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Autore: darkrin    19/06/2015    1 recensioni
«Immagino valga solo se non sei tu ad essere innamorato perso della persona con cui stai uscendo» osserva Lili, mordendosi il labbro e corrugando la fronte, mentre appone con immensa attenzione un secondo strato di smalto sulle unghie. / in cui c'è un rito che non viene rispettato, una figlia di Afrodite che non capisce, un fauno che borbotta e Leo che ne sa qualcosa in più.
(Jason/Piper visti da tre diversi punti di vista | SPOILER fino al Marchio di Atena)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Jason/Piper, Nuovo personaggio, Piper McLean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: - SPOILER fino al Marchio di Atena.
- Questa storia è tutta colpa di Kuma_cla (oh, wow! Che sorpresa!) che mi ha raccontato di questa vignetta che girava su tumblr in cui veniva detto che in realtà è Jason ad andare follemente dietro a Piper ed io ero tutta uno: yes, please. This. Quindi lo scopo di questa storia era quello di mostrare come tutti siano convinti che sia stata Piper ad andare dietro a Jason e come Leo sia l'unico a vedere le cose come stanno davvero. Poi vabbè, al solito, mi è sfuggito tutto di mano e quindi... /o/
- La prima e la terza parte della storia sono ambientate prima della partenza per Camp Jupiter, la seconda invece al loro arrivo dai romani. 
- Alaine vuol dire: "bellezza" in irlandese e il giglio (Lily, da cui Lili in non mi ricordo che lingua) è il simbolo d purezza, innocenza e bellezza, quindi, no, i nomi non sono scelti a caso. (fonte: x).
- Sempre NO BETA e niente tempo per rileggere con attenzione, quindi segnalatemi qualsiasi errore, svista o strafalcione. 
Informazioni sparse che non sono riuscita ad inserire nella storia:
- nel mio headcanon Alaine ha i capelli lisci come spaghetti e Lili li adora e la usa come modella per rifare tutte le pettinature che vede nelle riviste; i bignè di Alaine sono più buoni di quelli che compaiono durante la cena al Campo e quando i suoi fratelli lo scopriranno ci sarà una sommossa popolare per convincere Chirone a fornire la Cabina Dieci di una cucina tutta per loro Alaine.
- Quando è ubriaco, Tumnus tende a mettersi a parlare con le mura di tutte le domus romane e, lo giura!, quelle gli rispondono sempre.
 
 

 
In the eye of the beholder
 
 
 
  1. Alaine
 
Alaine, con i suoi capelli biondi e gli occhi scuri, è arrivata solo da qualche settimana al Campo Mezzosangue e ci sono un sacco di cose che ancora non conosce. Non sa dove portino la maggior parte dei sentieri che si inerpicano tra gli alberi della foresta che costeggia un lato del Campo, né che odore assumano i falò, quando vi si bruciano sopra le spoglie mortali degli eroi; non sa tirare con l’arco, né combattere corpo a corpo (anche se, vista la casa a cui appartiene, nessuno si aspetta davvero che impari a farlo) e non sa ancora neanche come cambiare il suo trucco solo chiudendo gli occhi e sbattendo le ciglia con fare civettuolo.
Ci sono due o tre cose, però, che le hanno spiegato non appena ha varcato la soglia della sua cabina , dopo che sua madre l’ha riconosciuta al suo primo banchetto. Sua madre. La donna che l’ha abbandonata sulla soglia di sua zia, con un biglietto rimasto memorabile negli anni: non lasciarla crescere a suo padre. Bignè ottimi per il tè, pessimi per una neonata, è Afrodite e Alaine ancora non riesce a raccapezzarcisi.
 
«Pensavo che tutti i figli di Afrodite dovessero superare il rito di passaggio» nota Alaine, comodamente seduta sul suo letto, mentre osserva Piper salutare Lacey con un rapido gesto della mano, prima di scapicollarsi fuori dalla cabina di Afrodite, con i capelli spettinati e le labbra piegate in un sorriso che le illumina il volto.
Quella del rito di passaggio è una delle prime cose che le hanno spiegato al suo arrivo. Non aveva fatto in tempo a posare un piede oltre la soglia della Cabina di Afrodite, che era già stata investita da un’orda di voci che cercavano di spiegarle del rito e dell’importanza dello spezzare almeno un cuore nella propria carriera di figli di Afrodite e: più ne infrangi, più sarai ricordata!, e: ti ricordi Marylin?, lei ne ha spezzati così tanti morendo che nessuno potrà mai dimenticarla!
Lili, seduta sul letto accanto a quello di Alaine, scuote leggermente il capo – solo leggermente perché non vuole correre il rischio di rovinare lo strato di smalto che sta attentamente stendendo sulle unghie.
«Immagino valga solo se non sei tu ad essere innamorato perso della persona con cui stai uscendo» osserva Lili, mordendosi il labbro e corrugando la fronte, mentre appone con immensa attenzione un secondo strato di colore.
Quando Alaine ha capito cosa i suoi nuovi fratelli – ed è ancora così strano chiamarli così! – le hanno spiegato del rito, o meglio, quando Piper è intervenuta, facendoli allontanare tutti di un passo da lei per farla respirare e chiedendo a Lacy di, gentilmente, spiegare ad Alaine di cosa stessero tutti parlando («Lacy si trova al Campo da molto più tempo di me» aveva spiegato con un sorriso di scusa. «Saprà spiegartelo molto meglio di me»), Alaine aveva squittito felice perché era un rito di quelli che si vedono nei film e che ti fanno diventare parte di una confraternita per sempre. Ed essere parte di una confraternita, di una famiglia, di qualcosa di duraturo è quello che Alaine ha sempre desiderato da quando era una bambina cresciuta tra troppi bignè e amici che non la invitavano a giocare con loro perché: piangi ogni volta che ti sporchi e noi vogliamo andare ad inseguire lucertole! e: non è un gioco che piace alle bambine eleganti! Me l’ha detto la mia mamma!.
 
