Camelot: scene di vita quotidiana.
#6
Merlin qua, Merlin là: il mago non riesce a trovare nemmeno un istante di tranquillità, il suo caro Re non lo lascia respirare, accidenti a lui.
A volte basta giusto una scintilla dorata negli occhi e Arthur si ritrova con il suo bel fondoschiena in terra, ma – per quanto la cosa lo diverta – rischia di farsi beccare e quindi succede raramente: cerca di evitare la gogna.
Merlin si sente chiamare e un attimo dopo Gwaine e Lancelot lo hanno già affiancato “ti dispiace se ti rubiamo?” e – mentre lo dice – Gwaine gli circonda le spalle con un braccio, stritolandolo in un mezzo abbraccio: il mago mugugna fra sé e sé, senza sottrarsi alla presa.
“Mi fareste un piacere” ammette, mollando a terra la cesta che stava trasportando.
“Arthur ti fa lavorare troppo?” Lancelot l’ha capito al volo e Merlin gli riserva un’occhiata che non ha bisogno di parole, facendolo sorridere: il cavaliere gli passa divertito una mano fra i capelli, incasinandoli di più, e riceve in cambio un lamento.
Poi Lance corruga un po’ la fronte, si guarda indietro e “Arthur, che se non ci allontaniamo da te, ci fa allenare anche di notte” aggiunge, trattenendo una risata genuina.
Merlin sobbalza, lo imita e nota il suo Re ancora nel mezzo degli allenamenti, ma adesso è fermo e – probabilmente per essere stato beccato dal cavaliere – finge distrattamente di non averli tenuti d’occhio fino a quel momento: la cosa lo diverte in modo quasi perfido.
“Testa di fagiolo…” sbuffa, alzando gli occhi al cielo senza riuscire a trattenere un sorrisetto, e Gwaine gli lascia una pacca sulla testa: “Merlin, non offendere il Re!” lo sgrida, prima di scoppiare insieme a lui in una fragorosa risata.
Lance si lancia un’altra occhiata alle spalle: Arthur è visibilmente stizzito e quando Leon fa per dirgli qualcosa, lo caccia malamente, prima di posare le armi e borbottare qualche scusa per allontanarsi.
“Direi che è tempo di andare, Gwaine” si affretta a dire, accelerando il passo: il cavaliere poggiato a Merlin inarca un sopracciglio e allora Lance con un gesto gli fa intendere la situazione.
“Capito, capito” accorda, ridendo sguaiatamente, e “auguri, amico mio” saluta il mago con un ultima pacca, prima di dileguarsi.
Il moro arriccia il naso.
“Merlin!” il richiamo arriva prima che possa muoversi e qualcosa lo colpisce sulla nuca: stupido asino che risolve tutto con la violenza.
Arthur inarca un sopracciglio, piazzandoglisi davanti.
“Sì?” gli domanda falsamente innocente il mago e l’altro vorrebbe dargli un pugno, gli si fa vicino tanto da sentirgli il respiro e Merlin lo guarda sfidandolo: gli urta i nervi, quasi a dirgli ‘non puoi fare scenate, Arthur, abbiamo un pubblico’.
Si lancia un’occhiata intorno e quell’idiota ha ragione, accidenti a lui.
“Geloso?” lo sente sghignazzare, e capisce che la sua è una dannatissima vendetta personale.
Arthur non risponde, grugnisce qualcosa, lo osserva un ultima volta da vicino con gli occhi azzurri assottigliati e poi – dandogli le spalle – se ne va tutto stizzito, con il suono della sua stupida risata in sottofondo: dannato Merlin.
A volte basta giusto una scintilla dorata negli occhi e Arthur si ritrova con il suo bel fondoschiena in terra, ma – per quanto la cosa lo diverta – rischia di farsi beccare e quindi succede raramente: cerca di evitare la gogna.
