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Autore: Tony Stark    18/06/2015    2 recensioni
Solo tre anni sono passati da quand Chris Redfield è stato fermato, ma una società che sembra apparsa dal nulla lo risveglia dal suo sonno. La battaglia ricomincia...
[[Attenzione!! Per capire questo racconto dovrete aver già letto You are Infected 2: Il ritorno dell'Incubo]]
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Claire Redfield, Nuovo Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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                You are Infected 3: La fine di un Incubo

            Capitolo 8: Attacco alla Casa Bianca (America, Washington D.C.)

Patria di Grandi eroi e di vili millantatori,
la mia ombra soffoca i miei oppositori.
Per molti anni sono stata la più forte,
e su molti campi di battaglia la mia bandiera ha sventolato

-Racoon City

La filiale di Racoon City della G.A.A.B. cercava di trovare il Quartier Generale dei Figli del Drago. Se fossero riusciti a risanare la mente di Chris Redfield, nessun bioterrorista sarebbe stato una vera minaccia.

Avere il Tyrant Supremo che combatteva per la G.A.A.B sarebbe stata, sì, una contraddizione ma avrebbe reso la G.A.A.B. imbattibile, ineliminabile dai suoi nemici.

Solo la Redfield cercava il fratello perché voleva salvarlo, gli altri volevano usarlo come arma… sfruttare il Tyrant, esattamente come facevano i Figli del Drago.

- Livello Underground 4, Laboratori, Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Greg controllò nuovamente il terminale dei soppressori, la percentuale del condizionamento totale era fin troppo vicina allo zero per cento. Stavano perdendo il controllo sul Drago ma Victor non lo stava ad ascoltare.

Nel mentre avevano dovuto segregare Jonas in uno dei blocchi di contenimento. Alexia aveva ripreso il controllo e lui era diventato fin troppo pericoloso… nemmeno Ricky era riuscito a calmarlo.

Greg stava ancora tentando di capire come Alexia fosse riuscita a prendere il controllo della mente di Jonas da una tale distanza.

-Artide, Sala dei Tyrant

Suluk e Tonraq stavano controllando lo stato dei Tyrant sotto criostasi. Quando tutti e otto avevano aperto gli occhi, d’improvviso.

I Tyrant erano rimasti così da allora con gli occhi aperti a fissare il nulla.

Gli occhi dall’iride rossa di Sherry Birkin parevano quasi luccicare nella soluzione verdastra che teneva sedato il Tyrant.

Gli occhi argentei del Tyrant Hypnos invece parevano placide polle di mercurio, quasi il Tyrant fosse privo della sua forza originaria.

Gli occhi totalmente rossi di Morpheus D. Duvall luccicavano allo stesso modo di quelli del G-Tyrant.

L’occhio giallastro centrale di Jack Norman pareva brillare come quando si preparava a creare sue copie illusorie.

L’occhio bianco puro di Sergei Vladimir era attento a fissare quel punto nel nulla.

Gli occhi dall’ iride azzurro brillante, quasi ciano, di Manuela Hidalgo erano calmi come piccoli laghi.

Gli occhi dall’iride oltremare di Alexander Wesker erano, come quelli di suo fratello, gli unici a brillare di rabbia

Gli occhi dall’iride rossa di Albert Wesker brillavano, oltre che di rabbia, anche di una furia inumana. Eppure tutti e otto i Tyrant rimanevano tranquilli nelle loro capsule, sedati dalla soluzione di criostasi.

Tonraq e Suluk furono preoccupati da ciò, se i Tyrant erano stati in grado di aprire gli occhi significava che la soluzione stava perdendo il suo effetto e ciò non era un bene.

-H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C

Dovevano risolvere l’enigma, quando l’hacker inviò loro un messaggio

La bandiera del paese che il Drago attaccherà è rossa, blu e bianca”, non poteva essere la Francia. Quindi, forse…

Conan riferì immediatamente l’informazione al direttore
<< Stanno per attaccarci >> disse.

Nonostante ciò non chiamarono alcuna filiale in aiuto, non volevano aumentare le possibili vittime.

<< Preparatevi, fermeremo questo Tyrant qui e adesso >> disse il direttore.

Si ritenevano preparati, anche se il siero modificato del Dottor Birkin non era ancora pronto. Dovevano farcela, dovevano fermare quel mostro. Dovevano impedirgli di continuare ad uccidere. La Redfield riteneva che Chris potesse essere salvato, bene, avrebbe dovuto dimostrarlo adesso mentre stava per attaccare l’Head Quarter della G.A.A.B.

