Dean non è abituato a quella calma piatta che sente regnare intorno a sè, che nuota flemmatica nello spazio riempiendolo di aria leggera e stranamente rilassata.
Non è abituato alla sensazione del suo cuore pulsare così docile contro le membra stanche, e scaldarle di un dolce torpore che sa di vita e bellezza dell'attimo. Non è abituato a quel lieve muoversi di onde dentro di sè, a sentire i pensieri chiaramente e distinti tra loro come le linee di spuma che si sciolgono sulla sabbia, ad un sapore così netto come quello del sale che sulle labbra è un pensiero rimasto sul bordo della sua mente e finalmente percepito con intensità.
Il suono della pace e quiete è simile a folate di vento e a onde che si infrangono effimere sulla battigia, che assaggiano le fronde degli alberi con carezze gentili e si asciugano impregnando la loro breve vita nel suolo che incontrano.
Dean non se ne accorge subito, ma quel suono che sente, misto al cuore che batte e all'aria, e al mare, e alla tranquillità, è solo il respiro di un angelo, che amandolo lo guarda addormentarsi piano fra le sue braccia mentre le immagini del silenzio che si propagano intorno a loro scendono nella notte portando calore e altro fresco silenzio.
NOTA D'AUTRICE
Scritta ascoltando "Le Onde", di Ludovico Einaudi, che consiglio a tutti di ascoltare.
Amatemi perchè ho ripreso con le short... E non preoccupatevi per la Long, prima o poi arriverà ehe...