Sinnoh. La Terra nella sua immensità comprende diversi continenti, chiamati anche Regioni in maniera comune. Essi sono le zone dove la vita, in tutte le sue forme prospera, permettendo alle varie specie viventi di svilupparsi ed evolversi nelle sue varie forme.

L'uomo, anche in questo contesto ha saputo mettere la sua impronta indelebile nella storia, spingendosi li dove nessun altra forma di vita era risucita, ovvero, piegare la natura al proprio volere.

E' stato in grado, grazie al dono superiore di cui è dotato, cioè l'ingegno...l'intelligenza, di costruire tutto ciò che poteva servirgli nella giornaliera lotta alla sopravvivenza. E così, non si è più limitato al semplice sopravvivere, ma ha sviluppato opere sempre più complesse, ha scoperto cose sempre più importanti e sorprendenti prendendo lo scettro incontrastato di questo prospero mondo.

E così, se i pokèmon, le meravigliose creature che convivono con l'essere umano sono dotate di poteri paranormali, forza sovrumana o altre innate capacità, d'altra parte l'uomo ha saputo addomesticare con l'ingegno questi esseri, e ha saputo addirittura renderli tascabili grazie all'uso degli attrezzi chiamati Pokeèball. Nessuno, o pochi sanno la tecnologia dietro a questi piccoli ma miracolosi oggetti, usati ormai  giornalmente dai Trainer di tutto il mondo. Trainer... esatto, soggetti che addestrano questi pokèmon, rendendoli macchine da guerra formidabili, ma anche amici fidati e alleati insostituibili. Un compito arduo, che in molti falliscono, ma che può portare alla fama, ricchezza, spirito di avventura, esperienze ambite da molti appassionati. Tra questi abbiamo Barry, un giovane quindicenne della Regione di Sinnoh, abitante del piccolo paese di Duefoglie.

Questa mattina la città è immersa ancora nelle ombre della notte visto l'orario. Nell'aria è percepibile però l'umidità caratteristica del clima estivo che si appresta inesorabile ad arrivare, un silenzio innaturale interrotto dagli sporadici pokèmon Volanti della zona e le sagome delle case nascoste dall'oscurità dell'alma non ancora giunta, e appaiono al momento come giganti addormentati.

La piccola cittadina è ancora assopita difatti, ogni abitante dorme nelle loro abitazioni aspettando il momento per iniziare una nuova giornata.

Non proprio tutti se si vuole essere precisi, esiste qualcuno che per indole, per problemi o altro, che non è capace di vivere la notte come ogni altra normale persona, e tra questi troviamo Barry.

Barry... beh, su di lui si potrebbero dire mille e più cose, ma sarebbero fin troppo poche a spiegare una personalità tanto esuberante, contorta e per certi versi anche contradditoria.

Di lui si sa che è il figlio di Palmer, l'Asso del Parco Lotta, e con questo si dice già abbastanza sul suo conto. Sulle spalle ha la responsabilità e il nome di uno dei più importanti Trainer mondiali. Ovvio pensare che il giovane figlio debba per forza di cose percorrere le orme paterne e sforzarsi con tutto sè stesso per diventare se non come lui, addirittura migliore.

Ma sono tutti ragionamenti che troveranno il loro tempo, ciò che è certo è che Barry, il giovane di Duefoglie sta iniziando proprio oggi la sua scalata per raggiunge il famoso Palmer, perchè oggi inizierà il suo percorso per diventare un vero allenatore pokèmon.



La modesta abitazione è silenziosa e buia. Qui troviamo il suddetto giovane alle prese con le sue elucubrazioni. Niente di particolare il suo volto. Un ragazzo dai tratti delicati per certi versi, occhi di un castano che sfiorano alcune cromature dell'arancio, vivaci e attivi, lunghi e arruffati capelli di un biondo acceso e una corporatura nella media. Lo sguardo del giovane punta la finestra del soggiorno, dove con il passare dei minuti si potrà già vedere il timido sole fare capolino dai colli, irradiando con i suoi raggi la nuda terra di Sinnoh. Il respiro lento, nessuna emozione è possibile intravedere su quel volto privo di barba, anche se è inutile dire che un enorme senso di eccitazione ed impazienza pervada ogni fibra del suo essere.

Impaziente, già, perchè Barry non riesce mai a stare fermo, iperattivo di natura e con la strana passione nel fare multe a chi gli fa un torto.

Oggi però è un giorno speciale come già detto, un giorno che arriva una volta sola nella vita di un giovane aspirante allenatore, il giorno della partenza. Fare le valigie, sia fisicamente che mentalmente, staccarsi dalle radici della propria terra natale e iniziare il vagabondaggio alla ricerca delle agognate Medaglie. Il lasciapassare per poter affrontare la famosa Lega, l'obiettivo principale di ogni Trainer.