Chris, che si trovava ancora all’esterno dell’edificio, sorrise. Mentre un nuovo brillante copione si creava nella sua mente, una nuova interpretazione.

Aveva persino capito come far tornare i suoi occhi del colore che avevano un tempo, gli bastava controllare il virus nel suo sangue, farlo ritirare dall’iride ed ecco che da rosso sangue tornava grigio-blu. Victor si fidava tanto della devozione del Drago che non ascoltava Greg, e Chris era incredibilmente grato all’arrogante sicurezza di Victor.

L’H.Q. della G.A.A.B. era stato isolato dal resto dei quartier generali, gli agenti erano pronti. Conan era pronto ad avviare la procedura che avrebbe sigillato l’edificio rendendolo sicuro al pari di una cassaforte.

Il direttore lo aveva informato che se non fossero riusciti a far rinsavire Chris Redfield con le parole o a fermarlo con le armi, Conan avrebbe dovuto disattivare il sistema di aereazione che una volta sigillato l’edificio, l’avrebbe rifornito d’aria.

Se non potevano fermarlo convenzionalmente, lo avrebbero fermato giocando d’astuzia.
Gli occhi rossi e brillanti del Tyrant furono la prima cosa che vide, nonostante la distanza con la vera e propria hall.

Conan digitò il codice di attivazione della procedura:

Procedure of building’s sealing

Activation Code: Priam’s Fortress


L’intera struttura venne sigillata nel giro di qualche minuto, oltre ai piani superiori anche i laboratori vennero sigillati, fortunatamente Birkin non si trovava in essi, ma alcuni ricercatori della G.A.A.B., sì.

Il Tyrant rise crudele
<< Adesso non avete più vie di fuga, non potrete sfuggirmi >> disse. Uno degli agenti si fece avanti, Jon Hopkins, e disse:
<< Noi non saremmo fuggiti da te, comunque, Tyrant >> pronunciò, quasi, con rabbia l’ultima parola

<< Allora non mi conoscete per nulla. >> rispose Chris, con un tono quasi divertito, all’agente
<< Io vi ucciderò! Ma non lo farò in modo veloce ed indolore, mi pregherete per morire! >> disse con un tono abbastanza alto in modo da farsi udire chiaramente da tutti.

Li vide arretrare, la sicurezza che spariva dai loro occhi, i fucili che rimanevano comunque puntati contro di lui.

Il Tyrant si girò verso Jon e lo sollevò per il collo, il fucile cadde dalle mani dell’agente che non si aspettava una reazione talmente rapida dalla creatura.

I suoi colleghi non potevano sparare poiché il Tyrant lo aveva messo proprio sulla linea di tiro per colpire Chris avrebbero prima dovuto colpire lui.

La presa sul suo collo era talmente stretta che gli impediva di respirare, per quanto tentasse di far allentare la presa al Tyrant, questo, però, non l’allentava nemmeno di poco.

Jon si convinse che sarebbe morto così, guardando quel viso umano, protetto da una maschera, ma che era distorto da una crudeltà indicibile.

Poi qualcosa cambiò il sorrisetto compiaciuto della creatura scomparve, sostituito dallo shock e i suoi occhi rossi divennero grigio-blu, vide la lunga pupilla da rettile riprendere pian piano una forma circolare, umana.

Il Tyrant lo lasciò andare, ma Jon non vide più in lui il mostro, ma l’eroe Chris Redfield.

- Livello Underground 3, 2°cerchio di contenimento B.O.W., 5° cella, Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

<< Jonas? >> lo chiamò Ricky appena entrato nella cella, armato comunque di fucile.
Greg si trovava all’esterno della cella era stato lui stesso a permettere a Ricky di incontrare Jonas. Sperando che il legame di amicizia che li univa riuscisse a spezzare il controllo di Alexia.

Jonas rimase fermo al centro della cella, fissandolo con i suoi occhi spaventosamente viola. Quello non era il ragazzo che Ricky conosceva, era la marionetta di Alexia.

<< Jonas, sono io, Ricky >>; parlava piano come se parlasse ad un animale selvatico. Lasciò cadere il fucile, per mostrargli che non intendeva ferirlo in alcun modo.

Uccidilo!” ordinò Alexia al povero Jonas.

Il T-Veronica Tyrant si lanciò contro Ricky, sollevò l’agente per le spalle. Gli occhi viola di Jonas fissi in quelli azzurro-verde di Ricky.

