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Autore: Hedley    12/01/2009    5 recensioni
"14...23...25...87...200!Ecco le tue figurine!" Era il giorno del Ringraziamento e la famiglia Jonas al completo si era riunita per festeggiare come da tradizione. Il piccolo salotto illuminato brulicava di ragazzini chiassosi e di adulti che conversavano amabilmente fra loro. "Kevin, Kevin, guarda cosa mi ha appena regalato Joe!200 figurine!Guarda!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time. C'erano una volta... Piccoli Jonas'
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Figurine,lenti d'ingrandimento e..gatti!
Ed eccomi come promesso con una nuova Shottina che ha come protagonisti i piccoli Jonas. Questa mi è venuta in mente mentre ne stavo scrivendo un'altra su Nick (per questo lui qui è poco presente:sarebbe dovuto arrivare dopo).
Spero che vi piaccia.
Enjoy!
Laura

"14...23...25...87...200!Ecco le tue figurine!"
Era il giorno del Ringraziamento e la famiglia  Jonas al completo si era riunita per festeggiare come da tradizione.
Il piccolo salotto illuminato brulicava di ragazzini chiassosi e di adulti che conversavano amabilmente fra loro.
"Kevin, Kevin, guarda cosa mi ha appena regalato Joe!200 figurine!Guarda!"
Un bimbetto sdentato con una zazzera di fittissimi ricci biondi porse una pila di figurine ad un ragazzetto con gli occhiali e lo sguardo intelligente.
Il giovane esaminò le figurine ad una ad una; dopodichè le restituì al bambino che saltellava visibilmente eccitato.
"Michael, queste sono solo 15 figurine,non 200. E sono anche dei doppioni:significa che le hai già tutte." spiegò.
Michael spalancò la bocca  confuso. Guardò le sue figurine e tentò di contarle; ma avendo solo 3 anni e poco più di due mesi di asilo alle spalle, l'operazione gli risultò piuttosto difficile.
"Le ho contate!" annunciò qualche minuto più tardi sorridendo soddisfatto.
"Sono proprio 200 e tu sei un bugiardo Kevin!"
Il ragazzo roteò gli occhi e si inginocchiò all'altezza del cuginetto.
"Di un po' Mickey... Non è che Joe ti ha chiesto qualcosa in cambio di queste figurine?"  gli domandò mentre con lo sguardo frugava nel salotto alla ricerca del fratello minore.
Michael scosse il capo convinto.
"Me le ha regalate!E questa è anche tutta luccicosa!Guarda!" aggiunse mostrandogli una figurina olografica. Kevin scosse il capo spazientito.
"E tu hai regalato qualcosa a Joe?"
Il bambino sorrise mettendo in evidenza la sua dentatura poco presente.
"io gli ho regalato la mia lente d'ingardimento. Serve per vedere le cose grandi. Ma tanto Joe dice che non funziona, allora mi ha dato le figurine".
Kevin annuì con espressione esasperata.
"Congratulazioni Michael.." annunciò. "Sei appena stato derubato da quel piantagrane di mio fratello..."
Michael inclinò la testolina bionda verso sinistra confuso.
"piantargane?" il cugino sbuffò.
"Non importa... Dai andiamo a cercare Joe." afferrò il bambino per mano e lo trascinò in corridoio.

