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Autore: Barbara Baumgarten    18/06/2015    0 recensioni
[Pathfinder]
[Pathfinder]Xardax è un giovane elfo che ignora del tutto la sua vera natura. Forze potenti si stanno per scatenare contro di lui e una missione pericolosa lo attende per segnare definitivamente il suo destino. Accompagnato da altri valorosi eroi, Xardax dovrà affrontare Arania, mitico mostro del regno di Anthurium, famiglio del potente mago Zordlon che aveva portato morte e distruzione nella grande battaglia per il potere.
Questa storia è il resoconto romanzato di una campagna inventata puramente da me prendendo spunto dall'universo GDR di Pathfinder, nella quale i miei giocatori hanno interpretato ottimamente i loro personaggi. n grazie particolare va quindi a loro: Xardax, Serval, Alton e Burduck.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Erano passati diverse settimane da quando Arania era morta. Xardax era seduto nel grande cortile davanti alla statua della Viaggiatrice e ripensava agli avvenimenti passati. Dopo aver sconfitto Arania, lui e gli altri avevano ritrovato la via d'uscita dal tempio e respirato, finalmente aria pulita. La foresta sembrava cambiata, non era più il luogo silenzioso e inquietante che aveva incontrato all'inizio della missione, ma un posto vivo e ricco di creature. Decisero di tornare tutti insieme da Tessara, per comunicare la lieta novella, ma sulla strada trovarono Vanariel che giungeva da Anthara. Come al solito, il vecchio arcimago fu alquanto avido di dettagli e non spiegò molto. Disse solo che il Tempio di Desna non era più il luogo consacrato alla dea e che sarebbero dovuti andare immediatamente alla Torre, dove avrebbero goduto di maggiore protezione. Fra tutti fu Serval a serbare dubbi sulla meta. Vanariel, senza dare alcun preavviso prese la testa del ranger fra le sue mani e ci disse che era un posseduto. Lo liberò dalla maledizione. Cosi giunsero tutti alla Torre dove ancora si trovavano. Decisamente poco contento era il nano che mal sopportava sia l'altezza della costruzione sia la vicinanza di tutti quegli elfi e passava gran parte del suo tempo a bofonchiare sotto la barba. Serval e Alton, invece, si acclimatarono immediatamente, godendo delle diverse attività che la Torre aveva in serbo. Il primo affiancò Zidena, grande esperta di Natura, facendo lunghe escursioni nel bosco che incorniciava la pianura della Torre e imparando molte cose che ancora ignorava. Alcuni cominciarono anche a insinuare del tenero fra i due e divennero oggetto di attenzioni, soprattutto da parte del nano che non perdeva occasione per schernire Serval quando notava il suo imbarazzo. Diversamente Alton cominciò a chiudersi nei laboratori della Torre, riemergendo solo per i pasti. Aveva sempre manifestato interesse per l'alchimia e Vanariel fu ben disposto a dargli libero accesso ai suoi ingredienti.

E poi c'era Xardax. Poco dopo il loro ritorno Vanariel lo accolse nel suo studio dove scambiarono un'interessante conversazione. L'arcimago lo informò di tutto quello che aveva scoperto: la smania di potere di Tessara, i corpi che aveva trovato mentre cercava Cora, il difficile e non senza pericolo recupero di Bisa...ma non era quello che Xardax voleva sapere. Aveva scoperto fin troppe cose che lo riguardavano ed era giunto per lui il momento di fare chiarezza.

* * * *

Quel pomeriggio andò nello studio dell'arcimago che, come al solito, lo attendeva seduto sulla poltrona mentre ammirava il fuoco del camino. Si sedette cercando di raccogliere tutto il coraggio necessario.

" Salute Xardax" disse benevolo Vanariel. Il giovane mago fece un sorriso. "Allora, da dove vogliamo cominciare?" chiese l'arcimago sapendo quanto quel momento fosse importante. Xardax non sapeva da dove, ma era sicuro da chi.

"Mio padre, Sarhi, perché aiutò Arania?" chiese di getto quasi tutto d'un fiato.

"Sai Xardax, ci sono molte cose che una persona prende in considerazione prima di fare una scelta. Tuo padre era certo che non sarebbe riuscito a rimanere vivo tanto a lungo da poter riabbracciare Ryhal e tuttavia si sentì di dover fare l'unica cosa che gli sembrava sensata: dare l'opportunità a qualcun altro di uccidere Arania. Vedi, la natura di abominio di Arania avrebbe reso vano qualunque tentativo mortale di sconfiggerla, tuttavia, se lei fosse riuscita nel suo intento, vale a dire acquisire per sempre le sembianze di una donna, insieme ad esse avrebbe ereditato anche la vulnerabilità della nuova condizione. Non pensare sia stato facile per lui svelare le antiche conoscenze sulle ninfe, ne ha sofferto, ma era un tentativo, una speranza alla quale volle aggrapparsi". Sarhi era stato un Guerriero Arcano e ciò faceva di lui un uomo dalle mille risorse e conoscenze. Non era propriamente canonico l'aiuto che stava dando ad Arania, tuttavia si rivelò provvidenziale ai fini della missione di Xardax.