Solitamente vivace oggi il biondo è stranamente silenzioso, immerso nelle ombre della notte. L'unico rumore percepibile è quello del grande orologio attaccato alla parete del soggiorno. La lancetta dei secondi formata da un buffo becco di Piplup emette un suono acuto che costantemente si diffonde per l'ambiente. Seduto su una poltrona, braccia incrociate sul petto, batte l'indice sull'avambraccio sinistro a ritmo con i secondi che inesorabili passano.

Le 6:00 AM

Non ha chiuso occhio tutta la notte per l'ansia, non ha nemmeno incontrato nessuno dei suoi amici di infanzia chiudendosi in un inusuale solitudine di riflessione.

I secondi passano, si accumulano e diventano minuti, i minuti passano e diventano ore.

Le 7:00 AM

Il sole è già sorto, la vita si risveglia mentre gli abitanti di Duefoglie fanno la loro uscita dalle dimore per affrontare un nuovo giorno.

Barry interrompe la sua immobilità. Con lentezza inesorabile flette le gambe, portandosi in una postura eretta e si lascia andare in un lungo e ansioso sospiro. Lo zaino è li, ai suoi piedi, e viene afferrato con la mano destra per poi essere portato sulla schiena. Il peso di quelle cose gli grava come se fosse un macigno, ma è solo la preoccupazione per il domani ciò che gli pesa davvero. Lo sa fin troppo bene.

I primi passi che compie si indirizzano verso la porta d'ingresso, per varcarla un ultima volta. Non sa quando dovrà ritornare e sa che ciò è doloroso, ma necessario per il suo percorso di crescita.

<< Barry >> una voce limpida, dolce lo richiama fermando la sua mano destra ormai a pochi centimetri dal pomello.

<< Vieni qui >> il tono non sa di imposizione, anzi, è quasi una supplica quella della donna.

Barry solleva lo sguardo, incrociando quello della madre. Una donna di mezza età, conserva ancora inalterata la sua caratteristica bellezza, la stessa che ha portato il famoso Palmer ad innamorarsi di lei. Capelli di un castano chiaro, quasi biondo. Occhi celesti, fisico longilineo e volto dai tipici tratti femminili, con un naso leggermente all'insù. I suoi occhi riflettono il suo stato d'animo. Tristezza, nient'altro che questa, ma anche orgoglio.

Barry, con la medesima lentezza compie il suo avvicinamento verso la figura della madre che semplicemente lo fissa, prima di stringerlo a se in un affettuoso abbraccio

<< Vai, e rendi orgoglioso tuo padre >> sussurra sorridendo in un misto di dolcezza e amarezza.

Lui non ha bisogno di rispondere, la promessa che ha fatto però con quel suo semplice annuire del capo è enormemente grande. Ora ha l'erendità di Palmer su di sè, ma non lo preoccupa poi molto. Il viaggio è lungo,e  lo affronterà al meglio delle sue forze.

Non indugia oltre, un ultimo sorriso, e un singolo singhiozzo per poi dare le spalle alla donna che gli ha dato la vita. La mano raggiunge il pomello, lo ruota. La porta si apre mentre i raggi solari si insinuano tra i suoi capelli rendendoli ancora più chiari e sul pavimento della sua abitazione e quindi si allontana. Si, ora Claire può lasciarsi andare ad un pianto liberatorio, lontano dagli occhi del suo Barry.



Duefoglie non è una cittadina molto grande. Un agglomerato di case, il classico Centro Pokèmon e altre strutture essenziali, ma nulla di eclatante. In giro circolano le solite facce che lo hanno accompagnato in questi quindici anni di esistenza.

Alcune però hanno lasciato il segno sulla sua giovane vita. Gli amici, quelli veri. Lucinda. Kenny, due persone che sono riuscite a capirlo davvero, apprezzarlo per quello che è, e di aiutarlo quando le cose non andavano bene. deve molto a queste due persone, ed è per questo che ha deciso di intraprendere questo percorso con loro. Un trio, fino alla fine. E' proprio verso l'abitazione della ragazza dai capelli blu che ora si dirige, sperando di incontrarla li.

Le vie vengono percorse rapidamente dalle sue lunghe gambe, le scarpe marroni risuonano sorde per la pavimentazione di ciottoli già potrà ammirare la grande villa della Signora Olga. Stile vagamente vittoriano, un giardino ampio e ben curato, un ostentazione di eleganza fuori dal comune, ma in fondo non c'è nulla da aspettarsi da una donna che in passato è stata proprio Super Cordinatrice.

Già, suo padre e la madre di Lucinda sono famosi, ammirati. Entrambi hanno grandi nomi da onorare ed entrambi faranno di tutto per non infangare la reputazione dei genitori.

Si avvicina al portone d'ingresso e senza pensarci due volte preme il campanello. Non resta che aspettare adesso, ma conoscendo la blu gli toccherà prendere il suo sacco a pelo dallo zaino. Un suo piccolo difetto. Ma oggi il biondo ha ben altro a cui pensare invece delle multe o le solite liti. E potrà fare un eccezione per stavolta.