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Autore: Atra    20/06/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà della Square-Enix e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.


-Dov'è?- ansimo, spalancando con violenza la porta dell'infermeria. La Dott. Kadowaki fa un salto tale da superare il record della scuola e spalanca la bocca, colta di sorpresa. La ignoro e mi guardo freneticamente intorno come un'idiota che non ha ancora capito che Seifer non può essere lì ad aspettarla tranquillamente con un drink in mano.
Ma questa vuole rispondermi? La Dott. mi lancia proprio ora uno sguardo preoccupato: sì, so di sembrare abbastanza spiritata ma rispondimi, dannazione!
Lei fa un sospiro:
-Seifer sta bene, Atra-.
Oh, questa è una buona cosa...che sollievo. Crollo sul divanetto nero che ho accanto, mentre la mia mente si riempie di così tante domande che devo prendermi la testa fra le mani. La più urgente: che diamine ha combinato quell'imbecille di mio fratello?
-Cosa è successo?- chiedo, riportando lo sguardo sulla donna per coglierne eventuali esitazioni. Nessuna reticenza quando mi dice:
-Cosa vuoi che sia successo? Tuo fratello e Squall se le sono date di santa ragione-. Meglio riprendermi la testa fra le mani prima che inizi a spaccare quelle di due ragazzi in particolare: dannati idioti!
-Malediz...- mi sfugge, ma un'occhiata fulminante della Kadowaki mi fa capire che forse è una reazione un tantino esagerata. Ma che ci provi lei a stare dietro a Seifer, poi vediamo se non cade in una crisi isterica!
-Posso vederlo?- mi riprendo, usando un tono che non ammette rifiuti. Devo immediatamente distruggerlo!
-Ovvio che sì- risponde una voce familiare. Infatti sulla soglia della camera alla nostra sinistra compare un Seifer in forma smagliante e con un sorriso serafico sulle labbra. Pessima mossa fratello, davvero. Lo gridano anche i muri, cavolo.
Mi alzo di scatto e mi avvento su di lui, tempestandogli il petto di pugni.
-Sei un deficiente!- lo apostrofo con una voce ancora più isterica di prima. Cielo, devo darmi una calmata. Seifer mi afferra i polsi e sorride ancora di più:
-Mi fa piacere sapere che mi vuoi bene, sorellina- mi dice dolcemente, inclinando il viso e scoprendo...una brutta cicatrice. Questo sì che mi fa arrabbiare ancora più di prima, il che non è poco:
-Ma quale bene! Io ti...- ringhio. Niente, ormai sono completamente fuori e se la Kadowaki non mi avesse preso per un braccio e separata da mio fratello, credo che probabilmente avrei finito il lavoro cominciato da Squall.
Lo guardo meglio in viso: la cicatrice parte dal centro della fronte e lo sfregia in diagonale fino all'occhio destro: insomma, è un miracolo che ci veda ancora. La Kadowaki mi guarda con rimprovero:
-Atra, evita di urlare e porta via tuo fratello-.
Oh certo che lo porterò via, ho giusto un paio di cosette da dirgli...
-E per favore, non rispedirmelo subito indietro- continua lei, forse allarmata dalla mia espressione omicida. Questo non posso proprio garantirlo, mi spiace.
Seifer scoppia a ridere e inizia a correre per sfuggire alle mie ire.
Non va molto lontano, dato che deve fermarsi a prendere l'ascensore per il secondo piano.
-Atra, non picchiarmi!- si lamenta lui. Mi fermo con il pugno in aria e indico con rabbia la sua cicatrice:
-Ci ha già pensato Squall a lasciarti un ricordino- gli faccio notare. Lui sorride sprezzante:
-Anche io, non preoccuparti- dice tutto orgoglioso. Ma fa sul serio?!
Nel mentre l'ascensore arriva e le porte si aprono con un "tlin".
Invece la mia voce fa "roar":
-Quanto sei scemo, ne vai anche fiero!- commento amaramente. Lui mi volta le spalle per guardare fuori mentre saliamo:
-Ci stavamo solo allenando- spiega, il tono basso di chi mente sapendo di mentire.
Puoi darla a bere a tutti, anche a te stesso, fratellone. Ma a me mai e lo sai.