Merlin si sente chiamare e un attimo dopo Gwaine e Lancelot lo hanno già affiancato “ti dispiace se ti rubiamo?” e – mentre lo dice – Gwaine gli circonda le spalle con un braccio, stritolandolo in un mezzo abbraccio: il mago mugugna fra sé e sé, senza sottrarsi alla presa.
“Mi fareste un piacere” ammette, mollando a terra la cesta che stava trasportando.
“Arthur ti fa lavorare troppo?” Lancelot l’ha capito al volo e Merlin gli riserva un’occhiata che non ha bisogno di parole, facendolo sorridere: il cavaliere gli passa divertito una mano fra i capelli, incasinandoli di più, e riceve in cambio un lamento.
Poi Lance corruga un po’ la fronte, si guarda indietro e “Arthur, che se non ci allontaniamo da te, ci fa allenare anche di notte” aggiunge, trattenendo una risata genuina.
Merlin sobbalza, lo imita e nota il suo Re ancora nel mezzo degli allenamenti, ma adesso è fermo e – probabilmente per essere stato beccato dal cavaliere – finge distrattamente di non averli tenuti d’occhio fino a quel momento: la cosa lo diverte in modo quasi perfido.
“Testa di fagiolo…” sbuffa, alzando gli occhi al cielo senza riuscire a trattenere un sorrisetto, e Gwaine gli lascia una pacca sulla testa: “Merlin, non offendere il Re!” lo sgrida, prima di scoppiare insieme a lui in una fragorosa risata.
Lance si lancia un’altra occhiata alle spalle: Arthur è visibilmente stizzito e quando Leon fa per dirgli qualcosa, lo caccia malamente, prima di posare le armi e borbottare qualche scusa per allontanarsi.
“Direi che è tempo di andare, Gwaine” si affretta a dire, accelerando il passo: il cavaliere poggiato a Merlin inarca un sopracciglio e allora Lance con un gesto gli fa intendere la situazione.
“Capito, capito” accorda, ridendo sguaiatamente, e “auguri, amico mio” saluta il mago con un ultima pacca, prima di dileguarsi.
Il moro arriccia il naso.
“Merlin!” il richiamo arriva prima che possa muoversi e qualcosa lo colpisce sulla nuca: stupido asino che risolve tutto con la violenza.
Arthur inarca un sopracciglio, piazzandoglisi davanti.
“Sì?” gli domanda falsamente innocente il mago e l’altro vorrebbe dargli un pugno, gli si fa vicino tanto da sentirgli il respiro e Merlin lo guarda sfidandolo: gli urta i nervi, quasi a dirgli ‘non puoi fare scenate, Arthur, abbiamo un pubblico’.
Si lancia un’occhiata intorno e quell’idiota ha ragione, accidenti a lui.
“Geloso?” lo sente sghignazzare, e capisce che la sua è una dannatissima vendetta personale.
Arthur non risponde, grugnisce qualcosa, lo osserva un ultima volta da vicino con gli occhi azzurri assottigliati e poi – dandogli le spalle – se ne va tutto stizzito, con il suono della sua stupida risata in sottofondo: dannato Merlin.
Buondì, cari.
Okay questa è seriamente un flash-cavolata (si capisce anche dal titolo), ma... marydel nella sua gentile recensione mi ha dato l'idea (grazie<3) ^^ e non ho resistito (?)
A parte questo, stavolta i ruoli sono invertiti e io amo Gwaine. Sorry not sorry. Lance... Ti voglio bene, ma... Mm.
Questa raccolta è finita nel degenero: era partita come rappresentazione di scene di vita del telefilm, poi però si sono fatti avanti questi due idioti e il loro amore eterno e... Merthur is the way insomma.
Poi ho trovato queste fantastiche gif *-* sotto vi metto le altre. Manca Gwaine però ://
Vabbé via! Grazie mille ancora a chi segue questa raccolta e a chi mi lascia un parere <3 ^^
Poi, come al solito, spero vi sia piaciuto e alla prossima,
Lawlietismine