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Autore: Rystie_00    20/06/2015    7 recensioni
Jack è un ragazzo solo. Ha scelto di non avere amici e tenersi stretto i suoi famigliari. Il suo rifugio è il gioco virtuale "Bloodsword", dove finge di essere un vero guerriero.
Derek invece è un soldato. Ha deciso di allearsi all'esercito, ma si è accorto troppo tardi che quella non era la sua strada.
E se, per uno scherzo del destino, i due iniziassero a videochattare e conoscersi?
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Il sole è alto, ma non troppo caldo.
La brezza del mare mi solletica il viso. Inspiro l’aria profondamente, godendomi quel sapore salino.
Il cellulare che ho in tasca inizia a vibrare.
Sorrido, rispondendo.
- Sono arrivato. -
- Sì? Bene: fammi un favore. -
- Sì… -
- Scatta una foto. Ma non chiudere la chiamata. Non so se la rete reggerà ancora per molto. -
- Okay. -
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e lo poso a terra.
Immortalo il paesaggio in alcune fotografie e ripongo la macchina dentro lo zaino.
- Jack… hai finito? – mi domanda.
- Sì. -
- Okay. Fammi un altro favore. -
- Dimmi. -
La linea cade.
O meglio, così pare a me.
Osservo incredulo lo schermo.
Chiamata terminata.
No. No. No. No.
Non ora, ti prego.
E poi rabbrividisco.
Rabbrividisco quando, alle mie spalle, una voce non troppo lontana dice: - Voltati. -
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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USCIRE ALLO SCOPERTO
 
 
Manca una sola settimana all’arrivo di Derek.
Una misera e al contempo esasperante settimana.
Forse sono più allegro e spensierato, e, se lo do a vedere, i miei fratelli scambiano questo mio comportamento per sfacciataggine nei loro confronti.
Io e la mia famiglia siamo andati a trovare la nonna a pranzo. È stata una giornata piacevole, nonostante pensassi a tutt’altro.
Ascolto della buona musica e osservo il cielo poco nuvoloso al di fuori del finestrino dell’auto di famiglia. Nessuno parla. Papà guida con un’espressione serena e anche la mamma sembra tranquilla. Mark seduto alla mia sinistra e Matt alla sua sinistra, guarda dritto davanti a sé. La nostra casa ormai è vicina, quindi decido di chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare dalle note rassicuranti della canzone che ascolto. Sento la macchina fermarsi, ma io sono solito aspettare la fine del brano prima di scendere.
Stranamente, però, capisco che nessuno sia intenzionato a smontare dall’auto, così apro gli occhi per vedere che succede e blocco scontento la musica.
Vedo mio padre che si è voltato verso di me e sorride.
Mark e Matt che puntano gli occhi ora su di me ora su di lui. E infine mamma che allunga il collo curiosa e sussurra: - Magari si è perso. -
Non capisco che succede, finché non seguo lo sguardo di mia madre.
Urlo.
Tutti si voltano verso di me, tranne mio papà, che ride.
Apro la portiera con foga, ma, come mi alzo, vengo bruscamente rigettato sul sedile. Dall’euforia non mi sono slegato la cintura.
- Conosci quel tipo? – chiedono in coro i gemelli.
Rido istericamente e rispondo: - Sì, cazzo, sì! -
Riesco a liberarmi da quell’aggeggio infernale e spalanco la portiera, rischiando di inciampare, una volta uscito.
Urlo ancora mentre corro verso di lui e gli salto letteralmente addosso. Ridiamo, ma lui riesce a tenermi saldo a sé, e io cingo le gambe intorno alla sua vita.
Ci abbracciamo e io scoppio in lacrime. Lacrime di gioia ed emozione.
- Avevi detto che mancava una settimana! – riesco a dire, sempre urlando.
Lui ride. – Ho mentito. Sorpresa! -
Non mi posa a terra e rimaniamo così per altri secondi, durante i quali io rido e piango e grido ancora.
- Be’, Jack, potrai dire che ora abbiamo il “per sempre”, più una settimana. -
Gli prendo il viso fra le mani e lo bacio.
Sorride sotto le mie labbra e anche a me viene da farlo.
Ci baciamo per un po’, riscoprendoci l’un l’altro e ridendo felici.
- Ti amo. – sussurro.
- Anche io, Jack. -
Uniamo per l’ennesima volta le nostre bocche e blocchiamo il tempo. Siamo solo noi due al centro del mondo.  
Quando mi riappoggia a terra, mi rendo conto che indossa ancora l’uniforme militare e, nel vialetto della mia casa, è posteggiata la sua enorme auto.
Le sue braccia forti non mi lasciano e rimaniamo attaccati.
- Credo che dobbiamo delle spiegazioni alla tua famiglia. – dice, asciugandomi con i pollici le lacrime.
Annuisco, e non oso immaginare le espressioni di mia madre e dei miei fratelli.
Ci fissiamo per ancora qualche secondo negli occhi, e poi ci separiamo lentamente. Respiro profondamente e mi volto verso la mia macchina.
Non riesco a decifrare il volto di mia madre, anche se sembra essere presa alla sprovvista.
Mark mi guarda sorpreso, mentre Matt sembra… schifato.
Deglutisco.
- Derek! Che piacere vederti, figliolo! – esclama mio padre, avvicinandosi e poggiando le mani sulle sue spalle.
- Il piacere è tutto mio, Carl. – risponde lui con un sorriso.
- Sono felice di vederti bene. Ho sentito dell’incidente, ma sono contento che sei riuscito a superare tutto. – dice, e sembra un genitore orgoglioso.
- Grazie. – risponde Derek soltanto.
Il sorriso di mio padre vacilla di poco.
- Perché non andiamo dentro casa? Potrete spiegare la vostra situazione anche agli altri. – propone.
Annuiamo.
 
 
 
Note dell’autrice: Okay, le cose sono andate diverse dal previsto. Dovevo infatti inserire la discussione con la famiglia di Jack in questo capitolo, ma, dal momento che devo ancora preparare le valigie, ho cambiato i miei programmi.
MA, eheheh c’è sempre un ma, vi prometto che l’ultimo capitolo sarà luuuuungggoooooo!! Yeeee!
Detto ciò, ci sentiamo venerdì per il gran finale oddio sto per commuovermi .
Passate una buona settimana e… recensite in tanti!!!
Bacioniiiiii
Rystie_00
   
 
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