<< Jonas, tu puoi combatterla, l’hai già fatto. Lei non è la tua padrona, tu sei l’unico padrone di te stesso >>;

Il Tyrant tentennò come se non riuscisse a completare l’ordine della sua regina. L’azzurro che splendeva in lievi bagliori in quegli occhi viola e privi di anima.

Uccidilo, ho detto!

Jonas lasciò andare Ricky e si allontanò.

<< No! >> gridò il Tyrant << Io non lo ucciderò! >>; Il viola sparì del tutto dall’iride del Tyrant.

-Villa Ashford, Rockfort Island

Gli occhi di Alexia tornarono giallo-oro al contrario del nero totale che li aveva inghiottiti. Jonas era riuscito a spezzare il legame che aveva con lei. Quel maledetto bastardo, quel dannato figlio bastardo del loro padre.

Credeva di poter essere superiore a loro che erano Ashford puri?

-H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C.

Sembrava che il tempo si fosse fermato, Jon non si era allontanato dal Tyrant che lo aveva lasciato andare. Era rimasto a fissarlo, non c’era quella crudeltà inumana nel suo sguardo. No, c’era un uomo buono. Dispiaciuto per ciò che aveva fatto e per ciò che stava per fare.
Gli aveva sussurrato un “Vai” prima che il grigio blu dell’iride venisse inghiottito dal rosso. Prima che il Tyrant tornasse col suo perfido sorriso malvagio.

L’umanità nel suo sguardo era scomparsa del tutto, la bestia era tornata.

Il Tyrant scattò verso gli agenti, verso Jon, in particolare, lui che aveva rivisto Chris Redfield nei suoi occhi.  Jon riuscì per poco a salvarsi dall’artigliata del mostro e l’agente sapeva che non potevano uccidere il mostro senza uccidere, anche, Chris Redfield. Dovevano trovare il modo di neutralizzare il mostro, per permettere al Redfield di riprendere il controllo.

Non avevano speranze di vincere, non avevano alcuna possibilità. Quel mostro non poteva essere fermato era come immortale. E quel ghigno non spariva mai dal suo viso.

Nel frattempo nei laboratori, Mary Jhonson e Pete Beck cercavano di bloccare il corridoio 4B, in cui si trovavano alcuni esemplari di Liker, RE3. Poiché entrambi i generatori, sia quello standard che quello ausiliare, si erano disattivati.

D’improvviso sentirono il cristallino rumore del vetro che si rompeva, sentirono un verso acuto provenire dalla sala accanto a quella dei comandi. Gli Hunter si erano liberati.

<< Il Dottor Birkin l’aveva detto che questi laboratori avrebbero fatto la stessa fine di quelli della Umbrella >> disse Pete.

Mary cercò di attivare la procedura di rilascio del P-Epsilon, ma gli Hunter irruppero nella stanza in quel istante.

L’Hunter β sfondò la porta, il suo corpo da rettile coperto da lucide squame verdi, mentre sulle spalle e sulla sommità del capo rilucevano formazioni cancerose di un rosso brillante. Le mani erano provviste di lunghi artigli color avorio così come i piedi della creatura.

Mentre un Hunter di tipo anfibio si mostrò alla destra del altro mostro presentatosi. Questo Hunter era una mutazione atipica del Hunter Gamma, mutazione causata dal Chris-Virus che vi era stato somministrato… perché la G.A.A.B. sperava di poterli usare come armi contro i terroristi o i bioterroristi.

L’Hunter, soprannominato Hunter Delta dall’equipe di ricerca, aveva un aspetto del tutto simile al normale modello Gamma. Ma variava di alcune caratteristiche, la gigantesca bocca da rospo era provvista di tre file di aguzzi denti biancastri, le mani palmate erano provviste di artigli piccoli e neri. E la colorazione della viscida pelle da anfibio era di un nero che virava al rosso verso le mani del Hunter.

I due ricercatori non potevano fare nulla che non fosse fissare i mostri che avrebbero causato le loro morti. Ed ecco che gli Hunter balzarono…

- Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Vincent inviò alla filiale di Racoon City, una nota contenente lo stesso indovinello che aveva inviato alla filiale attaccata.

Sapeva che Claire Redfield sarebbe intervenuta, cosa che gli sarebbe stata utile. Così che nemmeno la Swarm potesse avere il Tyrant perfetto.

Vincent chiuse il portatile appena in tempo…

<< Payne, Victor ha richiesto la tua presenza. >> lo informò Josh. Il sorriso sicuro dell’agente doppiogiochista scomparve di colpo dal suo viso. I suoi occhi castani vennero invasi dalla luce del dubbio, che Victor l’avesse scoperto?