A qualche camera di distanza, un ragazzino moro e dall'aria sveglia stava esaminando delle macchie di terriccio sul pavimento con una lente d'ingrandimento.
"Interessante.." borbottò portando l'oggetto vicino alla lente sinistra dell'occhiale e poi di nuovo verso il pavimento.
"Molto interessante..."
"Eccoti qui maledetto!" l'urlo fece sobbalzare il ragazzino che si voltò di scatto verso l'ingresso della cucina.
"Silenzio voi due!" esclamò poi riconquistando sicurezza quando si accorse che a parlare era stato suo fratello Kevin e non un misterioso assassino armato di coltello.
"Sto svolgendo delle indagini."
Dall'altro lato della stanza, Kevin portò le mani sui fianchi  innervosito, mentre il piccolo Mickey  osservava ora un fratello, ora l'altro.
"Joseph Adam, restituisci subito quella lente a nostro cugino!" esclamò Kevin con espressione minacciosa.
Joe abbandonò le macchie di terriccio e si avvicinò al fratello sostenendo il suo sguardo di sfida.
"Paul Kevin.. No grazie!Michael mel'ha regalata e io me la tengo almeno fino a quando non avrò terminato le mie indagini..Eh no!" aggiunse spostando la mano con uno scatto ed evitando così appena in tempo la presa del fratello.
"Forse non sono stato chiaro..." riprese Kevin alzandosi in punta di piedi per marcare la differenza di altezza fra lui e Joseph.
"Tu la devi lasciare andare...ora!
"Mmmh.." il ragazzino si accarezzò il mento come per riflettere. Dopodichè sorrise.
"D'accordo!" aprì la mano e lasciò cadere la lente d'ingrandimento.
"Ahy!!" il piccolo Michael urlò con quanto fiato aveva in gola.
"Ops!" mormorò Joe inorridito: non era certo sua intenzione colpire il cuginetto.
"Ma allora sei proprio scemo!" esclamò Kevin abbracciando immediatamente il piccolo.
"Oh andiamo Mickey.. Non è successo niente!Adesso ti passa!Vuoi un bacino sulla bua?" tentò di consolarlo mentre gli massaggiava il piede.
"Se lo sente mamma andrà su tutte le furie!" osservò Joseph sedendosi a gambe incrociate sul pavimento mentre il cuginetto ululava come un cucciolo di cane ferito.
Kevin strattonò il fratello minore e lo obbligò a rialzarsi.
"Non stare lì impalato!Aiutami!"
"Ma come??"
"Fallo smettere di piangere!Inventa qualcosa!"
Il piccolo Joseph rimase incantato per un attimo a guardare il fratello; dopodichè si premette il naso con l'indice e fece ondeggiare la testa a destra e a sinistra.
"Uuuuh!Guardami Mickey sono un maialino!Guarda che faccia..Uuuuh!"
Mickey smise immediatamente di piangere ed osservò il cugino rapito, mentre quello dava mostra del suo intero repertorio di smorfie e boccacce.
"Guardami Mickey!Sono quaggiù!"
Joe si voltò ed incastrò la testa fra le gambe. Mickey incominciò a ridere istericamente, mentre Kevin si affrettava ad asciugargli gli occhi arrossati.
"Ehy Mickey sono una rana!Cra Cra!Ed ora sono una scimmia!Uhhh!" esclamò mettendosi a saltellare e a dimenare le braccia.
"La scimmia ti viene particolarmente bene!" annunciò Kevin ironico. Joe gli fece la linguaccia.
"Ragazzi che sta succedendo qua dentro?Abbiamo sentito qualcuno piangere..."
Denise Jonas e sua cognata Rebecca fecero ingresso nella cucina .
"Sentiamo Joseph, che cosa hai combinato?" domandò Denise mentre i due figli si scambiavano s.o.s. con lo sguardo e il nipote continuava a ridere nonostante avesse gli occhi arrossati e le guance bagnate.
"Niente mammina!Sul serio!Stavamo solo giocando!" annunciò Joe assumendo un'espressione angelica semplicemente irresistibile, ma che l'intera famiglia Jonas aveva imparato a classificare come: "La faccia di Joseph quando ne ha combinata una delle sue".
Kevin fulminò il fratello con lo sguardo: quella era la classica espressione da "lascia parlare me".
"Stavamo giocando ai Detective" tentò di spiegare raccogliendo la lente d'ingrandimento da terra.
"E mentre analizzavamo delle macchie sospette, Joe ha involontariamente fatto cadere questa lente sul piede di Michael. Ma non si è fatto niente, davvero. Guardatelo, sta benissimo!"
"Oh tesoro, ti sei fatto tanto male?" domandò Rebecca  inginocchiandosi di fronte al figlioletto e tastandogli i piedini.