-Non dire boiate a me- ringhio. Lui espira di colpo e si volta a guardarmi: ho i pugni stretti, il volto basso e sono incazzata come un Archeosaurus nel suo "giorno no".
Seifer fa un passo verso di me e io, alzata la testa, lo sfido. Con le buone o con le cattive parlerà.
-Chi ha cominciato?- gli chiedo. Intanto l'ascensore arriva e le porte si riaprono. Il "tlin" quasi soffoca la sua risposta, che però sento lo stesso:
-Io-. E poi ha anche il coraggio di dirmi di non arrabbiarmi? AAAAAAAARGH lo prenderei a testate come se non ci fosse un domani!
Tuttavia la sua flemma mi raffredda un po':
-Ovvio: tu lo provochi e Squall scatta come una molla! Siete...- comincio allora, ma lui mi interrompe mentre camminiamo fianco a fianco per raggiungere la nostra aula:
-Uguali? Lo so. Ecco perché ho voluto misurarmi con lui- dice seccamente.
Adesso mi diverto un pochino toccando il tasto giusto: vediamo se ha ancora voglia di conservare questa sua espressione indolente sul suo bel faccino.
-Non mi sembra che tu sia soddisfatto- noto. Lui si ferma di botto: centro, ovviamente. Ora si arrabbierà...
-Quel ragazzo ha bisogno di aiuto tanto quanto me e te!- sbotta con forza.
Ri-centro e nuova scoperta: ecco perché è ossessionato da Squall Leonheart! Hanno le stesse capacità, ma Squall è sempre il favorito. Beh, capisco mio fratello ma stavolta ha esagerato. Mi volto, essendo qualche passo più avanti di Seifer:
-Datti una calmata e pensa a te stesso, dato che hai fatto la cazzata proprio il giorno dell'esame- lo rimbrotto seccamente.
Abbiamo quasi raggiunto la classe, ma lui non è ancora contento: mi blocca la strada con il braccio e dice:
-Perdonami Atra, non volevo farti preoccupare-. Scuoto lentamente la testa: ci vorrà un po' prima che mi passi.
-Sai che non voglio che tu faccia queste cose. Spero che ciò che è successo stamattina non penalizzi il tuo esame- ripeto, prima di passare sotto il suo braccio ed entrare in classe.
Mio fratello mi segue in fondo all'aula e si stravacca come al solito sul banco. Ah no, stavolta no! Mi siedo accanto a lui, tirandogli il soprabito grigio per convincerlo che la sedia non è poi così male. Seifer mi guarda scocciato e io gli scocco uno sguardo implorante. Non può sedersi composto almeno l'ultima ora dell'ultimo anno di scuola (si spera)? Lui sbuffa, però scivola sulla sedia accanto a me.
Ah, devo arrabbiarmi con lui più spesso!
Proprio ora la porta si chiude alle spalle della Trepe, che si avvicina alla cattedra e si rivolge alla classe:
-Buongiorno a tutti. Come già sapete, l'esame pratico SeeD è stasera: vi voglio puntuali alle sedici esatte nella Hall. Puntuali, sono stata chiara Atra?- fa, guardandomi truce. Non può lanciare frecciatine a un'arciera, quell'arpia con la frusta! Ok, devo starmene buona...faccio spallucce e accavallo le gambe per farle capire che non me ne importa un fico secco, ma che per ora ha vinto lei. PER ORA, sia chiaro.  
-Io vi comunicherò i capisquadra, poi il preside Cid vi dirà tutto il resto che dovete sapere. Ora vorrei solo aggiungere due cose...la prima: dovrete dare il massimo, come avete fatto nel test di ieri...anche se potete sicuramente dare di più - il suo sguardo vaga da me a Seifer fino a Squall dietro di noi - e...Seifer, vorrei che per una buona volta tu la piantassi di prendertela con gli altri alunni in addestramento. Se mi verrà riferito che in quest'esame tu non avrai obbedito a ogni singolo ordine che ti sarà stato impartito, l'anno prossimo non avrai vita facile. Sono stata sufficientemente chiara?-.
