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Autore: Letizia25    21/06/2015    3 recensioni
«Quel ragazzo ti interessa parecchio in questi ultimi tempi, a quanto vedo.»
«No James, sul serio. Non è il mio tipo.»
«Hollie, ti conosco da quando eri piccola come lo sgabello su cui eri seduta. Non mentirmi, tanto sai che non servirebbe.»
«Mi incuriosisce. È diverso.»
*
«Quel ragazzo ha qualcosa dentro che mi attira senza che io possa farci niente.»
«Allora segui questa attrazione. Non lasciare che non abbia neppure una possibilità.»
«Non lo farò, lo sai che non riesco mai a tirarmi indietro per cose come questa. Non sarei io.»
*
«Qualunque sia il tuo problema, non te ne libererai mai riempiendoti d’alcol.»
«Forse è l’unico modo che mi resta, perché cose estreme non le prenderò mai in considerazione, neppure fosse l’ultima scelta che ho.»
«Ci sono altre cose che aiutano a non pensare.»
«Se ti riferisci a droghe o cazzate varie, no. Non ho intenzione di rovinarmi così.»
«Allora illustrami. Se hai un altro modo per l’auto-annullamento, sarei ben felice di ascoltarlo, dato che cercare di tramutare il mio sangue in alcol sembra non avere alcun effetto.»
*
«Dammi amore.»
*
«Riempimi.»
*
Trailer: http://youtu.be/gR9wpEbR4o0
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il penultimo capitolo, buona lettura! <3

9.
Dammi amore
 
 
 
Michael sospira e si passa la mano libera sul viso. Non gli viene più nemmeno da piangere. Tutta quella situazione in quegli ultimi tre anni non ha fatto che prosciugargli quel poco che gli era rimasto, lasciandolo vuoto, senza forse, senza niente a cui potersi reggere per tirarsi su dalle macerie di se stesso. Perché è distrutto, Michael. Distrutto, perché nella sua storia con Abby lui aveva messo tutto, aveva messo tutto ciò che aveva, ogni singolo pezzo di sé. Ma non era bastato. Non era bastato a tenerla con sé. E lei con lui aveva solo giocato, si era solo divertita per un tempo che le era sembrato sufficiente per poi sostituirlo con qualcun altro, come se lui fosse stato semplicemente un peso di troppo che nessuno vuole accollarsi.
Nessuno… Eccetto Hollie.
E a quel pensiero, gli occhi di Michael vanno a cercare nuovamente quelli scuri della mora. E li trovano, grandi, lucidi e sinceri davanti a lui, come a provargli che lei non se ne andrà mai, per nessuna ragione al mondo. Gli dimostrano che Hollie non è Abby, non lo è mai stata; gli fanno capire che lei con lui non ha mai giocato e che non ha alcuna intenzione di farlo, per nessuna ragione al mondo.
Hollie, invece, ignara di tutte quelle considerazioni su di lei, sta cercando ancora di capire la storia di Michael, pur di trovare un punto da cui poter partire per aiutare quel ragazzo, ad ogni costo. E non si capacita, lei, di quello che gli è successo. Soprattutto, non riesce a capire il comportamento di Abby. Insomma, perché prendersi il disturbo di giocare con i sentimenti di una persona che soffre, soprattutto quando ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto in un momento simile? Non la capisce Hollie. Non riesce a concepire una cosa simile. E si rende pure conto che neppure con le parole potrebbe aiutare Michael. Lui… Che adesso ha solo bisogno di tempo per cercare di stare meglio. O almeno questo è quello che pensa lei.
Perché per Michael le cose sono ben diverse. Lui sa di cos’ha bisogno, sa che cosa gli servirebbe per stare bene del tutto. Ce l’ha davanti. Eppure… Quella paura di stare male ancora se le cose non dovessero andar bene lo blocca, completamente. Perché non se la sente di mettere nuovamente tutto di sé in un qualcosa di poco stabile. Non se la sente di mettersi in gioco un’altra volta, anche se sono passati parecchi mesi da quando Abby l’ha lasciato. Mesi passati a stare male, a non combattere, a lasciarsi cadere e sopraffare da un qualcosa di così inaspettato e doloroso davanti a cui si è ritrovato completamente disarmato. Mesi in cui invece avrebbe dovuto far di tutto pur di dimenticare, di ripartire, di riprendere la sua vita in mano. Invece non l’ha fatto, non ha mai fatto niente. È stato bravo solo a volersi male, solo a cercare sollievo nell’alcol. Mesi che nonostante tutto gli hanno portato forse la cosa migliore di tutta la sua vita. Gli hanno portato Hollie, e non avrebbe potuto chiedere niente di meglio.
