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Autore: SkyDream    19/06/2015    9 recensioni
«Dai piccola, sarà per la prossima volta. Oggi o domani o tra un mese, fa lo stesso.» L’abbracci forte e la senti singhiozzare, deve essere molto brutto per una madre vedere un “negativo” sul foglio degli esami.
«No Heiji, non ci sarà una prossima volta.» Te lo dice ad alta voce, poi scoppia in singhiozzi, sembra quasi cercare sostegno su di te. Cerca sostegno su di te, sei la sua roccia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta storie su Heiji e Kazuha'
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Posso donarti solo l'amore.

One shot


Il sole brilla alto nel cielo, sembra una giornata così bella. Tieni le buste della spesa con entrambe le mani, sei sicuro che la bella notizia arriverà presto.
Sorridi senza volerlo, dichiararti a Kazuha sei anni prima è stata la cosa più bella e sensata della tua vita e la ami, quello che ti ha chiesto un mese fa non può fare altro che commuoverti sempre di più.
 
«Un bimbo, un piccolo Heiji Hattori tutto per noi.»
« O una piccola Kazuha che parla come sua madre…»
«O testarda come suo padre.»
 
Poi erano cominciate le carezze, i baci, le avevi tolto la camicetta e le avevi detto che avrebbe finito per farti impazzire.
Non che non lo abbia già fatto, ti ha fatto ammattire tante di quelle volte che nemmeno le conti più.
Arrivi davanti casa tua, leggi le targhette con i vostri nomi sotto il citofono e sorridi ancora, come se non ti fossi abituato dopo sei anni. Sei elettrizzato, oggi saprai se le vostre preghiere sono state esaudite.
« Kazuha, sono tornato! Ho preso una cosa che ti farà impazzire!» Poggi la spesa sul tavolo, il silenzio regna sovrano.
«Kazuha? Sei sopra?» Ti affacci sulla scala ma non risponde nessuno, altro silenzio.
«Heiji, figliolo…» Ti volti all’improvviso, vedi sua madre sorreggersi allo stipite della porta, ha gli occhi gonfi ma non sembra aver pianto.
«Dov’è ?» Le chiedi cominciando a preoccuparti, la bella sensazione svanisce. Ti lascia un piccolo vuoto, hai bisogno di vederla. Lei ti indica il giardino e ti precipiti fuori correndo come un matto.
La vedi, seduta sui gradini con le ginocchia al petto, si è sciolta i capelli e li tiene di lato, di spalle è così bella.
«Kazuha, ehi…» Ti siedi accanto a lei, cerchi la sua mano e la trovi, è così morbida. Ha il viso rigato da lacrime ormai asciugate, gli occhi molto arrossati e le labbra contratte in una smorfia di dolore.
«Negativo.» Ti sussurra con voce strozzata, provi tenerezza a guardarla così dispiaciuta per il risultato vano dei vostri tentativi.
«Dai piccola, sarà per la prossima volta. Oggi o domani o tra un mese, fa lo stesso.» L’abbracci forte e la senti singhiozzare, deve essere molto brutto per una madre vedere un “negativo” sul foglio degli esami.
«No Heiji, non ci sarà una prossima volta.» Te lo dice ad alta voce, poi scoppia in singhiozzi, sembra quasi cercare sostegno su di te. Cerca sostegno su di te, sei la sua roccia.
«Sì, ci proveremo finchè…» Non ti lascia finire, si alza di scatto e quasi ti spaventi guardando il suo viso sconvolto, terribilmente bianco.
«Non ci riusciremo, sono sterile, Heiji. Sono sterile.» La guardi stravolto, per un momento cerchi il significato di ”sterile” nella tua mente, sperando che non significhi quello che hai pensato significhi. Invece sì, sterile significa che non potrà mai avere bambini.
Vuol dire che  il nome della tua famiglia non potrà continuare, non avrai un erede o un piccolo da accudire.
«Non ci sono cure che…» Tenti di dire, lei porta le mani ai suoi capelli e scuote la testa.
«C’era scritto sterile, sotto una linea dritta e nera. Una linea ferma come il cuore del nostro bambino, nessun consiglio e nessuna cura. Sono sterile, non potrò mai dare una stirpe a nessuno, sono destinata a rimanere vuota. Sono difettosa, il mio corpo si rifiuta….sono inutile, Heiji, sono inutile!» Urla e poi scoppia nuovamente a piangere, si  abbandona agli scalini e sembra allontanarsi da te.
Ti avvicini e provi a raggiungere le sue spalle per abbracciarla, ma ecco che lei si ritira.
«Non posso donarti un erede, perché dovresti volermi come tua donna? Perché?» Sembra disperata, sembra quasi morire.
«Perché ti amo, Kazuha! Perché se non puoi donarmi un erede puoi sempre donarmi il tuo amore, come hai sempre fatto!» Alzi un po’ la voce ma non urli, non puoi urlarle in questo momento.
Lei ti guarda ancora piangente, si avvicina leggermente e si lascia abbracciare, lentamente si calma e smette di piangere.
«Kazuha ?» La chiami sussurrando, le carezzi i capelli e li avvolgi alle tue dita con delicatezza, sono morbidi.
«Sì?» Ti risponde lei, la voce non trema più come prima.
«Vuoi sposarmi? Va bene oggi stesso, anche ora se ti va.» Le dici lasciandole le spalle per permetterle di uscire dall’abbraccio e guardarti negli occhi, due piccole stille d’acqua scendono ancora sulle guance ma sembra molto più calma.
«Non ho altro che il mio amore da donarti, Heiji.» Ti sussurra guardandoti fisso negli occhi, guardi quelle iridi lucide e senti il bisogno vitale di baciarla. Cielo quanto la ami, vero?
«Non ho bisogno di altro, non ho bisogno di altro veramente.» Le rispondi e poi ti avvicini, lei non si scansa e la baci dolcemente. Senti il suo sapore e non puoi fare altro che innamorarti ancora e ancora.
Ogni giorno te ne innamori come la prima volta, ma non lo ammetterai mai. E sorridi al pensiero.
Cosa importa se non può donarti un bambino? Ci sono così tanti piccoli che aspettano due genitori affettuosi per essere adottati, e poi ti basta lei. La baci ancora e ancora.
Per quanto tempo rimanete lì a baciarvi? Un’eternità forse, ma mai abbastanza, mai troppo.
«Sì, voglio sposarti. Tra una settimana, ma voglio sposarti.» Sorride, ora non hai bisogno veramente d’altro.
 