La voce della Trepe echeggia come un tuono nell'aula. Seifer si irrigidisce accanto a me e dà improvvisamente un pugno al tavolo, dicendo fra i denti:
-Maledizione!-. Trattengo a stento un sospiro di sollievo: almeno gli permettono di sostenere l'esame...
-Potete andare, ci vediamo più tardi nella Hall. Ah Squall, ho visto che ti manca un'ultima prova da sostenere. Ti ci porterò io più tardi- conclude la Trepe.
Davvero Squall ha bisogno del supporto morale? Trattengo a stento una risatina: non è nemmeno ferito, salvo che per una cicatrice sul viso speculare a quella di mio fratello. Che cosa curiosa...
Tuttavia, a giudicare dall'espressione truce di mio fratello c'è ben poco di divertente.
Quando usciamo dalla classe incontriamo Fujin e Raijin ad aspettarci.
-Su con la vita, Seifer!- esclama Raijin battendogli una mano sulla schiena. Gli lancio uno sguardo di ammonimento: "attento, il cane è pronto a mordere".
Fujin capisce al volo:
-ALLENAMENTO!- sillaba rivolta a me. Eh sì, mi sa che ce n'è proprio bisogno!
-Giusto, è quello che ci vuole per sfogare la tensione e...qualcos'altro- convengo, gettando uno sguardo prudente a Seifer. Lui mi mette una mano sulla spalla:
-Gliela faremo vedere noi a tutti quanti, vedrai- dice lapidario. Porca miseria, è davvero arrabbiato.
Comunque, nonostante io sia completamente d'accordo con lui, spero che non sia in squadra con Squall. Lo spero proprio...


Dopo l'allenamento e il pranzo a mezzogiorno, ho deciso di andarmi a riposare un'oretta in camera mia per essere in forma per l'esame.
TRE ORE DOPO sento qualcuno che bussa alla porta:
-Atra, spero che tu sia già pronta perché mancano dieci minuti alle sedici-.
PORCA MISERIAAAAAAA: dovevo saperlo che l'abbiocco dopo pranzo è un killer nato! Schizzo fuori dal letto, rimettendomi la divisa scolastica in quattro e quattr'otto, per poi dovermi ricambiare perché mi sono dimenticata che per l'esame dobbiamo indossare l'uniforme blu scuro, con un ridicolo ed enorme fiocco giallo davanti.
Quando passo davanti allo specchio mi infilo le dita tra i ricci, cercando di domarli per poi rinunciarci mentre mi avventuro alla ricerca delle scarpe, che sono sotto il letto.
Dopo essermi lavata la faccia, acchiappo la giacca e spalanco la porta. Seifer è davanti a me, le mani sui fianchi e l'aria di chi si aspetta qualcosa. Il mio ritardo, forse? Mai più sveglia in anticipo prima degli esami!
-Stavi ancora dormendo, vero?- ridacchia, guardandomi mettere la giacca e arrabattarmi a cercare la seconda manica. Ma cosa ride?! Gli lancio uno sguardo di fuoco, mentre lui mi aiuta a infilare il braccio nel buco giusto e mi tira fuori i capelli, schiacciati fra camicia e giacca.
-Io invece vedo che non ti sei preso il disturbo di mettere l'uniforme- osservo poi con aria critica. Lui fa un gesto di sufficienza:
-Non è l'uniforme che fa un SeeD, cadetto- dice pomposamente, mentre ci affrettiamo a raggiungere la Hall. Eccolo di nuovo con le sue lezioni di vita!
-Ah sì? E cosa sarebbe?- chiedo io, l'aria da alunna spaesata e persa nelle parole dell'insegnante...Seifer insegnante? Nonono, mi rimangio la metafora!
-Ad esempio il buon senso di mettere una sveglia quando si dorme- Seifer mi strizza l'occhio. Non ci credo, me l'ha fatta!
-Razza di idiota- lo apostrofo, dandogli un pugno sulla spalla. Nel mentre ci raggiungono Fujin e Raijin:
-RITARDO!- esclama Fujin, squadrandomi. Alzo le mani:
-Colpa mia...- ammetto. Raijin scoppia in una risata sguaiata:
-Come al solito!- esclama. Uh, quanto lo prenderei volentieri a bastonate...
-Vedremo chi riderà quando avrò passato l'esame, razza di scimmione dalla lingua lunga!- sibilo, affrettando il passo.