Lei, che con il suo carattere sempre diretto e allegro gli ha riportato lentamente un po’ di buon umore. Lei, che con quei pochi e semplici gesti gli ha sempre fatto capire che lo avrebbe aiutato in ogni modo.
Lei, che con la sua determinazione e il suo affetto lo ha fatto innamorare lentamente.
Lei, a cui Michael sa di dovere ogni singola cosa.
Perché Hollie gli ha permesso – senza rendersene minimamente conto – di riprendere in mano la sua vita, anche se non del tutto. Gli ha permesso, lo aiutato a rimettersi in piedi, lentamente, passo dopo passo, senza mai arrendersi, senza mai gettare la spugna. Gli è sempre stata vicina, si è sempre preoccupata. E tutto questo, lei non glielo ha fatto sapere con le parole, ma glielo ha dimostrato con i gesti e con quegli occhi scuri che Michael non si stancherebbe mai osservare. Non si stancherebbe mai di osservare Hollie.
Hollie, che sospira stanca e posa lo sguardo sul parquet del soggiorno dove sono seduti, con la schiena al muro e le mani che non smettono di stringersi forte e di accarezzarsi lentamente, con premura e un po’ di timidezza perché di preciso non sanno cosa sia meglio fare. E forse è per questo che la mora sceglie di prendere una strada diversa, almeno per adesso, per alleggerire un po’ la tensione e quella situazione che sta diventando pesante per entrambi. Perché ha bisogno di mettere tutte le cose in chiaro con Michael, e forse quello è il momento più giusto per provarci, per fargli capire che lei non è come Abby.
«Luke è mio cugino, Michael.»
A quelle parole, il ragazzo sgrana gli occhi e li punta in quelli della mora – che adesso lo sta guardando di nuovo. E non ci crede, Michael. Non riesce a credere di aver fatto un errore così madornale.
«Hollie, io–» fa per scusarsi, ma lei non glielo permette.
«Non azzardarti a scusarti!» esclama divertita, riuscendo a strappare un mezzo sorriso al ragazzo, riuscendo ad alleggerendo un po’ quella situazione diventata troppo pesante per tutti e due. «Non potevi saperlo.»
E stavolta Michael sorride un po’ di più. «Avrei dovuto, invece. Dopotutto è il mio coinquilino.»
A quelle parole, Hollie resta completamente basita, perché proprio non si sarebbe mai aspettata una cosa simile. Non avrebbe mai pensato che il mondo potesse essere così piccolo. Si volta allora verso il rosso per capire se sta scherzando o meno. E quando i loro occhi si incontrano, i due non riescono a non ridere di cuore, come se bastasse quello a cambiare le cose e a buttare nel dimenticatoio tutto quel che è successo e che si vorrebbe tanto tenere lontano.
Ma la mora è un tipo che non si arrende, mai, per nessuna ragione al mondo. Ha fatto una promessa, a Michael e a se stessa, e non ha la benché minima intenzione di venir meno a quel che ha detto. Ecco perché, con cautela, cerca di tornare sul discorso di prima, cerca di aiutare quel ragazzo che le ha sconvolto la vita senza il suo permesso, cerca di dargli tutto l’amore di cui è capace, anche se non sa come si fa.
«Mike?» lo chiama. Lui si volta e stringe un po’ le loro mani ancora saldamente unite tra loro, quasi avesse bisogno di un’ulteriore conferma che lei è lì con lui, che non lo sta prendendo in giro e che non lo lascia. Una conferma di cui ha un serio bisogno, per capire se può buttarsi o meno in qualcosa di nuovo.
Hollie risponde a quella stretta e gli sorride, intrecciando le loro dita, riempiendo quegli spazi vuoti. Ed è come pure gli spazi vuoti dentro al cuore di Michael si riempiano, lentamente, come se Hollie fosse la sua unica medicina per combattere quel qualcosa che da solo non è riuscito a buttarsi alle spalle. E lei vuole essere quella medicina con tutta  se stessa, anche se lui ancora non lo sa di preciso.
