavo solo una maglietta che copriva a malapena i miei glutei, ma poco importava.
Fissai Nathan dal corridoio. Era girato di spalle a petto nudo.
Gli corsi in contro e lo abbracciai in vita da dietro. Aveva una pelle bianca candida profumata.
- Hai passato una bella serata eh? - gli sussurrai all'orecchio
Lui annuì e si girò, prendendo le mie mani nelle sue.
- Cosa te lo fa pensare? -
Indicai i suoi capelli e poi dissi - So quando fai sesso col tuo ragazzo. Non sono stupida. Arrivi a casa tutto disordinato. Me lo dovresti presentare, state insieme da un pò troppo non ti pare? Le tue storie durano si e no due mesi.. invece questo te lo scopi da otto mesi! Datti una mossa bello. -
Notai il suo sorriso.
Nathan era il mio tutto. Era l'unica persona a cui tenevo davvero.
E lui teneva a me. Tantissimo.
Mi fidavo solo di lui e raccontavo i miei segreti più profondi solo a lui. Era un fratello. Uno di famiglia.
Avrei potuto uccidere se qualcuno gli avesse fatto del male o l'avesse toccato.
- La settimana prossima te lo presento okay? Rompiscatole! - mi disse per poi abbracciarmi.
Lasciai Nathan ai suoi pensieri e mi intrufolai nelle coperte.


La mattina seguente fui svegliata da Shawn nettamente troppo presto per i miei gusti.
- Ragazzi, SVEEEEEGLIA! -
Sentii la sua voce che dal corridoio principale arrivava al corridoio delle camere da letto.
Poi con la forza di un elefante sentii Shawn che aprì la porta della camera di Nathan, aprì gli scuri della finestra urlando a Nathan di svegliarsi.
La camera di Nathan era un totale disordine. Aveva poster dei Green Day e degli Evanescence ovunque. Era molto dark come camera. Scommetto che nessuno avrebbe mai pensato che quel ragazzo fosse gay, vedendo la sua camera.
Shawn passò prontamente alla camera di Debrah e Szyma, che condividevano una camera unica, facendo la stessa cosa. La loro camera era ernorme, colorata di quattro tonalità diverse di blu.
Avevano tre letti, uno per gli ospiti nel caso ci fossero stati. Loro due erano ordinatissime.
Avevano l'armadio a dieci ante, cinque per Debrah e cinque per Szyma.
Scaffali bianchi e neri per i libri di Debrah e la tv per tutte le serie tv Polacche che guardava Szyma.
Infine avevano una scrivania enorme, perché ad entrambe piaceva disegnare, io invece ero e sono tutt'ora una schiappa.
E infine Shawn arrivò alla mia camera, che era dipinta di tre tonalità diverse di verde.
Era rilassante e ricordava molto l'Irlanda.
Avevo un letto matrimoniale tutto per me, una scrivania verde e l'armadio a 4 ante verde.
Era una camera di dimensioni piuttosto ridotte ma per me andava bene.
Aprì le finestre fissandomi.
Io ancora stentavo ad aprire gli occhi.
- Ma si può sapere che diavolo vuoi? - urlò dall'altra camera Szyma.
- Riunione coinquilinale ragazzi !! Ho delle notizie bellissime!! Su alzatevi che vi spiego -
Controvoglia e abbastanza seccati, ci alzammo tutti dai nostri letti perché quando Shawn diceva che bisognava fare la riunione coinquilinale, termine che tra l'altro non esisteva e si era inventata lei, bisognava farla e basta.
Non importava quale ora fosse. Ci dovevamo riunire tutti al tavolo della cucina e ascoltare quello che lei aveva da dire.
- Giuro che se ci devi dire delle stronzate io me ne ritorno a letto, cazzo sono le 8.30 Shawn!
Non possiamo farla alle 10? -
urlò Nathan dalla stanza accanto.
- No, ora e basta! - urlò lei dalla cucina.

Nessuno di noi sapeva però che quella riunione tra coinquilini ci avrebbe caambiato la vita.











Spazio Aurice:
Hey salve a tutti è Dervla che vi parla (ex Evangeline143).
Sono così felice di essere ritornata qui su efp nel settore romantico. Spero vivamente che questa storia piaccia, anche perché ho molte idee su come farla proseguire.
Grazie a tutti quelli che leggeranno ma ricordatevi che un commento mi fa sempre piacere altrimenti che scrivo a fare? A presto.
__Dervla









   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: __Dervla