Vedo già i cadetti radunati attorno alla mappa d'orientamento del Garden, ma nessuno che mi rimproveri il ritardo. Sento però la voce della Trepe chiamare:
-Seifer! Dov'è Seifer?-.
Seifer mi prende per le spalle, pur consapevole che ormai gli sguardi sono rivolti tutti verso di noi, e mi dice:
-Fai del tuo meglio e rendimi orgoglioso. Cercherò di mettermi in contatto con te, qualunque sia la prova che dovremo sostenere-.
Annuisco e dico a mia volta:
-Vedi di obbedire alle regole, tu. Fallo per me, se non altro-.
Seifer mi fa l'occhiolino, poi si volta e va a raggiungere i suoi compagni. DANNAZIONE C'E' ANCHE SQUALL! Chiunque abbia deciso le squadre deve essersi fatto un paio di risate nel mettere i due nemici giurati nella stessa squadra.
Seifer però non si scompone e non degna di uno sguardo il rivale, cosa che anche l'altro fa. Il terzo compagno di squadra è un tipo biondo con un orribile tatuaggio sulla tempia. Zell Dincht, mi sembra si chiami. Non che sia particolarmente conosciuto, ma Seifer si diverte un mondo a farlo arrabbiare, anche perché quello è così scemo da non capire che è ridicolo quando agita i pugni in aria.
Infatti non è ancora passato un minuto da quando è arrivato, che Dincht sta già stringendo i pugni e digrignando i denti. Patetico.
Mentre Fujin e Raijin seguono mio fratello da bravi cagnolini, una ragazza dai capelli castani e ondulati alle punte e due magnetici occhi verdi mi si avvicina:
-Tu sei Atra Almasy, vero?- mi chiede, inclinando la testa e sorridendo tutta allegra. E questa chi diavolo è? Se non fosse stato per l'uniforme che la contraddistingue come cadetta, avrei detto che è una del primo anno. Mi limito ad annuire, sperando che se ne vada presto. Ma la ragazza non si schioda da qui:
-Io sono Selphie Tilmitt e sono la portaordini della squadra A! Tu stai con noi, quindi vieni prima che il preside Cid inizi a parlare!- detto questo mi prende per mano e mi trascina via, iniziando automaticamente a chiacchierare:
-Oggi darò il centodieci per cento, così tutti la pianteranno di sottovalutarmi, no? Certo, sono un po' imbranata, ma in fondo conta la buona volontà, no? Io ne ho taaaaaanta e, con un pizzico di ottimismo, qualcosa mi dice che l'esame sarà facilissimo, non sei d'accordo?-.
Cavolo proprio con la svitata della scuola dovevo finire? Tanto più che lei si aspetta una risposta a tutte queste domande, infatti punta su di me i suoi occhioni, in attesa.
-Senti, non ho ascoltato una parola di quello che hai detto- la freddo subito, lanciando uno sguardo a mio fratello, che sta facendo uscire dai gangheri quel gallinaccio di Dincht. Seifer si volta e incrocia le mie occhiate imploranti. Scoppia a ridere, poi mi urla:
-Atra, sono caposquadra!-. Gli alzo il pollice: questa volta andrà tutto bene, me lo sento. Nemmeno Squall riuscirà a distoglierlo dal suo obiettivo.
Intanto Selphie sta ancora parlando (baaaaaaaasta):
-...e poi mi sono accorta che stavo prendendo il corridoio sbagliato! Ti pare cercare un libro sui G.F. in mensa?- dice e scoppia a ridere da sola, con una voce cristallina.
Hyne, sarà un lungo esame. Ma devo dire che a volte mi piacerebbe poter vedere il lato divertente di molte cose che mi accadono...cosa posso farci, sono fatta in tutt'altro modo. E non sono capace a farmi degli amici, come credo si sia capito.
Selphie intanto mi sta squadrando con aria interrogativa:
-Che c'è?- chiedo bruscamente. La verità è che non vorrei aver abbottonato storta la giacca. Lei getta indietro la testa, sempre ridendo:
-Ti ho chiesto qual è il tuo G.F.! Il mio è Quetzal!- dice senza curarsi del mio sguardo esasperato. Ma cosa c'entra? Devo essermi persa un pezzo del suo monologo...
