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Autore: Daydream04    21/06/2015    2 recensioni
Potendo tornare indietro nel tempo, miglioreresti la vita di colui che ami, rendendolo felice, a costo di perderlo per sempre?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi piace andare in bici sotto alla pioggia. Adoro la sensazione dell'acqua che ti scorre sul viso e il suo suono incessante. Per questo l'autunno è la mia stagione preferita, piove sempre mentre raggiungo il luogo dove lavora mia madre dopo scuola e dopo gli allenamenti. Oggi è all'ospedale e non alla stazione di polizia. Meglio così, almeno ho il doppio della strada da fare.
Una volta raggiunto l'ospedale lego la bici ad un palo ed entro sedendomi su una delle scomode e scivolose sedie presenti nella sala d'aspetto. Sono quasi le cinque del pomeriggio e non c'è nessuno tranne due infermiere annoiate che prendono un caffè al baretto. Poi noto un ragazzo, più o meno della mia età probabilmente, che lotta come me per rimanere in equilibrio sulla sedia. Ha la classica faccia di uno che aspetta l'esito del lavoro di mia madre, un viso che ha versato già fin troppe lacrime e che spera in qualche spiegazione grazie all'autopsia. Odio vedere le persone così, sembrano delle ombre più che degli esseri umani. Con lo sguardo fisso davanti a sé, persi in chissà quali ricordi.
Mentre aspetto vado al baretto a prendere qualcosa con i pochi soldi rimasti dopo alla razzia delle mie compagne di allenamento. Panini, bottigliette, brioche, c'è sempre qualche sfizio da concedersi alle macchinette. La barista essendo occupata a spettegolare con le infermiere mi dà alcune caramelle in più rispetto a quante ne ho pagate e decido di offrirne qualcuna al ragazzo.
«Ehi, ne vuoi una?». Lui alza lo sguardo stupito, probabilmente non si era nemmeno accorto della mia presenza. Mi accorgo che ha gli occhi scuri, molto scuri quasi non si distingue la pupilla dall'iride.
«Sì grazie».
Dopo questo breve scambio di battute passiamo almeno dieci minuti in un silenzio imbarazzante rotto solamente dall'arrivo di un'infermiera sorridente che accompagna un anziano su una sedia a rotelle. A questo punto non c'è dubbio che stiamo aspettando la stessa persona.
«Tu perché sei qui?» chiede lui all'improvviso continuando a guardare davanti a sé.
«Sono la figlia della dottoressa Teresa Casolari.»
«Fa il medico legale giusto?»
«Sì»
«Allora io sono il figlio della donna che lei sta analizzando». Lo dice tranquillamente ma basta guardare il suo viso per vedere quanto stia male a quel pensiero.
« Io mi chiamo Arianna» dico cercando di alleggerire la tensione che si è creata.
«Io Daniel»
In quel momento entra mia madre bellissima e professionale come al solito con il camice, il caschetto di capelli biondi e gli occhi azzurri dietro gli occhiali neri che porta solo a lavoro e mentre guida dato che non li sopporta.
«Daniel Latorre immagino» dice avvicinandosi con un sorriso cordiale.
«Presto arriverà suo padre a prenderla per portarla a casa. Mi dispiace dirle che é ancora presto per avere risultati.»
«Non importa, sono sicuro che lei abbia fatto tutto il possibile.»
«Certo, io per oggi ho finito ma sono certa che ci rivedremo presto per far luce su questo caso. Arrivederci Daniel, andiamo Ari?»
Mentre lei gli stringe la mano io gli faccio un lieve cenno per poi uscire di nuovo sotto alla pioggia.
   
 
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