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Autore: heuchelei    20/06/2015    8 recensioni
[1176 words | hurt/comfort | shounen-ai | gureshin | angst | missing moments]
Shinya ci azzecca sempre in un modo o nell'altro, per questo è un cecchino.
[♕ characters: guren ichinose, shinya hīragi, kureto hīragi]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Guren Ichinose, Kureto Hīragi, Shinya Hīragi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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keeping your balance
«it's all about keeping you balance, after all.»

 
(♠)

 

Guren osserva distrattamente il sangue colare dal collo del soldato — un sorriso rosso e profondo che gli apre la gola in due, spargendo la sua vita sul selciato, nell'aria, bruciando l'immagine nella sua mente. Per sempre.
Lo osserva soffocare nello stesso liquido scuro che lo stava tenendo in vita fino a qualche minuto prima, le mani che artigliano disperatamente l'aria e lo sguardo di un cucciolo patetico, attaccato alla sua esistenza. Soffocare nella tua vita, pensa Guren.
Una bella metafora. Si domanda distrattamente se potrebbe farla incidere sulla sua lapide.
«È morto?» Shinya alza lo sguardo dalle macerie nella stazione metropolitana con il sorriso serafico che solo un ragazzo disturbato potrebbe avere in un mare di cadaveri. I suoi occhi brillano di una luce tagliente.
Tagliente, è un aggettivo che gli sta bene.
«Ah-ha.» mormora Guren, soffermandosi sul respiro erratico del soldato, che diventa sempre più pallido. La giugulare è stata recisa, il sangue scivola sul terreno in una fontanella purpurea.
«Peccato.» Shinya da un calcio ad un ciottolo con studiato disinteresse, schiarendosi la gola «Quanti ne abbiamo persi?»
«Sessantadue.» replica asciutto, contando come conterebbe le mele al mercato. Guren è sempre stato bravo in matematica «E un ferito.»
«Hyakuya Yūichirō.» Shinya giocherella con le decorazioni della sua divisa immacolata. I privilegi dei cecchini, pensa Guren  distogliendo lo sguardo, il sangue lo vedono solo da lontano.
«Guren—» incomincia Shinya, guardandolo con quell'aria da sei-nei-guai-e-non-ci-posso-fare-niente. Qualche altro vantaggio degli Hīragi, immagina.
«Sì.» bofonchia, dandogli le spalle «Lo so.»


Gli occhi di Guren rimangono testardamente puntati contro il soffitto, due stelle cerulee che seguono le ombre della volta a cassettoni, immersa nelle lieve luce della lampada.
Ha saltato la cena e il servizio funebre, ma non si sente molto in colpa.
La gente in guerra muore e Guren ha smesso di mentire a se stesso — di indorarsi stupidamente la pillola — semplicemente perché non avrebbe senso.
Non dopo Mahiru.
Non dopo Yū.
«Nee, Guren~» Guren non si gira, ma riesce a immaginare come sia seduto Shinya. Le gambe incrociate sul materasso e i gomiti appoggiati sulle ginocchia — nudo dalla vita in su, con quella sua tipica espressione assorta «Sei più interessato al soffitto che a me. Mi ferisci~»
Questo gli ricorda che Shinya e Shinoa sono fratelli, dopotutto. Hanno lo stesso irritante modo di prenderlo per il culo.
«Zitto e dormi, Shinya.» bisbiglia con voce minacciosa, tirandogli un cuscino. Un lieve ghigno gli si forma sulla bocca mentre sente lo 'mphf' soffocato dell'altro, segno che lo deve aver colpito in pieno, magari sulla faccia o sul petto.
«Oh? Siamo scontrosi oggi.» Shinya rotola sul letto e gli da un pugno giocoso sulla spalla — un pugno che sarebbe giocoso se Shinya non sapesse perfettamente che in quel punto ha proprio un livido fresco di battaglia, che gli fa emettere un grugnito «Nee, Guren? Scommettiamo che riesco a leggerti nel pensiero. Vuoi sentire cosa ho da dire?»
Shinya riuscirebbe a leggere la mente di chiunque, ma con lui lo fa sempre particolarmente bene. Deve essere un talento naturale, il suo.
«Lo dirai anche se ti dico di no, quindi piantala di fare domande stupide.» gli lancia uno sguardo incenerente, ma l'altro non batte ciglio.
«Touché.» Shinya sorride — uno di quei sorrisi serafici con cui di solito liquida la gente «Scommetto che ti senti in colpa per tutto quello che è successo oggi, per tutta la gente che è morta. E per Hyakuya Yūichirō. E magari adesso ti stai deprimendo come un emo, pensando a cosa avresti potuto fare per salvarli tutti.»
«Va' a morire, Shinya.» Shinya ridacchia. Sanno entrambi che ha centrato in pieno il bersaglio. Shinya ci azzecca sempre in un modo o nell'altro, per questo è un cecchino.
«Ti amo anche io, Guren~
» gorgoglia, con un sorriso sornione «sei sempre il solito sentimentalista.»
«Può darsi.» un altro cuscino colpisce Shinya in faccia, provocando uno scoppio di risa. Guren lo osserva, rapito. Ha un succhiotto violaceo appena sotto l'orecchio, ma resta comunque angelico e irraggiungibile.
Si domanda come faccia ad essere così freddo anche in situazioni del genere. Shinya è decisamente il più forte tra loro due.
Guren si alza in piedi e procede silenziosamente verso la porta. Si rende conto che l'altro non sta più ridendo, ma lo fissa — lo scruta attentamente con quegli occhi pervinca, a cui (purtroppo) non sfugge niente.
«Guren?» lo richiama, ma lui non si ferma. Guren è troppo immerso nei suoi pensieri e nei suoi sensi di colpa. Inclina il capo lentamente «È tutta una questione di mantenere l'equilibrio. Se vuoi parlarne... puoi venire da me.»
Lo bisbiglia, ma Guren riesce a comprendere lo stesso le parole. Probabilmente è questo il motivo della sua freddezza.
Si domanda distrattamente come reagirebbe Shinya se lui schiattasse. Probabilmente porterebbe i fiori sulla sua tomba e abbraccerebbe Sayuri e Shigure, con la stessa gentile indifferenza che ha riservato al soldato senzanome della mattina.
«Buonanotte.» mormora, scivolando fuori dalla stanza e chiudendo la porta senza fare rumore, come un gatto.