-Leviathan- le rispondo per farla contenta.
Finalmente arriva il preside Cid (chi è in ritardo adesso?) che, una volta tacciate le chiacchiere, inizia il suo discorso:
-Cadetti, ci siete tutti? Salve, come vi sentite? Siete arrivati anche voi alla prova pratica, in cui dovrete dare la miglior dimostrazione delle vostre capacità. So che, per essere arrivati a questo punto, non mi deluderete.
Come vedete, siete stati divisi in quattro squadre, A,B,C,D, ciascuna costituita da tre membri e coordinata da un SeeD. Abbiamo aggiunto anche altri cinque SeeD per garantire maggior sicurezza.
L'esame finale si svolgerà su un VERO campo di battaglia, in una VERA guerra. Sperimenterete fin da subito cosa vuol dire combattere per davvero ed essere un vero soldato, che mantiene i nervi saldi dall'inizio alla fine di uno scontro, che è costantemente in stato di allerta, che non perde di vista l'obiettivo e che, soprattutto, conosce i propri limiti e sa quando è il momento di ritirarsi o attaccare. Non c'è gloria in questo mestiere, ma solo sangue e morte...nulla che possa attirare chi non combatte per un ideale in cui crede e che è disposto a difendere. Volete ancora diventare SeeD? O qualcuno di voi ha paura?- dice il preside, chinandosi in avanti a sondare, attraverso le spesse lenti dei suoi occhiali, le nostre espressioni.
Impressionante, niente da dire. Se il suo obbiettivo era fare colpo, ci è riuscito benissimo. Ma forse il preside non si ricorda quanti sacrifici ci ha richiesto il percorso che ci ha portato fino a oggi.
Ci hanno ripetuto fino alla nausea che essere SeeD non è un gioco da ragazzi, che comporta anche rimpianti e fallimenti, errori e delusioni. Ci hanno insegnato a non considerare mai solo la parte più superficiale di quel mestiere, ovvero i privilegi, la fama, l'autorità, il "titolo".
Perciò no, nessuno di noi ha paura dannazione, tutti vogliamo essere SeeD. Non abbiamo rinunciato alla nostra adolescenza e a una vita "normale" per mollare tutto qui, alle prime parole ad effetto di un uomo che forse non ha abbastanza fiducia in noi.
O forse ne ha fin troppa.
E, per quanto riguarda me, non mi fermerò nemmeno sul campo di battaglia, nemmeno nel bel mezzo di una guerra. Perché la mia vita intera è sempre stata una guerra, perché ogni giorno dentro di me si agita una guerra di sentimenti repressi e di atti di ribellione a volte impossibili, a volte inutili.
Intanto il preside Cid incrocia le mani dietro la schiena e annuisce convinto:
-Molto bene, era ciò che mi aspettavo. Non so se a questo punto ciò contraddica la mia fiducia in voi che, sappiatelo, è cieca, o se detto ora risulti un po' poco rassicurante, ma i nove SeeD che vi accompagneranno interverranno in caso di un vostro effettivo e concreto fallimento; solo in quella circostanza. Mi auguro che ciò non accada per nessuno di voi.
Mi raccomando, dimostrate loro che siete fatti della loro stessa pasta, superate l'esame e fatevi onore!- alla fine del discorso alza le mani, tutto preso. Evidentemente non si è accorto della coppia di ragazzini, compresa la ragazza che è con loro, che costituisce la squadra C: stanno tremando da capo a piedi! Ma chi diavolo ha ammesso all'esame quel branco di incapaci?!
-E adesso seguite i vostri SeeD nelle armerie, armatevi e poi raggiungete Balamb in macchina, da dove salperete con delle navi per la vostra destinazione. Buona fortuna a tutti!- conclude il preside imperterrito. Immediatamente la SeeD Shu e gli altri si muovono verso le armerie e a noi non resta altro che seguirli.
Sono però abbastanza vicino per sentire il preside sussurrare a Squall e Seifer:
-Non abbiamo ancora specialisti del Gunblade. Per questo vorrei che voi due diventiate SeeD-. Vedo dipingersi sul viso di mio fratello un'espressione trionfante. Tuttavia non ho l'occasione di osservare di più perché vengo subito richiamata al mio posto.