Riprese comunque la sua espressione consueta, ovvero un sorriso sicuro e perpetuo che però adesso contrastava col suo sguardo preoccupato. Camminava lungo il corridoio che lo avrebbe condotto all’ufficio di Victor.

Il bianco accecante che aveva un che di inquietante adesso.

Victor lo fece entrare nel suo ufficio bianco, come il resto dell’edificio tranne l’alloggio del Drago. Lo guardò col suo solito sguardo calmo e rassicurante.

<< Allora Vincent, sapresti dirmi cos’è la Swarm? >> gli chiese ed ecco che la luce in quegli occhi di onice diventava appena più crudele.

Mentre Vincent sentì il cuore affondargli nel petto, quasi stesse smettendo di battere… l’avevano scoperto.

-Racoon City

In tutti i computer dell’ufficio della G.A.A.B. presente a Racoon City, comparve un documento di testo.

Col nome di: “Da un vostro amico” e all’interno del messaggio si trovava lo stesso “indovinello” inviato alla Head Quarter della G.A.A.B.

-H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C.

Numerosi sibili provennero da uno dei corridoi che dava sulla hall dell’edificio. Un gruppo di Liker avanzava sul soffitto, i loro artigli che affondavano nel cemento, i forti muscoli esposti che guizzavano ad ogni movimento dei mostri, i loro cervelli esposti, coperti da una patina viscida, in cui si verificavano lievi contrazioni, le loro lunghe lingue sottili che si muovevano assaggiando l’aria come se fossero lingue di serpente.

Quando il primo Liker scese dal soffitto, tutti gli altri lo seguirono.

<< Dannazione devono essere usciti dai laboratori >>; fu un sussurro appena udibile. Ma esattamente come lo udì Chris, incuriosendosi del fatto che avesse nominato dei laboratori, lo udirono anche i Liker. Che si diressero verso l’agente che aveva parlato.

Il ghigno del Redfield si fece appena più ampio, sembrava proprio che il destino volesse aiutarlo con la sua messinscena.

Jon vide il Tyrant cambiare obiettivo e scegliere la vittima dei Liker con il suo solito ghigno.
Uno dei Liker balzò contro l’agente, le fauci spalancate, le braccia tese in avanti per ghermirlo. Lukas fu rapido nel reagire all’attacco del Liker, riuscendo a colpire la creatura alla gola con una raffica di colpi del mitra. I Liker erano già concentrati su di lui, quindi.

Peccato che Lukas non prestò attenzione al Tyrant che si avvicinava a lui, quando se ne rese conto era già troppo tardi. Qualche attimo dopo il corpo di Lukas cadde sul pavimento, mentre la sua testa era ancora fra le mani del Redfield. Fra le sue mani artigliate.

I Liker si avvicinarono al corpo dell’agente, quasi spaventati dal Tyrant. Era come se loro sapessero quanto fosse pericoloso solo dal suo odore.

<< Andate all’inferno, bastardi! >> gridò uno degli agenti che aveva assistito a tutto lanciando una granata elettrica verso il punto in cui si trovavano sia i Liker che il Tyrant.

Un’accecante lampo di luce bluastra illuminò la sala, seguito da un debole scoppiettio elettrico. Quando il bagliore scomparve, gli agenti poterono vedere quale fosse stato il risultato. I cinque Liker erano sul pavimento morti, i loro corpi percorsi da tremiti dovuti alla scarica elettrica. Il Tyrant invece non era lì.

<< Guardate su! >> sentirono la voce divertita del Tyrant, alzarono lo sguardo e videro che in uno degli alloggiamenti per i faretti il Tyrant aveva posto la testa di Lukas.

Quando abbassarono lo sguardo il Tyrant era lì davanti a loro, teneva qualcosa nella mano.
<< Sapete la parte che preferisco mangiare dopo il cuore sono gli occhi. Se aspetto troppo cominciano a perdere la loro brillantezza, perdono la vita che vi era dentro. >> disse, lasciandoli per un attimo confusi, per via del tono assorto che aveva usato. Quando il Tyrant divorò di fronte a loro gli occhi di Lukas, capirono a cosa si fosse riferito.

Il Tyrant li guardò mentre loro puntavano i fucili contro di lui

<< Bene, e ora di dare il via alle danze! >> disse, scattando verso di loro.

