Soffocar di torrente, punge l'occhio tremante di odio.
Crepando in solenne silenzio m'accascio di strazio su braghe di cuoio.
Funge d'appoggio dolce sterrato, m'accarezza e mi culla.
Che fossi sua prole direbbe, avido invece trattiene, senza dar da pensar pił che nulla.
Casca pesante la mano e m' incaglio, bramante del peggio.
Penso, rigate di un rosso arrogante le gambe, e nel fuoco m'atteggio.
Soffoco spasmi all'interno del petto ed aspetto.
Sono morta sperando in una vita un po' meglio