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Autore: itsevahere    22/06/2015    0 recensioni
Cassandra, originaria della California, si trasferisce con Lucy nella città di Oxford. In un pub frequentato da ragazzi intellettuali, nobili e ricchi, incontra William.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Universitario
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Silenzio. E' una cosa non molto rara a Oxford e no, non parlo della celebre università inglese, ma della città di Oxford. Mi sono appena trasferita dall'assolata e caotica California nella contea dell'Oxfordshire, Regno Unito, insieme alla mia migliore amica Lucy. 

Cassandra, nome strano per una californiana vero? Cassandra Lux Smith. Di male in peggio.  Nemmeno fisicamente sembravo una ragazza di LA, la citta degli angeli. Piuttosto sembravo originaria di Cuba, Santo Domingo o qualcosa del genere. Ho sempre avuto la pelle scura, i capelli neri e ricci, gli occhi grandi e scuri, le sopracciglia folte (TROPPO folte) e nere, il naso largo ma le labbra fine. Con il mio metro e 60 mi sentivo sempre fuori luogo accanto a Lucy, alta, bionda, straricca e americana doc. Eppure amavo la mia città: il caldo, il mare, i falò, la spiaggia, le feste, i tramonti. Mi sono anche laureata in California, lingue. Già. Adesso vi state chiedendo come ci sono finita nel piovoso Oxfordshire. Bene, non lo so. Lucy ha sempre avuto il pallino di Oxford, voleva prendere lì la laurea. "Cassie! Ci vanno  i più ricchi,intelligenti e importanti ragazzi di tutto il mondo!" così mi diceva ogni giorno cercando di convincermi a partire con lei se fosse stata presa. E così fu. Un giorno di maggio arrivò la lettera a casa sua e lei corse da me, abitavamo di fronte, urlando di fare le valigie.  Partimmo per l'Europa, eravamo entusiaste del Regno Unito. Avevamo già trovato un appartamento per me, Lucy avrebbe alloggiato nel campus dell'università, io avrei lavorato in una piccola biblioteca in città finchè non sarei tornata in America. Si trattava solo di 1 anno,forse 2.

 

Così eccomi qui, il 5 giugno, in un appartamento fin troppo grande per me, a Oxford, alle 9 di sera persa nel mio armadio. In America amavo vestirmi bene, curarmi, truccarmi, ma qui il tempo è sempre uggioso e sono sempre ricoperta da felpe e maglioni caldi e informi. Lucy mi rimprovera sempre, dice che sono bellissima e mi devo divertire anche qui, e forse ha ragione. Così mi ha invitata questa sera in un pub vicino al campus dove si ritrovano ogni sera gli studenti più "in" e bevono e ballano  e si divertono. Ho accettato, a mio malgrado, perchè io non bevo e non saprei di cosa parlare con loro.  Mi arriva un messaggio "Sto venendo a salvarti dal tuo armadio, so già che lo stai fissando ininterrottamente." Ovviamente è Lucy e sta venendo qui. Puntuale come un orologio apro la porta e lei entra in casa parlottando  « Dobbiamo muoverci, fra mezz'ora dobbiamo essere lì e tu sei ancora in pigiama » Lei è già pronta: vestito nero non troppo attillato, scarpe con il tacco, capelli lisci e perfetti, borsa nera scintillante che sicuramente costa di più di tutto il mio armadio. Mi ha portato delle scarpe.  «Cristo Santo  Lucy, ma sono Louboutin?»   « Si, e sono tue, a me vanno troppo piccole ormai. Tieni, so che non ti piacciono le gonne » Dice lanciandomi un paio di jeans attillatissimi addosso seguiti da una maglia nera con le spalle scoperte. Indosso tutto, comprese le scarpe, scuoto i capelli (tanto è l'unica cosa che posso fare con quei ricci), afferro la borsa e il rossetto rosso. Usciamo di fretta ed entriamo nella mia auto, guido sempre io perchè molto spesso lei al ritorno è troppo ubriaca per farlo. Mi guida verso il pub già affollato. "Shakespeare". Come puoi divertirti in un pub con il nome del genere? Scendo dalla macchina ed entriamo. Proprio come me l'aspettavo. Pieno zeppo di ragazzi in camicia bianca, cravatta e pantaloni neri e scarpe lucide, con in mano un drink da minimo 30 sterline. Lei mi trascina verso un gruppo di loro ed esclama  « Ciao ragazzi! Lei è Cassie, l'amica di cui vi parlavo. Cassie loro sono alcuni dei miei amici a scuola: Henry, Charles, Miles e William  » Stringo le mani a tutti sorridendo ma ho già dimenticato i loro nomi. Lei inizia a parlare con loro e poi vanno a prendere un drink. No, scusa ma non bevo. No grazie, niente drink per me. Lo ripeto minimo 10 volte, è sempre così. Come previsto Lucy esagera e finisce a ballare e ridacchiare con i suoi amici, così io vado al bar e mi siedo. Ricchi, sono tutti schifosamente ricchi qui dentro. Nobili, figli di medici, avvocati, professori. Mentre li osservo uno di loro si avvicina ed ordina un bicchiere di vino. Vino? Davvero? Sei un pub e bevi vino? Lo riconosco, è uno degli amici di Lucy, forse Miles o Charles o..  « William, sei Cassie vero?  »  si è accorto che lo fissavo, ovviamente.  « Si, Cassandra per la precisione. »   « Oh, nome Omerico. Cassandra era la profetessa maledetta creduta amante di Agamennone e uccisa insieme a lui dalla moglie. Vero?  » Certo. Certo che è vero. Lo sai perfettamente che è vero, chissà quante volte l'hai letto e studiato. In quel momento da un tavolo si alza un coro "Prosit". Ah ovvio, adesso parlano anche in latino.  «Posso offrirti qualcosa Cassandra?»  «No grazie, non bevo » Sembrava deluso.  « Strano, con un'amica come Lucy pensavo.. »  «Amicus omnibus, amicus nemini.» Alla faccia tua, William.  «Sei piena di risorse Cassandra. Dove hai studiato? » Eccola, la domanda. Lucy mi aveva detto che a Oxford classificavano gli altri in base a dove avessero studiato.  « In California. Lingue.» Forse l'ho detto in tono di sfida, non me ne accorgo quando lo faccio.  « Ah.. pensavo Harvad, Yale o qualcosa del genere. »  « Perchè, sono quelle le università che consideri tali? Beh mi dispiace deluderti. Devo andare prima che Lucy vada in coma etilico. » Mi alzo ma lui mi prende il polso  « Aspetta, vienimi a trovare al campus. Chiedi a Lucy. Ci spero» Mi libero e vado a recuperare la mia amica, la porto in macchina e mi dirigo verso casa.

"Vienimi a trovare". Come gli viene in mente che io voglia andare a trovarlo? Forse voglio. Forse no. In fondo era davvero bello. Aveva degli occhi scuri e profondi, mascella squadrata, capelli chiari e scompigliati, braccia forti e una voce fin troppo b
assa. Mentre metto a letto Lucy penso a quei ragazzi. Sono snob e antipatici ma hanno un certo fascino, con il loro latino e il loro cervello. "E i loro soldi". No, non mi importa dei suoi soldi. Forse  andrò davvero a trovarlo domani. 

 

 
   
 
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