- Laboratori, H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C

L’Hunter Beta balzò contro Mary, fu un attimo e i suoi artigli d’avorio si tinsero di rosso, il corpo della ricercatrice crollò al suolo senza la testa che era stata tagliata via dall’Hunter.
Pete rimase a fissare la scena terrorizzato, quando una zampa rossastra gli oscurò la vista. Il ricercatore si sentì tirare verso qualcosa.

L’Hunter Delta aprì la sua bocca da rospo, mentre trascinava il ricercatore verso di essa.

Le urla di Pete risuonarono nel laboratorio, mentre l’Hunter cominciava a divorarlo ancora vivo.

-Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Vincent tentò di mantenere la sua solita espressione e di sembrare calmo. Mentre Victor lo fissava con i suoi occhi neri come onice.

<< Non so di cosa stai parlando, Victor >> rispose. In questo momento Vincent avrebbe preferito che Victor si facesse dare del lei che si facesse chiamare “Signore”, gli sarebbe venuto più semplice ingannarlo senza essere così sicuro di star tradendo la sua fiducia.

<< Davvero? Credevo fosse il contrario, Purple Man >> disse, quasi sibilò, Victor.

Manteneva comunque un apparente aria di calma. Ma Vincent sapeva, sapeva che Victor era fin troppo in gamba nel dissimulare le sue emozioni. Poteva sembrare perfettamente calmo quando invece era infuriato.

<< Io, davvero, non so di cosa stai parlando >> gli rispose. Forse avrebbe dovuto confessare invece di scavarsi la fossa da solo.

<< Allora saprai dirmi il motivo di questi ordini sul tuo portatile >> continuò Victor, mostrandogli alcuni degli ordini che il Direttore Iluq gli aveva dato. Avevano fatto male ad inviare delle email ma non credeva che Victor avrebbe controllato, non pensava che avrebbe dubitato della sua fedeltà.

Doveva smettere di mentigli, sì, così forse Victor l’avrebbe perdonato. Vincent sapeva che lui poteva diventare molto crudele quando si tradiva la sua fiducia, lo sapevano tutti lì dentro.
Prese un respiro e cominciò a parlare:

<< Io… Io ti ho mentito, quelli della Swarm mi hanno contattato quando il Drago è arrivato nella base. Non volevo tradirvi ma il Direttore… il Direttore Iluq aveva detto che se il Drago fosse sfuggito dal nostro controllo lui avrebbe mandato una delle squadre della Swarm a salvarmi. Io… davvero, non volevo tradire la tua fiducia, Victor >>

Victor lo guardò prima di sorridergli, con quel suo modo calmo e rassicurante

<< Visto, Vincent, non era così difficile dirmi cosa stava succedendo >> gli disse calmo. Vincent fu così tanto rassicurato dalle sue parole che non vide il sorriso di Victor diventare crudele così come il suo sguardo.
<< Qu-quindi posso andare? >> chiese, gli sembrava quasi di essere tornato un bambino, terrorizzato dalle possibili punizioni del padre.

Victor gli sorrise

<< Certo. >> disse, l’agente si sentì immediatamente più tranquillo. Quando Victor lo fermò << Oh, aspetta un attimo, Vincent. Devo dirti un'altra cosa >>; Vincent si fermò come congelato dal modo in cui il tono di Victor era cambiato, era diventato come più cupo.

Forse… Forse aveva solo immaginato quel cambiamento, sì lo aveva solo immaginato. Doveva essere così.

Vincent aspettò che Victor parlasse di nuovo

<< Sai Vincent, io sono un uomo molto comprensivo. Riesco a capire i motivi che ti hanno spinto a farlo. E sono certo che tu mi avresti detto quello che stavi facendo. – Vincent annuì frettolosamente, quando Victor lo guardò- Ma non mi piace che qualcuno mi consideri così inaffidabile da preferire la protezione di qualcun altro. >> parve completare il discorso lì, quando il suo sguardo si fermò su Vincent, che in quel momento aveva più paura di quanta ne avesse mai avuto. << Oh e Vincent, sai cosa succede a chi tradisce la mia fiducia? –Vincent sbiancò, Victor ridacchiò- Sì, credo che tu lo sappia. Ma potrei fare un eccezione per te… devi solo fare quello che ti dirò, lo farai? >> chiese in fine

Vincent annuì anche se non sapeva quello che Victor stava per chiedergli, ma avrebbe fatto qualunque cosa pur di non finire torturato da Victor.

<< Sono felice di vederti così disponibile, Vincent. Ora ti dirò cosa dovrai fare >>

-H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C.