Buonanotte, sussurra tra sé Shinya con un tenue sorriso che gli muove le labbra. È un sorriso amaro, perché in fondo, anche a lui dispiace per tutti i cadaveri che ha visto oggi.
E spera che quello di Guren non sia il prossimo che vedrà. Quel ragazzo ha una predisposizione naturale per i guai.
«Sei il mio sentimentalista preferito
» dice, a nessuno in particolare, sfiorandosi distrattamente la porzione di pelle violacea sul collo. Forse Guren l'ha sentito.
Forse no.

 
Scartabella i fogli dei rapporti sulla battaglia di Shinjuku, con quell'espressione fintamente interessata che riesce a tirare fuori ad ogni riunione.
Un elenco di nomi, date e caduti che — detesta ammetterlo — gli dà un certo senso di nausea. Perché anche lui ha le mani macchiate di sangue.
Sta ascoltando solo a metà il rapporto di un soldato malconcio sull'estenuante battaglia di ieri. Ogni tanto, lancia un'occhiata sagace alla faccia impassibile (ma lievemente sospettosa) di Kureto.
Shinya è un attore nato, dopotutto.
«Maggiore generale Shinya Hīragi?» gli occhi purpurei di Kureto sono su di lui e brillano di una luce inquietante. Non si è quasi accorto che la maggior parte degli ufficiali si è alzata e sta tornando a farsi gli affari propri, come se la guerra li riguardasse quando ne hanno voglia loro. Guren, ovviamente, non c'è.
Guren non c'è mai.
«?» Shinya si alza, inclinando il capo di lato. Suo fratello lo supera solo di quattro centimetri, ma in quel momento sente quasi la sua presenza opprimente che lo schiaccia.
Ma, certamente, non lo da a vedere.
«Hai un livido sul collo. Come te lo sei procurato?» commenta, lapidario, alzando un sopracciglio folto e scuro. Glaciale.
Shinya batte le palpebre, quasi non toccato dalla sua domanda. Per la fretta deve aver chiuso male l'uniforme.
Si stringe nelle spalle, perché non può fare altro, perché suo fratello e tutti gli altri lo stanno fissando. Sente distintamente Seishirō sbuffare, dietro di lui.
Scuote la testa e snocciola un sorriso affascinante, serafico. Il suo solito sorriso liquidante. È tutta una questione di mantenere l'equilibrio.
«Ferita di allenamento.»

 

20.06 lavoro a questa shot da mesi e sinceramente non sapevo neppure io cosa aspettarmi. shinya e guren non sono esattamente personaggi facili da caratterizzare, imho, e perciò spero di non averli macellati.
i dubbi esistenziali dell'ultimo momento ;;
prima di tutto, sappiate che io nutro un'ossessione morbosa per shinya perché, dai è un gran figo perché è un personaggio davvero
interessante, solo che per approfondirlo bisognerebbe leggere le novels.
se volete leggerle e non le trovate, fatemi un fischio che vi mando il link — sono in inglese, ma vbb.
e niente, sono abbastanza contenta di come questa cosa è uscita fuori, perché di solito lo yaoi mi fa accapponare la pelle e non avevo idea di come incominciare a scriverlo(?).
ho cercato di focalizzarmi di più sui sentimenti che sulle descrizioni e spero di non aver fatto una confusione assurda çç
la storia ha luogo circa tra l'episodio undici e il dodici (nel manga è il periodo in cui yuu rimane in coma per tipo una settimana) e volevo dare un po' la mia visione della battaglia sotto gli occhi di due personaggi diversi come shinya e guren e ovviamente, infilarci dentro la mia otp, visto che c'ero.
shinya non è quasi toccato da tutta la morte che ha intorno (questo, se avete letto del suo passato, capirete perché), mentre guren è più sentimentale e attaccato agli affetti personali.

guren è l'ammmmore
se non sbaglio c'è pure un capitolo del manga in cui shinya va da guren a parlargli e a dirgli che può piangere sulla sua spalla, nel caso si sentisse in colpa. non sono dolci? awwww
detto ciò, mi dileguo a finire il libro che sto leggendo. sono hypata per l'episodio dodici in maniera assurda, voi no? **
mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate~

rie

  
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