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Autore: musa07    21/06/2015    2 recensioni
" Lovino si sente un po’ – tanto – in colpa.
D’altra parte è solo ed esclusivamente per causa sua se Antonio è a letto dolorante, con una spalla slogata ..."
Tanto, tanto Fluff per esser tutti più felici e contenti.
E tanto più Antonio per tutte. Ohhh yes!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Insistere è testardaggine. Perseverare è determinazione
 
 

Lovino si sente un po’ – tanto – in colpa.
D’altra parte è solo ed esclusivamente per causa sua se Antonio è a letto dolorante, con una spalla slogata. Per evitare a lui un rovinoso incidente.
Non l’aveva propria vista la moto lanciata a grande velocità arrivare nella sua stessa direzione, troppo intento a sbraitargli – al solito – contro. E il bello è che neanche si ricorda il motivo. Probabilmente una delle sue paturnie in merito al fatto di non lasciarsi andare a qualche smanceria in pubblico, come un bacio o una carezza. O il semplice prendersi per mano.
Quello che si ricorda invece perfettamente è l’aver visto, con orrore, le labbra di Antonio – quelle labbra che conosce così bene – contorcersi in una smorfia di dolore, mentre si metteva seduto nel momento in cui un drappello di gente aveva fatto cerchio intorno a loro, preoccupati dall’inquietante tonfo.
Quel suono, Lovino non lo riuscirà a dimenticare mai.
Perché gli ha fatto temere di aver perso la cosa più importante della sua vita.
 
Ed ora si trova seduto ai piedi del letto, in quell’angusta stanzetta d’ospedale dove lo spagnolo sarà tenuto sotto osservazione per quella notte, giusto per precauzione. Quest’ultimo, con prontezza di riflessi, è riuscito ad evitare che entrambi venissero tragicamente falciati dalla moto in corsa, ma per lui, l’impatto con il terreno è stato inevitabile. Senza contare che quello scemo di spagnolo gli ha fatto scudo con il suo corpo.
Gli verrebbe da insultarlo anche per quello! Invece di lasciarlo al suo tragico destino, al solito lo ha protetto. Lo ha salvato.
Butta fuori sonoramente l’aria, Lovi, contorcendosi le dita delle mani, mentre osserva il petto di Antonio alzarsi ed abbassarsi ritmicamente, placido, ora che la morfina ha fatto il suo effetto sul dolore.
Non gli stacca gli occhi di dosso, ed è per questo che è lì pronto nel momento in cui l’altro socchiude i suoi.
Ovviamente, non sa cosa dire o fare. Figurarsi! Lui con le parole non è mai stato bravo. Nemmeno con i gesti, se è per questo. Tocca ad Antonio, quindi, farlo per tutti e due. E lo fa nella maniera che gli è più congeniale. Sorridendo. Aprendosi ancora per una volta in quel suo sorriso così bello.
- Hnm … - mugugna Lovino, imbarazzato. Tuttavia non perde nemmeno per un secondo il contatto visivo. Se Antonio dovesse iniziare a sbraitargli contro, ad inveire contro di lui, a dargli del decerebrato mentale, non potrebbe dargli torto in nessuna maniera questa volta. Scappare da lui in quella maniera, dal suo tentativo di abbraccio, neanche avesse avuto ancora cinque anni, non era stata di certo una mossa degna di un premio Nobel.
Attende il suo verdetto, stoicamente ma con timore. Invece, lo spagnolo inizia ad accarezzargli delicatamente una mano, facendo intrecciare le dita con le sue.
Ci sarebbe solo una cosa da fare, da dire, ma le sue labbra proprio si rifiutano di collaborare e formulare quell’unica parola.
Scusa …
- Lovinito, mi amor, me das un beso? – ci prova Antonio, con quel sorriso per il quale gli occorrerebbe il porto d’armi per aver il permesso di circolare. Si sente un miserabile per approfittare in quella maniera del senso di colpa dell’altro, ma non può davvero far altro.
- Donde? – gli chiede timidamente Romano, rispondendogli sorprendentemente in spagnolo. In quella lingua che si è sempre rifiutato di usare.
È la sua maniera di chiedergli scusa e Antonio lo sa, per questo le sue due gemme smeraldine si spalancano solo per un istante per la sorpresa, e decide di permettersi di osare.
- Sorpréndeme – è la sua replica, aspettando il solito insulto che invece non arriva.
Lovino sospira impercettibilmente, prima di abbassare il volto. Ma le sue labbra non si posano su quelle dell’altro. All’ultimo virano alla sua destra e si posano leggere sulla spalla dolorante dello spagnolo.
È la sua maniera di dirgli grazie, ma è Antonio a dirlo.
- Grazie … - sospira appena quest’ultimo, sentendo come la morfina lo stia nuovamente trascinando verso l’oblio.
Ed è certo Antonio che sia sempre a causa della morfina, al suo effetto narcotico, se gli sembra di sentir uscire dalle labbra del suo adorato amore altre due piccole paroline mentre Lovino ha appoggiato la testa sul suo petto. All’altezza del cuore.
 
 
FINE
 
Mah, che dire … non posso neanche usare come scusa il caldo torrenziale che non mi fa arrivare abbastanza ossigeno e sangue alla testa, dato che qua son giorni che piove … hum … mumble mumble …
Però posso dare la colpa ad una mia amica che, inconsapevolmente, mi ha dato l’input mandandomi una immy dove erano riportate le tre frasette mitiche che io ho usato come scambio di battute tra Antonio (*ç* Madre de Dios) e Lovi^^
Okeeee, a presto prestino
 
Bc bc,
Iggy … Ah, no! Ho sbagliato. Volevo dire: bc bc, Clau (Mi sto Arthurizzando sempre di più ^///^)

 
   
 
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