Il SeeD che ci guida è un uomo abbastanza robusto con i capelli neri, lo sguardo duro e, stampato sul muso, un ghigno peggiore di quello di un Belhelmelhel arrabbiato, il che è tutto dire.
E' il tipico SeeD che guarda i cadetti dall'alto in basso. Che ci provi solo a farlo con me e si ritroverà un pugno sul muso, con o senza mostrine.
Entrati in armeria, afferro subito il mio arco e la faretra (avrò abbastanza frecce?) e poi do un'occhiata al pugnale che tengo sempre infilato nello stivale.
Ora devo concentrarmi. Faccio un respiro profondo e pizzico la corda dell'arco. Sì, sono pronta!
Selphie, tendendo i suoi Nunchaku, osserva:
-E' la prima volta che vedo qualcuno usare un arco-. Alzo le sopracciglia: e allora?
-La cosa ti turba?-.
Lei scuote freneticamente la testa, come se avesse paura di avermi offeso:
-No, no! Ma solitamente i soldati amano ficcarsi a capofitto nel mezzo dei combattimenti- ribatte, mimando con fervore la scena.
-Diventando un bersaglio perfetto- concludo, facendo suonare la corda del mio arco per enfatizzare la frase.
In questo preciso istante il SeeD - Belhelmelhel irrompe in armeria come una furia, rovinando il momento epico:
-Cadette, datevi una mossa!- sbraita. Mannaggia a lui e alle sue corde vocali.
Gli passo accanto senza degnarlo di uno sguardo e mi dirigo verso i garage a grandi passi. Selphie mi trotterella dietro:
-Dove diavolo è il nostro caposquadra? E soprattutto, CHI è?- le chiedo, mentre il Belhelmelhel graduato mi guarda in cagnesco, frugandosi nelle tasche per cercare le chiavi della macchina. Vediamo quanto tempo ci mette, dato che dovrebbe avere solo quelle addosso.
-Nida. Lo conosci?- risponde Selphie, indicando un ragazzo alto, dai capelli corti scuri, che sta correndo verso di noi con in mano una spada dalla lama molto larga. La osservo con occhio critico, poi sposto lo sguardo sul proprietario...nah, meglio la spada. Una semplice Claymore, con la crociera dalle barre lunghe e inclinate di 45 gradi. Meno efficace di un Gunblade, ma dignitosa.
-No, non lo conosco. Non mi importa granché- rispondo, osservando poi il SeeD mentre estrae con aria trionfante le chiavi. "Alla buon'ora, capo" vorrei dirgli, ma mi trattengo.
-Tutti a bordo!- esclama, con tanto di gesti eloquenti. Sembra uno steward piuttosto che un SeeD. Mi sembra molto improbabile che quel tizio possa salvare la situazione in caso di un nostro fallimento. Non che sia necessario, dopotutto.


Il viaggio in macchina è, tutto sommato, tranquillo: Selphie ha fatto "qualche commento" sul paesaggio ("In quel bosco ci sono un saaaaacco di Archeosaurus, lo sai Atra? Ne hai mai affrontato uno? E' vero che sono dei gran dormiglioni? E che non ci vedono a un palmo dal naso?") o sui preparativi per l'imminente battaglia ("Dici che nell'equipaggiamento che ci hanno dato ci sarà qualcosa da mettere sotto i denti? HO UNA FAME TREMENDA!").
Io mi sono limitata ad annuire o a dire frasi come "non so" o "vedremo tra poco".
Nida se n'è stato per tutto il tempo in silenzio a guardare fuori dal finestrino, mentre il mitico Belhelmelhel imbronciato non ha degnato di uno sguardo né noi né il paesaggio. Probabilmente è esperto anche di quello, poveraccio. Chissà quanti cadetti ha accompagnato nella sua mirabolante carriera. Deve comunque essere una soddisfazione, a quando traspare dal suo viso entusiasta. Diamine, mi fa venir voglia di mollare tutto più lui che le parole del preside.
Finalmente arriviamo a Balamb e parcheggiamo accanto alla banchina del porto.