"Certamente, non poteva immaginare che l'eroe che avrebbe sconfitto Arania sarebbe stato suo figlio". Xardax abbassò gli occhi. Suo padre l'aveva inconsapevolmente aiutato ed era morto poco dopo. Guardò l'anello che aveva al dito e scorse un sorriso tenero sul volto di Vanariel.

"Me l'ha dato Arania" disse quasi a voler rispondere ad una domanda silenziosa dell'arcimago " E' l'unica cosa che mi rimane di lui"

"So che non è facile Xardax, so che non puoi avere la forza necessaria per comprendere tutto insieme. Ma non temere, figliolo, il tempo è dalla parte di coloro che cercano conoscenza" disse rassicurandolo.

"Ho viaggiato quando ero al tempio, ho visto Cora che camminava fra i morti"

"No Xardax, non hai visto i morti ma solo le anime di coloro che sono stati addormentati. Il piano dei morti è molto più doloroso e pericoloso di quello che hai visitato e ti inviterei a non cercarne il varco, almeno per ora". L'arcimago aveva toccato un punto dolente. Xardax aveva pensato e ripensato a quell'esperienza con Cora e si era domandato se avrebbe potuto rivedere sua madre e suo padre attraverso il viaggio.

"Xardax, il viaggio fra i piani e terribilmente pericoloso e tu non hai le conoscenze adatte per intraprenderlo. Devi ricevere l'addestramento. A tal proposito ho incontrato l'ultima Viaggiatrice che si è dimostrata disposta ad aiutarti"

Xardax era felice della notizia e al contempo triste. Avrebbe dovuto essere sua madre ad insegnarli tutto sulle viaggiatrici, invece avrebbe conosciuto la verità da un'estranea.

" Quando potrò cominciare?" chiese il giovane

" Presto, a breve ti dirò quando potrai partire"

Tra i due cadde il silenzio, non perché le domande del ragazzo si fossero esaurite, quanto perché non sapeva più da quale parte continuare. Vanariel doveva aver letto l'espressione persa di Xardax, perché iniziò lui a parlare.

" Cora sta bene ora, non ha alcun ricordo del Piano. Probabilmente è normale dimenticare le brutte esperienze, non trovi? Ad ogni modo, ora è felice di aver riabbracciato Bisa". Xardax aveva avuto modo di conoscere Bisa qualche giorno dopo il suo ritorno alla Torre. Era un bravo ragazzo, si trovò a pensare con una punta di gelosia nei suoi confronti. Cora sembrava davvero felice al suo fianco, sebbene fossero una coppia abbastanza bizzarra, e rideva spesso. Questo per lui era sufficiente. Sarebbe stato l'amico con cui confidarsi, il fratello amorevole che l'avrebbe protetta. Non era esattamente quello che avrebbe sperato, ma cercò di accontentarsi facendosi da parte.

" Xardax, ci sono molti corpi dove ho trovato Cora. È necessario che io torni al Tempio di Anthara per cercare di dare pace a quelli che hanno ancora la possibilità di ritrovarla. Starò via qualche giorno e ti pregherei di non abbandonare la Torre. Al mio rientro ti farò partire per andare da Megala, l'ultima viaggiatrice". Non avevano più nulla da dirsi, o almeno così credevano entrambi. Xardax uscì dal suo studio e s'incamminò verso il cortile per raggiungere la sua panchina preferita. Mentre camminava, ripensava a tutto quanto. A suo nonno, alla fuga da Red Down, al primo incontro con Cora fino alla missione oltre il deserto del Pianto. E sorrise. Era cresciuto molto, era diventato un uomo, se non nell'aspetto almeno nello spirito. Quando fu vicino al cortile sentì delle voci famigliari e si fermò un istante ad ascoltare

" Certo che hai proprio dei gusti strani Bisa! Un cosina così piccola riesce a soddisfarti?" diceva una voce burbera da nano.

" Beh, non credo che le donne della tua razza siano tanto più grandi, no?" rispondeva una voce allegra.

" Si, Bisa, ma una donna nana ha la forza necessaria per resistere all'attacco di Golem, non so se mi spiego". Risate.

" Mi vuoi dire perché sei sempre così scorbutico?" chiese la bella voce di Cora.

" Scorbutico? Non sono scorbutico!" rispose il nano.

"Ecco, come non detto" apostrofò Serval mentre scoppiavano tutti a ridere. Xardax decise di farsi avanti per andare dai suoi amici. Erano tutti lì, sulla sua panchina preferita, che lo stavano aspettando. Serval, Alton, Burduck, Cora e il nuovo Bisa. Lo guardarono tutti sorridendo, felici di vederlo. E lui si sentì a casa.

   
 
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