- Ora ti racconto. Lui era lì, sulla porta, con la pistola puntata contro di me e la sua solita aria da figo. Sono andata a farmi la doccia, mi sono spogliata senza pudore, e quando ne sono uscita, tutta gocciolante d'acqua, il mio sinuoso corpo nudo, mi sono premurata di coprirmi il meno possibile.
- Inutile.
- Effettivamente lui non ha fatto una piega. Non mi sono arresa, e quando mi ha detto che voleva venire con me all'SPK, gli ho detto che dovevo vestirmi, e lui ha acconsentito magnanimamente. Una volta dentro la mia camera mi sono infilata un corto accapatoio di seta coi girasoli, e ho cominciato a spazzolarmi i capelli, sapendo che lui, forte della sua impazienza, sarebbe entrato brandendo la pistola e intimandomi di vestirmi in fretta.
- Così ha fatto, vero?
- Sì. In quel momento mi sono avvicinata a lui e gli ho detto che lo avrei accompagnato solo ad una condizione, dato che a me non interessava affatto di morire, altrimenti mi sarei già ritirata dall'SPK.
- Come ha reagito?
- È indietreggiato e io gli ho poggiato le mani sul torace, facendomi scendere l'accappatoio su una spalla. Poi l'ho fatto stendere sul letto, delicatamente, ponendomi sopra di lui, a cavalcioni del suo corpo.
- Sarà sembrato stupito, immagino.
- Sì, sembrava che proprio non riuscisse a recepire quel che stavo per fare. È stato facile sbottonargli i pantaloni, non ha fatto resistenza, mi sentivo la vittoria in tasca. Così, insomma, ho cominciato ad armeggiare...
- Ma?
Halle sbuffò:
- Ma poi è arrossito in modo misero e ha cominciato ad agitarsi, cercando di spostarmi. Stupefatta, togliendomi da lì, ho assistito alla più clamorosa crisi di pianto maschile che avessi mai visto. Si è tutto accoccolato a sé, in un angolo del letto, e voleva solo che mi allontanassi: aveva le mani in faccia, spaventatissimo. Dopo di questo, abbottonandosi i pantaloni di pelle, è corso via dalla stanza e ha rifiutato di vedermi finché, disse, non fosse tornato in possesso della pistola, per assicurarsi che non avrei più tentato di stuprarlo.
- Quindi?
- Va bene, va bene, avevi ragione tu, hai vinto.
Lidner roteò gli occhi e gli lanciò una mazzetta: cinquecento dollari in tutto.
No, Near non era un genio solo per fama...