La risata di Piper filtra, tra le tende chiare che fluttuavano mosse da una leggera brezza e Alaine si chiede, per l’ennesima volta, come possa Piper non voler compiere quel rito che la renderebbe per sempre parte di qualcosa. E Jason è super carino, Alaine è la prima ad ammetterlo e a seguirlo con lo sguardo quando si allena - e no, non è per quello che ancora non sa neanche incoccare una freccia, grazie tante! -, ma come può Piper preferirlo a loro? Come può preferire ad una famiglia un rapporto che potrebbe finire domani?  
 
 

 
  1. Tumnus
 
I fauni erano sempre stati convinti che se Jason fosse tornato con tutta la carne al posto giusto e non come uno di quegli insopportabili Lari che si aggiravano per la città come se il suolo che non toccavano - ah-ah! Alla faccia loro! - fosse di loro proprietà, si sarebbe subito inginocchiato davanti a Roma e Reyna e le avrebbe chiesto la mano. A Reyna, non a Roma. Anche se…
«Sono certa che gliela chiederebbe anche se fosse solo uno spirito. Sarebbe così romantico» aveva chiosato una volta una ninfa, prima di venir scacciata brutalmente perché quello era un discorso da uomini.
Prima che Jason sparisse, il Signor Tumnus aveva messo su un giro di scommesse su quanto tempo il ragazzo avrebbe impiegato a tirare fuori la testa dal culo e decidersi a fare una mossa.
Per cui, vederlo arrivare accompagnato da un gruppo semidei greci e con una ragazza sconosciuta sotto braccio era stato per tutti loro fonte di grande disperazione («Hazel è la nostra unica speranza per riprenderci da questa recessione!» aveva gridato qualcuno, strappandosi i capelli).
Tumnus li aveva incontrati, mentre Jason le faceva da guida nella loro città, tenendola per mano,  e aveva rischiato d’inciampare negli zoccoli per la sorpresa. Aveva apprezzato immensamente il fatto che almeno la ragazza avesse la decenza di guardarsi intorno con aria imbarazzata e, bene, bene, è il minimo che possa fare!
Il vecchio fauno li aveva seguiti, con tutta la discrezione di cui era capace, cercando di cogliere ogni segno di nervosismo, di tensione, da parte del ragazzo che potesse indicargli quale stregoneria avesse mai messo in atto quella strega greca per convincerlo ad amarla. L’aveva minacciato? Ricattato? Aveva usato un filtro d’amore?
Se solo Tumnus l’avesse scoperto, sarebbe potuto correre a rivelarlo a Reyna, che l’avrebbe ricompensato con montagne d’oro e di cibo e… Ovviamente lo faceva solo perché Jason era un ottimo romano ed era sempre stato gentile con il Signor Tumnus!
 
 
«La nostra Venere non compierebbe mai certi atti vergognosi, ma le divinità greche sono creature senza alcun pudore né alcun rispetto» afferma con sicurezza Tumnus, la sera stessa, dopo che metà della loro città è stata distrutta dall’attacco da quei feroci greci. Il fauno agita un otre di vino semivuoto e ondeggia leggermente sul posto, ma né lui né il suo interlocutore sembrano farci caso.
«La figlia di Afrodite e i suoi amici devono aver fatto qualche incantesimo per traviare il ragazzo e usarlo per entrare nella nostra città» continua. « Prima di partire non aveva occhi che per la nostra Reyna e ora improvvisamente torna mano nella mano con una greca? È frutto di una stregoneria, te lo dico io. Chissà che filtro d’amore gli avranno dato. O che botta in testa» conclude con un rutto sonoro.
Il suo ascoltatore di mattoni non mostra alcun cenno di assenso, ma Tumnus annuisce comunque soddisfatto del suo discorso e della risposta che ha ricevuto.
 
 

 
  1. Leo
 
Leo è felice per Jason e Piper – davvero! Sono i suoi migliori amici e non poteva fare a meno di notare come fossero entrambi più sorridenti da quando si erano decisi a tirare la testa fuori dalla sabbia e iniziare ad uscire. Per cui Leo è felice per loro. Generalmente. Il novanta per cento delle volte.
Nel restante dieci per cento li trova… beh, insopportabili.
Tipo ora, che sta cercando di dare a Jason gli ultimi aggiornamenti sullo stato dei lavori della loro trireme (aggiornamenti che Jason gli ha espressamente chiesto, perché Leo sarebbe stato felicissimo di rimanere a lavorare con Festus) e l’amico non riesce a distogliere uno sguardo da un qualche punto alle spalle di Leo e dove Leo è certo che, se si voltasse, troverebbe Piper intenta a parlare con Annabeth o qualche altro ragazzo del campo, o, semplicemente, a fare cose tipo respirare.
Il figlio di Efesto è quasi certo che Jason potrebbe rimanere ore a guardare Piper respirare e basta – e, ugh, Leo è annoiato solo al pensiero – senza mai perdere quell’espressione beota che gli si dipinge in faccia ogni volta che la ragazza è nei paraggi.
- Va bene, ne parliamo stasera con tutti gli altri – si arrende, alla fine, con un sospiro.
Jason non fa in tempo a mugugnare un saluto e a dargli una pacca sulla spalla, che è già sparito nella direzione di Piper. Leo scuote il capo e alza gli occhi al cielo.
Per Efesto, quanto possono essere insopportabili, certe volte. Deve proprio andare a raccontarlo a Festus, decide e no, non sta sorridendo. Neanche un po’. 




 
   
 
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