Seifer mi raggiunge subito:
-Atra, qualche novità?- mi chiede frettolosamente. Faccio un sospiro scocciato:
-Nessuna, se non che sono in squadra con una svitata chiacchierona che fa da portaordini e con una mummia come caposquadra, più una forma evoluta di Belhelmelhel, con tanto di mostrine da SeeD- elenco. Mio fratello aggrotta la fronte: credo si stia chiedendo se l'agitazione non mi stia per caso dando alla testa. Beh, a volte capita anche ai migliori.
-Nulla che sia peggio della mia: in squadra con il damerino Squall che ho scoperto essere un cercaragazzine, il gallinaccio e, come SeeD, la Trepe. Credo che la farò aggiungere alla lista- si limita a rispondermi.
Seifer ha fatto compilare a Fujin e Raijin una lista di tutti coloro che gli hanno cercato di tener testa, per ricordarsi di avere un conto in sospeso con loro.
"Non morirò senza aver regolato tutti i miei conti e aver riscosso tutti i miei crediti" è ciò che ripete sempre. Se ha deciso di aggiungerci il nome della Trepe dopo tanti mesi di indifferenza assoluta nei suoi confronti, vuol dire che lei deve averlo seccato già parecchio finora. Comunque non gli chiedo il perché, dato che non mi interessa né lui sembra volerne parlare.
Però ha ragione: nessuno di noi due è in una squadra decente e per giunta non sappiamo ancora nulla sulla nostra missione.
-Dato che hai una portaordini in squadra, se deve comunicare qualcosa alla squadra B accompagnala, così mi tiri su un po' il morale- sbuffa.
Annuisco e gli faccio un sorriso di incoraggiamento. Lui mi dà un colpetto sul mento, poi si gira e raggiunge la Trepe, che inizia a fargli la predica sul fatto che non può farsi gli affari propri quando e dove vuole, ma che, essendo caposquadra, deve comportarsi come tale. Che seccatura, davvero.
Lei non ha ancora finito di puntualizzare tutte le sue violazioni alle regole, che Seifer è già entrato nella nave. Lei lo segue, evidentemente scocciata che nessuno stia ad ascoltarla come un cagnolino obbediente, come magari fa Squall.
-Terra chiama Atra! Che fai, vuoi rimanere qui a guardare il mare? Abbiamo una guerra da vincere!- esclama Selphie con brio, prima di saltellare verso la nostra nave.
La guardo con un sopracciglio alzato: questa ragazza non finisce di stupirmi.
-Quanto entusiasmo, eh?- mi dice Nida, che nel frattempo mi ha raggiunto. Annuisco, non sapendo se rimanere indifferente o cercare di prendere esempio. A fugare i miei dubbi ci pensa il nostro SeeD, che ci passa accanto, si ferma appena a guardarci, anzi a squadrarci, e fa:
-Cosa che non si può dire di voi!- prima di voltarsi e andarsene. Cosa crede, di aver vinto tutto con quest'uscita? Ma che se ne vada a fare da babysitter ai piccoli Molboro, che sono sicuramente molto più piacevoli di lui. Almeno loro quando aprono bocca non lo fanno certo per darci aria, anzi.
Mentre mi immagino questa scena, entriamo nella nostra nave, il cui interno è dipinto di un verde brillante e che è dotato di un largo schermo blu.
Non appena questa salpa, il SeeD si alza e accende lo schermo; si apre la schermata di una mappa e allora lui inizia a parlare:
-Ora ascoltatemi bene, cadetti - dice, sputando bene la parola (nel vero senso, ci è mancato poco che mi centrasse e allora mi sarebbe davvero piaciuto potergli far vedere cosa vuol dire "avere una buona mira") - Siamo diretti alla città di Dollet, che, nel caso non lo sapeste, si trova a nord-ovest dell'isola di Balamb-. Che noia mortale: "nel caso non lo sapesse" al terzo anno ci hanno esasperato l'anima con la geografia. Devo trattenermi dal fare la mia domanda preferita sull'argomento, ovvero la più inutile: "e Lei lo sa dove diamine si trova l'isola Monday?" (nota dell' "autrice": e voi ve lo ricordate? Hehehehe) e rimango quindi a rodermi in silenzio.