Michael sorrise e aprì una manina.
"Mamma  guarda, Joe mi ha regalato 200 figurine!E una brilla!"
Poco più in là, Joseph intuì il pericolo e decise che era arrivato il momento di  squagliarsela. Fece qualche passo indietro tentando di non dare nell'occhio, quando...
SQUISH!
"Ahy!" Il bambino capitombolò a terra.
"Joseph, per l'amor del cielo, perchè devi sempre fare lo stupido!" esclamò Denise accorrendo dal figlioletto che si stava massaggiando la schiena.
"Non stavo facendo lo stupido!Sono scivolato su queste macchie di terra!" si rialzò con espressione dolorante e fulminò il fratello (che se la stava ridendo alla grande) con lo sguardo.
"Ma da dove vengono queste macchie?" esclamò Dense notando solo in quel momento le chiazze che proseguivano fino alle scale.
"Joseph Adam, se me ne hai combinata.."
"Mamma ti giuro che sta volta non centro niente!"
Lo sguardo di Denise si spostò da un figlio all'altro.
"Non guardare me!" sbottò Kevin sulla difensiva.
Denise roteò gli occhi sfinita.
"Che pazienza, che pazienza che ci vuole... Fortuna che su tre figli, almeno uno sembra che stia venendo su con un po' di sale in zucca..."
 Con queste parole salì le scale che portavano alle camere da letto seguita a breve distanza dai due figli maggiori: le macchie di fango proseguivano.
"Mamma, a me sembrano impronte di qualcosa..." osservò Joe fermandosi a metà strada ed esaminandone una con cura. Kevin annuì.
"Per una volta sono d’accordo con lui...Forse appartengono ad un gatto..."
"Ma non sono tutte uguali.."
Denise si premette un dito sulle labbra e fece cenno ai bambini di guardare oltre le scale; lì le impronte continuavano e si fermavano di fronte ad una stanza.
"La camera di Nicky.." mimò con le labbra Joe.
Denise fece segno ai due bambini di ascoltare e i due fratelli tesero le orecchie: tonfi e strani versi provenivano dalla camera del Jonas più piccolo.
Con passo felpato mamma, Kevin e Joe si avvicinarono alla porta della cameretta e la spalancarono.
La prima cosa che Kevin notò fu il disordine: la cesta dei giocattoli e il bidone della spazzatura erano rovesciati,i libri sparsi sul pavimento e c'era fango dappertutto.
Lo sguardo di Joe, invece, venne catturato da una coppia di gattini che era intenta a tendersi gli agguati in una scatola, mentre un altro micetto stava litigando con la sua immagine riflessa sullo specchio.
"Foorte!" esclamò il moretto sorridendo.
Infine,lo sguardo inorridito di Denise era puntato su un bambinetto  riccio sporco di fango dalla testa e i piedi seduto a gambe incrociate sul letto.Teneva fra le braccia un altro gattino e aveva un'espressione mortificata dipinta in viso.
"Mamma...Non è che possiamo tenerli?" domandò con un filo di voce.
Denise quasi sbiancò; fu costretta ad appoggiarsi allo stipite della porta.
"Nicholas...Jerry....Jonas!" il tono di voce era così duro che il bambino trasalì ad ogni parola.
I due fratelli maggiori si scambiarono un cenno d'intesa e decisero di allontanarsi dalla cameretta: quando la mamma perdeva la pazienza, non era un bello spettacolo.
Decisero di tornare in salotto. Come ci misero piede, il piccolo Mickey venne loro incontro sorridendo.
"Joe, Kevin, guardate che cosa mi ha appena portato il mio papà!è una bursola!"
"Si dice bussola Mickey.." lo corresse Kevin con dolcezza scompigliandogli i capelli.
"è molto bella.." aggiunse poi.
Joe non parlava: teneva gli occhi  puntati sull'oggetto luccicante.
"Ehy Mickey!" esclamò poi mentre lo sguardo del fratello saettava indispettito su di lui.
"Che ne dici se ti regalo 200 gattini?"


*

Che dire?Spero vi sia piaciuta!
Adoro scrivere sui piccoli Jonas, forse perchè mi sono fatta un'idea più o meno precisa di come possano essere stati:
Kevin il maggiore, il più responsabile e molto intelligente. Joseph una peste, terribilmente  sveglio per la sua età (me lo adora xD). E Nicholas un bambino dolce e molto creativo, ma anche un gran pasticcione!
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno commentato le mie shot precedenti. Grazie davvero!

Alla prossima!
Lau :-)
   
 
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