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Autore: The_Dauntless    22/06/2015    1 recensioni
Annie Cresta ha vinto i Settantesimi Hunger Games grazie al fortuito allagamento dell'arena. E se non fosse stato un caso? Se qualcuno avesse trovato un compromesso per salvarla?
"I compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Deal

"I compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici"
N. Mandela

"Ehi, quattro!" Annie si sente chiamare da una voce profonda e potente, con un tono sprezzante ed arrogante. Non le piace, non le piace come il suo nome delicato suona su quelle labbra ruvide. Si volta, ormai troppo lontana per tornare nel nascondiglio dove si è rifugiata in questi giorni, piangendo ed urlando dopo aver assistito alla morte di Bora*, e si ritrova di fronte all'enorme tributo del distretto uno. Non ricorda come si chiami - in questo momento ricorda a malapena il proprio nome - ma ricorda come si allenava durante le Sessioni, e ricorda il suo 10 ottenuto alla Sessione Privata - punteggio molto più elevato del suo banalissimo 7. Annie ricorda come l'ha visto dalla sua spelonca scagliarsi sugli altri tributi, come ha sgozzato senza pietà il ragazzino del distretto 3, come ha riso alle suppliche della bambina del distretto 8 prima di romperle la testa contro uno spuntone di roccia... Come ha ucciso Bora con un ghigno, colpendolo allo stomaco con una lancia. Un grido le muore in gola, a quei pensieri: voleva bene davvero a Bora. Da quella notte niente era stato più come prima. Le era sembrato che una parte di lei l'avesse lasciata per sempre, ed erano cominciati gli incubi e quelle che lei chiamava 'allucinazioni'. Non vere allucinazioni, in effetti, ma a volte sentiva attorno a lei centinaia e centinaia di voci, grida, urla di orrore, come se la carneficina fosse non attorno a lei, ma dentro di lei. Succedeva spesso, la notte, e allora poteva solo stringersi le mani sulle orecchie e aspettare che passasse. È finita, la sua breve vita è finita. Che stupida che è stata, a pensare anche solo per un momento che avrebbe potuto farcela, che sarebbe potuta tornare a casa, al distretto 4, che avrebbe rivisto i suoi genitori e sua sorella, che sarebbe tornata sulla spiaggia al tramonto con Finnick. Ci sarebbe tornata, si, ma dentro una cassa di legno. 'Finn' Questo pensiero le fa ancora più male. Istintivamente si porta le dita alle labbra secche, le stesse labbra che appena due settimane prima si sono unite con quelle del bellissimo Finnick Odair, prima che il tubo si chiudesse e fosse trasportata nell'arena. Guarda il diciottenne del distretto 1, che sta facendo roteare la sua mazza ferrata con un ghigno sadico, preparandosi a colpire. È bello, e le sue labbra sono scolpite, ma sono piene di sangue. Sono diverse da quella di Finn, perché lui non le ha mai rivolto un ghigno del genere. Quando il ragazzo si passa la lingua sulle labbra, leccando il sangue che le macchia, Annie pensa che potrebbe vomitare. Resiste, continuando a fissarlo come un coniglio impaurito. Lui si avvicina lentamente, guardandola come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Perché abbreviare l'agonia, d'altronde? Gli strateghi e i capitolini hanno tutto il tempo per godersi la terribile morte dell'ultimo tributo e per poi portarlo in trionfo. Oh, si, già pregusta il sapore della gloria imperitura. Renderà orgogliosa la sua famiglia e il suo distretto, finalmente. "Ti ho trovata finalmente, quattro." Mormora, la voce roca. Annie ha  i grandi occhi spalancati. "Pensavi di sfuggirmi? Nessuno può sfuggirmi, ragazzina. Siete tutti più deboli di me." dice, tracotante, e soppesa la mazza ferrata tra le mani, come per scegliere in quale modo stroncarla. Annie non emette un suono: se deve morire, vuole farlo con dignità. La sua famiglia vorrebbe così. Finn vorrebbe così. Fa un passo avanti e chiude gli occhi, inspirando lentamente, e l'ultima cosa che dice al ragazzo è: "Io non sono debole." Con l'ostinazione di una bambina, perché lei è ancora solo una bambina. Le sembra di sentire la risata del diciottenne, ma il colpo e il dolore che si aspettava non arrivano. Perché perde ancora tempo? Apre gli occhi e scorge il ragazzo che fugge, abbandonando l'arma ai suoi piedi. Le basta voltarsi per capire il perché: un enorme, incredibile massa di acqua sta precipitando sulla pianura dove si trovano entrambi sotto forma di un'immensa onda proveniente da dietro le montagne, dove nessuno è giunto ad esplorare. Non tenta neanche di scappare, Annie. Perché fuggire? Lei ama l'acqua, l'acqua è sua amica, l'acqua l'ha sempre salvata. Così, quando l'onda li investe entrambi, allagando l'arena e distruggendo la cornucopia, il ragazzo dell'uno muore agonizzando, annaspando tra le onde che lo sommergono. Annie capisce: lui non sa nuotare. Ma lei sì, così si lascia trasportare dolcemente dalle onde, nuotando poi fino alla sottile striscia di terra risparmiata dall'allagamento, e tirandosi su. Aspetta in silenzio, stringendosi le braccia attorno al corpo fragile: trema. Poi un colpo di cannone ed innumerevoli grida di gioia e suoni di festa: Annie Cresta è la vincitrice di Settantesimi Hunger Games. Sorride finalmente, ma non perché ha vinto, nè per la gloria e le ricchezze che la aspettano. Sorride perché è finita, perchè potrà riabbracciare mamma, papà, Marina*, Finnick. Le lacrime e il dolore arriverrano dopo, insieme agli incubi, per quelle ci sarà tempo. È sul suo sorriso perso che stacca l'ultima inquadratura della telecamera, prima che l'hovercraft plani sull'arena.

