keeping
your
balance
«it's all
about keeping you balance, after all.»
(♠)
Guren
osserva distrattamente il sangue colare dal collo del soldato — un
sorriso
rosso e profondo che gli apre la gola in due, spargendo la sua vita sul
selciato, nell'aria, bruciando l'immagine nella sua mente. Per sempre.
Lo osserva soffocare nello stesso liquido scuro che lo
stava tenendo in vita fino a qualche minuto prima, le mani che
artigliano
disperatamente l'aria e lo sguardo di un cucciolo patetico, attaccato
alla sua
esistenza. Soffocare nella tua vita, pensa Guren.
Una bella metafora. Si domanda distrattamente se
potrebbe farla incidere sulla sua lapide.
«È morto?» Shinya alza lo sguardo dalle macerie nella
stazione metropolitana con il sorriso serafico che solo un ragazzo
disturbato
potrebbe avere in un mare di cadaveri. I suoi occhi brillano di una
luce
tagliente.
Tagliente, è un aggettivo che gli sta bene.
«Ah-ha.» mormora Guren, soffermandosi sul respiro
erratico del soldato, che diventa sempre più pallido. La giugulare è
stata
recisa, il sangue scivola sul terreno in una fontanella purpurea.
«Peccato.» Shinya da un calcio ad un ciottolo con
studiato disinteresse, schiarendosi la gola «Quanti ne abbiamo persi?»
«Sessantadue.» replica asciutto, contando come
conterebbe le mele al mercato. Guren è sempre stato bravo in matematica
«E un
ferito.»
«Hyakuya Yūichirō.» Shinya giocherella con le
decorazioni della sua divisa immacolata. I
privilegi dei cecchini, pensa Guren
distogliendo lo sguardo, il sangue
lo vedono solo da lontano.
«Guren—» incomincia Shinya, guardandolo con quell'aria
da sei-nei-guai-e-non-ci-posso-fare-niente. Qualche
altro vantaggio degli Hīragi, immagina.
«Sì.» bofonchia, dandogli le spalle «Lo so.»
Ha saltato la cena e il servizio funebre, ma non si
sente molto in colpa.
La gente in guerra muore e Guren ha smesso di mentire
a se stesso — di indorarsi stupidamente la pillola — semplicemente
perché non
avrebbe senso.
Non dopo Mahiru.
Non dopo Yū.
«Nee, Guren~» Guren non si gira, ma riesce a
immaginare come sia seduto Shinya. Le gambe incrociate sul materasso e
i gomiti
appoggiati sulle ginocchia — nudo dalla vita in su, con quella sua
tipica
espressione assorta «Sei più interessato al soffitto che a me. Mi
ferisci~»
Questo gli ricorda che Shinya e Shinoa sono fratelli,
dopotutto. Hanno lo stesso irritante modo di prenderlo per il culo.
«Zitto e dormi, Shinya.» bisbiglia con voce
minacciosa, tirandogli un cuscino. Un lieve ghigno gli si forma sulla
bocca
mentre sente lo 'mphf' soffocato dell'altro, segno che lo deve aver
colpito in
pieno, magari sulla faccia o sul petto.
«Oh? Siamo scontrosi oggi.» Shinya rotola sul letto e
gli da un pugno giocoso sulla spalla — un pugno che sarebbe giocoso se
Shinya
non sapesse perfettamente che in quel punto ha proprio un livido fresco
di
battaglia, che gli fa emettere un grugnito «Nee, Guren? Scommettiamo
che riesco
a leggerti nel pensiero. Vuoi sentire cosa ho da dire?»
Shinya riuscirebbe a leggere la mente di chiunque, ma
con lui lo fa sempre particolarmente bene. Deve essere un talento
naturale, il
suo.
«Lo dirai anche se ti dico di no, quindi piantala di
fare domande stupide.» gli lancia uno sguardo incenerente, ma l'altro
non
batte ciglio.
«Touché.» Shinya sorride — uno di quei sorrisi serafici
con cui di solito liquida la gente «Scommetto che ti senti in colpa per
tutto
quello che è successo oggi, per tutta la gente che è morta. E per
Hyakuya Yūichirō.
E magari adesso ti stai deprimendo come un emo, pensando a cosa avresti
potuto
fare per salvarli tutti.»
«Va' a
morire, Shinya.» Shinya ridacchia. Sanno entrambi che ha centrato in
pieno il
bersaglio. Shinya ci azzecca sempre in un modo o nell'altro, per questo
è un
cecchino.
«Ti amo
anche io, Guren~ ♥»
gorgoglia, con un sorriso sornione «sei sempre il solito
sentimentalista.»
«Può
darsi.» un altro cuscino colpisce Shinya in faccia, provocando uno
scoppio di
risa. Guren lo osserva, rapito. Ha un succhiotto violaceo appena sotto
l'orecchio, ma resta comunque angelico e irraggiungibile.
Si
domanda come faccia ad essere così freddo anche in situazioni del
genere.
Shinya è decisamente il più forte tra loro due.
Guren si
alza in piedi e procede silenziosamente verso la porta. Si rende conto
che
l'altro non sta più ridendo, ma lo fissa — lo scruta
attentamente con quegli occhi pervinca, a cui (purtroppo)
non sfugge niente.