 
Nonostante il forte impatto psicologico, Kazuha sembra riprendersi abbastanza bene.
E’ passato un anno, cerchi il cacciavite per montare l’ultima sbarra della culletta e lo trovi sotto il tavolino basso, cerchi di prenderlo ma batti la testa sul tavolo e metti le mani sul bernoccolo lamentandoti a bassa voce.
« Ventotto anni, grande e grosso, risolve casi d’omicidio a colazione e poi non sa prendere un oggetto da sotto il tavolo! Ho sposato un idiota.» Ti dice lei passandoti il cacciavite e dandoti un bacio sul bernoccolo.
 «Stasera ti farò il solletico finchè non mi chiederai pietà.» La minacci sforzandoti di rimanere serio, lei sorride e piega le tutine blu per riporle nel cassetto. Ti volti a guardarla, è solo più alta e con il fisico più formoso, ma è sempre la tua Kazuha. Non cambierà mai.
«Forse non è stato un male, forse eravamo destinati ad adottare Yuki.» Le dici alzandoti da terra e mettendoti dietro di lei, l’abbracci e poggi il viso sul suo collo.
Iris e violette, un profumo da capogiro.
«Forse sì, Yuki ha bisogno di tanto amore ed è l’unica cosa che ho donato a te fino ad ora.» Ti sussurra chiudendo il cassettone e poggiando le mani sulle tue chiudendo gli occhi.
« Ha gli occhi blu come i tuoi, sono certa che avrà anche lui la mania per il giallo.» Ride lei, tu le dai un bacio sul collo e poi sali fin sopra la guancia, quando arrivi alle labbra è già sdraiata sul letto e tu sei carponi sopra di lei sciogliendole i capelli.
«Non ora, Heiji, sta per arrivare ti prego…» Sussurra mettendoti una mano sul viso e dandoti leggere carezze, chiudi gli occhi per assaporare il tocco e poi la guardi.
«Un altro bacio, l’ultimo…» La preghi avvicinandoti, lei si ritrae ma poi ti lascia fare. Ti bacia e ti attrae a sé.
«Illusa…credi sempre alla storia dell’ultimo bacio.» Sghignazzi tu baciandola ancora sul collo.
«Tu invece non credi mai alle mie promesse di lasciarti morto di fame, e fai male.» Dice seria lei alzandosi e sistemandosi la camicia, si lega i capelli e ti regala un sorriso divertito.
«A quanto pare non mi doni solo l’amore come dici tu…»
«Ti dono anche da mangiare?» Ride lei carezzandoti ancora una guancia.
«No, mi doni molto, molto di più…» Sorridi e le rubi l’ultimo bacio prima di aprire agli assistenti sociali e accogliere nella vostra vita la gioia più grande.
Yuki Hattori, il vostro bambino.
 

 
Angolo SkyDream
Buonasera gente! Non credevo di scrivere così presto una storia, ma eccomi qui!
Nessun morto anche questa volta, ma la tematica è comunque molto pesante nonostante io -onestamente- non credo di averla descritta al meglio.
Potrei fare una bella raccolta nonappena il mio pooovero PC torna dalla vacanza in assistenza, povero piccolo :(

Dedico questa storia a  
The Writer Of The Stars
che oltre ad avermi dedicato la sua ultima perla, mi ha dato tanti spunti e tanti pianti...(ogni riferimento a" If you say so" è puramente casuale...ecco che ricomincio a piangere al solo pensiero) ♥
La dedico anche a tutti coloro che hanno recensito la mia long
"Without you- The last case of Heiji Hattori-" e tutti coloro che mi hanno sostenuta
Grazie veramente a tutti!
   
 
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