Quando il Tyrant aveva cominciato a combattere contro di loro sul serio, niente aveva potuto fermarlo. Niente aveva potuto salvarli.

Conan era lì, l’ultimo sopravvissuto, stava digitando il codice che avrebbe privato l’intero edificio dell’aria.

Quando Chris lo prese per un braccio.

<< Cosa credevi di fare? >> chiese sarcastico. Lo vide d’improvviso fare un passo indietro e lasciarlo andare, non riusciva a vederlo bene in viso, ma sentì chiaramente la voce spezzata del Tyrant mentre parlava << Mi… Mi dispiace, io-io non riesco ad impedirglielo. Non ci riesco… Lui è troppo forte. Perdonami, io non volevo ucciderli… ti prego, scappa! Vattene prima che lui riprenda il controllo! >> gridò, sollevando il viso, fu in quell’istante che Conan vide gli occhi del Tyrant adeso grigio-blu… pieni di rimorso e…e umanità.

E corse l’ultimo agente rimasto, corse per allontanarsi più che poteva da Chris Redfield, prima che il mostro riprendesse il controllo.

-Cinque ore più tardi, H.Q. della G.A.A.B., Washington D.C.

Quando Claire Redfield, Leon Kennedy, Piers Nivans e Jensen Williams avevano raggiunto il Q.G. erano passate già cinque ore dall’attacco.

Il protocollo Priam’s Fortress era stato annullato dall’interno. L’edificio era di nuovo accessibile.

Claire era certa che non avrebbero trovato Chris, probabilmente era sparito dopo aver completato il suo incarico. Come sempre… in questi attacchi.

Entrarono nell’edificio, non una luce illuminava la sala. I faretti posti a terra si accesero ma non quelli sul soffitto. I quattro agenti alzarono lo sguardo e videro che ognuno dei faretti era stato sostituito dalla testa di uno degli agenti. Trovarono i corpi degli agenti mentre salivano, piano dopo piano, c’era una composizione di corpi diversa. Ma tutte erano accomunate da una cosa, il modo in cui erano state fatte… al contrario di quelle di Parigi o di Roma, era come se Chris si fosse fermato più e più volte prima di riuscire a completarle.

All’ultimo piano non vi era una composizione ma solo parti di corpi e dei segni di artigli contro le pareti.

Claire non riusciva a capire, Chris stava combattendo il mostro, giusto? Allora perché era riuscito a fare tutto quello?

Leon controllò uno dei computer per vedere se potevano risalire alle registrazioni di sorveglianza. E trovò le registrazioni della stanza

<< Venite >> disse. Il video partì:

Chris stava facendo a pezzi i cadaveri per cominciare a “costruire” la sua opera. Si fermò d’improvviso, mentre si stringeva la testa fra le mani, tentando di sopprimere un urlo

<< Smettila, smettila, smettila, smettila >> cominciò a ripetere << Fermati! >> urlò poi.

<< Sta zitto, Redfield >> ringhiò poi.” Poi il Tyrant aveva colpito la telecamera con un tentacolo.

Claire adesso aveva un ulteriore conferma, Chris era ancora dentro quella creatura.

Conan poi trovò gli agenti, e dopo essersi calmato anche se non aveva superato lo shock. Aveva detto loro ciò che era successo.
 
 
 
Il fato era già a metà strada per scrivere la fine della storia del Drago, ma ancora qualcosa poteva cambiare. La G.A.A.B. si poteva salvare, forse anche Chris Redfield. Ma tutto era nelle mani di quel bimbo capriccioso che era il destino e forse avrebbe riscritto tutto un'altra volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore

Scusatemi l’immenso ritardo e che con il lavoro alla pizzeria, mia madre che rompe perché vuole usare il computer e il fatto che ho recuperato i primi tre Resident Evil, ovvero: RE1, RE2 e RE3: Nemesis (che ho già completato), non ho avuto il tempo di scrivere e poi anche l’ispirazione mi aveva lasciato… e non volevo scrivere min****te.

Ringrazio: Mattalara, Aurora Garcia ed Esperanza Castañeda per aver recensito i precedenti capitoli e Vale la mia carissima amica perché ascolta i miei scleri su Resident Evil, YAI e FNAF e mi aiuta a fare chiarezza nella mia testa confusa.

Volevo farvi una domanda: Come vi sembra la caratterizzazione di Victor Donovan e come vi sembra il suo personaggio in generale?

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-Anthony Edward Stark
   
 
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