«Guren?»
lo richiama, ma lui non si ferma. Guren è troppo immerso nei suoi
pensieri e
nei suoi sensi di colpa. Inclina il capo lentamente «È tutta una
questione di
mantenere l'equilibrio. Se vuoi parlarne... puoi venire da me.»
Lo bisbiglia,
ma Guren riesce a comprendere lo stesso le parole. Probabilmente è
questo il
motivo della sua freddezza.
Si
domanda distrattamente come reagirebbe Shinya se lui schiattasse.
Probabilmente
porterebbe i fiori sulla sua tomba e abbraccerebbe Sayuri e Shigure, con la stessa gentile indifferenza che ha riservato al soldato senzanome della mattina.
«Buonanotte.»
mormora, scivolando fuori dalla stanza e chiudendo la porta senza fare
rumore,
come un gatto.
Buonanotte,
sussurra tra sé Shinya con un tenue sorriso che gli muove le labbra. È
un
sorriso amaro, perché in fondo, anche a lui dispiace per tutti i
cadaveri che
ha visto oggi.
E spera
che quello di Guren non sia il prossimo che vedrà. Quel ragazzo ha una
predisposizione naturale per i guai.
«Sei il
mio sentimentalista preferito ♥» dice, a nessuno in particolare, sfiorandosi
distrattamente la porzione di pelle violacea sul collo. Forse Guren
l'ha
sentito.
Forse no.
Scartabella
i fogli dei rapporti sulla battaglia di Shinjuku, con quell'espressione
fintamente interessata che riesce a tirare fuori ad ogni riunione.
Un elenco
di nomi, date e caduti che — detesta
ammetterlo — gli dà un certo senso di
nausea. Perché anche lui ha le mani macchiate di sangue.
Sta
ascoltando solo a metà il rapporto di un soldato malconcio
sull'estenuante
battaglia di ieri. Ogni tanto, lancia un'occhiata sagace alla faccia
impassibile (ma lievemente sospettosa) di Kureto.
Shinya è
un attore nato, dopotutto.
«Maggiore
generale Shinya Hīragi?» gli occhi purpurei di Kureto sono su di lui e
brillano
di una luce inquietante. Non si è quasi accorto che la maggior parte
degli
ufficiali si è alzata e sta tornando a farsi gli affari propri, come se
la
guerra li riguardasse quando ne hanno voglia loro. Guren, ovviamente,
non c'è.
Guren non
c'è mai.
«Sì?»
Shinya si alza, inclinando il capo di lato. Suo fratello lo supera solo
di
quattro centimetri, ma in quel momento sente quasi la sua presenza
opprimente che lo schiaccia.
Ma,
certamente, non lo da a vedere.
«Hai un
livido sul collo. Come te lo sei procurato?» commenta, lapidario, alzando un
sopracciglio folto e scuro. Glaciale.
Shinya
batte le palpebre, quasi non toccato dalla sua domanda. Per la fretta
deve
aver chiuso male l'uniforme.
Si
stringe nelle spalle, perché non può fare altro, perché suo fratello e
tutti
gli altri lo stanno fissando. Sente distintamente Seishirō sbuffare,
dietro di
lui.
Scuote la
testa e snocciola un sorriso affascinante, serafico. Il suo solito
sorriso
liquidante. È tutta una questione di
mantenere l'equilibrio.
«Ferita
di allenamento.»
i dubbi
esistenziali dell'ultimo
momento ;;
prima di
tutto, sappiate che io
nutro un'ossessione morbosa per shinya perché, dai è
un gran figo perché
è un personaggio davvero interessante,
solo che per approfondirlo bisognerebbe leggere le novels.
se volete leggerle e non le trovate,
fatemi un fischio che vi mando il link — sono in inglese, ma vbb.
e niente, sono
abbastanza contenta
di come questa cosa è uscita fuori, perché di solito lo yaoi mi fa
accapponare
la pelle e non avevo idea di come incominciare a scriverlo(?).
ho cercato di focalizzarmi di più
sui sentimenti che
sulle descrizioni e spero di non aver fatto una confusione assurda çç
la storia ha luogo circa tra
l'episodio undici e il dodici (nel manga è il periodo in cui yuu rimane
in coma
per tipo una settimana) e volevo dare un po' la mia visione della
battaglia
sotto gli occhi di due personaggi diversi come shinya e guren e
ovviamente,
infilarci dentro la mia otp, visto che c'ero.
shinya non è quasi toccato da tutta
la morte che ha
intorno (questo, se avete letto del suo passato, capirete
perché), mentre guren è più sentimentale e attaccato agli affetti personali.
guren
è l'ammmmore ♥
se non sbaglio c'è pure un
capitolo del manga in cui shinya va da guren a parlargli e a dirgli che
può
piangere sulla sua spalla, nel caso si sentisse in colpa. non sono dolci? awwww
♥
detto ciò, mi dileguo a finire il
libro che sto leggendo. sono hypata per l'episodio dodici in maniera
assurda,
voi no? **
mi raccomando, fatemi sapere cosa ne
pensate~
rie