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Autore: Rota    22/06/2015    3 recensioni
[HakYona week - Day 6: Kiss]
Sulla mano, fedeltà.
C'è ancora del distacco, per quando l'impronta delle labbra si calchi bene sulla pelle liscia di lei, ben più di una semplice carezza. Potrebbe essere il gesto semplice di un cavaliere o di un servitore qualsiasi che, ginocchio a terra e arma in mano, ricorda l'altezza del proprio valore.
Ciò che fa tremare Yona non sono tanto gli occhi pieni di passione di lui, chiari quanto limpidi e sinceri, ma il calore che la sua bocca le trasmette, e che le fa tremare i sensi.
Lei attende il secondo movimento.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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  • Day 6: Kiss

 

 

Risalire, coi sentimenti



 

Sulla mano, fedeltà.
C'è ancora del distacco, per quando l'impronta delle labbra si calchi bene sulla pelle liscia di lei, ben più di una semplice carezza. Potrebbe essere il gesto semplice di un cavaliere o di un servitore qualsiasi che, ginocchio a terra e arma in mano, ricorda l'altezza del proprio valore.
Ciò che fa tremare Yona non sono tanto gli occhi pieni di passione di lui, chiari quanto limpidi e sinceri, ma il calore che la sua bocca le trasmette, e che le fa tremare i sensi.
Lei attende il secondo movimento.
Sul polso, seduzione.
Sfacciato lo è sempre stato, e quindi non v'è differenza in niente. La sottile provocazione si arrampica fino al gomito della ragazza per annidarsi lì, in calore sciolto che ammorba i muscoli non per la forza né per l'arroganza, ma con una gentilezza che va oltre la carezza.
Yona muove le dita nella sua mano che, solida, le sostiene l'arto senza però tenerlo prigioniero a sé – la libertà di decisione conduce a un consenso più morbido e piacevole, perché Hak non vuole niente che sia passeggero.
Lei attende il terzo movimento.
Sul braccio, tenacia.
Il giovane uomo non ha intenzione di fermarsi, né mai forse l'ha avuta. Yona non abbassa gli occhi, per quanto le sue guance si siano colorate di un imbarazzo ben esplicito. Affronta i proprio sentimenti alla luce del giorno, come affronta l'uomo che solo può chiamarla sua; ha inesperienza, ma non paura.
C'è un guizzo di luce, nello sguardo di lui, e il naso gli si piega in avanti, in una carezza che dura qualche secondo: al posto di Yona, respira il vesto che entra dalla finestra della stanza, giocando con le loro sensibilità alterate. Anche lui trema, e le si fa vicino tra le coperte.
Lei attende il quarto movimento.
Sulla spalla, perseveranza.
Hak sporge i denti, per gioco, cercando una sua reazione, ma non osa neanche graffiarla. Yona lo sgrida a bassa voce, lasciando scivolare le vesti colorate in basso – sono le dita di lui a guidarla con quella dolce sicurezza a cui si può aggrappare e appoggiare, che la spinge a compiere i medesimi gesti delicatamente.
Sotto di loro, si aggiunge tessuto al tessuto, creando una base morbida su cui adagiare i corpi e ogni altro pensiero. Yona respira forte, per recepire l'esatta definizione profumata dell'essenza di lui, ora che il suo capo e i suoi capelli sono così vicini al proprio viso. Hak la scorge, le sorride appena con gli angoli della bocca.
Lei attende il quinto movimento.
Sul collo, malizia.
Anche lui la respira, e lo fa con quel pizzico di allusione in più – forse perché usa anche, come supplemento, la lingua calda sotto l'orecchio di lei, che sembra bruciare di calore tanto è il tremore che provoca. La stringe in un abbraccio forte, per tenerla a sé; Yona sussurra il suo nome, ed è di nuovo salvezza.
Non ci sono vestiti a separarli, non c'è la minima distanza: la ragazza non si vergogna a sentire il battito del suo cuore, ne rimane affascinata ed emozionata. Le mani di lui, sulla schiena, elargiscono carezze molli, e strisciano i polpastrelli duri di calli in sentieri con tracce di passione. Stringe poco, alla base della nuca, per indurla a portare il capo all'indietro e sorreggerla con il palmo aperto.
Lei attende il sesto movimento.
Sulla guancia, tenerezza.
Yona è distesa piano, prima sul braccio di lui e poi sul materasso sottile. Stringe le gambe attorno alla sua coscia, rabbrividisce quando lui l'accarezza ancora, con le unghie bianche. Si ancora al suo petto largo, dove le dita sottili vengono raccolte dalle labbra di lui, con dolcezza.
Se Hak non fosse sicuro di lei, non avrebbe neanche osato iniziare. Glielo ricorda nella calma posata che lo conduce nel punto della serietà, e nello sguardo tranquillo con cui coglie lei sul viso, lì dove le labbra l'hanno sfiorata. Di nuovo è il vento a respirare loro addosso, con grazia quasi commovente. Ogni cosa che hanno vissuto assieme e non viene ricordata in un attimo, lo sbattere delle palpebre dura un attimo infinito. Niente è per caso, quindi.
Pancia e ventre, inguine e ancora più giù: scorre qualcosa, assieme all'emozione.
Lei non attende più
Sulla bocca, amore.
Ed è il bacio di lei – il bacio di lei per lui. A occhi chiusi, per appagare il romanticismo dell'anima; con il cuore impazzito, per la sincerità di ogni sentimento.
È il bacio di lei per lui, la forma del vero amore che lo conquista e lo fa schiavo, lo fa di nuovo servo umile, lo rende pace e perfezione.
Hak trema con lei.

 

   
 
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