Appena in tempo. Finnick Odair sorride tra sè, compiaciuto, mentre esce dal Palazzo dei Giochi sistemandosi la camicia sgualcita e passandoci una mano tra i capelli umidi e disordinati. Ha seguito dal Palazzo lo sviluppo degli ultimi minuti dei Giochi, e ha visto Annie, la sua Annie, trionfare. Il suo sorriso innocente l'aveva fatto sorridere con le lacrime agli occhi, e non l'aveva fatto pentire di quello che aveva fatto. L'aveva fatto sentire meno sporco. Finnick immagina lo stupore serpeggiare tra i capitolini: perché gli strateghi hanno lasciato vincere a ragazzina fragile del 4, quando tutti puntavano sul forte diciottenne dell'1? Inaudita, una scelta del genere. Forse era stato un incidente, una distrazione. Finnick ghigna: se solo sapessero che nulla è stato lasciato al caso e che cosa ha mosso le scelte degli Strateghi, o meglio, del Capo Stratega... Era stato particolarmente fortunato, in effetti: non pensava che l'anziano Lucius avesse certe... Fantasie da soddisfare. Se solo Annie sapesse cosa ha mosso il vecchio Lucius ad allagare l'arena... Lo odierebbe, probabilmente. Lui si odia per quello che ha fatto e per quello che fa, ma lo fa per lei. Si sente sporco, si sente indegno, ma il ricordo del sorriso di Annie sulla sua pelle gli fa dimenticare i suoi errori, sempre. O almeno li rende un pó più accettabili, qualcosa con cui convivere. E poi l'ha salvata, e questo allevia ancora un po' il dolore. Finnick torna al Centro di Addestramento sorridendo ampiamente, schivando abilmente sponsor e mentori che gli si avvicinano per complimentarsi, e si rifugia al suo attico, attendendo con ansia l'arrivo di Annie. La sua Annie. Distrutta, ferita, ma viva. Finalmente avrebbe potuto stare con lei per sempre, proteggerla dagli incubi e da se stessa, perché ora lo sa, l'arena ha reso Annie un pericolo anche per se stessa. La pazza, la chiamano ora alcuni, perché sente cose che gli altri non sentono, percepisce l'inferno dentro se stessa, e quando succede grida e singhiozza, portandosi le mani sopra le orecchie per difendersi, come fanno i bambini. Ma a Finnick non importa, perché Annie é viva ed é sua. A lui va bene così.


*angolino*
*Bora: secondo tributo del distretto 4.  *Marina: sorellina di Annie.                                                
Ho pensato di dare ad entrambi un nome con un tocco di... Distretto 4. (Boh?)

Beh, non so da dove mi sia venuta fuori, ma un attimo prima mi chiedevo se davvero quell'allagamento fosse stato un errore e un attimo dopo... BUM era scritta. E mi piaceva l'idea che Finnick si fosse prestato al Capo Stratega, scendendo a patti, pur di salvare Annie :3 Quiiiindi non ho nient'altro da dire... So che vi tedia recensire o che magari pensate che questa cosa faccia schifo ma gradirei una parolina di commento! Basta anche una riga dove mi chiedete perché non sia ancora andata a vendere broccoli al mercato al posto di scrivere, va bene xD
Hasta la vista!
~Dauntless
   
 
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