-Circa 72 ore fa la repubblica di Dollet è stata occupata da truppe galbadiane e ha tempestivamente richiesto il nostro intervento 18 ore fa - continua imperterrito. Ovviamente per "nostro" intende dire "di noi SeeD", anche se posso giurarci che lui non ha ancora mosso un dito.
-Dopo 49 ore di combattimenti le truppe di Dollet, indicate dai punti rossi sulla mappa, si sono ritirate sulle montagne appena fuori città per riorganizzarsi, ma le truppe G, ovvero galbadiane, si sono mosse al loro inseguimento per impedirgli di riprendersi. I SeeD si stanno dedicando ora ad eliminare tutti i soldati di Galbadia che si stanno dirigendo in città. A voi cadetti è stato affidato il compito di liberare la città dai contingenti galbadiani rimasti a presidiare le varie zone.
In particolare voi, squadra A, sorveglierete la spiaggia, quindi impedirete l'arrivo di aiuti esterni. Ci sono domande?- spiega, facendo scorrere lo sguardo su tutti noi.
Stavolta mi sfugge una risatina: ecco dove sta l'inghippo! I SeeD fanno il loro dovere di eroi e si godono la vera battaglia, mentre a noi cadetti rimane da contenderci qualche soldatino qua e là e starcene ad aspettare come degli idioti spauriti l'ordine di ritirata. Quest'esame è completamente inutile!
-Candidata Almasy, la cosa non è di tuo gradimento?- chiede il Belhel... (dannazione, devo piantarla di chiamarlo così, mi si seccherà la lingua) ehm, il SeeD, sogghignando. Lo guardo sfrontatamente negli occhi:
-Mi chiedevo solo se l'unica alternativa per questo esame fosse difendere i bambini dai Focaral (finti) mentre raccolgono conchiglie in riva al mare.
O forse questa era l'unica guerra disponibile per quest'anno. Una guerra persa, che peccato- dico. Per l'insolenza delle mie parole Selphie spalanca gli occhi e Nida cambia freneticamente posizione. Che m'importa, non sopporto di essere presa in giro.
Il SeeD mi si mette di fronte:
-Ricordati che la ritirata è inevitabile e che questa è una GUERRA VERA! Sei tale e quale a tuo fratello. Non mi sorprenderebbe se ti bocciassero- sibila a un centimetro dalla mia faccia. Mi ritraggo di scatto: questo qui ha bisogno di essere riportato giù dalle nuvole. A testa in giù, magari.
-Quello che invece sorprende me è come Lei sia stato promosso all'esame di geografia, dato che ha indicato per tutto il tempo le montagne al posto della spiaggia Luptan- ribatto, prima di alzarmi e uscire sul tetto della nave.
Ok, non volevo farglielo notare, poverino, ma quando è troppo è troppo.
"Belhelmelhel è adirato!" si dice quando, durante uno scontro con questo mostro, lo si riempie di legnate fino a farlo incazzare.
Porca miseria, io invece sono furiosa.




Rieccoci con il secondo capitolo! L'esame sta iniziando e vedremo come se la caverà la nostra Atra, insieme all'incorreggibile Selphie!
Vi invito a recensire e a dirmi cosa ne pensate perché ho davvero bisogno dei vostri pareri...ho sempre detto che la scrittura è biunivoca: non la fanno solo gli scrittori, ma anche i lettori!
Dai vostri commenti non posso che migliorare e a questo non c'è mai un limite, non siete d'accordo?

Ho un po' scombinato le assegnazioni ai G.F. (in realtà Leviathan apparterrebbe ancora al Supremo Norg a questo punto della storia e nulla dice che Quetzal sia il G.F. di Selphie) ma spero che non vi dispiaccia!
I riferimenti sull'Archeosaurus di cui parla Selphie sono legati al fatto che in battaglia gli unici due modi per sconfiggerlo ed uscirne tutti interi siano accecarlo con Blind o addormentarlo con Morfeo, quindi ho pensato che possano derivare da una sua disposizione naturale!
E, per la cronaca, l'isola Monday si trova nelle vicinanze di Timber!
Bene, vi lascio leggere! Se non avete chiaro qualcosa chiedetemi, mi raccomando!
Alla prossima!
   
 
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