COSMONAUTA
Ricordi
ancora il nostro mondo?
Qui il cielo sembra uno stagno senza luna
e se urli che te ne vuoi andare io non rispondo,
perché quest’isola nell’universo
è una fortuna.
Ricordo ancora i colori dello spazio immenso
riflessi negli occhi tuoi, come pianeti
da esplorare amando ogni passo lento.
Ah, i tuoi occhi da cosmonauta romantico!
Tu che non hai ancora perso la speranza
di tornare un giorno nel nostro accampamento.
Ricordi ancora le vicine comete d’argento?
Mi cingevi la vita sussurrando sogni vani
per viaggiare lontano con quella luce nel vento;
tu che volevi esplorare le galassie immani...
Perché su questo mondo i fiori son neri?
Oh, cosmonauta perso in una stella fredda,
dimmi che smetterai d'urlare di voler fuggire!
Dimmi che ricordi il countdown alla partenza,
e la casa azzurra in cui stavamo per impazzire.
I nostri nomi, i
nostri cuori, i nostri volti
sono ancora
lì, in quel mondo sbiadito
che forse
già s’è consumato.
Note autore:
Non ho molto da dire a proposito di questa poesia, se non che l'ho scritta di getto, mentre cercavo inutilmente l'ispirazione per concludere un racconto di fantascienza. Come al solito, credo che ogni lettore possa cercare l'interpretazione che gli sembra migliore, magari anche esulando dall'atmosfera fantascientifica.
Spero di avervi trasmesso qualcosa di buono. Se vi va, fatemi sapere.
Questa poesia è presente anche nel mio blog.
La poesia "Cosmonauta" di Monique Namie
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