UNDER THE DOOM
-----Sotto Castigo-----
::Prologo::
Molte città, alcune più di altre, nascondono delle verità che possono essere di duplice natura: buone, per preservare qualcosa; o cattive, per nuocere. Ma Stealthy City nè era l’eccezione. Da migliaia di anni i cittadini nativi del posto custodiscono stoicamente un segreto che è a metà tra le due tipologie, cioè non era né cattivo, poiché serviva a mantenere l’ordine pubblico, ma non era neppure buono, poiché chi incontrava il soggetto di tanta segretezza subiva una sorte crudele. Il segreto, trapelato da alcuni adepti indisciplinati, riguardava un’organizzazione o meglio una setta, che affondava le sue radici in tempi lontanissimi, tanto che si pensa che essa sia nata addirittura con le prime città come conseguenza della formazione di una società complessa basata su leggi ed il rispetto di queste. A causa della sua arcaica nascita, le sue vere origini si sono perdute nel tempo ed alcune si sono fuse con quelle delle culture più recenti, perciò molti fedeli ritengono che quest’organizzazione sia stata fondata sul mito di Astrea, divinità romana, e poi diffusasi in tutto il vecchio mondo seguendo l’espansione dell’impero romano. Dopo la caduta di questo la setta, divenuta nel frattempo una vera e propria istituzione, subì un drastico declino perdendo numerosi vantaggi duramente ottenuti nel corso degli anni e soprattutto numerosi seguaci e sostenitori. Tuttavia non scomparve mai del tutto ma assunse sempre diverse sembianze e nomi, passando attraverso diverse culture a causa del susseguirsi di invasioni, conquiste e guerre, ma sopravvivendo nell’ombra fino ai giorni nostri. Perciò a Stealthy City esisteva un tacito accordo di segretezza, essendo per l’appunto una città nata da un frammento del vecchio ordine che, nonostante tutte le vicissitudini, era tornato ad occupare un ruolo attivo nell’amministrazione civile, ma purtroppo o per fortuna non era riconosciuta legalmente dallo Stato. Come nei tempi antichi, essa manteneva vivo lo stile di vita discosto dalle persone comuni e per questo aveva sede in una città sotterranea inaccessibile agli estranei non adepti. Inoltre conservava le stesse tradizioni e pratiche millenarie tramandatesi nel corso dei secoli. Una di queste, a cui tutta la comunità attuale si appellava molto volentieri quando la giustizia statale non faceva il suo dovere, era il “Summo Iudicio”, ovvero il "Sommo Giudizio". Essa era applicata a coloro che si opponevano o infrangevano le leggi vigenti ed avveniva nella sede della setta al cospetto di tutti i suoi massimi esponenti con testimoni una parte scelta dai bassi ranghi dell’organizzazione. Qualsiasi fosse il reato, l’imputato riceveva la giusta pena che le parti lese trovavano in ogni caso molto soddisfacenti, visto che una volta giudicato colpevole, il condannato spariva letteralmente dalla loro vista.
Per questi e molti altri motivi la setta era ben vista e rispettata, oltre che temuta.