«Stai bene?» chiede lei, seria come mai prima di allora era stata. Così seria da prendere Michael alla sprovvista, soprattutto perché forse lui non è ancora pronto a rispondere, non dopo aver riaperto – anche se di poco – tutte le sue ferite, quelle stesse ferite che lo hanno condotto a quel bar pur di trovare sollievo. Lo stesso bar dove ha incontrato Hollie, di cui lui adesso non riesce più a fare a meno.
«Io…» inizia, ma non sa come andare avanti, non sa cosa dire. Forse perché non è rimasto più niente in sospeso, più niente da cercare o per cui necessitare una conferma.
«Io non lo so, okay? Non so come dovrei stare o cosa dovrei fare. Abby è ancora nella mia testa, e anche se ci sei tu qui con me, lei non se ne va.» sospira e si passa una mano sul viso, cercando di mettere un minimo di ordine in tutto quel casino che ha in testa ma che non ha intenzione di andarsene, per nessun motivo al mondo, come se tutti quei cazzo di ricordi potessero stare solo dentro di lui.
«Io… Cazzo, Hollie… Avrei solo bisogno di liberarmi da questo peso, perché non ce la faccio più… Fa male, cazzo se fa male… Io… Non voglio più pensare a Abby, solo… Non ci riesco… Io–»
E avrebbe ancora così tante cose da dire, Michael, tante cose da tirar fuori dalla sua testa e dal cuore per togliersi tutto quel peso immane che ha dentro. Ma le labbra di Hollie sulle sue lo bloccano, azzerando tutto nella frazione di un istante.
Hollie, che non ha esitato un attimo a farle combaciare, perché non ce la faceva più a sentire Michael così distrutto. Hollie, che vuole aiutarlo in ogni modo possibile a dimenticarsi di quella ragazza che è riuscita solo a ferirlo fin nel profondo. Hollie, che vuole dimostragli tutto l’amore che ha dentro solo per lui. Un amore che la mora non riusciva più a contenere dentro di sé. E la cosa che più la sorprende, che la lascia senza parole è il fatto che Michael sta rispondendo al bacio! Non l’ha spinta via – come invece lei aveva creduto. Al contrario, l’ha strinta più forte a sé, quasi non volesse lasciarla andare, ed ha approfondito il bacio.
Perché Michael non vuole perdersi neppure un istante di quello che sta accadendo tra lui e Hollie. Non vuole cambiare niente di quello che sta succedendo dentro di lui. Perché è come se ogni suo pezzo rotto stesse tornando al suo posto, come se le ferite che aveva sul cuore se ne stessero andando lentamente, come se il ricordo di Abby stesse svanendo, come se lentamente se ne stesse andando, per lasciarlo finalmente libero da tutto, da ogni catena, da ogni dolore. È come se Hollie fosse sempre stata la chiave di tutto, è come se fosse sempre stata lei la soluzione per ogni cosa. Una soluzione che lui aveva sempre avuto sottomano per tutto quel tempo, ma di cui si era reso conto solo da poco.
E ora che le loro labbra si assaporano dolci, attente, quasi avessero paura che sia tutta un illusione, i loro cuori battono, battono forte, lasciandoli senza respiro, facendo sentire distintamente il battito da sotto il tessuto, rendendoli consapevoli che invece quello che stanno vivendo proprio in quel momento è vero, è reale. Ed è bellissimo, molto più di quanto avrebbero mai potuto immaginare. E non riescono a crederci, non riescono a capacitarsi che stia accadendo davvero.
Però non ci fanno più caso, quando finalmente le loro lingue vanno ad accarezzarsi lente e dolci, danzando, rincorrendosi e facendo battere i loro cuori sempre più velocemente, facendo scomparire quel poco di lucidità che era loro rimasta. E va bene così, va davvero bene così per tutti e due, che non avrebbero mai pensato che baciare la persona che amano con tutti loro stessi potesse essere così bello, potesse renderli così vivi, potesse renderli così pieni di un qualcosa che ancora non riescono a capire molto bene, ma di cui hanno un bisogno che non ha eguali.
Si baciano, si accarezzano dolci, lentamente, pur di ricordarsi ogni singolo istante di quel bacio che sembra un fuoco d’artificio e che rende tutto meraviglioso, splendido, fantastico.
Ed è mentre sono ancora ad occhi chiusi, che Michael fa sedere Hollie sulle sue gambe, per poterla sentire più vicina, per poterla accarezzare come merita, per poterla amare con ogni gesto. Perché si è reso conto, Michael, che è Hollie a meritare il suo amore – e chissà, magari pure le sue lacrime in un futuro insieme – e tutte le sue attenzioni. Si è reso conto che Abby non merita nulla, non ha mai meritato il suo dolore o tutti i momenti spesi a chiedersi «Perché?» pur di trovare il suo errore. E si è pure reso conto, Michael, che adesso Abby è sparita, sparita del tutto: dalla testa, dal cuore, da ogni suo pensiero. È sparita, per lasciare posto a tutto quello che Hollie e lui condivideranno e costruiranno, insieme.
Perché non vuole lasciarla andare, Michael. Non vuole lasciarla andare per nessun motivo al mondo.
«Dammi amore.» la prega, non appena divide le loro labbra per riprendere fiato e per calmare i battiti dei loro cuori che ancora galoppano nei loro petti.
Hollie sospira e chiude un attimo gli occhi per riprendersi, posando la fronte su quella di Michael e accarezzandogli il viso con il respiro caldo e un po’ affannato, con il cuore ancora incredulo a causa di tutto quel che è successo, a causa di quel qualcosa che le ha fatto capire ancora di più che ama Michael. Ama Michael, Hollie, lo ama più di quanto avesse mai potuto immaginare.
«Come hai detto?» chiede, perché sul serio non è riuscita a sentire quel che le ha detto il ragazzo.
Lui sorride e chiude gli occhi a sua volta, godendosi la carezza del respiro della mora su di lui, rabbrividendo, mentre il cuore pian piano torna ad avere un ritmo regolare e mentre la lucidità gli torna dentro con calma.
«Dammi amore. Amami più che puoi. Amami anche se sono un peso. Amami e non lasciarmi andare… Ti prego. Io… Io ho bisogno di te, Hollie, e fino a stasera non me ne ero minimamente reso conto. Io… Giuro che non riesco a lasciarti andare, non ce la faccio, neppure volendo… Io… vorrei svegliarmi con te domani mattina, perché ancora mi sembra tutto troppo bello per essere vero. Ti voglio, Hollie, e ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno altro. E che si fotta Abby, si fottano lei e i suoi ricordi. Io… Voglio te, Hollie. E scusami, scusami tanto se ci sono arrivato solo adesso.»
A quelle parole, la mora riesce solo a sorridere. Perché quelle parole, lei, le aspettava da così tanto tempo che ormai aveva perso il conto. Le aspettava, aspettava che si impiantassero lì, dentro al suo cuore, per non uscirne più. Aspettava Michael, lei. E fino a quella sera non lo aveva capito.
«Io… Io so solo una cosa, Michael… Io… Ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun altro. E ti voglio nello stesso identico modo come tu vuoi me. Ti voglio e ti amo, e non posso permettermi di perderti, di lasciare che quello che hai passato ti condizioni ancora. Io sono qui, Michael, sono qui e non ti lascio andare, per nessun motivo. Ti darò tutto quello di cui hai bisogno, e non me ne frega niente se ci vorrà del tempo. Perché sono sicura di una cosa: io, il mio tempo, voglio trascorrerlo con te. Perché… Perché ti amo, ti amo troppo, così tanto da sperare di trovarti accanto a me domani mattina.»






Letizia
CHE BELLO, SI SONO BACIATI, SI SONO BACIATI!!!!!! E adesso la me può morire felice *^*.
Piccoli che sono i nostri bambini!!!!!!!!!! Sono così felice per loro, awww, cari sono *^*. E si sono detti "Ti amo". Waaa, muoio felice!!!! *^*
Sappiate che questo capitolo per me è stato un parto immane. Giuro, non riuscivo a farlo venire come avrei voluto. Poi alla fine ce l'ho fatta, ma è stata un'impresa o.O
Sperio vi sia piaciuto, perchè ci ho messo il cuore :3.
Ci sentiamo domenica prossima con l'ultimo capitolo :'(
Grazie per visite | recensioni | preferiti | ricordati | seguiti.
Grazie di tutto, sul serio, siete fantastici ed io vi adoro troppo! <3
Un bacione e a presto, Letizia <3

P.s.: in mattinata aggiorno pure Inatteso, quindi tenetevi pronti ;).
   
 
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